L’estate che volge ormai al termine sarà ricordata come quella delle mascherine, dell’amuchina e del distanziamento sociale sotto l’ombrellone. Una stagione dove il buon senso e la follia, la cautela e la sconsideratezza, il rispetto e la violazione delle norme di sicurezza hanno diviso la popolazione tra chi, tanti, crede nell’esistenza del Covid 19 e si è attenuto scrupolosamente alle norme di prevenzione varate dalle autorità per contenere i contagi; chi, pochi, delle norme di prevenzione se n’è fregato convinto che il virus fosse tutta una montatura mediatica messa a punto dai padroni del mondo – leggi Bill Gates – per renderci loro schiavi attraverso la paura al fine di sottometterci e arricchirsi sulle nostre spalle propinandoci il vaccino che, con il pretesto di immunizzarci dal virus, ci inoculerà un microchip che monitorerà ogni nostro spostamento ventiquattrore su ventiquattro, condizionando il nostro modo di pensare a proprio uso e consumo.
Come se tutto ciò in parte già non avvenisse, visto l’uso sconsiderato che molti fanno dei social media, raccontando in tempo reale lo svolgersi della propria quotidianità da mattina a sera – qualcuno trasmettendo addirittura “dirette” video o pubblicando selfie perfino quando va in bagno – e dei telefonini, ormai assurti a vero e proprio ausilio bionico integrato agli arti superiori del corpo umano al punto che molti non riescono a staccarvi le mani e gli occhi nemmeno quando camminano o guidano, con conseguenze spesso nefaste per sé e per gli altri. […]
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