Creato da: ossimora il 20/10/2004
Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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Post n°2338 pubblicato il 05 Gennaio 2024 da ossimora
N.3
Goliarda Sapienza Destino coatto a cura di Angelo Pellegrino Einaudi Un libro ripescato fra quelli da leggere accumulati nel tempo . 130 pagine di lampi , veloci annotazioni , ancora più esigui dei racconti . Deliri di personalità scisse, vite pennellate ed appena indagate e concluse nell'arco di poche righe . Tenerezza, struggimento e follia. Quanto siamo liberi di agire sul nostro destino? Goliarda Sapienza non fornisce risposte ma amplia domande nello squarcio del racconto breve e brevissimo ( grande fatica per me che in generale amo poco il racconto breve pur a volte scribacchindoli) .Esistenze nell'ombra , silenziose,anonime . Una scrittura spezzata , asciutta che scolpisce velocemente personaggi "deliri di persone comuni " con le loro nevrosi . Racconti che nella loro totalità sono quasi un labirinto che fondamentalmente crea un forte effetto onirico . Sogni. Proprio come quando ci si sveglia ricordando pochi lacerti di una storia. Piccoli spaccati di vita, lapidari , crudezza, una cinica ferocia che quasi tutti i racconti esprimono , la loro sconcertante brevità ( si potrebbero definire "distici" o "epigrammi")che ribadiscono le cupe atmosfere impresse dall'autrice . Si termina il libro , pur apprezzandolo ,con il freddo nelle vene. ** https://www.enciclopediadelledonne.it/edd.nsf/biografie/goliarda-sapienza/
Post n°2337 pubblicato il 04 Gennaio 2024 da ossimora
Shalini Boland La famiglia perfetta Newton Compton editori Non è affatto "un grande thriller " come recita pomposamente il sottotitolo in copertina. (Non capisco nemmeno come possa vendere tanti bestsellers a dire il vero.) Tutta la storia inizia tranquillamente con uno scambio di case per una improbabile vacanza d'Aprile . Un cottage nella campagna inglese della famiglia Kildare v/s una sontuosa villa in Italia , a Majori della famiglia Manson. La trama si sviluppa nelle relazioni fra le due famiglie solo apparentemente totalmente estranee. E' piena zeppa di imprecisioni ,di non detti poi rientrati , di eventi estemporanei scoordinati rispetto alla narrazione , di paradossi . Prima nella lunga parte iniziale tutto risulta chiaro ed accettabile poi pian piano gli eventi si fanno decisamente non credibili , certamente l'intreccio , se c'è , è talmente assurdo da renderlo un "non thriller" . Devo dire che da quando leggo anche gialli e thriller spesso mi trovo a discutere con chi afferma che il genere non ha niente da dire , in questo caso sono d'accordo ma questo mi è anche servito a capire che è la qualità della scrittura e non il genere a determinare il giudizio su un libro. Non voglio essere troppo tranchant ma direi ...bocciato completamente . ( Altre le parole che mi venivano ) *
Post n°2336 pubblicato il 02 Gennaio 2024 da ossimora
Irene Nemirovsky La pedina sulla scacchiera o "una" Newton Compton editori Un romanzo breve , molto amaro , riflessivo e profondo ma pessimista , struggente , talvolta angosciante per la mancanza totale di anelito alla speranza . Pervaso di cupo senso di anomia. La Nemirovsky ha una grande forza narrativa , nella trama , nelle descrizioni di ambiente e di percezione sulla natura , le stagioni e nel tratteggio dei personaggi. Miserie, amori tristi e spenti ,rapporti familiari poco felici e sullo sfondo una Parigi deprimente; umida e fredda d'inverno ed assolata ed asfissiante d'estate che sembra riflettere l'umore dei personaggi. Certo una grande forza espressiva , un flusso quasi teatrale o filmico ( come spesso nella Nemirovsky ) ci si trova dentro una società che affronta la crisi economica degli anni trenta del 900 , la guerra nell'aria . La middle class costretta a barcamenarsi ed arrabattarsi per sopravvivere a se stessa in un vuoto desolante . Direi che per certi aspetti è un sentimento estensibile anche alla modernità. Infondo , James , lo sfortunato protagonista sogna di affrancarsi dalla schiavitù del tran tran quotidiano da impiegatuccio e soprattutto dalla schiavitù del denaro , anche perchè deiderava apertamente di avere quello del padre senza fare nulla :certamente un libro che non lascia spazio alla speranza , piuttosto cupo , dove la scrittrice si addentra nei meandri più malinconici dell'animo umano .Personaggi , vecchi e giovani che si aggirano senza guizzi di elan vital. Del tutto normale arriva il tragico epilogo : pensando alla lievità ad esempio di "Suite francese" ...una Nemirovsky inedita che comunque mi ha fatto venire voglia di leggere altro di suo. ***
Post n°2335 pubblicato il 31 Dicembre 2023 da ossimora
Vari Jimenez Bartlett, Malvaldi ,Recami , Robecchi ,Piazzese, Manzini, savatteri Cucina in giallo Sellerio editore Palermo 8 brevi racconti di autori che conosco molto bene come nel caso di Alicia Jimenez Bartlett , Robecchi , Malvaldi e Manzini, altri più sconosciuti. Lettura abbastanza piacevole anche se è oggettivamente difficile contenere un vero e proprio , circostanziato , intricato giallo in poche pagine , per di più con una traccia ed un tema obbligato . Ne ho altre di queste piccole antologie del giallo e non sempre pienamente riuscite o almeno non tutti i mini gialli. Il tema di questa raccolta è la "cucina " , in varie sfumature ogni racconto ha come tema argomenti , reati che vanno dall'omicidio , al plagio ma che ruotano attorno al cibo ed a chi lavora nelle cucine più o meno stellate. Piuttosto divertente il racconto di Santo Piazzese , ironico e con citazioni in siciliano molto divertenti : credo che leggerò qualche suo giallo...esteso. Non male anche Killing food di Manzini , anche se ormai quando c'è in mezzo il commissario Schiavone posso pensare solo a Marco Giallini ed alla sua romanità. Con Malvaldi ho ritrovato "i Bimbi "del Bar lume ma se si esclude qualche risata ...poco spessore dell'intreccio e della storia . In tutti i racconti c'è un pò di stanchezza, critica più o meno evidente per questa mania dilagante della cucina creativa ed al proliferare di format e di star della cucina. "E se l'umanità sembrava posseduta dal demone del cibo e della cucina,del finger food, dello streat food , delle stelle Michelin , del km 0 , dei prodotti del territorio , della tradizione di nonna Giuseppina , delle eccellenze alimentari , del dop. del doc, dello chef , del sous chef , lui giurò che avrebbe proseguito col tenere il frigo vuoto , fumare maria , bere solo vino di livello mangiando poco ed evitando con accuratezza tutti quei ristoranti nei quali si declamavano con l'importanza di endecasillabi petrarcheschi ingredienti , preparazioni , anni di invecchiamento e tradizioni secolari di famiglia di 4 zucchine marce gettate su un piatto insieme a sbroffate di liquidi colorati e fastidiosi , forse più del conto finale... Manzini
Post n°2334 pubblicato il 27 Dicembre 2023 da ossimora
n: 45
Lara Santoro Fine estate Edizioni e/o Avevo questo in un mucchietto di libri da leggere ...era iniziato e lasciato lì dopo poche pagine . L'ho ripreso in mano e deciso di leggerlo ( grazie anche alla fiducia nelle edizioni ...) . Ho capito perchè l'avevo abbandonato! Sta volta sono arrivata infondo ma devo dire che l'ho trovato piuttosto ...sciatto. Mal scritto in molti passi . Si riprende un pò nel finale dove la narrazione diventa più fluente. E' la storia di Anna , una donna di quaranta anni che vive nel New Mexico con la figlia Eva ; bambina più attenta e responsabile della madre , un paio di amiche ed una governante quasi amica. Una vita complessa , un pò scompaginata , di dipendenze dall'alcool e dalle sostanze . Il padre di Eva , ex compagno ,vive in Inghilterra ed ha nei suoi confronti un atteggiamento di sfiducia ed ironico disprezzo tanto da cercare di toglierle per sempre la figlia . Storia centrale però è quella della relazione che nasce fra Anna ed il figlio poco più che ventenne del suo vicino di casa. Storia nella quale Anna si butta a corpo morto pur essendo consapevole dell'assurdità della cosa. Storia che svanirà quando la paura di perdere la figlia diventa prevalente ed Anna si rende conto che il rapporto essenziale ed appassionato con questa bimba è tutto quello che ha ! Mancano totalmente descrizioni , contestualizzazione dei luoghi e descrizione delle persone . Superficiale.
Post n°2333 pubblicato il 24 Dicembre 2023 da ossimora
Lawrence Osborne L'estate dei fantasmi Adelphi Ambientato in pieno Mediterraneo , nell'isola di Idra . E' il racconto di due giovani ragazze , una inglese ( Naomi) ed una americana (Sam) che si conoscono e stringono amicizia in un rapporto fatto di bagni in mare , barche , nottate di festa nelle ville più o meno lussuose delle famiglie benestanti di artistoidi e borghesi residenti nell'isola in estate e provenienti da tutto il mondo . Le due amiche condividono l'estate che per gli eventi che la contraddistinguono diventerà per entrambe indimenticabile . Quando nel tran tran borghese e vacanziero di ciondolante dolce far niente arriva un giovane migrante siriano che le due donne scoprono in una spiaggia nascosta . E' sbarcato da un barcone in arrivo dalla Turchia , apparentemente mal messo ma di buona cultura e da questo momento la storia vira al noir. Tanta carne al fuoco , anche delle buone idee /opportunità per una trama interessante . Invece la storia si trascina stancamente ; i personaggi mancano di spessore : le motivazioni alla base del loro agire restano oscure , senza minimamente indagare le pulsioni dei vari personaggi . Tutti sembrano muoversi senza alcuna emozione e tutto ciò che accade sembra privo di senso . Anche le descrizioni delle località ( quelle del viaggio di Faoud in Italia avrebbero potuto essere notevoli ; la Puglia , Matera ; Sorano ; Siena , Arezzo )ma resta tutto in superfice . Insomma niente di che ; ho letto un giornale americano che l'ha definito "un gran libro " .Mah!
Post n°2332 pubblicato il 18 Dicembre 2023 da ossimora
La vegetariana Gli Adelphi E' innegabile che questo romanzo della coreana Han Kang sia inquietante e generatore di sottile ansiolina. La struttura del romanzo si evolve attraverso tre stadi / capitoli. La decisione / la trasformazione in corpo feticcio / l'annullamento. La storia della "vegatariana " Yeang -hye che dopo una notte di violenti incubi decide di non mangiare più carne senza nessuna motivazione etica o ideologica ma sulla base di un sogno inaccessibile. Un sogno forse fatto di violenze dell'infanzia , sangue e boschi impenetrabili . Una realtà imprevedibile per una persona ordinaria , comune, senza alcun guizzo , almeno così ce la presenta il marito . La scelta di questa donna fa infuriare la famiglia , poi destabilizza ed inquieta tutti . Non c'è più un'anonima persona che si possa riconoscere e tenere sotto controllo ma una fredda e fortissima determinazione . Una pulsione di morte sembra impossessarsi della donna ed una scelta appartenente del tutto immotivata si trasforma in una violenza personale e collettiva , in una violenza che cerca di risolvere un problema identitario che si perde nel tempo in maniera radicale ."Schizofrenica catatonica " la definisce il medico dell'ospedale psichiatrico quando Yeang-Hye fa la verticale continuamente sul pavimento impiantandosi con le braccia che lei crede radici di un albero . La storia è quella di una metamorfosi , di fuga dalle convenzioni sociali anche (forse) tramite la filosofia buddista nella quale la via per raggiungere l'illuminazione è l'abbandono delle preoccupazioni terrene . Una moderna Dafne che per sfuggire alla violenza di Apollo ( il padre ...il marito , il cognato, la società...)si trasforma metaforicamente in albero annullandosi.
Post n°2331 pubblicato il 10 Dicembre 2023 da ossimora
La Cocca Catherine Chidgey edizioni e/o Ambientato in Nuova Zelanda (mondi lontanissimi che emergono in qua ed in là nel racconto sotto forma di tradizioni , modi di vivere , cibi) negli anni '80. Una scuola cattolica frequentata dalla protagonista , Justine, un'adolescente con le paure , le insicurezze ed i bisogni di conferme tipici dell'età. Nella classe arriva una professoressa affascinante e carismatica che affascina tutti i ragazzi e di cui tutti vogliono diventare i "prediletti " "i cocchi" ; quelli ai quali la proff chiede aiuto nei piccoli lavori e negli incarichi della classe , suscitando competizione e piccole invidie. In realtà la signora in questione , "la signorina Price" si rivela essere una persona fortemente disturbata ; soffre di cleptomania , è infida e manipolatrice .Si insinua nella vita dei ragazzi e soprattutto in quella di Justine arrivando a circuirne e tentare di sposarne il padre vedovo fino al tragico epilogo . Il romanzo inizia un pò sotto tono poi man mano che si comincia a percepire che qualcosa non quadra nei comportamenti della professoressa la storia evento dopo evento si fa più avvincente virando infine proprio al noir. C'è certamente anche un'attenzione alla vita degli adolescenti , una riflessione sulla colpa , sull'inganno , su una certa misoginia dell'età e sull'impatto del cattolicesimo nelle giovani menti .
Post n°2330 pubblicato il 05 Dicembre 2023 da ossimora
N.41 Paul Auster Baumgartner Einaudi E’ il primo libro di Paul Auster che leggo ; in realtà è da poco che frequento la letteratura contemporanea americana . Un bel libro. Racconta momenti normali di vite normali ; parte da lui , dalla sua condizione di uomo ormai anziano poi attraverso racconti , un pomeriggio di sole , un viaggio in treno , la caduta dalle scale approfondisce la conoscenza con i luoghi , le cose e con le persone. Personaggio centrale è Anna , la moglie annegata tragicamente ed il loro grande amore interrotto bruscamente ; i genitori di entrambi , le storie smarrite e ritrovate. Il tema di fondo del libro è quello dell’invecchiare , della solitudine , dalla ricerca di ricordi vivificanti, il tutto è raccontato in maniera pacata ed a tratti anche sottilmente ironica. Le pagine del capitolo quarto , in cui Austin parte da una banale dimenticanza ( la patta dei pantaloni lasciata aperta dopo l’uso del bagno) percorre alcune tappe dell’invecchiamento mentale fino a quella oggi chiamata “demenza senile “sono leggere e persin spiritose ma oseri dire anche dolci , fanno passare la paura ( o ci provano) che tutti proviamo per la perdita delle facoltà raziocinanti .Sono un po' incerta nel giudicare questo libro . Avevo letto recensioni e giudizi esaltanti di Auster e della sua grande capacità nel focalizzare egregiamente l’importanza del “caso” nell’evoluzione della vita. Leggo invece delusione per questo ultimo suo breve romanzo . Io non l’ho trovato male e certamente mi è venuta voglia di leggere i suoi primi romanzi .
Post n°2329 pubblicato il 01 Dicembre 2023 da ossimora
N: 40
Maurizio De Giovanni Soledad Un dicembre del commissario Ricciardi Avevo pensato di non prendere più i libri di De Giovanni . Li ho letti tutti e mi sembrava un pò troppo "seriale" ; ma non ho saputo resistere a questo Soledad che more solito si legge in un soffio. Mi è sembrato armonioso e ben riuscito . C'è il delitto ( quello di una giovane residente nel centro storico di Napoli streatta fra la madre invalida , un vecchio amante ed un nuovo amore ) attorno alla quale indaga la coppia Ricciardi / Maione , diventata inseparabile ( ho intuito chi poteva essere l'assassino/a abbastanza presto ) ma poi si sviluppano vari scenari , piani narrativi della Napoli fascista alle soglie della imminente guerra . C'è la famiglia del commissario Ricciardi , i genitori di sua moglie deceduta che devono stare attenti alle persecuzioni possibili derivanti dalle leggi razziali e persino Marta , la bimba di Ricciardi è inserita in una lista di "attenzionati" dai gerarchi fascisti per la nonna ebrea. Le squadracce in questo periodo di fatua esaltazione sono assai tracotanti e violente ed il pestaggio di una trans diventa occasione per Maione di affrontare il problema anche con il figlio che si è lasciato sedurre . Poi c'è una parte riservata a Bianca , solitaria contessa che si occupa dell'educazione della piccola Marta, alla sua vita solitaria e forse all'avvicinamento ad un amico. E Nelide che si prende cura del commissario e della figlia pur avendo una qualche storia d'amore con un ragazzo del mercato. Le avventure e le paure di Modo , il medico legale antifascista sempre più spaventato dalle notizie di persecuzioni e confino per i dissidenti. E lei...Livia esiliata che canta "Soledad" e non riesce a distaccarsi dalla nostalgia per l'Italia e per il suo commissario . Insomma si intrecciano vari piani narrativi e storie che si sviluppano piacevolmente . Una lettura piacevole e rilassante , avrei voluto che continuasse...
Post n°2328 pubblicato il 26 Novembre 2023 da ossimora
Massimo Carlotto IL fuggiasco e/o Ho trovato questo libro vecchie edizioni e/o alla fiera dell'antiquariato di Arezzo . Una bancarella con tanti titoli interessanti che ci contendevamo in molti. Le sue pagine , ingiallite sui bordi mi hanno riportato e fatto conoscere e rivivere una storia giudiziaria che non conoscevo e che ha dell'incredibile . Ho letto gialli più recenti di Carlotto ma non mi era arrivata eco di questa storia giudiziaria . Un caso che si sviluppa attraverso condanne , assoluzioni , comitati di cittadini ed intellettuali per la sua liberazione ( il primo firmatario fu Norberto Bobbio) e che trova la sua conclusione con la grazia accordata dall'allora presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro . Carlotto ce la narra come una storia di "fumus persecutionis ". Più che un romanzo la storia giudiziaria che ha travolto l'autore ( accusato , dopo essere stato lui a chiamare i carabinieri , di avere ucciso una donna con 59 coltellate) . Particolarmente avventurosa, piena di intrecci con altri esuli , latitanti , perseguitati politici ,( lo stesso Carlotto era un militante di Lotta Continua ) la lunga parte riservata alla latitanza , con particolare riguardo a Parigi ed a Città del Messico. Alcune pagine sono davvero toccanti, c' è l'aspetto gradevole dell'esilio ; incontrare tante persone , intessere nuove amicizie e nuovi legami , conoscere luoghi/ odori diversi poi però c'è il malessere , la bulimia , gli stati d'ansia , la paura , la distanza dagli affetti. Infondo tutta la narrazione è pervasa da una profonda angoscia , anche se scritto con una certa ironia., si percepisce bene la tensione ed il senso di precarietà. Un solo dubbio emerge . Forse lui mette in conto che chi lo legge conosca già la questione giudiziaria nei suoi dettagli e non spiega mai il momento dell'evento delittuoso . Tante parole sull'accanimento dei giudici ( probabilmente giuste e reali) ma nulla sulle prove che hanno determinato le sue condanne . Questo manca completamente e lascia dei sospesi.
Post n°2327 pubblicato il 22 Novembre 2023 da ossimora
N.38 Tanguy Viel Call Girl Neri Pozza / BLOOM IL romanzo racconta un fatto di cronaca. Siamo in Francia ,costa atlantica . Una giovane , bella ragazza ritorna dalla città dove lavorava come modella e posava per riviste e cartelloni pubblicitari. Torna dal padre , un pugile ormai a fine carriera che tenta di riavvicinarsi al ring per un ultimo evento di commiato. Grazie alle sue passate glorie il sindaco e ad una certa stima , il sindaco del paese lo ha assunto come autista, proprio grazie a questa amicizia il pugile gli chiede un favore ,l ’aiuto per trovare una casa per la figlia. Qui scatta il corto circuito che smuove la storia. Il sindaco , colpito dall’avvenenza della ragazza , la aiuta approfittando del suo potere per sedurla e farne un amante a sua disposizione. Lei lo asseconda quasi in stato di trance ma alla fine , dopo la rovinosa debacle del padre sul ring decide di denunciarlo . Una storie “nera” , ben scritta che procede lasciando presagire ciò che realmente accade . Aleggia su tutto il peso della sopraffazione strisciante che viene dal potere e dalla sua gestione spudorata e meschina. Fa emergere la fascinazione sociale verso i potenti di turno sulle persone ed i meccanismi di dominio di chi il potere lo detiene rispetto alle persone più vulnerabili e fragili socialmente.
Post n°2326 pubblicato il 20 Novembre 2023 da ossimora
Rachel Cusk La seconda casa Einaudi / BIG Scrittrice canadese trasferitasi in Europa pochi anni fa . Una scrittura molto donna , molto concentrata sui suoi pensieri , sulle analisi delle sue relazioni in una continua dialettica , un borbottio fra la sua vita reale, i suoi desiderata spesso inespressi e le relazioni che intraprende nella sua vita. Interessante . Un continuo interrogarsi e leggersi su ciò che è e ciò che potrebbe essere "se" . Tutta la storia inizia e finisce a Parigi dove la protagonista , io narrante si rivolge ad un non precisato Jeffers come un alter ego. La protagonista .M , incontra L. tramite i suoi lavori artistici in una galleria , ne resta turbata profondamente. Tempo dopo, quando ritorna nella sua dimora isolata in mezzo alla natura sulla costa oceanica dopo aver a lungo ripensato a quell'artista si decide a scrivergli , invitandolo a trascorrere del tempo nella "seconda casa " che lei e Tony , suo marito hanno restaurato e ricostruito nelle radure boschive sulle tracce di un vecchio chalet. Quando realmente L. si presenta , assieme ad una giovane amica , Brett , prende il via il racconto di un estate alla ricerca di comprensioni reciproche e di liti che si concluderanno con la morte di L. proprio a Parigi. Nella casa isolata vivono M. ,Tony , il marito di M. , Justine , la di lei figlia e Kurt il fidanzato , nella seconda casa Brett e L. Solo la protagonista e l'artista hanno solo l'iniziale del nome pur essendo i reali protagonisti. L'incontro di M. con L, prima soltanto tramite l'opera d'arte poi con questa estate condivisa , a larghi tratti convulsa e contraddittoria spinge M. a comprendere sempre meglio se stessa , il profondo rapporto con la figlia Justine , col marito Tony , con la stessa scelta dell'isolamento in riva all'oceano ma c'è insita anche una critica al mondo elitario e capriccioso dell'arte , ai privilegi che ne derivano. Ma c’è di più: è in queste domande di senso che gravitano intorno alla necessità di guardare, guardarsi ed essere guardati che si annida una delle riflessioni cruciali del romanzo, riguardante le possibilità che hanno immagine e parola di descrivere il reale.
Post n°2325 pubblicato il 14 Novembre 2023 da ossimora
Isaac Rosa Lieto fine Einaudi /Big Il secondo scrittore spagnolo in pochi giorni. Einaudi Big pubblica sempre autori interessanti ed Isaac Rose certamente lo è. Il romanzo è la storia di due coniugi Antonio ed Angela . Una storia molto comune. I due sposati da 13 anni con due figlie ed un divorzio che sta per compiersi. La loro storia è narrata dall'inevitabile rottura che sta per compiersi a ritroso fino al loro primo incontro , denso di passione ; il tutto in un alternarsi di due voci che osservano e raccontano due verità , due mondi che non riescono più a comprendersi . Nulla sfugge al suo sguardo impietoso, capace di riflessioni pressanti . Amore , fastidio , verità. La storia procede a ritroso ma a mio avviso sempre posando solo l'accento sulle negatività e le incomprensioni della vita di coppia , focalizzandosi su ogni mancanza di attenzione , ogni minima stanchezza, la paura , l'incertezza. E' tutta una disanima cruda, crudissima , ottimamente scritta , senza sconti , pure eccessiva , pressante. Una reciproca messa sotto accusa ; un caparbio rinfacciarsi atteggiamenti , condotte che hanno portato al disamore , alla rottura . . Chirurgica l'analisi continua , un pò paranoica , mancando quasi completamente della gioia e della serenità che certamente ci sono state ma che non vengono prese in considerazione. Mi è piaciuta la scrittura , ricca ,articolata , ricercata , minuziosa nel passare al microscopio il senso delle parole dei due protagonisti anche se la ridondanza esagerata in certe parti è risultata un pò noiosa.
Post n°2324 pubblicato il 09 Novembre 2023 da ossimora
Manuel Vilas In tutto c'è bellezza Guanda Questo romanzo di Vilas si potrebbe definire un necrologio disperato nel quale traspare la vita dei suoi genitori , della loro fine e dei loro caratteri poi ci sono i figli meno delineati. Tutti i protagonisti sono rinominati con i nomi dei musicisti ...il padre è Bach , la madre è Wagner , i figli ( viventi ) Brahms e Vivaldi e così via . Di cosa parla quando dice "in tutto c'è stata bellezza "? E' qualcosa di impalpabile , al confine del tempo , della famiglia , dei ricordi ; è il passato . Lo spazio affollato i cui si è vissuto e che ci ha reso gli uomini e le donne che siamo nel presente. Vilas racconta in un momento in cui verde fortemente l'illogicità di tutte le cose e da sfogo e voce ai messaggi oscuri che rintraccia in tutte le cose , i corpi umani , i mezzi di comunicazione . E' il 2015 e lui sospetta che in lui ci sia qualcosa di malato ( una depressione ?) , si sottopone ad una TAC cerebrale ma il responso è negativo . E tutto diventa "giallo " Che le cose e gli esseri umani diventino gialli significa che hanno raggiunto l'inconsistenza o il rancore " .Un anno prima Vilas ha divorziato da una moglie della quale non parla mai . Ha invece spesso con sé i due figli . La scrittura definita dallo stesso Vilas "caotica" invece scorre magari stratificandosi ma con un certo ordine . Vilas racconta la sua verità , quella di un ex alcoolista , un derelitto con l'enigma della sua incipiente vecchiaia . Un libro sepolcrale , luttuoso , dolente , a tratti filosofico , in bilico continuo fra le assenze e la presenza . Nonostante tutto; caducità del vivere , dolore del vivere , in tutto "c'è stata bellezza" ma ci siamo accorti dopo averla vissuta . Sono un pò turbata da questo libro pervaso dalla morte , esalta i genitori che traccia a maglie larghe, disprezza i ricordi ma se ne alimenta. A volte ho trovato qualche guizzo poetico . L'ho anche letto velocemente ; lo stile dei capitoli brevi , quasi frammenti è di rapida lettura ma spesso ho pensato a due cose , la prima che la Spagna in molti aspetti della produzione letteraria , pittorica , poetica ha sempre molto a che fare con la morte ( penso a Goya , Saramago ed oltre ) e che forse che un altro titolo poteva essere ..."In tutto c'è morte"!!
Post n°2323 pubblicato il 06 Novembre 2023 da ossimora
Emma Cline L'ospite Einaudi / stile libero BIG La protagonista del romanzo è Alex , docile ma spavalda , coraggiosa ma tentennante. Si aggira da New York dove conduceva una vita "complessa" , dai contorni sfumati ( come del resto tutto di lei lo è )si sposta verso l'oceano là dove la buona società ,i ricchi borghesi sono dotati di grandi ville lussuose sulla spiaggia . Simon , ricco cinquantenne , l'ha prelevata in un bar e portata direttamente nella sua irreale grande villa , dove tutto è perfettamente organizzato , soffuso , rarefatto. Alex riesce a muoversi sinuosa , Simon le compra belle cose costose , abiti e gioielli , lei su sforza di mantenere un a plombe straordinario ma poi commette un errore durante un party e viene cacciata da quel mondo , senza risorse , senza vie d'uscita , senza un luogo dove andare a dormire e con un passato che la insegue nella figura di Dom , un ex amico al quale deve dei soldi. Lei cerca di tenere la quadra avvicinandosi ad un giovanissimo ragazzo , Jack che si innamora di lei ma il suo obbiettivo è trascorrere del tempo al riparo cercando poi di rientrare nella grande casa di Simon . Ci riuscirà per una festa ma qui il romanzo si interrompe e la sensazione è che che più nulla sarà possibile. Non è una storia tragica ma la pervade una continua tensione, una sorta di suspence . Questa donna inquieta e fuori dagli schemi sembra costantemente sull'orlo di un baratro passando da una situazione all'altra senza sosta ; tutto sembra presagire che possa esserci una tragedia incombente . Infondo lei beve troppo , si impasticca di analgesici , sniffa , si avvale della sua giovinezza e della sua sfrontatezza per penetrare nelle vite degli altri . Pag.44 Le persone volevano solo sentire la propria voce , le risposte altrui erano solo virgole disseminate nel loro monologo ...
Post n°2322 pubblicato il 02 Novembre 2023 da ossimora
Olafur Olafsson Sotto la pioggia gentile Einaudi /stile libero BIG Mi è piaciuto questo libro . Lo pervade fin dalle prime pagine un senso di pace, di equilibrio , di essenziale procedere nel raccontare . Mi è piaciuta sia la storia che lo stile. L'islandese Olafsson fa della semplicità il suo punto di forza sapendo infondere alla sua scrittura un senso di leggera malinconia che non esclude comunque tratti di umorismo ed un maturo disincanto che si rimette in discussione non trascendendo mai in cinismo. Fondamentalmente la storia è quella di un viaggio alla ricerca di risposte nel ripercorrere un amore giovanile di grande importanza per Kristofer . Ormai è in pensione , ha chiuso il suo ristorante in Islanda in piena pandemia e basta un messaggio su FB per decidere di andare a cercare le risposte ad un abbandono rimasto senza spiegazione , sospeso nel tempo. Una vera ferita che non ha impedito comunque ai protagonisti di vivere un'altra vita soddisfacente , ma che dopo 50 anni necessita di essere sanata con delle spiegazioni . Il viaggio solitario fortemente marcato dalle restrizioni della pandemia , dall' Islanda al Giappone si avvale di ben dosati flasch back che ripercorrono il periodo londinese e questo amore che diventa anche per Kristofer amore per il Giappone e la sua cultura. La storia procede non priva di sorprese , quelle che la vita può riservare a chi non ha smesso di interrogarla . L'arrivo ad Hiroschima , l'incontro con Mika è veramente sorprendente e svela i non detti che aleggiano per tutto il racconto e molto di più. Di sicuro la vita di Kristofer , la moglie , la figliastra , il fratello appaiono come sfondo sbiadito , la vera storia è quella seppur fugace vissuta a Londra in età giovanile dai due amanti. Quando ho chiuso il libro dovevo avere un 'aria beata .
Post n°2321 pubblicato il 27 Ottobre 2023 da ossimora
Silvia Montemurro La piccinina edizioni e/o "La piccinina " del romanzo è Nora , nata dalla fascinazione scaturita osservando il ritratto "la piscinina" di Emilio Longoni , pittore divisionista milanese , amico di Segantini e della montagna e nel romanzo amante / amico della madre di Nora. E' la Milano dei primi anni del 900 . Nora è una delle bambine lavoratrici che trasporta il lavoro delle modiste , delle sarte e degli opifici tessili in giro per la città dalle signore della borghesia . Il lavoro è pesante " i telegrammi " , le grosse scatole ,sono piene di lavori e pesantissime per delle bambinette che oltre tutto quando rientravano dalle consegne erano costrette a svolgere le faccende domestiche delle datrici di lavoro. Le "piscinin " pian piano prendono coscienza e si organizzano seppur in maniera primitiva per chiedere tramite la camera del lavoro ed uno sciopero , più rispetto per i loro diritti . E' una Milano scura e povera , dove la sopraffazione del lavoro è forte , soprattutto verso le donne. In questo sfondo Nora intreccia amicizie con coetanee , amiche con le quali condivide percorsi di vita ma mai le sue paure interiori fino infondo. Il senso forte di inadeguatezza che la pervade , in parte a causa della sua balbuzie che la rende insicura ed incapace di esprimersi e la bassa autostima la impediscono di affermarsi. La organizzazione e la realizzazione dello sciopero faranno crescere nuove consapevolezze , si romperanno via via delle amicizie e se ne consolideranno delle altre. Un romanzo che si legge in grande piacevolezza , unico sentimento aleggiato da subito , il senso di disfatta che si percepisce fin dall'inizio nella vita di Nora che pagina dopo pagina porterebbe ad immaginare / aspettarsi una ribellione ancora più radicale e profonda . ( Come il cercare di imparare a leggere e scrivere ed affrancarsi dall'analfabetismo ). " non sono mai stata capace di vivere in questo mondo senza provare imbarazzo " "Mi rimbombano in testa le parole della Gianna : dovevamo chiedere di più .Non ho mai osato chiedere di più:"
Post n°2320 pubblicato il 25 Ottobre 2023 da ossimora
Homeira Qaderi La ragazza di kabul Newton Compton Homeira Qaderi è una scrittrice afgana che scrive dall'esilio negli USA. Nata a Kabul nel 1980; durante il periodo dell'occupazione russa , proveniente da una famiglia unita e solidale , amante della lettura e della solidarietà. Subito dopo l'occupazione russa si insediano in Afghanistan i talebani e le condizioni di vita peggiorano drasticamente , soprattutto la condizione ed i sistemi di vita delle donne . Tutto è precluso , nonostante il pesante burka , invalidante , le donne non possono andare a scuola , non possono lavorare se non in casa ed uscire solo accompagnate d un maschio della famiglia. La scrittrice attraverso le lettere al figlio che ha dovuto lasciare al padre in Afghanistan a causa del divorzio ( dato che aveva rifiutato la seconda moglie e quindi la poligamia) racconta prima la sua infanzia nel terrore della guerra da bambina e poi la vita da adolescente ribelle assetata di libertà , di giustizia e di istruzione alla continua ricerca di letture e di amiche con le quali condividere e lottare contro la pesante repressione. Quando si sposa il marito la porta a vivere a Teheran dove può studiare e lavorare, si laurea e conduce una vita gratificante . Quando il marito decide di tornare a Kabul , pian piano rivive le pesanti repressioni già subite in passato e di fronte alla poligamia accetta il lavoro in America da dove continua la sua lotta legale per l'affidamento del figlio e per le donne afghane . Leggere soprattutto i tratti della vita quotidiana delle donne afgane oppresse dai talebani e dalla sharia mi ha dato un senso pesante di claustrofobia e l'impotenza nel poter fare qualcosa per le tantissime donne oppresse mi ha scatenato anche una bella rabbia.
Post n°2319 pubblicato il 23 Ottobre 2023 da ossimora
Rosa Teruzzi la fioraia del Giambellino Feltrinelli / Marsilio Una nuova giallista scovata per caso ( La scrittrice in questione colleziona gialli e si occupa di cronaca nera per giornali e tv!) . Lettura distensiva e piacevole . A volte la fluidità della narrazione si perde un po' nella troppa carne al fuoco , negli incisi ed i troppi filoni narranti che appesantiscono un po' la storia . Nella "Fioraia del Giambellino si focalizzano i profili delle tre donne "del casello " : Vittoria , la più giovane , poliziotta , rigida , concentrata nella ricerca dell'assassino del padre avvenuto anni addietro , Libera , la fioraia / detective , madre di Vittoria , creativa e curiosa , indecisa nelle sua presunte storie d'amore che oltre a confezionare bouquet su richiesta a anche con stravaganti richieste si diletta in indagini poliziesche . Infine "nonna Iole" , post hippy , insegnante di yoga , stravagante e giovanile. La storia si snoda via alla ricerca di un padre sconosciuto , ricerca che condurrà le detective in giro per la Brianza e che verrà risolta agevolmente mantenendo il legame con un tessuto di storie che lasciano presagire un continuo.
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Inviato da: exietto
il 26/04/2024 alle 14:02
Inviato da: jigendaisuke
il 25/04/2024 alle 19:42
Inviato da: jigendaisuke
il 22/04/2024 alle 18:35
Inviato da: jigendaisuke
il 17/04/2024 alle 19:00
Inviato da: ossimora
il 16/04/2024 alle 12:58