INTELLIGENZA ARTIFICIALE APPLICATA ALLA SCOPERTA DI NUOVI FARMACI: Malattia di Parkinson

Intelligenza Artificiale

L’intelligenza artificiale ( AI ) ha permesso di scoprire in tempi brevi 5 composti che potrebbero portare a nuovi farmaci contro il Parkinson. I ricercatori hanno progettato e utilizzato una strategia basata sull’intelligenza artificiale per identificare composti che bloccano l’aggregazione della proteina alfa-sinucleina il cui accumulo improprio in alcune aree neurali caratterizza il Parkinson

 

La scoperta è frutto del lavoro di Michele Vendruscolo dell’Università di Cambridge; i risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature Chemical Biology

Il gruppo di ricercatori ha utilizzato la tecnologia per lo screening rapido di una libreria chimica contenente milioni di voci e ha identificato 5 composti che potrebbero riverlarsi utili nel trattamento della malattia di Parkinson.

Un percorso per cercare potenziali trattamenti per il Parkinson richiede l’identificazione di piccole molecole in grado di inibire l’aggregazione della alfa-sinucleina, una proteina strettamente associata alla malattia.

Lo strumento di intelligenza artificiale usato è stato addestrato per identificare i composti altamente potenti.

Anzichè fare screening sperimentali, i ricercatori hanno effettuato screening computazionale.

L’intelligenza artificiale sta avendo un impatto reale sul processo di scoperta di farmaci: sta velocizzando l’intero processo di identificazione dei candidati più promettenti.

Fonte: Quotidiano Nazionale, 2024 [ https://www.quotidiano.net/cronaca/intelligenza-artificiale-morbo-parkinson-vendruscolo-n7qp0j1h ]

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Malattia di Parkinson: trattamento con Comtan

Comtan, il cui principio attivo è l’Entacapone, trova indicazione nel trattamento dei pazienti con malattia di Parkinson. Il morbo di Parkinson è un disturbo mentale progressivo che provoca tremore, … leggi






Farmaci dopaminergici per il parkinsonismo

La malattia di Parkinson idiopatica è caratterizzata da degenerazione progressiva delle cellule pigmentate della sostanza nera, con conseguente deficit di dopamina, un neurotrasmettitore. Precurso … leggi


Malattia di Parkinson: Comtan

L’Entacapone ( Comtan ) è un inibitore della catecol- O – metiltransferasi ( COMT ). E’ impiegato associato alla Levodopa e alla Carbidopa nel trattamento dei sintomi di deterioramento di fine dose ( … leggi

Aggiornamento in Neurologia: Funzione cognitiva nell’anziano

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Aggiornamento in Medicina

Effetti degli esercizi di mindfulness e dell’esercizio fisico sulla funzione cognitiva negli anziani

La memoria episodica e la funzione esecutiva sono aspetti essenziali del funzionamento cognitivo che diminuiscono con l’invecchiamento. Questo declino può essere migliorato con interventi sullo stile di vita.
Si è determinato se la riduzione dello stress basata sulla mindfulness ( consapevolezza di sé ) ( MBSR ), l’esercizio fisico o una combinazione di entrambi migliori la funzione cognitiva negli anziani.
È stato condotto uno studio clinico randomizzato presso due siti statunitensi ( Washington University, St Louis, e University of California, San Diego ).
Sono stati randomizzati in totale 585 adulti anziani di età compresa tra 65 e 84 anni con problemi cognitivi soggettivi, ma non demenza ( arruolamento dal 2015 al 2019; follow-up finale nel 2020 ).
I partecipanti sono stati randomizzati a sottoporsi ai seguenti interventi: programma MBSR con un obiettivo di 60 minuti al giorno di meditazione ( n=150 ); esercizio con componenti aerobiche, di forza e funzionali con un obiettivo di almeno 300 minuti settimanali ( n=138 ); programma MBSR combinato ed esercizio ( n=144 ); o un gruppo di controllo di educazione sanitaria ( n=153 ).
Gli interventi sono durati 18 mesi e consistevano in lezioni di gruppo e pratica a casa.
I due esiti primari erano compositi di memoria episodica e funzione esecutiva ( standardizzati a una media di 0; punteggi compositi più alti ad indicare le migliori prestazioni cognitive ) dai test neuropsicologici; l’endpoint primario era a 6 mesi e l’endpoint secondario era a 18 mesi.
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Aggiornamento in Neurologia: Emorragia subaracnoidea & Cannabis

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Aggiornamento in Medicina

L’impiego recente di Cannabis è associato a ischemia cerebrale ritardata nei pazienti con emorragia subaracnoidea

Tra i pazienti con emorragia subaracnoidea aneurismatica, quelli con un consumo recente di Cannabis avevano maggiori probabilità di avere un’ischemia cerebrale ritardata rispetto a quelli senza un uso recente.
Sono stati presi in esame 1.014 pazienti trattati per emorragia subaracnoidea aneurismatica da agosto 2007 a luglio 2019, di cui il 4.5% è risultato positivo alla Cannabis allo screening tossicologico urinario di routine ( utilizzatori: età media, 47 anni; 41% donne; non-utilizzatori: età media, 56 anni anni; 71% donne ).
Tra la coorte, il 36.2% ha sviluppato ischemia cerebrale ritardata; il 50.2% ha presentato un esito funzionale sfavorevole, definito come punteggio della scala di Rankin modificato maggiore di 2; e il 13.5% è deceduto.
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Tra i pazienti con fibrillazione atriale permanente, il …

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Nelle sindromi clinicamente isolate del tronco cerebrale ( CISB ), il …

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Molti pazienti con malattia di Parkinson mostrano un …

Aggiornamento in Neurologia: Metastasi al cervello

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Cancro con metastasi cerebrali & Convulsioni

È stata esaminata l’ipotesi che sottogruppi di pazienti con metastasi cerebrali senza convulsioni alla presentazione intracranica siano ad aumentato rischio di sviluppare convulsioni; sono state caratterizzate l’incidenza e i fattori di rischio per lo sviluppo di convulsioni tra i pazienti con metastasi cerebrali naive alle crisi.
Sono stati identificati 15.863 e 1.453 pazienti con metastasi cerebrali utilizzando i dati Medicare 2008-2016 Surveillance, Epidemiology, and End Results ( SEER ) e dati istituzionali Brigham and Women’s Hospital / Dana Farber Cancer Institute 2000-2015, rispettivamente. ( CONTINUA SU NEUROLOGIA.NET )

 

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Aggiornamento in Neurologia: Atrofia muscolare spinale & Terapia con Nusinersen

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Trattamento di 3 anni con Nusinersen della atrofia muscolare spinale: la funzione motoria è rimasta stabile o è migliorata 

Da uno studio di estensione di studi di fase I/II è emerso che i giovani pazienti con atrofia muscolare spinale ( SMA ) a insorgenza tardiva, trattati con l’oligonucleotide antisenso Nusinersen ( Spinraza ) hanno mostrato una funzionalità motoria migliorata o stabile a lungo termine.
Nel corso di circa 3 anni di trattamento, Nusinersen ha prodotto un miglioramento dei punteggi medi di tre differenti scale motorie in bambini di 2-15 anni con atrofia muscolare spinale di tipo 2 o 3.
La funzione motoria dei bambini è migliorata e la loro attività si è stabilizzata con una modalità che non era in linea con la normale storia naturale di questa malattia.
Uno dei bambini con atrofia muscolare spinale di tipo 2 ha acquisito la capacità di camminare autonomamente dopo circa 18 mesi di trattamento e ha continuato a migliorare durante lo studio.
Due dei quattro bambini con atrofia muscolare spinale di tipo 3 che avevano perso la capacità di camminare prima dello studio hanno iniziato a recuperare la loro capacità di camminare in modo indipendente.  ( CONTINUA SU NEUROLOGIA.NET )

 

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L’atrofia muscolare spinale ( SMA ) è una malattia progressiva dei …

Aggiornamento in Neurologia: Metastasi cerebrali

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Pazienti con metastasi cerebrali & Convulsioni

È stata esaminata l’ipotesi che sottogruppi di pazienti con metastasi cerebrali senza convulsioni alla presentazione intracranica siano ad aumentato rischio di sviluppare convulsioni; sono state caratterizzate l’incidenza e i fattori di rischio per lo sviluppo di convulsioni tra i pazienti con metastasi cerebrali naive alle crisi.
Sono stati identificati 15.863 e 1.453 pazienti con metastasi cerebrali utilizzando i dati Medicare 2008-2016 Surveillance, Epidemiology, and End Results ( SEER ) e dati istituzionali Brigham and Women’s Hospital / Dana Farber Cancer Institute 2000-2015, rispettivamente. ……

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È stata determinata la presenza di microinfarti cerebrali acuti …

Siponimod

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L’atrofia muscolare spinale ( SMA ) è una malattia progressiva dei …

Sindromi clinicamente isolate

Nelle sindromi clinicamente isolate del tronco cerebrale ( CISB ), il …

Rilutek

Rasagilina ( Azilect ), un inibitore della monoamino ossidasi B …

Encefalite

Le sindromi neurologiche post-infettive ( PINS ) del sistema …

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Aggiornamento in Neurologia: Dissezione dell’arteria cervicale

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Dissezione dell’arteria cervicale: anticoagulazione versus Aspirina 

La dissezione dell’arteria cervicale è una delle principali cause di ictus nei giovani ( età inferiore a 50 anni ).
Storicamente, i medici hanno preferito utilizzare l’anticoagulazione orale con antagonisti della vitamina K per i pazienti con dissezione dell’arteria cervicale, sebbene alcune linee guida attuali, basate su prove disponibili provenienti principalmente da studi osservazionali, suggeriscano l’uso dell’Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ).
Se dimostrasse di essere non-inferiore agli antagonisti della vitamina K, l’Aspirina potrebbe essere preferibile, grazie alla sua facilità d’uso e al costo inferiore.

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È stata determinata la presenza di microinfarti cerebrali acuti …

Infezione da SARS-CoV-2

La malattia da coronavirus 2019 (COVID-19) si è diffusa in tutto il …

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Brilique

Il tasso a 90 giorni di ictus, infarto miocardico, o morte è stato pari …

Riluzolo

Riluzolo ( Rilutek ) è l’unico farmaco a prolungare la …

Rilutek

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Encefalite

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L’atrofia muscolare spinale ( SMA ) è una malattia progressiva dei …

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Radicut

In uno studio precedente di fase 3 in pazienti con sclerosi laterale …

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Aspirina versus anticoagulazione nella dissezione dell’arteria cervicale: studio TREAT-CAD

La dissezione dell’arteria cervicale è una delle principali cause di ictus nei giovani ( età inferiore a 50 anni ). Storicamente, i medici hanno preferito utilizzare l’anticoagulazione orale con ant …


 

Effetto di Nivolumab versus Bevacizumab nei pazienti con glioblastoma ricorrente: studio CheckMate 143

Gli esiti clinici per il glioblastoma rimangono sfavorevoli. Il trattamento con il blocco del checkpoint immunitario ha mostrato benefici in molti tipi di tumore. Per l’attuale conoscenza, non sono …


 

Vamorolone ha dimostrato efficacia e sicurezza nei giovani con distrofia muscolare di Duchenne

Il trattamento con Vamorolone, un antinfiammatorio steroideo, ha migliorato gli esiti motori nei ragazzi con distrofia muscolare di Duchenne rispetto agli individui naive-ai-corticosteroidi. Vamorolo …


 

Sicurezza ed efficacia della monoterapia con Satralizumab nel disturbo dello spettro della neuromielite ottica

Satralizumab, un anticorpo monoclonale umanizzato che ha come bersaglio il recettore dell’interleuchina-6 ( IL-6 ), ha ridotto il rischio di recidiva nei pazienti con disturbo dello spettro della neur …


 

Studio THALES: Ticagrelor associato ad Aspirina ha ridotto l’ictus ricorrente e la mortalità a 30 giorni versus sola Aspirina

Dallo studio THALES è emerso che Ticagrelor ( Brilique ) più Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) ha ridotto il rischio di ictus o morte entro 30 giorni rispetto al placebo nei pazienti con ictus ische …


 

Sicurezza ed efficacia di Rituximab nei disturbi dello spettro della neuromielite ottica: studio RIN-1

La prevenzione farmacologica contro le recidive nei pazienti con disturbo dello spettro della neuromielite ottica ( NMOSD ) si sta sviluppando rapidamente. Sono state studiate la sicurezza e l’effic …


 

Atrofia muscolare spinale presintomatica: beneficio prolungato di Nusinersen

Nuovi dati dello studio di fase 2 NURTURE che sta valutando Nusinersen ( Spinraza ) hanno dimostrato che i pazienti presintomatici con atrofia muscolare spinale ( SMA ) continuano a beneficiare del tr …


 

Discinesia tardiva: benefici con la Deutetrabenazina indipendentemente dall’età

I risultati di una analisi post hoc ha dimostrato che il trattamento con Deutetrabenazina ( Austedo ) è risultato utile sia per i pazienti più giovani ( età inferiore a 55 anni ) che per quelli più an …


 

Inebilizumab per il trattamento del disturbo dello spettro della neuromielite ottica: studio N-MOmentum

Non esistono terapie approvate per il disturbo dello spettro della neuromielite ottica ( NMOSD ), una malattia infiammatoria rara, recidivante, autoimmune, del sistema nervoso centrale che causa cecit …


 

Satralizumab nel disturbo dello spettro della neuromielite ottica

Il disturbo dello spettro della neuromielite optica ( NMOSD ) è una malattia autoimmune del sistema nervoso centrale ed è associato ad autoanticorpi anti-acquaporina-4 ( AQP4-IgG ) in circa due terzi …


 

Studio randomizzato di tre farmaci anticonvulsivanti per lo stato epilettico

La scelta di farmaci per pazienti con stato epilettico refrattari al trattamento con benzodiazepine non è stata studiata a fondo. In uno studio randomizzato, in cieco, adattivo, sono state confront …


 

Sicurezza ed efficacia di Deferiprone per la neurodegenerazione associata alla pantotenato chinasi

La neurodegenerazione associata alla pantotenato-chinasi ( PKAN ) è una rara malattia genetica caratterizzata da distonia generalizzata progressiva e accumulo di ferro nel cervello. Si è valutato …


 

La Teriflunomide, associata a Buparlisib, appare essere efficace nel trattamento del glioblastoma, un tumore del cervello

Il glioblastoma è un tumore al cervello aggressivo ed è la forma più comune di tumore cerebrale, rappresentando il 16% di tutte le neoplasie cerebrali. È considerato raro, colpendo 3 persone su 100.00 …


 

Aspirina e Rivaroxaban, efficacia simile nella prevenzione dell’ictus embolico di origine indeterminata, ma l’Aspirina è più sicura

I dati dello studio NAVIGATE ESUS hanno mostrato che nei pazienti con ictus embolico di origine indeterminata e aterosclerosi carotidea, l’Aspirina [ Acido Acetilsalicilico ] e il Rivaroxaban ( Xarel …


 

Buparlisib nei pazienti con recidiva di glioblastoma con attivazione della via della fosfatidilinositolo-3-chinasi

La via di segnalazione della fosfatidilinositolo 3-chinasi ( PI3K ) è altamente attiva nei glioblastomi. Sono state valutate la farmacocinetica, la farmacodinamica e l’efficacia dell’inibitore pan-P …

 

Rischio più che doppio tra i consumatori di statine lipofile e sviluppo di demenza

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La PET ha mostrato un aumento del rischio di demenza con le statine lipofile

La PET ( tomografia a emissione di positroni ) ha mostrato che l’uso di statine lipofile da parte dei pazienti con lieve declino cognitivo ha un impatto significativo sulla corteccia cingolata posteriore, l’area del cervello che è coinvolta nella fase iniziale della malattia di Alzheimer.
I ricercatori dell’Università della California a Los Angeles ( UCLA ) hanno osservato che il metabolismo in quest’area del cervello è significativamente ridotto nei pazienti che assumono statine lipofile, che presentano un rischio più che doppio di sviluppare demenza rispetto ai pazienti simili che non assumono questi farmaci.
Le statine sono farmaci ampiamente utilizzati per abbassare il colesterolo e ridurre il rischio di infarto miocardico e ictus.
Molti studi hanno indicato un rischio più elevato associato alle statine lipofile per il fatto che sono in grado di attraversare con più facilità la barriera emato-encefalica.

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Infezione da SARS-CoV-2

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Cannabidiolo

I pazienti con la sindrome di Lennox-Gastaut, una forma rara …

Insonnia

Molti pazienti con malattia di Parkinson mostrano un …

Tinnito

Uno studio ha valutato se 4 settimane di stimolazione …

Riluzolo

Riluzolo ( Rilutek ) è l’unico farmaco a prolungare la …

Xarelto

L’anticoagulazione orale con Rivaroxaban ( Xarelto ) per la …

Eptinezumab

Eptinezumab può essere una opzione rapida ed efficace per …

Sclerosi multipla

La perdita di emoglobina dai globuli rossi danneggiati può …
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