La Serie A 23/24 da zero a dieci-Quinta giornata

I voti alla quinta giornata di Serie A.

Iniziamo col pareggio tra Salernitana e Frosinone (6 a tutte e due), con i ciociari meglio nel primo tempo e i campani che invece si mostrano superiori nel secondo. 9 a Ochoa e a Turati per la reattività del primo sul colpo di testa di Cheddira e del secondo sul tiro deviato di Maggiore.

L’espulsione di Martin (3: ingenuo!) condiziona Lecce-Genoa, con i salentini (6) predominanti, ma senza incidere più di tanto (la prova è che il goal decisivo è quella che ai nostri tempi veniva definita un’autorete). Il Genoa (6) ha cercato di difendersi come poteva, riuscendoci quasi.

Torna al successo il Milan (6) che vince, ma non convince, contro un Verona (7) che forse avrebbe meritato di più per quanto ha prodotto. 9 alla parata di Sportiello su Folorunsho.

Il Sassuolo (9) vince meritatamente contro una Juventus (5) brutta, che dopo un buon inizio si perde e perde. Gli emiliani avrebbero addirittura potuto segnare più goal e rendere più rotondo il punteggio. 9 a Berardi per il goal del 2-1, 2 a Szczesny per l’errore sul primo goal, mentre diamo 0 a Szczesny e Gatti per quanto fatto vedere sul quarto goal (roba da Oggi le Comiche).

Un buon Monza (7) costringe la Lazio (5: non ci siamo ancora…) al pareggio. I brianzoli hanno fronteggiato gli avversari con tenacia, producendo anche occasioni. 9 alla tempestività dell’intervento di Di Gregorio su Immobile nel finale.

Continua a vincere l’Inter (7), che ad Empoli inanella il quinto successo consecutivo regolando ed imbrigliando un avversario raramente pericoloso se non all’inizio (6 ai toscani). 10 alla perla di Di Marco che decide l’incontro, 9 al salvataggio di Ismajli su Darmian: come un goal!

Torna al successo l’Atalanta (8), che domina un Cagliari (5) pericoloso solo nel finale, altrimenti si sarebbe parlato di gara a senso unico. 9 all’azione personale con cui Lookman colpisce la traversa, 5 alla dormita dei sardi sul primo goal bergamasco, infine abbiamo un quesito: De Ketelaere (8) è lui o quello dell’anno scorso al Milan era il fratello gemello?

Una Fiorentina (6) cinica, ma che deve ringraziare il suo portiere (Terracciano migliore in campo:9) ha ragione di un’Udinese che costruisce molto, ma non finalizza (un po’ per merito di Terracciano, un po’ per demerito suo). 0 a Lucca per il goal sbagliato da Lucca, cui consigliamo di inviare le immagini del suo errore al “Blissett fans club”.

Pareggia il Napoli, che nonostante il predominio non sfonda a Bologna. I partenopei (7) dominano, ma non riescono a trovare la stoccata decisiva, contro un avversario (5) che si è opposto come poteva, ma non è mai stato pericoloso. Decisivo il rigore sbagliato da Osimhen (errore da 3), che penalty fallito a parte, ci è sembrato in ombra.

Infine un buon Torino (volitivo e propositivo) ferma sul pari una Roma (6) che dopo la goleada con l’Empoli ci è sembrata di nuovo avere ancora problemi. Qualcosa in più i giallorossi nel secondo tempo hanno combinato, ma alla fine il Torino ha raggiunto un pareggio meritato assolutamente. 8 a Lukaku per il goal (proprio un goal “alla Lukaku”).

La Serie A da meno cento a dieci-Ventinovesima giornata

I nostri voti alla ventinovesima giornata di Serie A.

Iniziamo con Salernitana-Sassuolo. I campani (6) pareggiano, dimostrando che, sebbene sia complicata la via per la salvezza, non intendono stare a pettinare le bambole per il resto del campionato. 6 anche al Sassuolo perché, al netto della giornata-no di Consigli (3), poteva fare di più e portare a casa il successo. 9 al goal di Traoré.

Vittoria strameritata dello Spezia (10), che vince e convince contro un Cagliari che è stato sottomesso in tutto e per tutto dai liguri (4 ai sardi).

La Juve (7) zitta zitta si avvicina alla zona-scudetto, con una prestazione da squadra solida. I due goal presi nel giro di poco tempo sono stati una mazzata per la Sampdoria, che comunque ha creato grattacapi ai bianconeri (per questo diamo 6 ai blucerchiati). Menzione per Morata (8), che si sta “Mandzukicizzando” sempre più e Szczesny (8), che para l’ennesimo rigore alla faccia di chi lo insultava ad inizio campionato.

Il Milan vince (non senza fatica) contro un buon Empoli (7), che ancora una volta dimostra di non avere alcun timore reverenziale nei confronti delle squadre più forti. I rossoneri (7) danno comunque la dimostrazione di essere in testa alla classifica non per caso, dimostrando sia di saper cantare, che portare la croce.

Bella partita tra Fiorentina e Bologna. I felsinei (7) tengono  bene il campo, fallendo anche delle occasioni da goal, fino a quando Bonifazi compie un’ingenuità clamorosa (3) che compromette la partita dei suoi compagni. La Fiorentina (7) dimostra di essere ancora la squadra gradevole ammirata per tutto il campionato. 9 a Skorupski per la super-parata su Biraghi.

Vittoria meritata per il Napoli (8), che si riprende dal black-out casalingo sul Milan sfornando una prestazione convincente. Il Verona (6) ha cercato di opporre resistenza, ma ha pagato a caro prezzo l’ingenuità difensiva sul secondo goal (da 4) e l’ingenuità di Faraoni (da 3). Sugli scudi il “Man of the Match” Osimhen (9) per la doppietta.

L’Udinese (8) pareggia una partita che meritava di vincere contro una Roma che invece trova un punto insperato per quanto prodotto rispetto all’avversario (5 ai giallorossi). 9 a Molina per il goal, 3 a Zeegelar per l’ingenuità.

Nonostante sia finita 0-0, non sono mancate le emozioni in Atalanta-Genoa. Sia i bergamaschi (6, hanno concesso troppo) che i liguri (7, hanno guadagnato meritatamente un punto su un campo per loro non certo facile) hanno costruito palle goal.

L’Inter pareggia nel recupero, ma denota ancora problemi. I nerazzurri acciuffano un punto nel finale, ma non convincono (e prendono 5), anzi devono ringraziare l’arbitro Guida e suoi collaboratori (2, col VAR certi errori sono inammissibili) per non aver fischiato il solare rigore su Belotti, che avrebbe certamente potuto cambiare le sorti del match. Bene i granata (7), che hanno il torto di sciupare il match-ball e cadono vittime dell’antica legge “Goal sbagliato, goal subito”, ma per il resto forniscono una buona prestazione di squadra.

La Lazio (7) fatica, ma ottiene una meritata vittoria, contro un Venezia poco pericoloso (5), che non riesce nell’intento di strappare il punticino.

Inoltre

Due a Pierpaolo Marino. Se la prendesse con Zeegelar, non con l’arbitro.

Zero ad Antonio Candreva. Non certo per il rigore sbagliato (i rigori non li sbaglia chi non li tira), ma perché a trenta secondi dalla fine si è distinto per “burinaggine”. Perdi 3-1, mancano trenta secondi, cosa te la prendi col raccattapalle perché non ti dà subito il pallone? Pensavi di fare due goal in trenta secondi? Hai già sbagliato un rigore, stai almeno muto. Lui no, lui se non fa il giargianese non è soddisfatto.

-100 allo striscione dei tifosi veronesi contro Napoli e il Napoli. Felici per loro che Osimhen li abbia castigati.

La Serie A da zero a dieci-Ottava giornata

I nostri voti al campionato, come di consueto.

Bella partita tra Spezia e Salernitana (7 a tutte e due), decisa da un goal straordinario di Kovalenko (10).

Molta attesa per Lazio-Inter, che vedeva tornare Inzaghi all’Olimpico contro la sua ex squadra. Ha vinto la Lazio (7), l’Inter dopo un buon primo tempo è calata (6), ma a tenere banco nel dopo-partita non sono le giocate dei calciatori, ma il goal del 2-1. Cos’è successo è risaputo, noi però vogliamo andare un po’ controcorrente. Bene ha fatto l’Inter a proseguire l’azione, altrettanto bene ha fatto la Lazio a ripartire (non l’hanno buttato fuori gli altri il pallone, perché dovevano farlo loro). I giocatori dell’Inter non hanno visto Di Marco a terra? Lautaro sicuramente non l’ha visto, ma che gli altri nove non l’abbiano visto e non abbiano potuto dire a Lautaro “Butta fuori il pallone” ci pare strano, piantiamola con quest’ipocrisia (se ci fosse stata Belen Rodriguez nuda a terra, invece di Di Marco, qualche giocatore nerazzurro l’avrebbe vista…). Diamo 4 ad Irrati perché I due rigori c’erano, Di Marco non è stato colpito alla testa e un minuto dopo il caos, correva beatamente per il campo. (arrestare il gioco per cosa, dunque?), segno che a nostro avviso ha ben giudicato gli episodi essenziali. Non dare il rosso a Dumfries e darlo a Felipe però è stato un errore troppo grossolano.

Il Milan (7) vince in rimonta contro un buon Verona (7, non meritava la sconfitta), dimostrando carattere. A decidere è stato un errore clamoroso di Guenter (3). La partita è stata comunque condizionata da due rigori che definire generosi è dire poco, per questo rifiliamo un bel 5 a Prontera.

Il Cagliari vince finalmente la sua prima partita. Lo fa meritatamente, grazie anche al solito Joao Pedro (9) e ad un Cragno decisivo (9 anche a lui). La Sampdoria cerca di giocarsela, ma alla fine esce sconfitta. Noi non drammatizzeremmo (diamo 6 ai blucerchiati che comunque le loro occasioni le hanno create).

Buona partita del Bologna ad Udine (da 7), bene Barrow (8). L’Udinese (6) pareggia, ma non convince, anche se ha l’attenuante di aver giocato in 10 per più di metà partita. Pereira merita 2, è vero che l’espulsione è stata un po’ severa, ma lui, già ammonito, perché ha voluto rischiare? Statti fermo! L’arbitro Abisso e i suoi collaboratori meritano 1. Possibile che nessuno si sia accorto che il goal di Beto era da annullare?

Emozioni a non finire a Marassi tra Genoa e Sassuolo, con gli emiliani in vantaggio (8 a Scamacca per i due goal), ma che alla fine si fanno rimontare (anche un po’ ingenuamente e per questo diamo un 6, che in caso di vittoria poteva essere 7). Male Consigli (sul primo goal rossoblù la responsabilità è sua e per questo diamo 4), bene il nuovo acquisto genoano Marquez, che alla fine va pure in rete e merita 8 per la pesantezza del suo goal.

L’Atalanta (9) vince ad Empoli e sembra di nuovo avvicinarsi alla squadra che abbiamo ammirato nelle ultime stagioni. L’Empoli comunque non ha sfigurato (come può far presagire il risultato). Ha giocato, ha avuto le sue occasioni e con un po’ di fortuna magari avrebbe perso, ma con un passivo meno grande (per questo diamo 6 ai toscani). Ilicic (al di là del rigore sbagliato) realizza una doppietta e merita 7 (un voto in meno lo deve al penalty).

Soffre il Napoli (7), che dopo un primo tempo arrembante, rischia contro un Toro non trascendentale, ma ben organizzato dopo un avvio difficile (e per questo gli diamo 6). Risolve ancora Osimhen (8), di cui cominciamo a capire quanto siano state determinanti le sue numerose  assenze fra i partenopei lo scorso anno. Tra i granata una citazione per Brekalo (7), l’attaccante più pericoloso fra i granata. 4 ad Insigne per come ha calciato il rigore.

Arriviamo all’altro match-clou (insieme a Lazio-Inter) della giornata: Juve-Roma. La Juve merita 8 (come lo merita Allegri, che dopo un inizio non facile sta trovando la quadratura del cerchio, almeno così sembra) per come ha gestito la partita, dimostrandosi squadra magari non appariscente, ma tenace e compatta. Una sola, grande ingenuità, le poteva costare cara, ma il tanto criticato Szczesny (9) ha tolto le castagne dal fuoco. Dopo il Milan in casa e La Spezia, è la terza volta che il numero 1 bianconero risulta decisivo. Alla faccia di chi lo insultava!

Una menzione la merita un altro calciatore spesso beccato dalla tifoseria juventina: Mattia De Sciglio (8), ieri autore di una grande prova, suggellata dal cross decisivo da cui è scaturito il goal di Kean.

I giallorossi sono partiti bene, ma poi hanno sbattuto contro il muro bianconero. Hanno avuto un’occasione d’oro, ma l’hanno buttata nel cesso. A proposito, Veretout merita 2, ma non per aver sbagliato il rigore (capita..), ma per aver fatto il fenomeno con Abraham. Ha voluto tirare il rigore al posto del compagno a tutti i costi e poi l’ha tirato in quella maniera. In pratica una figura di merda.

Noi alla Roma diamo comunque 7 (come lo diamo a Mourinho, anche se non ci sono piaciute le sue proteste nel finale), giacché si è impegnata (ha anche dovuto fare a meno di Zaniolo) e ha cercato di giocare a calcio.

Il Venezia (7) vince meritatamente contro la Fiorentina (5), dimostrando che di questo passo in Serie A ci può non solo stare benissimo, ma giocarsi le partite senza timori reverenziali. Bella la giocata sul goal, in particolare il controllo+assist di Henry (9).

Altro

Tre a Lele Adani. Elogia gli uruguaiani del Cagliari (e fin lì va bene), ma nel farlo dice: “C’è Caceres che fa goal”. Ora, con tutto il rispetto per Caceres, il suo era un tiro “Ad Minchiam” che se non trovava una deviazione sarebbe arrivato in bocca al portiere. Domanda: ma Adani il giargianese deve per forza farlo per contratto o gli viene naturale farlo?

Due a Riccardo Sottil. Già ammonito, fa un fallo da ammonizione. Sacrosanta la decisione arbitrale di espellerlo quindi. Invece di protestare recitare  un po’ di “Mea Culpa”?

Zero a Dumfries. Confonde il calcio con la boxe.

La Serie A da zero a dieci-Terza giornata

Ecco le pagelle concernenti la terza giornata di campionato.

I primi a giocare sono stati Empoli (5, un pesante passo indietro dopo Torino) e Venezia (7 per i primi tre, pesanti e meritati punti). La vittoria dei lagunari è stata impreziosita da due bellissimi goal di Henry e di Okereke (entrambe goal da 10!).

La sfida più attesa di sabato era quella di Napoli. Il Napoli l’ha vinta, alla fine meritatamente giacché nel secondo tempo la Juventus ha faticato a passare la metà campo.

E’ stata una sfida strana, con tre goal propiziati da errori individuali clamorosi, ma i partenopei (7) sono sembrati più squadra dei bianconeri (5). Certamente Cuadrado, Chiesa e Dybala non sono tre scaramacai qualunque e tre assenze così pesano, ma la Juve dopo un buon primo tempo è calata clamorosamente dal punto di vista atletico. Poi, parliamoci chiaro: Szczesny (3) l’ha combinata grossa (conviene ancora fare ammuffire Perin in panca?), Kean (3) altrettanto, ma se quel fenomeno di parastatale di Manolas (3, è e sarà sempre sopravvalutato) non passa la palla a Morata, la Juve non avrebbe segnato nemmeno in dieci giorni. In questa partita strana, una certezza: Koulibaly, goal a parte, è il top player azzurro e merita 9. Una menzione anche per  Anguissa, autore di una prova da 8.

A Bergamo tre punti d’oro per la Fiorentina (8) e una sconfitta pesante per l’Atalanta (5). 9 all’arbitro Marini  e ai suoi collaboratori: c’erano tre rigori e li hanno fischiati tutti, ma su questo ci torneremo alla fine.

Bella ed emozionante sfida a Marassi tra Sampdoria e Inter. Le due squadre meritano 9 per aver dato vita a questo match. Meritano 10 Di Marco (Mancini potrebbe farci un pensierino…) e Augello per i due goal, 9 D’Ambrosio per il salvataggio sulla linea che vale veramente un goal e che ha evitato una sconfitta alla sua squadra, 9 Barella per l’azione della rete (da 9 pure lei) di Lautaro, 3 gli interisti che criticano Handanovic (sui due goal cosa poteva fare?).

Bella sfida anche a Cagliari, anche se rocambolesca. Il Cagliari parte bene ma cede alla fine (6), Joao Pedro segna, ma alla fine sbaglia un goal che neppure un bambino di 5 anni (e per questo merita  4). Bravo il Genoa nel continuare a crederci (7) e bravo Fares (9), autentico “Man of the match”.

Bella gara tra Spezia e Udinese, vinta dai friulani (8), che meritano il posto in classifica che occupano. Primo tempo letteralmente dominato dagli ospiti, ma lo Spezia nel secondo tempo ha reagito e ha rischiato pure lui di vincere (per questo merita un 7). Gran goal di Samardzic (9), che decide l’incontro.

Tutto facile per il Toro (8), che ottiene la prima vittoria in casa senza problemi e si trova addirittura davanti agli odiati cugini nella classifica. Male la Salernitana (4). Siamo alla terza, ma non si può andare avanti a prendere 4  goal a partita.

Molto attesa era la sfida di San Siro, vinta (ma sarebbe meglio scrivere dominata) dal Milan, con una grande prova di squadra (noi diamo 10). I rossoneri si sono dimostrati un’orchestra perfetta, al contrario della Lazio (5), la cui prova ha fatto capire che Sarri  ha evidentemente ancora bisogno di tempo perché i biancocelesti diventino una “sua” squadra.

Grande partita tra Roma e Sassuolo, vinta dai giallorossi grazie ad una perla di El Shaarawy (9), ma che non ridimensiona affatto un ottimo Sassuolo (8). Punteggio pieno per Mourinho (10 per la sua corsa finale che dimostra come la Roma, vada come vada, è già  la “sua” squadra).

Bella (e meritata) vittoria del Bologna (7), che vince e si porta a sette punti. Decisivo Svandberg (8), in un’azione propiziata da un Arnautovic che ancora adesso non si è capito se voleva fornirgli un assist o se aveva pestato una merda.

Male il Verona (5), a parte qualche lampo di Simeone (7), l’unico a creare problemi ai felsinei.

Registriamo inoltre.

Zero

Gianpiero Gasperini e Massimiliano Allegri. Il primo per una polemica inutile, proprio da vero piantagrane. Come abbiamo scritto: i rigori c’erano, l’arbitro li ha fischiati, dunque non rompere le balle e impara a perdere.

Il secondo  per aver accusato Spalletti di aver protestato con l’arbitro quando lui (come hanno impietosamente mostrato i social) è il primo a farlo. Ci pare che la Juventus abbia problemi ben più gravi del fatto che l’allenatore avversario protesti o no con l’arbitro. Allegri si dedicasse a quelli, visto che è profumatamente pagato per farlo.

 

Terminiamo con un appello: ridate a Giacomo Ferri il giubbotto alla Fonzie!

 

 

La Serie A da zero a dieci-Diciannovesima giornata

I nostri voti alla diciannovesima giornata di campionato.

10

PAULO FONSECA  Per rispetto. Terzo in classifica e lo contestano. Un branco di ragazzi maleducati arricchiti si rifiuta di fare ciò per cui è pagato fin troppo, ovvero allenarsi alle sue dipendenze e lui invece di ricevere solidarietà riceve ancora critiche. Semplicemente una vergogna. A noi tutto sembra l’allenatore portoghese tranne Hitler o Stalin. E’ un professionista, può sbagliare in quanto uomo, ma merita rispetto. Se dobbiamo scegliere tra un professionista come lui e un gruppo di bambini viziati la cui unica fortuna è saper tirare calci ad un pallone, stiamo senza esitazione dalla parte del primo.

ATALANTA BERGAMASCA This is football.

9

SIMONE ZAZA Piaccia o no, è lui a salvare il Toro a Benevento, non il fatto che in panchina c’è Nicola invece di Giampaolo.

JOSIP ILICIC Incontenibile.

GIACOMO BONAVENTURA  Gran bel goal.

WOJCIECH SZCESNY La parata sul colpo di testa  di Cuadrado (che stava per generare un clamoroso autogoal) è un gesto tecnico straordinario, equivalente ad un goal.

8

ANDREA PIRLO Non per la partita di oggi, dove abbiamo visto una Juve sbagliare tanto sotto porta ma concedere anche tanto (Szczesny strepitoso), ma semplicemente perché se non era per lui, chi conosceva Weston McKennie? L’ha voluto lui. Diamogli atto che lì ci sta vedendo giusto.

WESTON MCKENNIE Da quasi sconosciuto a pedina importantissima nello scacchiere di Pirlo. Lotta, da dinamismo ad un centrocampo (quello bianconero) che in quanto a dinamismo era carente e segna. Scusate se è poco.

HELLAS VERONA La Juric-band continua a regalare bel gioco e prove convincenti. Bravi.

7

GENOA 1893 Continua la serie positiva.

SS LAZIO Tre punti importanti per il prosieguo del campionato.

6

AC MILAN Battuta d’arresto, ma comunque ci sta. E’ campione d’inverno (oltre le più rosee previsioni) e contro l’Atalanta ha cercato di giocarsela, producendo anche delle occasioni. Noi non drammatizzeremmo e lasceremmo stare tranquillo un gruppo che sta dopo tutto lavorando bene.

US SAMPDORIA Più cinica che bella ma porta a casa tre punti e questo basta.

5

NAPOLI CALCIO Sinceramente ci attendevamo di più da questa squadra. Non sappiamo dove siano le colpe, ma sappiamo che sta perdendo punti in classifica e occorre svoltare se si vuole ambire ai primi posti. Difesa imbarazzante e centrocampo poco dinamico, Ringhio deve cercare di porre dei rimedi.

PARMA CALCIO Quando non gira non gira. Sfortuna sui pali presi ma anche ingenuità pagate a caro prezzo che fatalmente la portano ad essere dov’è in classifica.

4

LAUTARO MARTINEZ Continua il momentaccio. Pure quando gli avversari gli passano il pallone e lo mettono davanti alla porta, trova il sistema di sbagliare.

3

PAU LOPEZ Sul goal del pareggio spezino ha la stessa reattività della Bella Addormentata nel bosco (anche lì: colpa di Fonseca?).

2

ZLATAN IBRAHIMOVIC Pessima uscita quella dopo il match con l’Atalanta, in cui accusa i compagni di essere inesperti. Senza esperienza (e senza di lui per diversi incontri) i suoi compagni sono riusciti ad essere Campioni d’Inverno, contro ogni pronostico iniziale. Attaccarli per la partita di ieri è ingiusto, specialmente perché, lui che ha esperienza, sull’1-o per l’Atalanta ha sbagliato un goal che neppure Egidio Calloni, quindi ogni tanto si guardasse allo specchio prima di trovare da dire agli altri.

1

CALCIATORI DELLA AS ROMA Invece di contestare l’allenatore pensassero ad allenarsi (cosa per la quale sono pagati anche troppo). Ne hanno bisogno se vogliono eliminare i buchi che lasciano in difesa (e siamo pronti a scommettere che non è certamente Fonseca a dirgli di lasciarli..)

0

ANTONIO CONTE Siamo alle solite. Vince, più furbo di lui non esiste nessuno, non vince e regala uno sgradevole show. Stavolta contro l’arbitro. Basta. Lo abbiamo già scritto: pensi a fare ciò che sa fare egregiamente, ovvero allenare, non a fare piazzate da bambino di cinque anni.