Creato da e_d_e_l_w_e_i_s_s il 16/06/2012

C'est la Vie

Il bello, il brutto ... e il così così

Messaggi di Marzo 2017

God save the British people!

Post n°565 pubblicato il 30 Marzo 2017 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

E sia fatta la volontà del popolo inglese  che il 23 giugno ha votato  il divorzio da Bruxelles.






















Freedom!, titola a tutta prima pagina il Daily Mail.
Independence Day, esulta la stampa più euroscettica.
Un salto nell'ignoto è invece il titolo di prima pagina del Guardian.

E intanto la sterlina perde quota sul dollaro e sullo yen.

Alcuni economisti ritengono che il  calo della moneta inglese  ha sì favorito le esportazioni del made in Britain, ma ha alzato il costo delle materie prime e fatto salire l'inflazione frenando le spese dei consumatori e rallentando conseguentemente l'economia.
Secondo qualche illustre inglese,  l'uscita dall'Europa è  il peggiore errore della nostra storia dal dopoguerra a oggi.
Per altri  Londra dipenderà da Bruxelles, economicamente parlando.

Ribatte Theresa May:  "I giorni migliori sono davanti a noi, dopo la Brexit" e sottolinea : "Ho scelto di credere nella Gran Bretagna e non si torna indietro."

Risponde Juncker: "Questo è un giorno triste perché i britannici hanno deciso per iscritto di lasciare la Ue, una scelta che rimpiangeranno un giorno ".



Voi che ne pensate?

E' un passo storico, magari pure, potendo,  da copiare?
Uno scivolone  che sbuccerà loro le ginocchia e non solo quelle?

O un'opportunità futura che la Gran Bretagna si regala?


 

 
 
 

la paura non deve spaventarci

Post n°564 pubblicato il 26 Marzo 2017 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

Non è un gioco di parole e neppure un ossimoro.
E' una frase a cui ormai  ci siamo abituati: a furia di sentirla ripetere l'abbiamo fatta nostra ed è entrata nelle nostre orecchie e fa parte della nostra vita.

Westminster, Bruxelles, Parigi, Nizza, Berlino: un'Europa scossa dalla paura eppur tenace nel voler accantonare la sensazione di terrore  e perché, ci dicono, mai sia dar prova di essere intimoriti : ne usciremmo perdenti.

Sarebbe una resa alla minaccia del terrorismo, ci dicono, e la paura non deve spaventarci, ci convincono.

Dobbiamo continuare la quotidianità, ci ripetono.

Eppure la paura fa da cornice a qualsiasi manifestazione: ieri a Milano 1.500 agenti, a  Roma, 5.000.
Due città blindate.
Allerta massima,  sforzi ingenti e poderosi per rafforzare la sicurezza.

Un respiro di sollievo quando s'è appreso che nulla è accaduto, che non ci sono stati morti, feriti, scontri, né atti terroristici.

Perché, nonostante le rassicurazioni, oggi convivere con la paura è necessario.

Che tristezza, comunque,  per ogni evento militarizzare le città 24 ore su 24  e anche fossero presidiate  per  365 giorni all'anno  non potremmo impedire l'azione del *lupo solitario* perché il terrorismo oggi agisce in modo imprevedibile.

 

























 


E il dispiego massiccio di  forze militari, in tempi di pace,  per me,  è già una paurosa e immensa sconfitta.

 

 
 
 

dedicato a...

Post n°563 pubblicato il 21 Marzo 2017 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

Il 5 febbraio è Nutella World Day; 
il 1° giugno,  la Giornata Mondiale del Latte, voluta dalla Fao;
il 29 settembre si festeggia l’International Coffee Day;
il 25 ottobre il World Pasta Day e  il primo novembre è  la Giornata dei vegani.
E ancora,  con tanto di bacio della mezzanotte, a novembre ad Asti si celebra  Bagna Cauda Day.

Poteva il  21 marzo essere da meno?
Certo che no!

Oggi, convenzionalmente considerato il primo giorno di primavera, oltre ad essere la Giornata mondiale della sindrome di Down e quella della Poesia patrocinata dall’UNESCO, è il giorno dedicato al


 

























in tutti e 34 i Paesi dove la catena del made in Italy è presente, da Dubai a Torino, da San Paolo in Brasile a New York.
Pare che il tiramisù sia il dolce italiano più famoso nel mondo.
Su di lui Clara e Gigi Padovani scrittori e critici gastronomici hanno scritto il libro Tiramisù – Storia, curiosità, interpretazioni del dolce italiano più amato

Pagine farcite di curiosità e di dolcezza, di aneddoti e ricette che hanno rivoluzionato la storia del tiramisù , trovandone le origini tra Gorizia e Udine e non,  come sempre si era ritenuto, a Treviso.

Parrebbe che la prima ricetta risalga agli anni '40 e proposta dal ristorante 'Al Vetturino' di Pieris , Gorizia, sia rimasta segreta per 70 anni . Eccolo:






























I suoi ingredienti sono: crema zabaione, panna montata, pan di Spagna imbevuto al Marsala secco e cacao in polvere.

Negli anni la fantasia del pasticcere o della casalinga ha modificato parte degli ingredienti.
Questa è  la ricetta consacrata dalla tradizione






















Risalirebbe agli anni '50 in quel di Tolmezzo: in teglia e a
base di savoiardi imbevuti nel caffè e crema al mascarpone.


Il successo del dolce avvenne  dopo la seconda guerra mondiale e avvenne per opera, per merito, per determinazione veneta, trevisana precisamente.

Che sia veneto o friulano poco cambia: l'aver saputo accordare, accostare e amalgamare  così gustosamente gli ingredienti che fanno del tiramisù il tiramisù non può conoscere rivalità regionale.

Fra tutti i dolci italiani o regionali  ce n’è uno che più degli altri delizia le vostre papille?

 

 
 
 

è bello se dura poco

Post n°561 pubblicato il 20 Marzo 2017 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 

Lo scherzo deve mordere come un agnello e non come un cane.
Proverbio

Quelli che sono seri in questioni ridicole saranno ridicoli in questioni serie.
Catone il Censore

Mancando altri mezzi,
non si può conoscere meglio il carattere di un uomo che
nel momento in cui prende a male uno scherzo.
Georg Lichtenberg

Quando fai uno scherzo e qualcuno si fa male, sei andato troppo oltre.
Bobby Farrelly

Scherza coi furbi e mai con gli stupidi.
Proverbio



 

Scherzo: Atto o discorso privo di serietà o di impegno.

Solitamente fare uno scherzo ha come scopo produrre un effetto umoristico o comico prendendosi gioco di qualcuno, bonariamente.

Che sia bello quando dura poco è una verità.

A volte gli scherzi possono essere di dubbio gusto. E allora non è più scherzo.
Altre, ci si trova di fronte una persona che non sa stare allo scherzo. Questione di carattere. E anche in questo caso lo scherzo per quanto simpatico possa essere diventa difficile da gestire.

Questo destinato a Fedez e architettato da le Iene e con la complicità del suo amico e collega J-Ax ha fatto il giro del web:





Qualcuno ci ha riso allegramente, qualche altro ha ravvisato nelle lacrime del rapper semplicemente una montatura plateale e da attore
Certi hanno ritenuto lo scherzo di pessimo gusto, altri, detestando Fedez, hanno applaudito alla sottile tela tesagli con maestria.

 Voi come avete trovato questo  scherzo  antipatico, divertente,
spassoso, esagerato fino ad arrivare alle lacrime?


E in generale  come reagite  agli scherzi:
la buttate in vacca e ci ridete su o vi inalberate impermalosendovi?


... magari  invece  siete voi stessi ideatori di burle simpatiche ai danni dei vostri amici, colleghi, familiari ...

 

 

 
 
 

nessuno scopo di lucro, solo merito e qualità

Post n°560 pubblicato il 17 Marzo 2017 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 

 

 

Italian Teacher Prize ha un nome tutto inglese ma è un premio tutto italiano.






















11 mila erano gli insegnanti,  una selezione li ha ridotti a 50 e una giuria nazionale ha poi individuato i 10 finalisti.
Oggi, i 5 premiati.

La miglior insegnante del nostro Paese è  risultata una donna: ha 51 anni e insegna matematica nella scuola secondaria di II grado della sezione ospedaliera degli Spedali Civili di Brescia. Spiega, fa esercizi e interroga ragazzi ricoverati e in reparti non propriamente facili dove «fare lezione significa che la malattia non ti sta togliendo tutto» dice.

Al secondo posto un'altra donna:  un'altra matematica che insegna nella sede carceraria di un istituto alberghiero. I suoi alunni sono adulti detenuti che hanno abbandonato la scuola nella prima adolescenza.

Un bronzo invece va a una docente di Italiano Storia e Geografia che mette a disposizione le sue competenze all’Istituto Penale Minorile di Nisida, l’isola riformatorio di Napoli.  

A un professore di Trieste matematico, fisico, chimico e molto eclettico va un quarto posto. Il suo merito è l’essersi dimostrato sempre pronto a mettersi nei panni degli studenti e stimolarli spiegando i logaritmi e le rette secanti e tangenti con l’uso del corpo, la botanica in mezzo ai boschi, la legge di gravità e i moti rettilinei e circolari sulle piste da sci.

The last but non the least , c’è un quinto posto tutto veneto: lui, non vedente dal 1990, ha rapidamente imparato a servirsi di ausili e strumenti elettronici  e credendo fortemente nei testi multimediali ha appreso autonomamente il linguaggio html. Insegna italiano e latino.

Nessuno scopo di lucro per loro: l’ammontare delle vincite servirà per riqualificare, modernizzare, dare linfa nuova a  ciascuna delle strutture in cui insegnano.

 

Voluto dal Miur, il premio vuole  riconoscere le qualità dei docenti italiani.

Andando indietro negli anni ricordate un vostro insegnante a cui avreste volentierissimo regalato per merito e qualità il podio?

E se sì, perché?


 
 
 

le cinque giornate di Milano

Post n°559 pubblicato il 04 Marzo 2017 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

Non  quelle che hanno scatenato, allora,  un quarant'otto ma quelle, appena passate,  tra i grattacieli di Porta Nuova e che avevano come oggetto la moda.

Questa moda:



























Insomma pare proprio vero il detto per cui  se non puoi essere elegante, sii almeno stravagante!
Spesso però il passo fra stravaganza e scaduta  nel ridicolo è breve.

Non so voi, ma guardando certi modelli di abiti , mi sento manzoniana e insorgo pure io: l’eleganza non è eccentricità del farsi notare, di solito passa inosservata ed è data da tessuti, tagli e dettagli sapientemente coordinati e abbinati fra loro.

Giornate che hanno portato pure turisti, così dicono, ma secondo voi chi sarà il destinatario o la destinataria che indosserà esemplari simili? Quanti prototipi se ne venderanno?

E, citando Coco Chanel,  una moda che non raggiunge le strade non è moda.

Perciò che senso ha proporre abiti e mise che non raggiungeranno mai le strade né incontreranno il favore della gente come noi?

 

 
 
 

 

 

 

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