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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"

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« BAUEldorado »

Chanson

Post n°1230 pubblicato il 01 Giugno 2008 da ossimora
 

***********

È difficile resistere al Mercato, amore mio.
Di conseguenza andiamo in cerca di rivoluzioni e vena artistica.
Per questo le avanguardie erano ok, almeno fino al ’66.
Ma ormai la fine va da sé.
È inevitabile.

Anna pensa di soccombere al Mercato.
Non lo sa perché si è laureata.
Anni fa credeva nella lotta, adesso sta paralizzata in strada.
Finge di essere morta.
Scrive con lo spray sui muri che la catastrofe è inevitabile.

Vede la Fine.
In metropolitana.
Nella puttana che le si siede a fianco.
Nel tizio stanco.
Nella sua borsa di Dior.
Legge la Fine.
Nei sacchi dei cinesi.
Nei giorni spesi al centro commerciale.
Nel sesso orale.
Nel suo non eccitarla più.

Vede la Fine in me che vendo dischi in questo modo orrendo.
Vede i titoli di coda nella Casa e nella Libertà.
È difficile resistere al Mercato, Anna lo sa.
Un tempo aveva un sogno stupido: un nucleo armato terroristico.
Adesso è un corpo fragile che sa d’essere morto e sogna l’Africa.
Strafatta, compone poesie sulla Catastrofe

Vede la Fine.
In metropolitana.
Nella puttana che le si siede a fianco.
Nel tizio stanco.
Nella sua borsa di Dior.
Muore il Mercato.
Per autoconsunzione.
Non è peccato.
E non è Marx & Engels.
È l’estinzione.
È un ragazzino in agonia.
Vede la Fine in me che spendo soldi e tempo
in un Nintendo dentro il bar della stazione
e da anni non la chiamo più.

******

("Il liberismo ha i giorni contati" dall'album "Amen" dei Baustelle)

 
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