Se vuoi visitarlo indossa pinne e maschera

   Il Museum of Underwater Art, al largo della Grande Barriera corallina, è la prima installazione d’arte subacquea dell’Australia. Quando saremo fuori dall’emergenza Coronavirus, i sub-visitatori avranno modo di esplorare gli splendidi percorsi marini che hanno reso famoso il suo fondatore, Jason deCaires Taylor. Lo scultore britannico (che ha aperto un altro museo subacqueo in Messico) spiega: “Prima d’ora non avevo mai creato qualcosa di questa portata nel Pacifico. L’ecosistema è diverso rispetto a quelli con cui ho interagito nei precedenti progetti e, dato che i miei lavori sono pensati per essere abitati e attraversati liberamente dalla fauna marina, è stato necessario un lungo studio preventivo”. Senza dimenticare gli incendi che hanno devastato il Paese, Taylor aggiunge: “Riscaldamento delle acque, roghi devastanti, scioglimento dei ghiacci: non esiste una gradazione nel rischio di questi fenomeni. È fondamentale educare alla coscienza ambientale, favorendo il rapporto diretto uomo-natura. In questo, l’arte può svolgere un compito prezioso”. Il governo australiano ha già stanziato fondi per due milioni di dollari.

   Probabilmente l’installazione che meglio si presterà a spiegare lo stato critico del riscaldamento degli oceani e il conseguente sbiancamento dei coralli sarà Ocean Siren, scultura a energia solare raffigurante una ragazza indigena: cambierà colore in relazione alla temperatura dell’acqua. A seguire è prevista l’apertura della Coral Greenhouse, serra subacquea che si presterà da vivaio per i frammenti di corallo e come centro educativo sottomarino e laboratorio scientifico. I prossimi progetti di Taylor guardano a Venezia a sottolineare la drammaticità dell’innalzamento del livello delle acque.

Se vuoi visitarlo indossa pinne e mascheraultima modifica: 2020-04-08T12:30:29+02:00da VIOLA_DIMARZO

10 pensieri riguardo “Se vuoi visitarlo indossa pinne e maschera”

  1. “È fondamentale educare alla coscienza ambientale, favorendo il rapporto diretto uomo-natura. In questo, l’arte può svolgere un compito prezioso”

    Caro il mio Taylor ci andrei piano perché, in tema di inquinamento ambientale, credo che, arte o plastica non facciano alcuna differenza se vanno a deturpare, sì sì, hai letto bene, ho scritto proprio “deturpare”, una montagna o un fondo marino.
    https://it.wikipedia.org/wiki/Monte_Rushmore#/media/File:MtRushmore.jpg

  2. Credo che l’arte che cerca un veicolo pubblicitario economico sia una arte economica quindi spazzatura. Nutro perciò un autentico disprezzo per quegli ‘artisti ‘ che usano l’ ambiente, naturale o urbano come medium o sfondo delle proprie manie di grandezza ,da chi fa presepi laici sottomarini a Chi impacchetta i palazzi. Allo stesso modo ho l’odorato abbastanza fine per annusare come falso e strumentale la gran parte dell’ interesse nutrito per l’ambiente da un gran numero di personaggi che cercano solo visibilità. Il ‘nostro’ rientra in un colpo nelle due categorie con la aggravante di ritenersi anche un educatore ,gli comminerei una ammenda cospicua solo per avvicinarsi col pensiero alle nostre latitudini. Ma vedrai che arriverà ,il fatto che ti interessi mi spaventa. Sighs

  3. Buongiorno Arien ,mt Rushmore fu volutamente scavato nel cuore delle Black Hills ,territorio sacro per i nativi.Non è solo deturpante ma sacrilego

  4. Ciao Mario,concordo ed in particolare su quel “sacrilego” e sul tuo “odorato fine” su quell’ipocrita ricerca di visibilità con la quale tanti fingono rispetto dell’ambiente. Non concordo, invece, su quel “il fatto che ti interessi mi spaventa”, perché la nostra, spaziando da un argomento all’altro mette continuamente in gioco le sue opinioni, condivisibile o meno che possano essere. Lei, fra l’altro, a differenza di me, ha il pregio di proporsi sempre con grande umiltà e soprattutto con più voglia di ascoltare che dire, e questo è un gran bel pregio. Tu dirai che parlo così perché le voglio bene e questo è vero, ma gliene voglio anche quando non concordo con lei e credo che se ci mettessimo in gioco, io per primo, con la stessa voglia di dire, ma anche di ascoltare, sicuramente non cambieremmo il mondo, ma sarebbe un bel punto di partenza.

  5. Buongiorno cari 🙂 mi avete fatto a pezzi un post ma non importa perché quello che scrivete ha comunque un valore aggiunto 🙂 e, caro Mario, non dico questo perché Arien in extremis c’ha messo una pezza ma perché è più stimolante interloquire con chi non la pensa esattamente come te. Per il futuro cerca di tenere presente che questo blog è un contenitore di argomenti che in qualche modo hanno attratto il mio interesse, indipendentemente da quello che è il mio punto di vista…mi conosci, se dovessi scrivere di ciò che davvero mi sta a cuore basterebbero dieci post, a voler proprio esagerare 🙂

  6. p.s.: Devo ammettere però che se quella scultura è sua, complimenti a Taylor perché mi pone di fronte ad una di quelle domande alle quali non so rispondere:”è più bello l’abbraccio di spalle o quello di viso?”Forse sono belli uguale, ma quello come lo ha scolpito lui: guancia e tempia, una mano sulla mano e l’altra sul ventre, e quel braccio all’indietro di lei, è totalizzante.
    Per questo se dovessi rinascere abitante del mare, vorrei rinascere polipo e non pesce (magari polpo nel segno dei pesci). Senza braccia no!

  7. non so se essere più contento per avere il post in prima pagina o di essere incazzato perché sta dietro al tuo… ah già, l’abbraccio di spalle… protettivo…

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