Bill Gates: ” Omicron ha agito meglio dei vaccini, rischio di malattia grave drasticamente ridotto “

Gates Bill

” La nuova variante del COVID, la Omicron, è talmente leggera da avere un effetto simile al vaccino. Questa mutazione ha fatto un lavoro migliore nel raggiungere la popolazione mondiale rispetto a quello che abbiamo fatto con i vaccini. La possibilità di una malattia grave, che è principalmente associata all’essere anziani e all’obesità o al diabete, è un rischio adesso drasticamente ridotto a causa dell’ampia esposizione all’infezione ”. Lo ha detto Bill Gates, il co-presidente della Bill & Melinda Gates Foundation, alla Munich Security Conference 2022′. WHO

Fonte: Agenzia VISTA

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Farmaci

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Aggiornamento in Infettivologia: Long COVID

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Aggiornamento in Medicina

Long-COVID ed effetti del virus SARS-CoV-2 sul nervo vago

Da una ricerca è emerso che diversi sintomi del long-COVID potrebbero essere collegati agli effetti del coronavirus sul nervo vago.
Il nervo vago parte dal midollo allungato e si porta, attraverso il foro giugulare, verso il basso nel torace e nell’addome. Svolge un ruolo in diverse funzioni dell’organismo che controllano la frequenza cardiaca, la parola, il riflesso del vomito, la sudorazione e la digestione.
Dallo studio è emerso che le persone con long-COVID potrebbero andare incontro a problemi a lungo termine a livello di voce, difficoltà a deglutire, vertigini, battito cardiaco elevato, pressione sanguigna bassa e diarrea.
I ricercatori dell’ospedale universitario Germans Trias i Pujol in Spagna hanno condotto uno studio per esaminare il funzionamento del nervo vago nei pazienti con long-COVID. ………

CONTINUA SU INFETTIVOLOGIA.NET – LINK:  https://www.infettivologia.net/articolo/alcuni-sintomi-del-long-covid-associati-agli-effetti-del-virus-sars-cov-2-sul-nervo-vago

 

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Covid, giù i contagi in Germania, Europa dell’Est e Sudafrica. Omicron cala del 70% il rischio di sviluppare sintomi gravi

Omicron Sintomi

Covid, giù i contagi in Germania, Europa dell’Est e Sudafrica. Lo studio: “Con Omicron cala del 70% il rischio di sviluppare sintomi gravi”

Lo studio pubblicato su The Lancet ha confrontato lo sviluppo della malattia nel corso delle prime quattro settimane per le tre mutazioni del ceppo principale del virus: Omicron, Beta e Delta

Il Covid-19 continua a diffondersi velocemente in tutto il mondo, tornando ad aggredire con forza l’Asia e l’Australia, ma sull’impatto di Omicron arrivano segnali positivi. In Sudafrica, dove la nuova variante è stata scoperta, il picco dell’ondata è stato superato senza un aumento significativo di decessi: una conferma, quindi, che l’aggressività della mutazione del virus è contenuta. La morsa dei contagi, tra l’altro, inizia ad allentarsi anche in Europa, a partire dalle regioni orientali e dalla Germania.

Fonte: La Stampa; LINKhttps://www.lastampa.it/cronaca/2022/01/02/news/covid_giu_i_contagi_in_germania_europa_dell_est_e_sudafrica_lo_studio_con_omicron_cala_del_70_il_rischio_di_sviluppare-2537639/?ref=LSHSTD-BH-I0-PM5-S1-T1 

 

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Poliovirus

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Anche i virologi … si infettano. Massimo Galli è stato contagiato dalla variante Omicron nonostante sia vaccinato con 3 dosi

Galli

Omicron è un “virus” diverso, ha dichiarato il Prof Massimo Galli, ex-primario dell’Ospedale Sacco di Milano, infettato nonostante si sia sottoposto a 3 dosi di vaccino

La variante ha 32 mutazioni sulla proteina spike, quindi gli anticorpi dei vaccini disegnati sul virus di Wuhan, non riescono a debellare l’infezione.

Sarebbe necessaria una versione aggiornata dei vaccini anti-spike della nuova variante.

Pfizer – BioNTech e Moderna hanno già comunicato che stanno ridisegnando i propri vaccini, e saranno pronti tra qualche mese.

Tuttavia, rimane il dubbio sull’impiego di questi vaccini al termine dell’ondata, e sulla durata dell’effetto. Di norma i vaccini diretti contro le infezioni delle vie respiratorie vengono somministrati nel periodo autunnale.

Galli ha dichiarato di avere un’alta carica virale. ” Sembra ironico che dopo aver avuto due anni di attività intensa – ha commentato – avendo visto malati per mesi ogni giorno, in situazioni talvolta non del tutto di contenimento e sicurezza, non mi sia beccato mai niente e mi sono beccato questa cosa qua da pensionato “.

Il contagio sarebbe avvenuto nei giorni attorno al 31 dicembre. Galli, vaccinato con 3 dosi, si trova alle prese con la variante Omicron: ” Sto discretamente bene, ma sono stato una schifezza. Per i vecchiotti come me non è proprio una passeggiata “. Il medico ha raccontato: ” Nel periodo tra Natale e Capodanno gli unici pazienti che ho sentito sono stati per mail o per telefono, ho visto poche persone a livello conviviale, senza mascherina, ma mai tutte insieme. Questo la dice lunga su quanto questa variante sia contagiosa. La mia è certamente Omicron, sequenziata dalle mie ragazze in laboratorio “.

Fonte: Il Giorno

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Epatite B cronica

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Israele non teme i decessi da variante Omicron, ritenuti bassi, ma la paralisi del Sistema sanitario – A rimetterci i pazienti con patologie non-COVID

Israel

Perché Israele è così preoccupato per Omicron ? – Anche se gli Esperti concordano sul fatto che il tasso di mortalità della nuova variante è basso, Israele si sta preparando al peggio 

Gli Esperti medici in Israele concordano con i propri colleghi all’estero che il potenziale tasso di mortalità della nuova variante Omicron di COVID-19 è inferiore a quello del suo predecessore, Delta. Tuttavia, il Governo israeliano è in preda al panico su come gestire l’aumento dei tassi di infezione.

Nonostante i suoi migliori sforzi, inclusa la chiusura dei confini, le infezioni da Omicron in Israele sono triplicate negli ultimi giorni. La nuova variante di SARS-CoV-2 è la più contagiosa finora emersa.

La scorsa settimana Israele ha registrato oltre 1.000 nuove infezioni giornaliere per 5 giorni consecutivi.

Allo stesso tempo, solo 90 persone sono state ricoverate in ospedale con una grave malattia correlata al coronavirus, ma nessuno è morto dopo essere stato infettato dalla variante Omicron.

Il potenziale tasso di mortalità non è ciò che preoccupa Israele. Almeno non i decessi direttamente correlati a Omicron.

Secondo Eran Segal, un biologo computazionale del Weizmann Institute of Science, “Anche se scopriamo che Omicron è meno della metà più grave di Delta, è comunque probabile che assisteremo a un grande afflusso di pazienti negli ospedali”.

Nella sua più recente intervista a Channel 12 News, Segal ha inoltre avvertito che la variante altamente infettiva di Omicron potrebbe causare fino a 20.000 nuove infezioni giornaliere. Anche se la stragrande maggioranza sarà lieve, gli ospedali saranno sommersi dai casi più gravi.

In uno scenario del genere, il Sistema sanitario israeliano crollerebbe e non sarebbe in grado di curare efficacemente coloro che soffrono di altre malattie.

Pillole Pfizer in soccorso ?

Come parte del suo sforzo per evitare una corsa anticipata agli ospedali, Israele ha ordinato 100.000 pillole antivirali anti-COVID prodotte da Pfizer.

Le pillole saranno fornite gratuitamente agli israeliani dei gruppi ad alto rischio e potranno essere assunte a casa per bocca.

Conosciuto come Paxlovid, il trattamento, secondo Pfizer, sarebbe in grado di ridurre il rischio di ospedalizzazione e di morte nei gruppi ad alto rischio fino al 90%.

Fonte: Israel Today [ https://www.israeltoday.co.il/read/why-is-israel-so-worried-about-omicron/ ]

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Infezione da SARS-CoV-2

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Variante Omicron, i dati non ci sono e nessuno sa quanto durerà l’effetto protettivo della terza dose

Sahin Ugur

Variante Omicron: non si conosce la durata della protezione offerta dalla terza dose. Anche i vaccinati si infettano, a dirlo Ugur Sahin, co-fondatore di BioNTech, la società che ha sviluppato il vaccino Pfizer. 

Dati di laboratorio in Germania riferiscono di un calo molto rapido dell’efficacia del vaccino, anche dopo tre dosi. A 3 mesi, l’efficacia scenderebbe al 25%.

In Italia 4.684 operatori sanitari infettati negli ultimi 30 giorni

 

In soli 7 giorni, la variante Omicron di SARS-CoV-2 è diventata dominante negli Stati Uniti, e si appresta a fare lo stesso anche in Europa.

Il cofondatore di Biontech Ugur Sahin, che ha sviluppato il vaccino Comirnaty, commercializzato da Pfizer, in una intervista al giornale francese Le Monde ha parlato dell’efficacia dei vaccini contro la variante Omicron.

” I dati reali provenienti da Regno Unito e Sudafrica forniscono informazioni rassicuranti, ma dobbiamo essere consapevoli che anche le persone vaccinate con tre dosi possono trasmettere la malattia. Dati preliminari che arrivano dal Regno Unito hanno indicato una efficacia di circa il 70% dopo la terza dose e di circa il 20-40% dopo la seconda dose”, ha spiegato Sahin.

In Italia l’Iss ( Istituto Superiore di Sanità ) non ha ancora fornito dettagli dei contagi. E non è noto quanti, tra i professionisti della salute da poco sottoposti a obbligo della terza dose, si siano infettati anche dopo la somministrazione del booster.

Negli ultimi 30 giorni, gli operatori sanitari che hanno contratto il virus sono stati 4.684.

Difficile per ora stabilire quanto potrà durare la protezione della terza dose. Secondo Ugur Sahin, “ci sarà una perdita di efficacia del vaccino contro Omicron nel tempo “.

L’Oms ( Organizzazione Mondiale della Sanità ) ha dichiarato: “ la variante Omicron può infettare o reinfettare anche vaccinati e guariti “.

Fonte: Le Monde [ LINK: https://www.lemonde.fr/planete/article/2021/12/20/ugur-sahin-pdg-de-biontech-meme-les-triple-vaccines-sont-susceptibles-de-transmettre-omicron_6106748_3244.html ]

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La sospensione degli Ace inibitori e dei sartani non ha avuto effetti significativi sulla gravità massima di COVID-19 ma può portare a una guarigione più rapida e migliore

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Aggiornamento in Medicina

COVID-19: interruzione versus continuazione degli inibitori del sistema renina-angiotensina. Studio ACEI-COVID

L’ingresso del virus SARS-CoV-2 nelle cellule umane dipende dall’enzima di conversione dell’angiotensina 2 ( ACE2 ), che può essere sovraregolato dagli inibitori del sistema renina-angiotensina ( RAS ).
È stata esaminata l’ipotesi secondo cui l’interruzione del trattamento cronico con ACE-inibitori ( ACEI ) o bloccanti del recettore dell’angiotensina II ( ARB; sartani ) attenui il decorso della COVID-19 di recente insorgenza.
ACEI-COVID era uno studio a gruppi paralleli, randomizzato, controllato, in aperto, condotto in 35 Centri in Austria e Germania.
Sono stati arruolati pazienti di età pari o superiore a 18 anni che presentavano una recente infezione sintomatica da virus SARS-CoV-2 e venivano trattati cronicamente con inibitori ACE o sartani.
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale all’interruzione o alla continuazione dell’inibizione di RAS per 30 giorni.
L’esito primario era il punteggio massimo di valutazione dell’insufficienza d’organo sequenziale ( SOFA ) entro 30 giorni, in cui la morte è stata valutata con il punteggio SOFA massimo ottenibile.
Gli endpoint secondari erano l’area sotto il punteggio SOFA aggiustato per la morte ( AUC SOFA ), il punteggio SOFA medio, l’ammissione alla terapia intensiva, la ventilazione meccanica e la morte.
Le analisi sono state effettuate su base intention-to-treat modificata. ……

 

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SARS

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Isavuconazolo nel trattamento della sinusite fungina invasiva

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Aggiornamento in Medicina

I pazienti trattati con Isavuconazolo ( Cresemba ) come terapia primaria o di salvataggio per la sinusite fungina invasiva hanno registrato tassi di sopravvivenza globale dell’82% a 42 giorni e del 70% a 84 giorni. I risultati provengono da una analisi post-hoc di due studi di fase 3 su Isavuconazolo, che hanno identificato 50 pazienti affetti da sinusite fungina invasiva

E’ stata effettuata una analisi post-hoc degli studi internazionali di fase 3 SECURE e VITAL che hanno arruolato pazienti dal 2007 al 2013 ( SECURE ) e dal 2008 al 2013 ( VITAL ).
SECURE aveva confrontato Isavuconazolo e Voriconazolo come trattamento primario per la malattia fungina invasiva negli adulti dovuta ad Aspergillus e ad altri funghi filamentosi, mentre VITAL aveva valutato il trattamento primario o di salvataggio con Isavuconazolo negli adulti con aspergillosi invasiva con insufficienza renale o adulti con malattia fungina invasiva a causa di muffe rare.

Sono stati esaminati i dati di tutti i pazienti in entrambi gli studi trattati con Isavuconazolo e con almeno un sito sinusale di malattia fungina invasiva.
I principali risultati dello studio erano la sopravvivenza globale e la risposta clinica e globale all’Isavuconazolo.

Dei 50 pazienti inclusi nello studio, 44 avevano sinusite fungina invasiva diagnosticata mediante biopsia sinusale ( 43 ) o cerebrale ( 1 ) e 6 avevano probabile malattia fungina invasiva in un sito remoto ma …..

CONTINUA SU MICOSI.NET: https://www.micosi.net/articolo/pazienti-con-sinusite-fungina-invasiva-trattati-con-successo-con-isavuconazolo

Infettivologia – Antibiotici: sicurezza neurologica dei Fluorochinoloni

I fluorochinoloni, una delle classi di antibiotici più comunemente prescritti, sono stati implicati in eventi avversi del sistema nervoso centrale ( SNC ) e del sistema nervoso periferico ( SNP ), evidenziando la necessità di studi epidemiologici sulla sicurezza neurologica dei fluorochinoloni.

Lo scopo dello studio è stato quello di valutare la sicurezza dei fluorochinoloni per quanto riguarda il rischio di disfunzione neurologica diagnosticata.

E’ stato condotto uno studio di coorte con abbinamento al punteggio di propensione utilizzando i dati sui sinistri di una popolazione assicurata.
Lo studio ha incluso adulti a cui era stato prescritto un fluorochinolone orale o un antibiotico di confronto nel periodo compreso tra gennaio 2000 e settembre 2015 per sinusite batterica acuta, esacerbazione batterica acuta di bronchite cronica, infezione non-complicata del tratto urinario o bronchite acuta.

CONTINUA SU INFETTIVOLOGIA: https://www.infettivologia.net/articolo/sicurezza-neurologica-fluorochinoloni-versus-alternative-terapeutiche

 

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BREAKING NEWS: Il laboratorio di Wuhan in Cina voleva migliorare geneticamente i virus dei pipistrelli per studiare i rischi sugli esseri umani

Newsweek

Il laboratorio di Wuhan in Cina voleva migliorare geneticamente i virus dei pipistrelli per studiare i rischi sugli esseri umani

Meno di due anni prima dell’inizio della pandemia di COVID-19, gli scienziati dell’Istituto di virologia di Wuhan ( Cina ) avevano pianificato di alterare geneticamente i virus per renderli più infettivi per l’uomo e rilasciarli nelle caverne abitate da pipistrelli.

L’obiettivo della ricerca fa parte di una serie di documenti pubblicati questa settimana da un gruppo di scienziati che stanno cercando di determinare le origini della pandemia, che ha ucciso 4.7 milioni di persone in tutto il mondo, secondo la Johns Hopkins University.

L’Istituto di Virologia di Wuhan faceva parte di un gruppo di società, con al vertice l’organizzazione no-profit per la salute ambientale EcoHealth Alliance, che aveva presentato alla Defense Advanced Research Projects Agency ( DARPA ) del Governo degli Stati Uniti il progetto di ricerca con l’obiettivo di ottenere fondi.

La DARPA aveva respinto la proposta, e non è chiaro cosa sia successo al progetto di ricerca.

DARPA è un’agenzia di ricerca all’interno del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti che mira a proteggere dalle minacce delle malattie infettive attraverso il programma PREEMPT.

Nella sua richiesta di finanziamento, EcoHealth Alliance aveva proposto di iniettare mortali coronavirus chimerici di pipistrello raccolti dall’Istituto di Virologia di Wuhan in topi umanizzati e batificati, ha affermato DRASTIC Research, che ha condotto l’indagine.

Tra i documenti condivisi da DRASTIC Research la richiesta di finanziamento da parte di un gruppo di ricercatori di Istituti diversi che volevano studiare i rischi dello “spillover ( salto di specie )” del coronavirus all’uomo, meno di due anni prima dell’inizio della pandemia di coronavirus.

Una copia della richiesta finanziaria di EcoHealth Alliance, condivisa da DRASTIC Research, afferma che il progetto proposto mirava a “disinnescare il potenziale di ricaduta di nuovi coronavirus correlati alla SARS ad alto rischio zoonotico originato da pipistrelli in Asia”.

EcoHealth Alliance ha scritto nel documento condiviso da DRASTIC Research che prevedeva di lavorare con i ricercatori della Duke-NUS Medical School di Singapore, University of Nord Carolina, Palo Alto Research Center in California, National Wildlife Health Center dell’US Geological Survey e del Wuhan Institute of Virology a Wuhan, Cina.

Acveva richiesto 14 milioni di dollari alla DARPA per condurre la ricerca, che è stata stimata avere una durata di tre anni e mezzo.

La proposta è stata datata marzo 2018, meno di due anni prima che SARS-CoV-2, il coronavirus che causa il COVID-19, iniziasse a diffondersi nel mondo. Si ritiene che il virus abbia iniziato a diffondersi tra gli esseri umani a Wuhan, dove è stata segnalata la prima ondata di infezioni.

Grazie a DRASTIC, il mondo ora sa che l’Istituto di Virologia di Wuhan aveva una vasta collezione di coronavirus raccolti nel corso di molti anni nelle grotte abitate da pipistrelli e che molti di loro, incluso il parente più vicino al virus pandemico, SARS-CoV-2, proveniva da una miniera dove tre uomini erano morti per una sospetta malattia simile alla SARS nel 2012.

L’Istituto di Wuhan stava lavorando attivamente con questi virus, utilizzando protocolli di sicurezza inadeguati, con modalità che avrebbero potuto innescare la pandemia, e che il laboratorio e le Autorità cinesi hanno fatto di tutto per nascondere queste attività. È anche chiaro che i primi casi sono comparsi settimane prima dello scoppio nel mercato umido di Huanan che un tempo si pensava fosse il punto zero.

Niente di tutto ciò è una prova conclusiva che una perdita di laboratorio abbia causato la pandemia, ma aumenta i sospetti. ( Fonte: NewsWeek )

https://www.newsweek.com/wuhan-lab-wanted-genetically-enhance-bat-viruses-study-human-risks-documents-show-1631784

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