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E SE CI RISCOPRISSIMO VEGETARIANI?

Nonostante la medicina moderna, per bocca di illustri luminari di fama internazionale incluso il compianto Umberto Veronesi, affermi che se abolissimo dalla nostra dieta la carne, praticando un regime vegetariano, ridurremmo notevolmente il rischio di ammalarci di cancro, accrescendo sensibilmente la qualità della vita, la stragrande maggioranza di noi continua a nutrirsi prevalentemente di cibi animali, per lo più carne, dimostrandosi sordo a questi appelli.

C’è da chiedersi se tale sordità non sia indotta da chi ha tutto l’interesse che l’uomo continui a sbagliare ad alimentarsi, e quindi ad ammalarsi, per trarne profitto dalle cure alle quali dovrà poi sottoporsi per guarire;  martellandoci quotidianamente con programmi televisivi e articoli di giornali dove grandi chef o personaggi dello spettacolo, della cultura, dello sport, della politica improvvisandosi per un giorno cuochi, esaltano la bontà della carne, del latte e dei suoi derivati, facendo venire l’acquolina in bocca agli spettatori e ai lettori proponendo piatti dalle infinite e succulente variabili; vanificando gli ammonimenti di chi, dati scientifici alla mano, dimostra quanto venefico sia per l’uomo nutrirsi di carne.    […]

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QUEL MISTERO CHIAMATO ANIMA

Al di là dei distinti aspetti dogmatici e ritualistici che le caratterizzano, che io sappia, non esiste al mondo nessuna religione che non contempli la credenza dell’immortalità dell’anima. Quella particella individualizzata di Dio che, per un’ignota ragione, avrebbe necessità di incarnarsi in un corpo umano o animale per vivere l’esistenza materiale  allo scopo di acquisire consapevolezza della propria divinità e adoperarsi, attraverso un processo catartico indicato nei vari testi sacri, di ritornare alla Fonte da cui deriva per condividerne in coscienza la beatitudine e la grandezza che da essa sprigionano.

Questa visione universale distingue tra un principio immortale (l’anima) e uno mortale, strumento dell’anima, (corpo), di cui l’anima si disfarebbe con il sopraggiungere della morte, per ritornare da dove deriva. […]

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NATALE

RISCOPRIAMO LE ORIGINI PAGANE DEL NATALE

Tra poche ore sarà Natale, giorno dell’anno in cui i cristiani festeggiano la nascita di Gesù figlio di Dio. Che le origini del Natale siano di matrice pagana, lo deduciamo dalla data in cui lo si festeggia: il 25 dicembre è a cavallo col solstizio d’inverno, momento dell’anno in cui il sole nell’emisfero nord della terra, nei giorni che vanno dal 22 al 24 dicembre, sembra fermarsi in cielo, fenomeno tanto più evidente quanto più ci si avvicina all’equatore. In termini astronomici, in quel periodo il sole inverte il proprio moto nel senso della “declinazione”, cioè raggiunge il punto di massima distanza dal piano equatoriale. Il buio della notte raggiunge la massima estensione e la luce del giorno la minima. Si verificano cioè la notte più lunga e il giorno più corto dell’anno.
Subito dopo il solstizio, la luce del giorno torna gradatamente ad aumentare e il buio della notte a ridursi fino al solstizio d’estate, in giugno, quando avremo il giorno più lungo dell’anno e la notte più corta. Il giorno del solstizio cade generalmente il 21, ma per l’inversione apparente del moto solare diventa visibile il terzo/quarto giorno successivo. Il sole, quindi, nel solstizio d’inverno giunge nella sua fase più debole quanto a luce e calore, pare precipitare nell’oscurità, ma poi ritorna vitale e “invincibile” sulle stesse tenebre. E proprio il 25 dicembre sembra rinascere, ha cioè un nuovo “Natale”. […]

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PENNE STILOGRAFICHE, QUANDO LA SCRITTURA DIVENTA UN GESTO EROTICO

Per quanto concerne la scrittura, personalmente ritengo che non vi sia nulla di più piacevole che scrivere con la penna stilografica. Nell’attimo in cui le ditta della mano impugnano quell’oggetto elegante dalla struttura affusolata, culminante nella stringente doratura del pennino, avviene una vera e propria simbiosi tra chi scrive e la penna che si trasforma in protesi attraverso cui trasfondere su carta i propri pensieri per renderli noti al mondo; un amplificatore dell’anima.

Osservare l’eleganza delle parole svolazzanti, tratteggiate sulla carta mentre l’inchiostro fluisce dal pennino come acqua dalla sorgente, ha un vago sapore erotico comparabile a un orgasmo maschile che riversa il seme nel grembo della donna amata ingravidandola. […]

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CORSO DI INGLESE, GUAI A PARLAR MALE DEI GIOVANI

La decisione di seguire un corso di inglese base, dopo aver completato quello di operatore data entry con certificazione EIPASS, presso il CONSORZIO NUOVE FRONTIERE derivò dal bisogno di darmi un obiettivo giornaliero che desse un senso alle mie giornate da disoccupato: da quando ero stato licenziato, in seguito alla cessazione dell’attività dell’azienda con cui avevo lavorato per ben trentadue anni, necessitavo di nuovi stimoli per affrontare una situazione non certo facile.

Poiché della possibilità di lavorare non c’era traccia, parlando con chi già s’era trovato ad affrontare una realtà come la mia, mi fu suggerito che, nell’attesa trovassi un nuovo impiego, fare un corso di formazione professionale avrebbe arricchito le mie conoscenze, rendendo più cospicuo il mio cv al fine di essere un tantino più competitivo nel mondo del lavoro in barba all’età.

Dopo circa due mesi di corso come operatore data entry, quando venni a sapere che a novembre sarebbe iniziato quello di inglese base che rilasciava solo l’attestato di frequenza, poiché in tante offerte di lavoro che vagliavo si richiedeva una buona conoscenza della lingua, ritenni che valeva la pena provarci. Parlai della mia intenzione con Claudia, una delle colleghe del corso data entry, la quale non solo ritenne che fosse una buona idea, ma decise di provarci anche lei.

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Portrait of Plato. Luni marble. Roman copy after a Greek original of Silanion. Inv. No. MC 1377. Rome, Capitoline Museums, Museum Montemartini.

FEDONE, OVVERO IL PENSIERO ESOTERICO DI PLATONE

Per quanto concerne la società occidentale, unanimemente gli studiosi convengono che la fonte del suo sviluppo socioculturale debba attribuirsi all’antica Grecia e ai suoi pensatori, in particolare Platone e Aristotele. Per quanto riguarda Platone, a distanza di millenni, i suoi dialoghi sono tutt’oggi di un’attualità disarmante tanto che spesso vengono consultati e citati da politici e da sociologi moderni per trarre spunto e avallare le proprie proposte ed idee per migliorare la società.

Riguardo al pensiero platonico, agli albori del cristianesimo molti dei dialoghi sono stata fonte di ispirazione per più di un padre della chiesa nello sviluppo della dottrina cattolica. Del resto, studiando la storia del cristianesimo, risulta evidente, come accade un po’ per tutte le religioni, che anch’essa è la risultante di un sincretismo caratterizzato dalla convergenza e fusione tra loro di aspetti di forme di pensiero antecedenti – prima tra tutte quella dell’antico Egitto – e filosofie, tra cui primeggiano appunto quella platonica e aristotelica e quante da esse derivano.

Non è un caso se Eduard Schuré nel suo famoso saggio  I GRANDI INIZIATI, analizza in successione cronologica, tra le tante vite di grandi uomini di Spirito quelle di Platone, Mosè e Gesù, ipotizzando quale anello di congiunzione tra di loro l’antico Egitto e la sua cultura visto che ognuno di loro, a un certo punto della propria esistenza, si diresse in Egitto per essere educato dai suoi sacerdoti, (per quanto concerne Gesù, più di uno storico è convinto che nella fase della sua giovinezza di cui nulla o poco si conosce, il messia si sia recato in Egitto per apprenderne gli insegnamenti e essere iniziato ai misteri della sua religione).

L’immagine classica della Madonna col bambino in grembo è speculare a quella di Iside con suo figlio Horus. Quel che ci lascia alquanto perplessi è che i padri della chiesa non disdegnavano consultare e citare Platone nonostante tra le sue opere spiccasse Il Fedone in cui è palese la matrice di un insegnamento misteriosofico/pagano: per quale motivo si riconosceva al pensiero greco, e in particolare a quello platonico, tale importanza tanto da estrarne degli stralci su cui strutturare l’insegnamento della propria religione malgrado alcuni scritti dello stesso autore fossero intrisi da evidente paganesimo?

Per quanti sforzi si facciano, andare alle radici di una religione non è affatto semplice, tenuto conto delle dispute che, nel corso dei millenni, si sono succedete tra le varie fazioni per  l’affermazione di un pensiero e di una dottrina, non risparmiando delitti, occultamento e distruzione di documenti dal contenuto compromettente perché in contrapposizione con quanto ufficialmente si voleva attestare affinché non restassero testimoni e testimonianze scomode che mettessero in discussione quella che doveva snodarsi nel tempo come l’unica verità.

Anche il cristianesimo non è scevro da macchie, come risulta studiandone la storia e leggendo le biografie di alcuni papi i quali non hanno esitato a contravvenire il messaggio di pace del Vangelo pur di fare i propri interessi e quelli della propria famiglia, gettando discredito sulla chiesa. E non è affatto improbabile che più di uno storico ne abbia raccontato artatamente la storia, schierandosi a favore della chiesa, e dunque omettendo nel proprio lavoro tutti quegli aspetti che, se non fossero stati trascurati, di sicuro avrebbero dato un’impronta diversa alla storia della cristianità e allo sviluppo del mondo occidentale, dimostrando che, pur di conquistare il potere, finanche la chiesa di Roma non si è risparmiata dal commettere misfatti! […]

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VECCHIAIA

C’è una realtà che, come la morte, appartiene naturalmente a tutti quanti noi, il suo nome è vecchiaia! Di essa molti acquisiscono consapevolezza solo quando iniziano a patire gli acciacchi fisici, abbiano quaranta o sessanta anni, vedendosi improvvisamente preclusa la possibilità di realizzare ambizioni di qualsiasi genere.

C’è chi si sente vecchio già a trenta anni e chi invece a sessanta ancora ragazzino, indipendentemente dall’aspetto del proprio fisico, perché ha uno spirito precocemente invecchiato o eternamente giovane. Pertanto, seppure l’anagrafe gli imporrebbe di fare o non fare determinate cose, egli reagisce in virtù di come si sente interiormente fregandosene degli anni e di quello che gli altri potrebbero pensare. […]

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DISLESSIA, UN FANTASMA DA ESORCIZZARE CON LO STUDIO E LA PAZIENZA

Era il 14 marzo 2007 quando scrissi queste righe e le pubblicai sul mio blog LA VOCE DI KAYFA. Da allora sono trascorsi più di dodici anni, ma, ascoltando tante persone che si interessano del problema, tuttora la dislessia per molti insegnanti e professori resta un mistero profondo, un labirinto in cui perdersi. Malgrado le istituzioni si siano adoperate con l’istituzione di corsi di formazione e di aggiornamento per fornire degli idonei strumenti di conoscenza a quanti lavorano a contatto con i ragazzi affinché siano in grado di individuare il problema e adoperarsi per risolverlo con il sostegno delle famiglie e di esperti.

Ovviamente ho rivisto e aggiornato il post per dimostrare a quanti credono chissà quale mostro sia la dislessia che trattandosi di un disturbo dell’apprendimento, una volta individuato il problema, basta adottare le terapie e gli strumenti idonei perché un dislessico possa condurre un esistenza normale, ottenendo sia a livello di studi che professionali risultati di rilievo.

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La prima volta che sentii parlare di dislessia fu quando il responsabile del centro medico cui ci aveva indirizzati un’amica psicopedagogista, dopo aver sfogliato i quaderni del mio primogenito Lorenzo che all’epoca frequentava la terza elementare, affermò, nella scrittura del bambino si evincono tratti dislessici.

Notando lo stupore disegnarsi sul viso di mia moglie e sul mio, il dottore ci spiegò che la dislessia è una difficoltà che riguarda la capacità di leggere e scrivere in modo corretto e fluente. Leggere e scrivere sono atti così semplici e automatici che risulta difficile comprendere la fatica di un bambino dislessico. Purtroppo in Italia la dislessia è poco conosciuta, benché si calcoli che riguardi almeno 1.500.000 persone. La dislessia non è causata da un deficit di intelligenza né da problemi ambientali o psicologici o da deficit sensoriali o neurologici. Il bambino dislessico può leggere e scrivere, ma riesce a farlo solo impegnando al massimo le sue capacita e le sue energie, poiché non può farlo in maniera automatica. Perciò si stanca rapidamente, commette errori, rimane indietro, non impara. La difficoltà di lettura può essere più o meno grave e spesso si accompagna a problemi nella scrittura, nel calcolo e, talvolta, anche in altre attività mentali. Tuttavia questi bambini sono intelligenti e – di solito – vivaci e creativi. […]

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APORIA

L’origine della filosofia socratica prende spunto dalla scritta posta sull’ingresso del tempio di Delfi, Conosci te stesso.

La maieutica, ossia la capacità di Socrate di condurre l’individuo a mettersi in discussione ponendogli tutta una serie di domande tese a scardinarne le proprie convinzioni fino ad indurlo a dubitarne, acquisendo così la consapevolezza di non sapere, è l’inizio della conoscenza di se stessi.

La giustificazione che Socrate attribuiva alle parole dell’oracolo delfico secondo cui lui, Socrate, era il più sapiente tra gli atenesi, derivava dal proprio “sapere di non sapere”. Da qui la ricerca della conoscenza attraverso la riflessione e lo studio su quanto gli accadeva intorno risultava la conseguenza naturale atta a colmare tale lacuna.

Ma la ricerca, cui Socrate si riferiva, non era intesa in senso scientifico. A riguardo va detto che Socrate si discosta dalla filosofia naturalista che imperava all’epoca, la quale contemplava tra l’altro anche questioni metafisiche come ad esempio la cosmologia, ritenendo che fosse un illuso chiunque credesse di poter scoprire l’origine dell’universo in quanto ciò era possibile solo a quello stesso Dio che lo aveva creato. […]

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