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Healing Hand

She’s a cold, dark night in the dead of winter

 

 

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L'Epopea di Gilgamesh

Post n°140 pubblicato il 12 Maggio 2008 da sweet.sensation
 






Premonizioni


Affinchè Gilgamesh non fosse preso alla sprovvista dall'imminente incontro, gli dei provvedettero ad avvisarlo. Gilgamesh fece quindi un sogno, del quale parlò alla madre Ninsun.

Madre mia, durante la notte mi sentivo pieno di gioia
e vagavo tra i miei nobili.
Le stelle si riunivano in cielo.
L'oggetto di Anu scese verso di me.
Cercai di sollevarlo, ma era tropo pesante.
Cercai di muoverlo, ma non ci riuscii.
Il popolo di Uruk si raccolse attorno ad esso
ed i nobili baciavano le sue gambe.
Quando vi posai la fronte, essi mi diedero appoggio.
Ed allora lo sollevai e lo portai a te


La stella del cielo che come meteora dal firmamento discese a te,
altro non è che un rivale

Chiari la dea, aggiungendo:

E' il compagno forte,
colui che reca aiuto nel momento del bisogno.
Ti affronterà con la sua forza,
ma mai ti abbandonerà.

Gilgamesh fece un altro sogno analogo, in cui protagonista era una scure che si trovava all'interno delle mura di Uruk. Tutta la gente si affollava attorno ad essa ed egli con non poche difficolta tentò di sollevarla, prima di riuscire a portarla alla madre.

Così una notte, mentre Gilgamesh si apprestava a condurre le proprie scorribande notturne, trovò il passo sbarrato dal fiero Enkidu. Ne seguì una lotta furiosa in cui i due si affrontarono come tori e dalla quale usci sconfitto proprio il sovrano, che fu costretto a piegare le ginocchia.

A questo punto intervenne Ninsun a chiarire la vicenda ad entrambi.
Era tutto predestinato.
Da quel momento in poi i due sarebbero stati amici ed alleati.
Ella si rivolse, poi, ad Enkidu, ordinandogli di precedere sempre Gilgamesh e di proteggerlo.

Quando l'affiatamento tra i due crebbe, Gilgamesh confidò al compagno le proprie angosce, ricordando il primo sogno premonitore che aveva fatto ed in cui aveva visto un oggetto cadere dal cielo, come una stella del firmamento. Aveva provato a smuoverlo, ma, in un primo momento, non vi era riuscito.

Gilgamesh descrisse chiaramente un oggetto divino per ascendere al cielo, che era caduto sulla Terra. Si interrogò se non fosse un segnale che gli dei gli avevano inviato per convocarlo nella Dimora Divina.

Chi, amico mio, può scalare il cielo?

Chiese ad Enkidu rispondendo anche alla propria domanda retorica,

Solo gli dei,
recandosi nel palazzo sotteraneo di Shamash.

Rispose il prode amico, alludendo al porto spaziale, situato nella regione proibita.

Ed ecco che Enkidu, proseguendo nella sua spiegazione, gli confessò un'informazione alquanto interessante....

 
 
 
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