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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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Appunti di lettura 2021
Post n°2213 pubblicato il 19 Maggio 2021 da ossimora
N.21 Nadeesha Uyangoda "l'unica persona nera nella stanza " GGTH A2ND Molto interessante leggere questo libro che non è un romanzo ma neanche pienamente un saggio ; più un memoir , una riflessione piena di richiami culturali storici ed antropologici e di esperienza personali. Nadeesha è una giovane giornalista italiana , nata in Sri Lanka , i sui lavori sono stati pubblicati da "Al Jazeera English," "rivista studio" "the Telegraph". Racconta le contraddizioni della sua "determinazione identitaria "che si scontra con l'esterno di un paese come il nostro dove la legislazione rispetto a chi è italiano ma non c'è nato è molto retrograda . Un obiettivo preciso della Uyangoda è quello di rivendicare l'italianità "NEI CORPI" che nell'immaginario comune non sono ritenuti canonici" . Essere "L'unica persona nera nella stanza" significa non riconoscere la propria narrativa ,il cinema ed alla rappresentazione mediale delle persone BME ( black and Minority Ethnic) .Significa subire continuamente ingiustizie e discriminazioni anche impalpabili. E' un libro importante . L'autrice non da nessuna risposta scontata e smantella il razzismo sistemico insito nella cultura e nella lingua un passo ed una parola alla volta . Parla dell'espressione "minoranze visibili" per individuare i gruppi etnici che risentono maggiormente della razzializzazione della società. Non ha paura di fare nomi ed esempi ; decostruisce i rischi della fatua , periodica ribellione virtuale che si ferma a condividere un like fino al prossimo step perlopiù fresco di giornata ,come le uova ed il pane! . Molto interessante davvero , una tavola rotonda da cui partire , uno sguardo dall'interno approfondito e tagliente. "Quando penso a queste possibilità mi viene in mente la mia nonna materna che nata su un'isola a 2 passi dall'oceano ha visto il mare per la prima volta a 50 anni..." "negli ambienti culturali italiani i neri non esistono , o meglio esistono come oggetto del discorso quasi mai come soggetto (NI neri italiani) si possono contare sulle dita di una mano le persone di colore che lavorano in un contesto mediatico in Italia."Nel parlamento europeo i BME ( black ed minority ethnic ) sono il 3%. "la prima volta che misi un sari era un sari finto , di quelli cuciti tutti assieme , da indossare come un costume :Me lo aveva cucito a mano con una stoffa a fiori rosa per la fine del centro estivo mia madre ."le educatrici" avevano suggerito che mi agghindassi così ( con un' abito del suo paese) e che cantassi una canzone nella mia lingua :La buttarono lì così come la logica con cui le maestre suggerivano ai figli degli immigrati di fare la tesina sul proprio paese d'origine.; quanti di noi ci sono passati.!Io la tesina l'ho fatta alle elementari , alle media ,al liceo mi sono rifiutata ...mi sentivo messa in vetrina :Io che ero certamente "assimilata " e non "integrata" . "Insomma se cresci in Italia è un passaggio scioccante quello da "quanto è bella questa bambina ?" e giù a strapazzarti le guance a "tornatene a casa tua " "La risposta "religiosa " è la prima sulle labbra dei razzisti sopratutto verso l'Islam : avete mai sentito Giorgia Meloni dire" Dobbiamo difendere radici cristiane dell'Italia dalla minaccia Buddista?".Anche sei musulmani sono il 2,1 per cento della popolazione sono strumentalizzati dalla politica in quanto un rischio per la nostre tradizioni :Sono più numerosi gli atei per dire. Ai politici non passa mai per la testa che usando il cristianesimo come slogan facile per mascherare le loro idee retrogade insultano tutti gli altri cittadini che vorrebbero una guida politica non infarcita di idee religiose. Per giustificare un aspetto laico della propria vita , si ricorre ad un elemento che dovrebbe restare estraneo totalmente al dibattito sulla cittadinanza . Sono atea ma questo non mi dovrebbe far sentire meno italiana di chi brandisce il rosario nei comizi."
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