New York Times: il virus SARS-CoV-2 nato nel Laboratorio di Wuhan in un Progetto di “guadagno di funzione” finanziato dagli Stati Uniti

Wuhan virology

 

NEW YORK TIMES: IL VIRUS SARS-CoV-2 NATO NEL LABORATORIO Di WUHAN IN CINA CON IL FINANZIAMENTO DEGLI STATI UNITI – IL VIRUS ERA STATO MANIPOLATO ( GUADAGNO DI FUNZIONE ) PER AVERE COME TARGET GLI ESSERI UMANI ( recettore Ace )

IL VIRUS E’ ANCORA PRESENTE, SEPPUR IN VARIANTI MENO AGGRESSIVE IN ACUTO, MA FORSE RISCHIOSE NEL CRONICO

Il New York Times ha rilanciato l’ipotesi che il virus SARS-CoV-2 sia stato creato in laboratorio. E ripropone l’ipotesi che il laboratorio di Wuhan abbia creato il virus nell’ambito di un progetto di ricerca a cui hanno collaborato organizzazioni americane finanziate dal governo degli Stati Uniti. Come tre anni fa ad affermarlo è la biologa molecolare canadese Alina Chan, che lavora al Massachusetts Institute of Technology ( Mit ) e ad Harvard e ha scritto il libro Viral: The Search for the Origin of Covid-19. Chan sostiene che una mole crescente di prove fa pensare che il virus sia “fuoriuscito da un laboratorio di ricerca di Wuhan, in Cina. Se così fosse si tratterebbe dell’incidente più dannoso nella storia della scienza”.

La tesi – I punti sono sempre gli stessi: la pandemia è iniziata a Wuhan, dove si trovava il più importante laboratorio di ricerca sui virus simili a SARS; il laboratorio di Wuhan avreva una collaborazione con EcoHealth Alliance ( un’organizzazione scientifica americana che è stata finanziata con 80 milioni di dollari dal governo degli Stati Uniti ) ed era stato elaborato un progetto di ricerca in cui si progettavano virus. C’è la questione della proteina Spike – l’arpione perfetto – per infettare l’uomo. L’inedita presenza dei Furin cleavage sites, considerate le “forbici” per tagliare la proteina Spike che poi infetta le cellule. I bassi livelli di sicurezza del laboratorio di Wuhan. Dall’altra parte della barricata la mancanza di dati grezzi e certi, mai forniti dalla Cina.

Chan non è l’unica, a pensare che il coronavirus responsabile della pandemia di Covid-19 sia sfuggito dal laboratorio dell’Istituto di Virologia di Wuhan dove sarebbe stato manipolato con la tecnica del gain of function, ovvero delle modificazioni genetiche che permettono l’acquisizione di capacità che l’agente non ha o avrebbe avuto. La comunità scientifica in generale ha prima fortemente sostenuto la natura assolutamente naturale del virus, poi anche in virtù di una richiesta di indagine dell’amministrazione Biden ai servizi segreti, ha innescato la richiesta di un dibattito.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/06/04/covid-fauci-sentito-al-congresso-sulle-origini-del-virus-e-il-nyt-rilancia-le-accuse-della-biologa-chan-nato-in-laboratorio/7574332/

 

Le principali prove indicate da Chan, biologa molecolare che lavora al Massachusetts Institute of Technology ( Mit ) e ad Harvard:

1. La pandemia è iniziata a Wuhan, dove si trovava il più importante laboratorio di ricerca sui virus simili alla Sars. Virus simili a quello del Covid sono stati trovati in una miniera nella provincia Yunnan e in una caverna del Laos, ma mentre non ci sono prove che questi virus abbiano circolato negli esseri umani in quelle zone o in altre città cinesi prima dei contagi avvenuti a Wuhan, è noto che il laboratorio di Wuhan lavorava su campioni di questi virus prelevati nello Yunnan.

2. Nel 2018 il laboratorio di Wuhan, in collaborazione con EcoHealth Alliance (un’organizzazione scientifica americana che è stata finanziata con 80 milioni di dollari dal governo degli Stati Uniti) e l’epidemiologo dell’Università del North Carolina Ralph Baric, aveva elaborato un progetto di ricerca, chiamato Defuse, in cui progettava di creare virus simili al Sars-Cov-2. In particolare suggeriva di costruire in laboratorio virus con un tipo di proteina spike (l’«arpione» che permette al virus di entrare nel corpo umano e di risultare particolarmente infettivo) molto rara che viene tagliata dall’enzima cellulare furina e finora è stata riscontrata solo nel virus del Covid (e in nessun altro virus in natura).

Chan sottolinea la peculiarità che: «Un virus simile alla Sars mai visto prima, con un sito di scissione della furina di recente introduzione, corrispondente alla descrizione contenuta nella proposta Defuse dell’istituto di Wuhan, ha causato un’epidemia a Wuhan meno di due anni dopo la stesura della proposta». Per altro non è noto su quali virus abbia effettivamente lavorato il laboratorio di Wuhan: il database con 22 mila campioni di questi tipi di virus pubblicato nel 2019 è stato chiuso nell’autunno di quell’anno senza che i collaboratori statunitensi di Wuhan potessero accedervi. Non solo: quando gli scienziati di Wuhan hanno pubblicato il loro fondamentale documento sul Covid all’inizio della pandemia non hanno fatto menzione della sua particolare proteina spike con il taglio della furina, nonostante fosse una caratteristica che stavano già studiando da tempo: una circostanza anomala per la scienza e particolarmente sospetta secondo Chan.

3. I livelli di sicurezza del laboratorio di Wuhan (cioè le misure per evitare il rilascio accidentale di virus) erano molto più bassi di quelli richiesti dagli standard di sicurezza delle strutture di ricerca americane. Anche da quelle che collaboravano con Wuhan. Il professor Baric aveva commentato una delle prime bozze del progetto Defuse specificando che i livelli di sicurezza previsti per le sperimentazioni erano troppo basse.

4. Non ci sono prove sostanziali per dire che lo spill-over, cioè il contagio da un’altra specie animale all’uomo, sia avvenuto in un mercato di Wuhan, come sostenuto dai cinesi. «Questo pregiudizio nella ricerca dei primi casi ha fatto sì che i casi non collegati al mercato o situati lontano da esso siano stati molto probabilmente ignorati. A peggiorare le cose, le autorità cinesi hanno bloccato la segnalazione dei primi casi non collegati al mercato e, adducendo precauzioni di biosicurezza, hanno ordinato la distruzione dei campioni dei pazienti il 3 gennaio 2020, rendendo quasi impossibile avere un quadro completo dei primi casi di Covid-19. Le informazioni su decine di primi casi di novembre e dicembre 2019 rimangono inaccessibili» scrive Chan, secondo cui l’epidemia al mercato di Wuhan è arrivata dopo che il virus era sfuggito dal laboratorio. Anche perché tutti gli animali contagiati dal Covid di cui si ha notizia lo hanno preso da esseri umani, e non viceversa.

Tutto questo fa pensare che l’ipotesi di un virus costruito in laboratorio sia la più probabile. Chan chiede che gli Stati Uniti la indaghino in maniera approfondita. E sottolinea un aspetto particolarmente inquietante: «Che la pandemia sia iniziata su un banco di laboratorio o in una bancarella del mercato, è innegabile che i finanziamenti federali statunitensi abbiano contribuito a creare una collezione senza precedenti di virus simili alla Sars presso l’istituto di Wuhan, oltre a contribuire alla ricerca che li ha potenziati». Di fatto è una circostanza riconosciuta anche dal governo americano, visto che l’amministrazione Biden a maggio ha annullato tutti i finanziamenti presenti e futuri a EcoHealth, proprio per gli esperimenti troppo rischiosi condotti a Wuhan. Ora è essenziale, conclude Chan, che gli Stati Uniti si impegnino per evitare che venga fatta ricerca — anche all’estero — in modo così pericoloso e che vengano riconosciute le eventuali responsabilità all’origine della pandemia. Solo così è possibile evitare che si ripeta.

Fonte: https://www.corriere.it/esteri/24_giugno_04/il-covid-il-laboratorio-di-wuhan-e-le-accuse-del-new-york-times-sulle-responsabilita-americane-4787f526-142f-45d1-9126-be4f9c0ddxlk.shtml?refresh_ce

VACCINI ANTI-COVID – Ritirato in tutto il mondo il vaccino AstraZeneca per gravi reazioni avverse

 

Vaccino AstraZeneca

Covid, AstraZeneca ha ritirato il suo vaccino dopo le ammissioni sugli effetti collaterali .. Trombosi con sindrome trombocitopenica ad esito anche fatale

AstraZeneca ha dichiarato oggi di aver avviato il ritiro mondiale del suo vaccino contro il Covid-19. Lo riportano i media internazionali. L’azienda farmaceutica ha aggiunto che procederà al ritiro delle autorizzazioni all’immissione in commercio del Vaxzevria in Europa.

AstraZeneca giustifica la sua decisione parlando di un “eccedenza di vaccini aggiornati disponibili”. L’azienda anglo-svedese a fine aprile ha ammesso per la prima volta in documenti giudiziari nel corso di un procedimento legale a Londra che il suo vaccino anti Covid può causare trombosi come raro effetto collaterale. L’ammissione potrebbe aprire la strada a risarcimenti multimilionari, secondo i media britannici. ( Fonte ANSA )

REAZIONI AVVERSE DA VACCINO ANTI-COVID DI ASTRAZENECA

Astrazeneca ha ammesso nei documenti giudiziari che il vaccino provoca effetti collaterali come coaguli di sangue e un basso numero di piastrine. La richiesta dell’azienda di ritirare il vaccino è stata presentata il 5 marzo ed è entrata in vigore il 7 maggio, secondo il Telegraph, che per primo ha riportato lo sviluppo.
AstraZeneca, quotata alla Borsa Londra, ha iniziato a dedicarsi ai vaccini contro il virus respiratorio sinciziale e ai farmaci per l’obesità attraverso diversi accordi lo scorso anno, dopo un rallentamento della crescita dovuto al calo delle vendite di medicinali per Covid-19. Il 2 dicembre 2021 i ricercatori annunciarono la scoperta dei rari casi di trombosi: una proteina presente nel sangue viene attratta da una componente chiave del vaccino di Oxford. E così innesca una reazione che coinvolge il sistema immunitario e che può culminare nei coaguli di sangue. «Quello che abbiamo è la causa scatenante, ma ci sono molti passaggi che ancora devono essere capiti», ha spiegato Alan Parker, uno dei ricercatori dell’Università di Cardiff che ha lavorato allo studio. ( Fonte: Open )

 

LA SCOPERTA SCIENTIFICA DEL 2021

ChAdOx1 interagisce con CAR e PF4 con implicazioni per la trombosi con sindrome trombocitopenica

I vaccini derivati dall’adenovirus Y25 dello scimpanzé ( ChAdOx1 ), dall’adenovirus umano di tipo 26 ( HAdV-D26 ) e dall’adenovirus umano di tipo 5 ( HAdV-C5 ) sono fondamentali nella lotta alla grave pandemia respiratoria acuta del coronavirus 2 ( SARS-CoV-2 ). Nell’ambito della più grande campagna di vaccinazione della storia, sono stati osservati effetti collaterali ultrarari non osservati negli studi di fase 3, tra cui la trombosi con sindrome trombocitopenica ( TTS ), una condizione rara simile alla trombocitopenia indotta dall’eparina ( HIT ). Questo studio dimostra che tutti e tre gli adenovirus utilizzati come vettori di vaccinazione contro SARS-CoV-2 si legano al fattore piastrinico 4 ( PF4 ), una proteina implicata nella patogenesi dell’HIT. Abbiamo determinato la struttura del vettore virale ChAdOx1 e l’abbiamo utilizzato in simulazioni computazionali all’avanguardia per dimostrare un meccanismo di interazione elettrostatica con PF4, che è stato confermato sperimentalmente dalla risonanza plasmonica di superficie. Questi dati confermano che PF4 è in grado di formare complessi stabili con adenovirus clinicamente rilevanti, un passo importante per svelare i meccanismi alla base della trombosi con sindrome trombocitopenica ( Fonte: Science Advances: LINK: https://www.science.org/doi/10.1126/sciadv.abl8213 )

ENGLISH VERSION

ChAdOx1 interacts with CAR and PF4 with implications for thrombosis with thrombocytopenia syndrome

Vaccines derived from chimpanzee adenovirus Y25 (ChAdOx1), human adenovirus type 26 (HAdV-D26), and human adenovirus type 5 (HAdV-C5) are critical in combatting the severe acute respiratory coronavirus 2 (SARS-CoV-2) pandemic. As part of the largest vaccination campaign in history, ultrarare side effects not seen in phase 3 trials, including thrombosis with thrombocytopenia syndrome (TTS), a rare condition resembling heparin-induced thrombocytopenia (HIT), have been observed. This study demonstrates that all three adenoviruses deployed as vaccination vectors versus SARS-CoV-2 bind to platelet factor 4 (PF4), a protein implicated in the pathogenesis of HIT. We have determined the structure of the ChAdOx1 viral vector and used it in state-of-the-art computational simulations to demonstrate an electrostatic interaction mechanism with PF4, which was confirmed experimentally by surface plasmon resonance. These data confirm that PF4 is capable of forming stable complexes with clinically relevant adenoviruses, an important step in unraveling the mechanisms underlying TTS.

 

 

 

INTELLIGENZA ARTIFICIALE IN MEDICINA – Piano di lavoro per guidare l’uso dell’intelligenza artificiale nella regolamentazione dei medicinali

EMA

L’EMA e i responsabili delle Agenzie dei medicinali ( HMA ) hanno pubblicato un piano di lavoro sull’intelligenza artificiale ( AI ) fino al 2028, definendo una strategia collaborativa e coordinata per massimizzare i benefici dell’Intelligenza Artificiale ( AI ) per le parti interessate gestendo al contempo i rischi.

Il piano di lavoro aiuterà la rete europea di regolamentazione dei medicinali ( EMRN ) a cogliere le opportunità dell’intelligenza artificiale per la produttività personale, automatizzando processi e sistemi, aumentando la comprensione dei dati e supportando un processo decisionale più solido a beneficio della salute pubblica e degli animali.

Il piano di lavoro sull’intelligenza artificiale, preparato nell’ambito del gruppo direttivo congiunto HMA-EMA Big Data ( BDSG ), garantisce che l’EMRN rimanga in prima linea nel trarre vantaggio dall’intelligenza artificiale nella regolamentazione dei medicinali. Il piano di lavoro è stato adottato dal Consiglio di amministrazione dell’EMA nella riunione di dicembre 2023.

Il campo dell’intelligenza artificiale si sta sviluppando rapidamente. Le aziende farmaceutiche utilizzano sempre più strumenti basati sull’intelligenza artificiale nella ricerca, nello sviluppo e nel monitoraggio dei medicinali. Le autorità nazionali competenti stanno rispondendo alle nuove opportunità e sfide iniziando a utilizzare e sviluppare strumenti di intelligenza artificiale. Il piano di lavoro si concentra su quattro dimensioni chiave:

1) Orientamento, politica e sostegno al prodotto: le azioni si concentrano sul supporto continuo ai prodotti in fase di sviluppo, nonché sullo sviluppo e sulla valutazione di orientamenti adeguati per l’uso di AI nel ciclo di vita di un medicinale. I lavori sono già iniziati con la consultazione pubblica in corso sul documento di riflessione su AI, aperta fino alla fine di dicembre 2023. Inoltre, nel 2024 inizieranno i preparativi per sostenere l’attuazione della legge dell’Unione Europea su AI.

2) Strumenti e tecnologie di intelligenza artificiale: l’obiettivo è identificare e fornire strutture in tutta la rete per utilizzare gli strumenti di intelligenza artificiale per aumentare l’efficienza, migliorare la comprensione e l’analisi dei dati e supportare il processo decisionale. Sarà garantito il pieno rispetto della normativa sulla protezione dei dati.

3) Collaborazione e formazione: le iniziative sono progettate per sviluppare continuamente la capacità della rete, dei partner e delle parti interessate di stare al passo con il campo in evoluzione dell’intelligenza artificiale.

4) Sperimentazione: il piano di lavoro riconosce il ruolo fondamentale della sperimentazione nell’accelerare l’apprendimento e acquisire nuove conoscenze. Vengono proposte diverse azioni per garantire un approccio strutturato alla sperimentazione attraverso la rete.

Poiché la tecnologia dell’intelligenza artificiale è in rapida evoluzione, compresi gli aspetti etici e politici ad essa correlati, il BDSG aggiornerà regolarmente il piano di lavoro. Gli enti regolatori, gli sviluppatori di farmaci, gli accademici, le organizzazioni dei pazienti e le altre parti interessate saranno informati e coinvolti durante tutta l’attuazione del piano.

 

ENGLISH VERSION

Artificial intelligence workplan to guide use of AI in medicines regulation

EMA and the Heads of Medicines Agencies (HMAs) have published an artificial intelligence (AI) workplan to 2028, setting out a collaborative and coordinated strategy to maximise the benefits of AI to stakeholders while managing the risks.

The workplan will help the European medicines regulatory network ( EMRN ) to embrace the opportunities of AI for personal productivity, automating processes and systems, increasing insights into data and supporting more robust decision-making to benefit public and animal health.

The AI workplan, prepared under the joint HMA-EMA Big Data Steering Group ( BDSG ), ensures the EMRN remains at the forefront in benefiting from AI in medicines regulation. The workplan was adopted by EMA’s Management Board at its December meeting.

The field of AI is developing swiftly. Pharmaceutical companies increasingly use AI-powered tools in research, development and monitoring of medicines. National competent authorities are responding to the new opportunities and challenges by starting to use and develop AI tools. The workplan focuses on four key dimensions:

Guidance, policy and product support: Actions focus on continuous support to products in development as well as the development and evaluation of appropriate guidance for the use of AI in the lifecycle of a medicine. Work has already begun with the ongoing public consultation on the AI reflection paper, open until the end of December 2023. Furthermore, in 2024 preparations to support the implementation of the EU AI Act will start.

A) AI tools and technology: The aim is to identify and provide frameworks across the network to use

B) AI tools to increase efficiency, enhance understanding and analysis of data and support decision-making. Full compliance with data protection legislation will be ensured.

C) Collaboration and training: Initiatives are designed to continuously develop capacity and capability of the network, partners and stakeholders to keep ahead of the evolving field of AI.

D) Experimentation: The workplan acknowledges the fundamental role of experimentation in accelerating learning and gaining new insights. Several actions are proposed to ensure a structured approach to experimentation across the network.

As AI technology is fast evolving, including the ethical and policy aspects related to it, the BDSG will regularly update the workplan. Regulators, medicine developers, academics, patient organisations and other interested parties will be informed and engaged throughout the implementation of the plan.

Source: EMA ( LINK: https://www.ema.europa.eu/en/news/artificial-intelligence-workplan-guide-use-ai-medicines-regulation )

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INTELLIGENZA ARTIFICIALE APPLICATA ALLA SALUTE – L’OMS ha lanciato S.A.R.A.H un Avatar in grado di fornire informazioni validate su diversi temi in ambito Salute

Avatar SARAH OMS

S.A.R.A.H. ha la capacità di supportare le persone nello sviluppo di una migliore comprensione dei fattori di rischio per alcune delle principali cause di morte nel mondo, tra cui cancro, malattie cardiache, malattie polmonari e diabete. Il futuro della salute è digitale e aiutare a sfruttare il potere delle tecnologie digitali per la salute è una priorità per l’OMS

L’Organizzazione mondiale della sanità ( Oms ) ha annunciato il lancio di S.A.R.A.H., un prototipo digitale con una risposta empatica potenziata alimentato dall’intelligenza artificiale generativa ( AI ), mirato alla promozione della salute. S.A.R.A.H. ( Smart AI Resource Assistant for Health ) rappresenta un’evoluzione degli avatar di informazioni sanitarie basati sull’intelligenza artificiale e utilizza nuovi modelli linguistici e tecnologie all’avanguardia. Può coinvolgere gli utenti 24 ore al giorno in 8 lingue su molteplici argomenti sanitari, su qualsiasi dispositivo.

Lo strumento di salute digitale dell’Oms è pensato per fornire informazioni sui principali argomenti sanitari, comprese le abitudini sane e la salute mentale, per aiutare le persone a ottimizzare il loro percorso di salute e benessere. L’obiettivo è fornire un’arma aggiuntiva affinché le persone possano realizzare i propri diritti alla salute, ovunque si trovino. S.A.R.A.H. ha la capacità di supportare le persone nello sviluppo di una migliore comprensione dei fattori di rischio per alcune delle principali cause di morte nel mondo, tra cui cancro, malattie cardiache, malattie polmonari e diabete. Può aiutare inoltre ad accedere a informazioni aggiornate su come smettere di fumare, essere attivi, seguire una dieta sana e rilassarsi, tra le altre cose.

“ S.A.R.A.H. dà un’idea di come l’intelligenza artificiale potrebbe essere utilizzata in futuro per migliorare l’accesso alle informazioni sanitarie in modo più interattivo “

S.A.R.A.H. è alimentato dall’intelligenza artificiale generativa anziché da un algoritmo o uno script preimpostato, che la aiuta a fornire risposte più accurate in tempo reale e a impegnarsi in conversazioni dinamiche e personalizzate su larga scala che rispecchino in modo più accurato le interazioni umane e forniscano risposte sfumate ed empatiche agli utenti in un ambiente privo di giudizi. La tecnologia è supportata dall’intelligenza artificiale biologica di Soul Machines. ( Aprile 2024 )

 

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INTELLIGENZA ARTIFICIALE APPLICATA ALL’OFTALMOLOGIA – GPT-4 in grado di fornire risposte in linea con i medici specialisti

AI HealthCare

 

Il modello di intelligenza artificiale di OpenAI ha dimostrato di possedere un grado di analisi e di valutazione quasi al pari degli specialisti. Uno studio ha evidenziato il potenziale dell’AI in campo medico e apre nuove prospettive per l’impiego di questa tecnologia nel futuro della medicina

Uno studio pubblicato su PLOS Digital Health ha dimostrato che GPT-4, il modello di intelligenza artificiale ( AI ) di OpenAI, ha superato i medici junior e raggiunto risultati simili a molti specialisti nella valutazione oftalmologica.

L’intelligenza artificiale ha quasi eguagliato l’abilità dei medici esperti nell’analisi delle patologie oculari

Lo studio ha preso in esame 87 diversi scenari di pazienti per testare le prestazioni di GPT-4 rispetto ai medici junior non-specialisti, agli oftalmologi in formazione e agli oftalmologi esperti. Il modello ha superato i junior e raggiunto risultati simili a molti degli specialisti.

Lo studio è notevole perché confronta le capacità del modello di intelligenza artificiale con quelle dei medici in attività piuttosto che con i risultati degli esami.

Il modello di AI potrebbe essere ulteriormente perfezionato addestrandolo su un set di dati ampliato che include algoritmi gestionali, note dei pazienti e manuali didattici.

Questo, tuttavia, richiederebbe un equilibrio delicato tra l’ampliamento del numero e della natura delle fonti, garantendo al contempo che le informazioni rimanessero di buona qualità.

Gli usi clinici potenziali del modello AI in via di realizzazione potrebbero essere nel triage dei pazienti o dove l’accesso ai professionisti sanitari specialisti è limitato. L’interesse nell’implementare l’AI in un contesto clinico è cresciuto con le prove del suo contributo alla diagnostica, come la segnalazione di tumori al seno in fase precoce che potrebbero essere trascurati dai medici. Allo stesso tempo, i ricercatori stanno cercando di capire come gestire i rischi delle false informazioni.

Fonte: PLOS Digital Health, 2024

 

Xagena in Oftalmologia

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INTELLIGENZA ARTIFICIALE APPLICATA ALLA SCOPERTA DI NUOVI FARMACI: Malattia di Parkinson

Intelligenza Artificiale

L’intelligenza artificiale ( AI ) ha permesso di scoprire in tempi brevi 5 composti che potrebbero portare a nuovi farmaci contro il Parkinson. I ricercatori hanno progettato e utilizzato una strategia basata sull’intelligenza artificiale per identificare composti che bloccano l’aggregazione della proteina alfa-sinucleina il cui accumulo improprio in alcune aree neurali caratterizza il Parkinson

 

La scoperta è frutto del lavoro di Michele Vendruscolo dell’Università di Cambridge; i risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature Chemical Biology

Il gruppo di ricercatori ha utilizzato la tecnologia per lo screening rapido di una libreria chimica contenente milioni di voci e ha identificato 5 composti che potrebbero riverlarsi utili nel trattamento della malattia di Parkinson.

Un percorso per cercare potenziali trattamenti per il Parkinson richiede l’identificazione di piccole molecole in grado di inibire l’aggregazione della alfa-sinucleina, una proteina strettamente associata alla malattia.

Lo strumento di intelligenza artificiale usato è stato addestrato per identificare i composti altamente potenti.

Anzichè fare screening sperimentali, i ricercatori hanno effettuato screening computazionale.

L’intelligenza artificiale sta avendo un impatto reale sul processo di scoperta di farmaci: sta velocizzando l’intero processo di identificazione dei candidati più promettenti.

Fonte: Quotidiano Nazionale, 2024 [ https://www.quotidiano.net/cronaca/intelligenza-artificiale-morbo-parkinson-vendruscolo-n7qp0j1h ]

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RIFORMA FARMACEUTICA – Il Parlamento Europeo ha approvato la Riforma Farmaceutica che entrerà in vigore dopo le Elezioni di giugno 2024

 

Parlamento Europeo

Il Parlamento europeo ha approvato il compromesso sulla riforma farmaceutica per la parità di accesso ai nuovi farmaci. La nuova proposta sarà finalizzata dopo le elezioni europee che si terranno nel giugno 2024

Il Parlamento europeo ha votato a favore della riforma farmaceutica, nonostante l’Industria farmaceutica avesse precedentemente affermato che la riforma avrebbe potuto compromettere la competitività e la cura dei pazienti.

Il dossier sarà finalizzato dopo le elezioni europee del giugno 2024.

La nuova direttiva e regolamento, che includono una riduzione del periodo minimo di protezione dei dati normativi ( RDP ) per i nuovi medicinali, sarà fissato a 7,5 anni, con altri 2 anni di esclusiva di mercato, durante i quali i prodotti generici o biosimilari non potranno essere venduti.

Gli sviluppatori di farmaci potranno estendere questo periodo fino a un massimo di 8.5 se le nuove terapie rispondono a un’esigenza medica insoddisfatta, vengono testate in studi clinici comparativi o se vengono svolte attività di ricerca e sviluppo all’interno dell’Unione Europea.

Per i farmaci orfani per le malattie rare, gli sviluppatori di farmaci potrebbero beneficiare di un massimo di 11 anni di esclusività di mercato se affrontano un elevato bisogno medico insoddisfatto.

La proposta si è già rivelata controversa, con i membri del Parlamento europeo divisi su come ottenere un migliore accesso dei pazienti incoraggiando al tempo stesso l’innovazione.

L’Industria farmaceutica ha messo in guardia contro le potenziali estensioni, compresi altri due anni di protezione dei dati in caso di lancio di un farmaco in tutti i 27 Stati membri dell’Unione Europea, dopo aver affermato che le Aziende non avranno alcun controllo sui tempi delle decisioni nazionali, sui prezzi e sui rimborsi; questo potrebbe causare ritardi nell’accesso quando un’azienda è coinvolta in questo tipo di trattative.

La Federazione europea delle industrie e delle associazioni farmaceutiche ha presentato nel novembre 2023 i risultati che dimostrano che le proposte della Commissione europea ridurranno gli incentivi a investire nei medicinali del 55% in Europa.

La nuova proposta è stata elogiata per l’introduzione di un “sandbox” normativo e la creazione di un voucher di esclusività trasferibile per fornire agli sviluppatori di nuovi antimicrobici 12 mesi aggiuntivi di RDP.

Nonostante i miglioramenti, “la posizione adottata in plenaria riduce di 6 mesi la protezione normativa dei dati”, ha affermato Nathalie Moll, direttrice generale della Federazione europea delle industrie e delle associazioni farmaceutiche.

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FARMACI PROTAC – Novartis investe sui degradatori del recettore degli androgeni per il cancro alla prostata con un accordo di licenza esclusiva con Arvinas

Novartis Oncology

Degradatore proteico del recettori degli androgeni ARV-766 per il trattamento del tumore alla prostata – PROTAC Androgen Receptor ( AR ) Protein Degrader ARV-766 for the Treatment of Prostate Cancer

Novartis ha stipulato un accordo di licenza esclusiva con Arvinas per lo sviluppo e la commercializzazione della terapia per il cancro alla prostata in fase clinica, per un valore di oltre 1 miliardo di dollari.

Il candidato, ARV-766, è un degradatore del recettore degli androgeni ( AR ) di seconda generazione che ha dimostrato attività in modelli di tumori AR wild-type e tumori con mutazioni o amplificazione del recettore degli androgeni.

Arvinas utilizza la sua piattaforma proprietaria PROTAC Discovery Engine per progettare degradatori proteici mirati, progettati per sfruttare il sistema naturale di smaltimento delle proteine dell’organismo per degradare e rimuovere le proteine che causano malattie.

La transazione include anche la vendita del programma preclinico AR-V7 di Arvinas, una variante di giunzione del recettore degli androgeni.

Secondo i termini degli accordi, Novartis sarà responsabile dello sviluppo clinico e della commercializzazione a livello mondiale di ARV-766 e deterrà tutti i diritti di ricerca, sviluppo, produzione e commercializzazione di AR-V7.

In cambio, Arvinas riceverà un pagamento anticipato di 150 milioni di dollari e avrà diritto a ricevere ulteriori pagamenti legati allo sviluppo e alla sua commercializzazione fino a 1 miliardo di dollari, nonché royalties a scaglioni per ARV-766.

Acquisizione di MorphoSys

L’accordo arriva appena due mesi dopo che Novartis aveva annunciato che avrebbe acquisito MorphoSys per 2,7 miliardi di euro, segnando un impulso significativo alla pipeline oncologica di Novartis.

L’accordo dà a Novartis l’accesso a Pelabresib ( CPI-0610 ), un farmaco che è in valutazione associato a Ruxolitinib ( Jakafi / Jakavi ) di Incyte come trattamento per la mielofibrosi, un raro tumore ematologico.

L’acquisizione include anche Tulmimetostat ( CPI-0209 ), un doppio inibitore in fase iniziale delle proteine EZH1/EZH2 attualmente in fase di test su pazienti con tumori solidi o linfomi.

Fonte: Novartis 2024

La degradazione proteica mirata per agire su bersagli finora ritenuti impossibili

Una revisione racconta lo sviluppo e il futuro delle molecole PROTAC, con la loro possibilità di colpire bersagli proteici finora impossibili da ‘intercettare’ con piccole molecole convenzionali.

Alcune proteine con un ruolo nei tumori e in altre patologie sono ‘inattaccabili’ da parte delle piccole molecole convenzionali usate come inibitori, ma in un prossimo futuro potrebbero diventare anche loro bersaglio di terapie grazie alla degradazione proteica mirata, una modalità terapeutica emergente di cui racconta origini, sviluppi e possibile futuro una review uscita su Nature Reviews Drug Discovery.

Una classe di molecole che possono rendere possibile la modulazione di proteine-bersaglio grazie alla degradazione proteica mirata sono i degradatori proteici per la proteolisi mirata alla chimera o PROTAC: si tratta di piccole molecole eterobifunzionali composte da due domini attivi e un linker, in cui un ligando recluta e lega la proteina di interesse, l’altro recluta e lega una E3 ubiquitina-ligasi. Il legame simultaneo porta all’ubiquitinazione della proteina bersaglio e la sua successiva degradazione da parte del sistema ubiquitina-proteasoma, mentre la molecola PROTAC è riciclata e può legarsi a un’altra proteina-bersaglio.

Oggi, a 20 anni dalle prime PROTAC, la tecnologia è passata dall’accademia all’industria e nel 2019 la prima PROTAC è stata sottoposta a test clinici; nel 2020 i risultati degli studi clinici hanno fornito la prima verifica clinica per questa modalità di intervento contro due bersagli molecolari tumorali ben noti, il recettore per gli estrogeni e il recettore per gli androgeni.

La degradazione proteica mirata è pertanto una nuova modalità terapeutica che potrebbe rivelarsi la chiave per riuscire a colpire bersagli proteici finora impossibili da intercettare con farmaci, inoltre le possibilità con le PROTAC sono molte, tante sono anche biodisponibili per via orale e hanno un’ampia penetrazione nei tessuti.

Fonte: Fondazione Gianni Bonadonna 2022

 

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TUMORI SOLIDI HER2-POSITIVI – Enhertu ha ottenuto l’approvazione della FDA per i tumori solidi che esprimono HER2. Nuovo approccio agnostico alla terapia dei tumori

AstraZeneca Daiichi-Sankyo

L’Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ), ha approvato l’uso del coniugato anticorpo-farmaco ( ADC ) Enhertu a base di Trastuzumab deruxtecan, per tutti i tumori solidi HER2-positivi, per la prima volta sia per gli inibitori di HER2 che per gli ADC

Enhertu, il cui principio attivo è Trastuzumab deruxtecan, può essere impiegato per trattare pazienti adulti con tumori solidi HER2-positivi ( IHC 3+ ) non-resecabili o metastatici che hanno ricevuto un precedente trattamento sistemico e non dispongono di opzioni terapeutiche alternative soddisfacenti.

E’ la quinta approvazione da parte della FDA per Enhertu, che è già stato approvato per i tumori alla mammella, allo stomaco e ai polmoni HER2-positivi, nonché per il carcinoma mammario HER2-basso ( a bassa espressione di HER2 ).

Sebbene questi tre tumori rappresentino la maggior parte dei tumori solidi HER2-positivi, la nuova indicazione comporta che Enhertu potrebbe ora essere utilizzato anche in altri tumori associati a mutazioni HER2, inclusi alcuni tumori della vescica, del pancreas, del colon-retto e delle ovaie.

Individualmente, i tumori aggiuntivi rappresentano popolazioni di pazienti relativamente piccole, ma collettivamente potrebbero rappresentare una notevole opportunità di mercato per Enhertu.

La nuova indicazione si è basata sui dati di sottogruppi di tre studi clinici, DESTINY-PanTumor02, DESTINY-Lung01 e DESTINY-CRC02, ed è stata concessa dopo una revisione prioritaria da parte della FDA.

I risultati di DESTINY-PanTumor02 sono stati presentati al congresso ASCO del 2023 e hanno rivelato un tasso di risposta complessivo del 51% con Enhertu, con una durata mediana della risposta di poco più di 19 mesi. Lo studio ha incluso pazienti con cancro HER2-positivo del tratto biliare, della vescica, della cervice, dell’endometrio, dell’ovaio e del pancreas; molti di questi tumori erano stati pesantemente pretrattati.

Sono state riscontrate differenze tra i sottogruppi, con un beneficio minore osservato nel cancro del pancreas.

La nuova indicazione aumenta l’importanza dei test per i biomarcatori, incluso HER2, in un’ampia gamma di tumori per garantire che questi pazienti con cancro avanzato con poche opzioni terapeutiche, sappiano se un farmaco mirato, ad esempio, contro HER2 possa essere impiegato.

Sebbene la FDA abbia precedentemente approvato altri farmaci con indicazioni tumore-agnostiche basate su altri biomarcatori, tra cui mutazioni NTRK, MSI-H o dMMR, l’HER2 è più comunemente riscontrato, con una incidenza fino al 7% dei tumori del colon-retto e del 12% in alcune forme del cancro alla vescica.

Enhertu è già un blockbuster, con vendite raddoppiate fino a circa 2,5 miliardi di dollari nel 2023; il prodotto potrebbe raggiungere un fatturato di 6 miliardi di dollari all’anno al suo apice.

AstraZeneca aveva pagato in anticipo 1,35 miliardi di dollari per ottenere la licenza Enhertu da Daiichi Sankyo nel 2019 in un accordo che potrebbe valere fino a 6,9 miliardi di dollari.

Fonte: AstraZeneca e Daiichi Sankyo, 2024

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CARCINOMA POLMONARE – Il regime Keytruda ha ottenuto l’approvazione nell’Unione Europea per l’uso esteso nel cancro del polmone

MSD

La Commissione Europea ha approvato Keytruda a base di Pembrolizumab, una terapia anti-PD-1, per l’uso esteso nel cancro del polmone nel setting neoadiuvante e adiuvante. L’approvazione rappresenta la sesta indicazione per la terapia anti-PD-1 di MSD nel cancro del polmone in Europa

La decisione, che si applica specificamente agli adulti affetti da carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) resecabile ad alto rischio di recidiva, significa che Keytruda può ora essere utilizzato in combinazione con chemioterapia contenente Platino come trattamento neoadiuvante e poi continuato in monoterapia nel setting adiuvante.

Il cancro al polmone è la principale causa di morte per tumore in tutto il mondo e il carcinoma polmonare non-a-piccole cellule rappresenta circa l’80% di tutti i casi di cancro al polmone.

L’approvazione è la sesta indicazione per il cancro del polmone in Europa per Keytruda, che agisce aumentando la capacità del sistema immunitario dell’organismo di aiutare a rilevare e combattere le cellule tumorali.

L’ultima approvazione della terapia da parte della Commissione Europea si basa sui risultati positivi dello studio di fase 3 KEYNOTE-671.

A un follow-up mediano di 29,8 mesi, il regime Keytruda ha migliorato significativamente la sopravvivenza globale, riducendo il rischio di morte del 28% rispetto al placebo più chemioterapia nel contesto neoadiuvante seguito dal placebo dopo resezione chirurgica, indipendentemente dall’espressione di PD-L1.

Per i pazienti che hanno ricevuto il regime a base di Keytruda, la sopravvivenza globale mediana non è stata raggiunta, rispetto a 52,4 mesi per quelli del gruppo chemioterapia / placebo.

È stato inoltre dimostrato che il regime Keytruda migliora la sopravvivenza libera da eventi, riducendo il rischio di recidiva, progressione o morte della malattia del 41% rispetto alla chemioterapia / placebo.

Fonte: MSD ( Merck ), 2024

 

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