La Serie A da tre a dieci-Ventisettesima giornata

I nostri voti alla ventisettesima giornata.

La prima partita è stata Milan-Udinese. Rossoneri sottotono (5), contro un’Udinese coriacea (7), che ha meritato il pareggio. Leao (7) migliore del Milan, anche se il suo goal è tanto dubbio quanto quello del pareggio friulano.

L’Inter gioca una buona partita (7), ma non riesce a fare goal. Tuttavia a noi i nerazzurri non sono spiaciuti, come non c’è spiaciuto il Genoa (7).

Pari tra Salernitana e Bologna, che disputano una buona e avvincente gara (7 a tutte e due le compagini).

La Juventus (6) vince ad Empoli. Il gioco dei bianconeri non entusiasma (non è una novità), come preoccupa il fatto che sul 3-1 non abbiano messo la partita in cassaforte (anzi, se Bonucci non salva sulla linea quel colpo di testa, non si sa come sarebbe finita…), ma i punti sono stati portati a casa. L’Empoli ha giocato una buona partita (7 ai toscani, che forse meritavano di più), ma si sono dovuti arrendere davanti ad un Vlahovic mostruoso (10). Due goal, più uno propiziato da una sua giocata (guardiamo chi e come ha fatto partire l’azione del goal di Kean).

Bellissimo match fra Sassuolo (8) e Fiorentina (7, giacché il primo tempo i viola hanno subito gli emiliani). Due squadre che giocano a calcio, con due allenatori giovani e bravi. Menzione per Traoré e il suo goal (da 10), una magia degna di quella di Mbappé in Psg-Real di Champions.

Colpo grosso del Cagliari (8) a Torino, con Mazzarri che assapora la vendetta dell’ex. I sardi vincono (meritando) contro un Toro che, al netto delle parate di Cragno (9), ci è parso sottotono (5).

Bella e convincente prova del Verona (8), contro un Venezia (5) apparso remissivo.  Menzione per il “Man of the Match” Simeone (9), la cui tripletta è comunque frutto del gioco corale veronese.

La Roma ottiene in Zona-Cesarini una meritata vittoria. I giallorossi (8) dominano, specialmente dopo l’uscita di Amian, autore di un’ingenuità clamorosa (da 3). Possono raccontarci ciò che vogliono, ma quello è fallo tattico e dunque passibile di ammonizione. Se uno è già ammonito l’espulsione non fa dunque una grinza. 8 all’arbitro Fabbri, checché ne dica Tiago Motta (su di lui ci soffermeremo dopo). Lo Spezia (6) ha cercato di resistere fin che ha potuto, grazie ad un po’ di fortuna e ad un ottimo Provedel (9).

Se una romana ha vinto in Zona-Cesarini, l’altra invece ha perso. La Lazio perde contro il Napoli, ma forse senza meritarlo, per la prova offerta. 7 ai biancazzurri, che hanno semplicemente il torto di non concretizzare quanto creato. 7 anche ad un Napoli coriaceo, che ora si trova in testa alla classifica. 9 ad Insigne, Pedro e Fabian Ruiz per i goal.

Concludiamo con l’Atalanta (9), che è tornata l’Atalanta che abbiamo ammirato nelle ultime stagioni, riducendo la Sampdoria (5) al semplice ruolo di sparring-partner. 9 a Miranchuck per il goal.

Inoltre

Tre come il suo storico numero di maglia a Paolo Maldini. Non ci sono piaciute le sue dichiarazioni nel dopo Milan-Udinese. Anche il goal di Leao era dubbio (si vede una spinta sull’avversario), dunque come ha accettato quello deve accettare il goal dell’Udinese, punto e basta.

Tre pure a Thiago Motta. L’espulsione è un’ingenuità del suo giocatore, non certo dell’arbitro, se la prendesse col primo quindi. Poi, onestamente:  contestare il rigore fischiato alla Roma è cabaret.

La Serie A da zero a dieci-Ottava giornata

I nostri voti al campionato, come di consueto.

Bella partita tra Spezia e Salernitana (7 a tutte e due), decisa da un goal straordinario di Kovalenko (10).

Molta attesa per Lazio-Inter, che vedeva tornare Inzaghi all’Olimpico contro la sua ex squadra. Ha vinto la Lazio (7), l’Inter dopo un buon primo tempo è calata (6), ma a tenere banco nel dopo-partita non sono le giocate dei calciatori, ma il goal del 2-1. Cos’è successo è risaputo, noi però vogliamo andare un po’ controcorrente. Bene ha fatto l’Inter a proseguire l’azione, altrettanto bene ha fatto la Lazio a ripartire (non l’hanno buttato fuori gli altri il pallone, perché dovevano farlo loro). I giocatori dell’Inter non hanno visto Di Marco a terra? Lautaro sicuramente non l’ha visto, ma che gli altri nove non l’abbiano visto e non abbiano potuto dire a Lautaro “Butta fuori il pallone” ci pare strano, piantiamola con quest’ipocrisia (se ci fosse stata Belen Rodriguez nuda a terra, invece di Di Marco, qualche giocatore nerazzurro l’avrebbe vista…). Diamo 4 ad Irrati perché I due rigori c’erano, Di Marco non è stato colpito alla testa e un minuto dopo il caos, correva beatamente per il campo. (arrestare il gioco per cosa, dunque?), segno che a nostro avviso ha ben giudicato gli episodi essenziali. Non dare il rosso a Dumfries e darlo a Felipe però è stato un errore troppo grossolano.

Il Milan (7) vince in rimonta contro un buon Verona (7, non meritava la sconfitta), dimostrando carattere. A decidere è stato un errore clamoroso di Guenter (3). La partita è stata comunque condizionata da due rigori che definire generosi è dire poco, per questo rifiliamo un bel 5 a Prontera.

Il Cagliari vince finalmente la sua prima partita. Lo fa meritatamente, grazie anche al solito Joao Pedro (9) e ad un Cragno decisivo (9 anche a lui). La Sampdoria cerca di giocarsela, ma alla fine esce sconfitta. Noi non drammatizzeremmo (diamo 6 ai blucerchiati che comunque le loro occasioni le hanno create).

Buona partita del Bologna ad Udine (da 7), bene Barrow (8). L’Udinese (6) pareggia, ma non convince, anche se ha l’attenuante di aver giocato in 10 per più di metà partita. Pereira merita 2, è vero che l’espulsione è stata un po’ severa, ma lui, già ammonito, perché ha voluto rischiare? Statti fermo! L’arbitro Abisso e i suoi collaboratori meritano 1. Possibile che nessuno si sia accorto che il goal di Beto era da annullare?

Emozioni a non finire a Marassi tra Genoa e Sassuolo, con gli emiliani in vantaggio (8 a Scamacca per i due goal), ma che alla fine si fanno rimontare (anche un po’ ingenuamente e per questo diamo un 6, che in caso di vittoria poteva essere 7). Male Consigli (sul primo goal rossoblù la responsabilità è sua e per questo diamo 4), bene il nuovo acquisto genoano Marquez, che alla fine va pure in rete e merita 8 per la pesantezza del suo goal.

L’Atalanta (9) vince ad Empoli e sembra di nuovo avvicinarsi alla squadra che abbiamo ammirato nelle ultime stagioni. L’Empoli comunque non ha sfigurato (come può far presagire il risultato). Ha giocato, ha avuto le sue occasioni e con un po’ di fortuna magari avrebbe perso, ma con un passivo meno grande (per questo diamo 6 ai toscani). Ilicic (al di là del rigore sbagliato) realizza una doppietta e merita 7 (un voto in meno lo deve al penalty).

Soffre il Napoli (7), che dopo un primo tempo arrembante, rischia contro un Toro non trascendentale, ma ben organizzato dopo un avvio difficile (e per questo gli diamo 6). Risolve ancora Osimhen (8), di cui cominciamo a capire quanto siano state determinanti le sue numerose  assenze fra i partenopei lo scorso anno. Tra i granata una citazione per Brekalo (7), l’attaccante più pericoloso fra i granata. 4 ad Insigne per come ha calciato il rigore.

Arriviamo all’altro match-clou (insieme a Lazio-Inter) della giornata: Juve-Roma. La Juve merita 8 (come lo merita Allegri, che dopo un inizio non facile sta trovando la quadratura del cerchio, almeno così sembra) per come ha gestito la partita, dimostrandosi squadra magari non appariscente, ma tenace e compatta. Una sola, grande ingenuità, le poteva costare cara, ma il tanto criticato Szczesny (9) ha tolto le castagne dal fuoco. Dopo il Milan in casa e La Spezia, è la terza volta che il numero 1 bianconero risulta decisivo. Alla faccia di chi lo insultava!

Una menzione la merita un altro calciatore spesso beccato dalla tifoseria juventina: Mattia De Sciglio (8), ieri autore di una grande prova, suggellata dal cross decisivo da cui è scaturito il goal di Kean.

I giallorossi sono partiti bene, ma poi hanno sbattuto contro il muro bianconero. Hanno avuto un’occasione d’oro, ma l’hanno buttata nel cesso. A proposito, Veretout merita 2, ma non per aver sbagliato il rigore (capita..), ma per aver fatto il fenomeno con Abraham. Ha voluto tirare il rigore al posto del compagno a tutti i costi e poi l’ha tirato in quella maniera. In pratica una figura di merda.

Noi alla Roma diamo comunque 7 (come lo diamo a Mourinho, anche se non ci sono piaciute le sue proteste nel finale), giacché si è impegnata (ha anche dovuto fare a meno di Zaniolo) e ha cercato di giocare a calcio.

Il Venezia (7) vince meritatamente contro la Fiorentina (5), dimostrando che di questo passo in Serie A ci può non solo stare benissimo, ma giocarsi le partite senza timori reverenziali. Bella la giocata sul goal, in particolare il controllo+assist di Henry (9).

Altro

Tre a Lele Adani. Elogia gli uruguaiani del Cagliari (e fin lì va bene), ma nel farlo dice: “C’è Caceres che fa goal”. Ora, con tutto il rispetto per Caceres, il suo era un tiro “Ad Minchiam” che se non trovava una deviazione sarebbe arrivato in bocca al portiere. Domanda: ma Adani il giargianese deve per forza farlo per contratto o gli viene naturale farlo?

Due a Riccardo Sottil. Già ammonito, fa un fallo da ammonizione. Sacrosanta la decisione arbitrale di espellerlo quindi. Invece di protestare recitare  un po’ di “Mea Culpa”?

Zero a Dumfries. Confonde il calcio con la boxe.

La Serie A da zero a dieci-37°giornata

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I nostri voti concernenti l’ultima giornata di Serie A, considerando che alcune partite si sono giocate in un clima “amichevole”.

10

ZLATAN IBRAHIMOVIC Chapeau.

9

KRISTOFER ASKILDESEN e WILFRIED SINGO Segnano il loro primo goal in Serie A. Due grandi goal.

U.S. SASSUOLO  Spettacolo.

FEDERICO CHIESA Per la tripletta. Peccato che quest’anno abbia avuto dei problemi. Col Chiesa di ieri sera, la Fiorentina probabilmente avrebbe potuto aspirare a qualcosa di più.

RUSLAN MALINOVSKI e il PAPU GOMEZ Due goal uno più bello dell’altro.

8

U.S. LECCE  Tre punti d’oro.

ALESSIO CRAGNO Compie ottimi interventi.

7

CIRO IMMOBILE Ad un passo dalla storia.

LUCA ZANIMACCHIA Nel secondo tempo il migliore della Juve, senza se e senza ma.

6

F.C. INTERNAZIONALE Vittoria pesante, ma non senza problemi e meno netta di ciò che esprime il risultato.

5

DANIELE RUGANI E GIGI BUFFON Colpevoli. Uno sul primo goal del Cagliari, l’altro sul secondo.

4

ANTONIO CONTE Un truzzo. Quando perse in Coppa Italia col Napoli disse subito che meritava di passare l’Inter, però ieri, di fronte ad un risultato che ha premiato eccessivamente la sua squadra, è stato muto.

3

ALEX MERET Dormita colossale sul goal di Lautaro.

2

FEDERICO BALZARETTI Se ti inquadrano insieme a Diletta Leotta attrezzata da corsa, di quello che dici non ce ne fotte una mazza, lo vuoi capire o no? Quindi hai poco da gasarti.

1

FEDERICO BERNARDESCHI La visione del suo tiro di esterno, effettuato nel secondo tempo,  col pallone terminato  chissà dove, è da prescrivere come rimedio contro la stitichezza.

0

GENOA 1893 Una squadra che deve salvarsi e va a giocare contro una squadra che non ha più nulla da chiedere al campionato, fa come il Lecce, non becca 5 goal. Osceni. E’ ancora colpa di Andreazzoli e Thiago Motta?