Il racconto che segue appartiene alla raccolta di racconti L’UOMO CHE REALIZZAVA I SOGNI – 10 racconti dell’anima, da me pubblicata con Amazon.
Faceva freddo quella sera.
Il respiro condensato nell’aria rendeva i passanti personaggi da fumetto.
Insinuandosi attraverso il sottile velo di nebbia che ammantava il borgo, il respiro del mare si diffondeva per le vie, accompagnando a braccetto le ombre infreddolite disegnate sull’asfalto dall’opaca luce dei lampioni.
All’incrocio tra il corso principale e la traversa che conduceva al porto, attraverso i vetri opachi di umidità, i neon rischiaravano il pub pullulante di avventori ai tavoli e al bancone che conversavano tra loro sorseggiando birra.
Ogniqualvolta la porta del locale si apriva, il freddo intenso serpeggiava all’interno costringendo qualcuno a urlare un drastico “La porta!”
“Che ore sono?” chiese l’uomo seduto sull’alto sgabello accostato al bancone, sorseggiando vin brulè.
“Le nove passate” rispose il barista, fissando le lancette dell’orologio sulla porta d’ingresso.
“Questa sera Mozart si fa attendere.”
“Mozart non ha alcuna concezione del tempo, a parte quello musicale. Scommetto che tra poco sarà qui.” All’improvviso l’enorme ombra si stagliò dietro alla porta.
“Eccolo” fece raggiante il barista.
L’ingresso si aprì. Un insolito calore scaldò il locale mentre Mozart avanzava tra i tavolini. La corporatura robusta e il viso rasato di fresco lo facevano apparire a un gigante buono. […]
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