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Creato da: ossimora il 20/10/2004
ma c'è voluto del talento per riuscire ad invecchiare senza diventare adulti.
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Post n°2508 pubblicato il 20 Dicembre 2025 da ossimora
![]() Arundhati Roj Il mio rifugio e la mia tempesta GUANDA narratori Ho molto faticato per finire questo libro . A tratti l'ho trovato davvero molto noioso e poco "acchiappante", anche ripetitivo quindi sono andata fino infondo stentando. Si tratta di una raccolta di saggi , interventi politici in cui la scrittrice intreccia motivi autobiografici fra denuncia civile e riflessione storica. Il libro attraversa temi centrali dell'India contemporanea e del mondo , il nazionalismo hindu, le grandi diseguaglianze sociali , il capitalismo neo liberista , il militarismo e la violenza , la questione del Kashmir , i diritti negati alle minoranze e l'eredità del colonialismo certamente anche in un ottica globale e mondiale. Il "rifugio" del titolo è la scrittura stessa come spazio di libertà , la "tempesta " è il continuo conflitto politico e morale che rifiuta la neutralità ed il conformismo . Ma rifugio e tempesta sono anche metafora e descrizione del rapporto con la madre . Evocata quasi lungo tutto il libro come origine potente della propria formazione emotiva e politica . La madre "rifugio " perchè rappresenta l'educazione alla libertà , al pensiero critico , alla ribellione morale : una donna forte , determinata e completamente fuori dagli schemi che tutta la vita costruendo la sua scuola va dritta per la sua strada contro il conformismo . Ma la stessa madre è anche "tempesta" , una costante , evocata presenza complessa a volte ( spesso ) dolorosa in una relazione segnata da conflitti , fratture e contraddizioni . Roj non idealizza il legame materno ma lo racconta cercando di interpretarlo come un rapporto fatto di amore ed attrito , di protezione e ferite . Questa ambivalenza segna un modo di stare al mondo in un atteggiamento nel quale amare una persona non significa rinunciare alla critica anche aspra . Restare fedeli senza essere obbedienti. Appartenere senza sottomettersi. Trovare rifugio nel cuore della tempesta . Due donne che riescono a dirsi di amarsi solo alla fine della vita della madre.
Post n°2507 pubblicato il 15 Dicembre 2025 da ossimora
![]() Amelie Nothomb Il libro delle sorelle Voland Il breve , leggibilissimo racconto della Nothomb narra la storia di Tristane e Laetitia , due sorelle legate da un rapporto esclusivo , quasi simbiotico , certamente piuttosto inusuale. Tristane , la sorella maggiore prende immediatamente coscienza , già in culla , che i suoi genitori sono totalmente presi l'uno dall'altro e che riservano a lei solo piccoli spazi e poco affetto. Nell'amore per la sorellina trova l'unico vero punto di riferimento . L'amore assoluto dei genitori diventa per le bambine una forma di violenza . Una trascuratezza dolorosa. Il linguaggio della Nothomb è essenziale , tagliente , una narrazione limpida che va oltre i contenuti . La prima parte del libro nel quale è narrata la prima infanzia delle due bambine in particolare è la più interessante , quasi ipnotica a tratti paradossale.
Post n°2506 pubblicato il 06 Dicembre 2025 da ossimora
![]() Cristina Cassar Scalia Mandorla amara Einaudi / stile libero Dopo la pausa , presentando il giallo "vintage" ambientato in anni post bellici dove il commissario Scipione Macchiavelli si trova ad effettuare le sue indagini in una Sicilia/Italia , ben lontana da ambientazioni , ritmi e tecnologie contemporanee , la Cassar Scalia è tornata alle indagini del vicequestore aggiunto Vanina Guarrasi che richiamata a Catania da Palermo dove ha la sua famiglia si trova ad affrontare un omicidio multiplo. Ben sette cadaveri avvelenati col cianuro in una barca da turismo ...."mandorla amara " appunto . L'indagine prende una direzione immediatamente deviata verso una pista falsa che produce un altro morto . Fino a q1uando una serie di notizie e di deduzioni porta all'imprevedibile soluzione del caso. Come sempre l'autrice riesce ad evocare la Sicilia con grande efficacia ; il mare , la luce ,l'atmosfera del contesto mediterraneo contribuiscono a rendere la vicenda vivace. Vanina Guarrasi è una donna particolare , un personaggio ben costruito , solida professionalità , intuito , determinazione ed aspetti umani interessanti . Rispetto alle precedenti indagini della Guarrasi in questa ad una iniziale tensione si perde un pò la narrazione serrata che cattura completamente l'attenzione ma sono comunque stata contenta di ritrovarla !
Post n°2505 pubblicato il 02 Dicembre 2025 da ossimora
![]() Michele Mari I convitati di pietra Einaudi Mari vive in un mondo tutto suo , fatto del suo forbito fraseggio in un italiano ricercato ed impeccabile , dalle sue numerose passioni seguite con profonda attenzione , da un'ironia ialina. Questo romanzo comincia nel 1975 , la terza A liceale durante la consueta cena di fine anno celebra la "maturità" stringendo un "patto", inizialmente goliardico e scherzoso :tutti i partecipanti ogni anno verseranno una cospicua cifra . Una somma da raccogliere in un "fondo collettivo", tutti si rivedranno a cena ogni anno il 22 Luglio. L'accordo prevede che gli ultimi tre sopravvissuti riceveranno il "montepremi". Sembra un gioco , un rito adolescenziale , la classe , la complicità. Ma col passare degli anni , la vita che scorre , invidie , rancori più o meno sopiti , ambizioni represse penetrano nel gioco / non gioco e la spinta a sopravvivere permea ogni dinamica. A questo punto il patto diventa un dramma che fra tradimenti , intrighi , diventa invadente ed ossessionante per molti dei "convitati " . Il libro è certamente una satira impietosa dell'amicizia , della nostalgia per l'adolescenza e per le assurde pulsioni verso un'impossibile eternità .I soldi , la vittoria diventano catalizzatori di inganni e di disperazioni individuali .Lo stile di Mari diventa un grottesco "noir" con frequenti echi letterari e cinematografici , da Kafka ai fumetti alla sistematica descrizione di vie e piazze di Milano. La prosa densa , visionaria a tratti barocca di Mari c'è tutta ma il racconto è quasi lineare . La nostalgia per i tempi del liceo diventa una vera e propria trappola nella quale le crudeltà adolescenziali riemergono. Il passato non come rifugio ma un debito da cui non si può fuggire. IL tempo non guarisce nulla ma deforma .E' un libro che fa ridere e riflettere sulla tentazione o/e l'ineluttabilità di rimanere prigionieri del proprio passato.
Post n°2504 pubblicato il 26 Novembre 2025 da ossimora
![]() La signorina Else Schnitzler Giunti Big "Fraulen Else" è una breve novella di Schnitzler, considerata uno dei massimi esempi di monologo interiore ( in effetti una sola voce agisce, narra e riflette sugli eventi , quella di Else) della letteratura in lingua tedesca . Else è una giovane della buona borghesia viennese fin de siecle . In vacanza a San Martino di Castrozza , alpi italiane , riceve una lettera disperata della madre : il padre avvocato e giocatore d'azzardo è a rischio arresto per appropiazione indebita .servono trentamila fiorini per salvarlo . Else può / deve chiedere soldi al ricco commerciante Van Darsday che già mostrava un certo interesse per la ragazza . L'uomo accetta di prestarle i soldi solo se lei gli concederà di vederla nuda per qualche minuto . La ragazza a questo punto entra in uno stato d'animo nel quale oscilla fra indignazione, ribellione , senso di colpa , desiderio a tratti di aiutare la sua famiglia ed altri di punirla. Non manca il proprio impulso autodistruttivo . Durante una serata in hotel , Else si mostra nuda davanti agli ospiti riuniti . Un gesto di follia, protesta , richiesta di libertà ed autodeterminazione. Subito dopo , soccorsa dai presenti tenta il suicidio ingerendo del Veronal. Tutto è raccontato tramite il dialogo interiore ,frasi spezzate , pensieri che si accavallano , ricordi improvvisi , fantasie ed angosce. Schnitzler era medico ed amico di Sigmund Freud e nel racconto "Else" si puo' individuare il conflitto fra il principio di realtà e quello di piacere . la rimozione e il ritorno del rimosso , erotismo , pulsione di morte e senso di colpa. La novella si può leggere come una denuncia della società patriarcale ed anche una critica dall'interno della crisi della borghesia in decomposizione . Infondo Else è un personaggio che vive delle contraddizioni laceranti e profonde sia dell'epoca che di quelle che si possono vedere anche nella condizione delle donne della contemporaneità.
Post n°2503 pubblicato il 24 Novembre 2025 da ossimora
Jane Tara Che bello vederti, Tilda Feltrinelli Troppo divertente! A volte la mia onnivora propensione a vagare fra generi e stimoli derivanti dai consigli più disparati ( e sempre di più divento meno rigida e più "possibilista" !) mi fa incontrare letture divertenti , impreviste ed imprevedibili. La protagonista di questo romanzo è Tilda Finch , una donna di mezza età che sulla carta ha una bella vita , due figlie gemelle adulte e realizzate , ha ormai archiviato un divorzio seppur dolorosamente ed assieme alle sue care amiche , ha fondato un'attività imprenditoriale nata quasi per caso che si è sviluppata con successo nel produrre gadget con frasi motivazionali . Nonostante questo Tilda ha sempre le sue voci interiori autodistruttive che la portano all'auto sabotaggio . Un giorno osservandosi allo specchio scopre di non avere più un orecchio , poi il dito mignolo e quindi il collo! Le viene diagnosticata una patologica "invisibilità "che non è solo una "metafora" ma qualcosa di incredibilmente reale . In realtà questo disturbo sembra colpire molte donne soprattutto dopo una certa età . Tilda di fronte a questa inquietante "diagnosi" , dapprima si preoccupa poi intraprende un percorso terapeutico non convenzionale con un gruppo di sostegno ed una terapeuta esperta con la quale pia piano impara a "vedersi" , a dominare il proprio borbottio interiore . Alcuni episodi legati alle invisibilità delle altre donne risultano certamente divertenti ! Il libro è un mix di realismo magico (l'invisibilità fisica) , ironia e ricerca su identità ed auto accettazione. Non si tratta solo di sentirsi guardate ma di una scomparsa reale , simbolica e fisica . La sparizione diventa la misura del rispetto che gli altri e noi stesse ci concediamo. Nonostante i temi profondi Jane Tara usa un tono brillante , ironico per fortuna mai moralista . Lo stile non è mai scontato , non predica ma racconta e diverte!
Post n°2502 pubblicato il 19 Novembre 2025 da ossimora
![]() David Szalay Turbolenza Adelphi E' un breve romanzo ( spazzolato nel tempo , pur lungo , delle mie colazioni...) composto da dodici capitoli brevissimi , ognuno dei quali segue un personaggio diverso durante un viaggio in aereo o sulle sue immediate conseguenze . Il libro è costruito come una catena di connessioni , ogni personaggio è legato in modo diretto o indiretto al precedente (a volte solo con un incontro o una coincidenza ) Il risultato è un mosaico di vite che si sfiorano casualmente come spesso accade ai viaggiatori che condividono lo spazio per poche ore. La "turbolenza" non è solo atmosferica ( che c'è pure...brrr) ma emotiva . I personaggi attraversano momenti di crisi , bruschi cambiamenti , decisioni improvvise , malesseri fisici e psichici. I voli collegano città e continenti diversi mostrando un mondo interconnesso ma pieno di diseguaglianze e di solitudine/i. La casualità ed i piccoli eventi sembrano avere grandi ripercussioni nelle singole vite. La scrittura è semplice , essenziale , limpida in un tono lieve e melanconico . Lascia una sensazione emotiva che mostra come vite apparentemente isolate ,possono essere connesse e legate da fili sottili nell'imprevedibilità dell'esistenza umana. I personaggi di questa storia vivono in aria !
Post n°2501 pubblicato il 18 Novembre 2025 da ossimora
![]() Ilaria Tuti Fiori sopra l'inferno TEA Credo che per un pò non tornerò a leggere gialli e non perchè questo di Tuti non mi sia piaciuto ma perchè dopo diverse incursioni in questo genere sono un pò satura di indagini , profili di malviventi e di poliziotti , drammi , enigmi , elaborazioni psicologiche d'ogni tipo. In questo caso siamo a Travenì ; un luogo immaginario , di frontiera che per la natura descritta , le grotte, gli anfratti, le caratteristiche e l'origine di chi scrive è certamente una zona montana del Friuli. Ho letto e visto che è stata fatta una fiction con i suoi racconti , io non ne avevo sentito parlare . La protagonista narrante è l'ispettrice Teresa Battaglia che va ad affrontare un caso sconvolgente accaduto in quelle montagne . Un "mostro" anomalo dai comportamenti molto strani semina il panico nei paesi e nei boschi circostanti compiendo delitti efferati e molto particolari nella loro esecuzione. Eventi che affondano la loro origine nel passato ed in eventi violentissimi avvenuti in un istituto per minori . La storia si dipana ed arriva a conclusione lasciando un pò di amaro in bocca e di incredulità . Resta la bellezza e la speranza nell'empatia della poliziotta nei confronti del "povero mostro".
Post n°2500 pubblicato il 13 Novembre 2025 da ossimora
![]() Arnaldur Idridason Quel che sa la notte TEA E' il secondo "Giallo" di Idridason che leggo ed oltre a trovarlo molto lento e faticoso da leggere non l'ho trovato cosi' "introspettivo " come qualcuno lo definisce . In parte la reale distanza con le atmosfere islandesi che mi affascinano e mi inquietano , fra ghiacciai (purtroppo anche lì in disgelo) , tormente di neve , vulcani , molto caffè e fiumi di alcool da parte di quasi tutti i protagonisti sono un pò inquietanti .Anche districarsi nei nomi di persone e luoghi è piuttosto complesso! La storia è quella di un errore di indagine compiuta trenta anni prima del ritrovamento del cadavere della vittima .Un uomo imprigionato dal ghiaccio , perfettamente conservato che viene alla luce ad una comitiva di escursionisti. Un tassello dopo l'altro il commissario Konrad , ormai in pensione , ripercorre le vicende che avevano portato alle accuse verso il socio in affari della vittima, il quale si era sempre dichiarato innocente e che anche a distanza di trenta anni , in fin di vita continua a gridare la sua innocenza. Konrand riaprirà l'indagine che lo porterà a scoprire ben altre verità ed a smascherare i veri colpevoli.
Post n°2499 pubblicato il 08 Novembre 2025 da ossimora
![]() Maurizio de Giovanni L'orologiaio di Brest Feltrinelli noir Appena l'ho visto (nella grande distribuzione ...) l'ho subito preso, in parte perchè in questo periodo ho voglia / bisogno di storie leggere e acchiappanti , in parte perchè memore della piacevolezza della prima saga del commissario Ricciardi ed anche di quella dei "bastardi di Pizzofalcone "che ho sempre trovato divertenti e non privi della capacità di De Giovanni di rendere vividi personaggi e situazioni. Probabilmente anche questo segna l'inizio di una nuova serie . Nei primi capitoli ho faticato a comprendere l'impianto della storia. E' costruita su piani autonomi che si manifestano e si stratificano fino a comporre un affresco che acclara pian piano il senso generale del racconto . La storia affonda le radici in eventi accaduti quaranta anni prima . Il protagonista principale sembra inizialmente il tempo , soprattutto nelle prime 100 pagine si aprono una serie di finestre su ambiti geografici , mai nominati anche se intuibili e personaggi atemporali . I vari protagonisti vivono vicende personali ed esistenziali che andranno man mano ad incontrarsi rendendo la narrazione un intreccio di spaccati sulla storia nazionale , sugli attentati negli anni del terrorismo , sui servizi segreti deviati , il potere occulto ed enorme del vaticano ( ad un certo punto viene in mente la scomparsa di Emanuela Orlandi). A tratti un eccesso di intreccio rende forse poco plausibile certe parti della storia ma non manca mai la liricità ed il ritmo incalzante che rende amabili i libri di De Giovanni.
Post n°2498 pubblicato il 05 Novembre 2025 da ossimora
![]() Isabel Allende Paula Feltrinelli Era da tempo che volevo leggere questo libro di Isabel Allende . Ne ho letti diversi , certamente la sua scrittura è limpida e fantasiosa, piacevole e molto donna . Sapevo che Paula era sua figlia , sapevo che l'aveva persa a causa di una terribile malattia ( porfiria) che l'aveva resa prima una sorta di essere senza vita propria se non quella dovuta alle cure ossessive ed alle speranze che pian piano si andavano affievolendo . Ne stavo un pò alla larga , spaventata da tanto dolore , spaventata dalla paura di perdere quell'Allende sontuosa e ricca di fantasia , magia e verità. Invece anche questo viaggio doloroso e terminale , innaturale e feroce , viene percorso dall'autrice come un memoir , un concentrarsi nel raccontare la propria vita : amori , vicende professionali , case, vicende politiche durissime come quelle del Cile di Pinochet , l'esilio , gli affetti ritrovati o riscoperti, quasi a voler raccontare in primis alla figlia . Paula è al centro di tutto , un filo seppur doloroso che sembra tenere assieme ricordi , memorie , persone. L'amore per questa giovane figlia sfortunata , bella ed intelligente fa da collante , da fulcro nel raccontare dei nonni , dei genitori , gli amanti , in una stretta rete affettiva ed inclusiva. So che l'Allende è stata anche aspramente criticata per avere scritto durante la malattia della figlia , tutto è sottoposto a pesante critica, sempre , in questo caso dimenticando che riempire il silenzio di un'assenza pesantissima con le parole da parte di chi delle parole ha fatto la sua vita è quanto di più naturale e dimenticando anche che il modo di vivere il dolore e non solo , ogni sentimento è squisitamente soggettivo.
Post n°2497 pubblicato il 28 Ottobre 2025 da ossimora
N:61
Giorgio Pulixi L'uomo dagli occhi tristi Rizzoli
Cercavo un nuovo giallista e mi è stato consigliato questo Pulixi , sardo ed a quanto leggo scrittore molto prolifico , del tipo due o tre libri all'anno ! Mara ed Eva ,le due ispettrici sono un sodalizio già presente anche in altre avventure dello stesso autore . Per me è stato il primo e sinceramente non sono certa di volerne leggere degli altri anche se leggendo recensioni si evince che i primi sono stati migliori . Io l'ho trovato ipertrofico ! Troppi magistrati , troppi personaggi , troppi intrighi pur superficiali fra presunte mafie ,ecoterrorrismo , giovinezza, omosessualità, abusi . Un pò tutto troppo , tanto da apparire rabberciato come se le cose fossero entrate forzatamente a scapito dell'intreccio e della caratterizzazione dei personaggi e del fluire sinuoso della narrazione . La trama narrativa si bloccava spesso ondeggiando troppo fra le vicende personali /intime / relazionali /delle ispettrici e quelle dei delitti che risultano a volte persino paradossali. Fin dalle prime pagine poi si intravedono chiaramente colpevoli e motivazioni dei delitti , il tutto in una Sardegna per metà inventata e metà nelle splendida regione dell'Ogliastra . Trama ed introspezione fragile fragile ...come il pane carasau .
Post n°2496 pubblicato il 23 Ottobre 2025 da ossimora
"l'immagine del libro non è quella della nuova riedizione Bompiani " Pier Vittorio Tondelli Camere separate Bompiani Libro scelto per il gruppo di lettura "Una tigre all'ora del the " Un libro di "formazione", perfettamente inserito nelle atmosfere degli anni ottanta . E' l'ultimo romanzo di Tondelli , riedito da Bompiani con aggiunta di carteggi inediti e note critiche . In passato ho letto "Rimini" ed "Altri libertini". Questo è il più intimo , un continuo dialogo interiore nel quale affronta l'amore come analisi universale e di riscoperta di se stesso , l'amore che infonde senso a tutto il resto come tensione , pericolo, gioia improvvisa e la perdita come rimessa in discussione di tutta la propria esistenza ed inizio di una nuova , inedita condizione . Il romanzo non procede in maniera lineare ma si sviluppa in flash back riportando lettori e protagonisti avanti ed indietro nel tempo ed in piani diversi. Leo , il protagonista , ha 33 anni , un tempo esperienziale fortemente simbolico , la sua nascita , le origini contadine , il paese e su tutto la storia e la morte di Thomas fulcro temporale ed esistenziale della sua vita. Un romanzo omosessuale , senza falsi pudori, coraggioso , certamente autobiografico con al centro la grande sofferenza ed il dialogo interiore incessante , inevitabile nella perdita dell'amato ma anche un ingresso nella bellezza della "ricca solitudine "vibrante di pensiero, riflessione e di osservazione della realtà. E' diviso non in capitoli ma in tre grandi "movimenti ":Verso il silenzio/ Il mondo di Leo/Camere separate . Ben scritto , a tratti davvero avvolgente . Risultano interessanti a fine libro le aggiunte di scambi epistolari di Tondelli con scrittori, giornalisti ,amici ed un'antologia critica dove sono raccolti giudizi esaltanti e stroncature all'epoca dell'uscita .
Post n°2495 pubblicato il 15 Ottobre 2025 da ossimora
![]() Fernando Aramburu Figli della favola Guanda Avevo letto il celebratissimo "Patria" di Aramburu e mi era piaciuto molto . Con questo romanzo pur meno "monumentale" dell'altro è la prima volta che mi capita di terminare un romanzo di 300 pagine in un tempo posto fra la colazione del mattino ed il pranzo...pur tardivamente spostato ! Un romanzo che si divora . Giusto quello che ne ha scritto El mundo "E' possibile avvicinarsi ad un incubo con ironia ?Lui è riuscito" Asier e Joseba , i protagonisti , sono due giovani baschi , imbevuti di ideologia nazionalista che decidono di entrare nell'ETA lasciando la loro casa e la loro vita per la causa. Aramburu racconta con caustica ironia l'addestramento alle armi dei due , cellule latenti , collocati nella parte basca della Francia , quando già la storia dell'ETA stava concludendosi . I due fantasticano sulla loro epopea eroica ed attendono ordini , sempre pronti all'azione e mossi da grande entusiasmo accettano di vivere ai limiti della sopravvivenza ,in una sperduta cascina , quando viene annunciata la fine della lotta armata e la fine dell'ETA. Come reagire? I due abbandonati in una fattoria senza notizie , senza denaro , senza contatti politici , decidono di fondare una nuova organizzazione rivoluzionaria . A questo punto la storia diventa davvero paradossale . I due persi nella favola bella della rivoluzione , pensano di ribellarsi e fondare una nuova formazione alla quale danno nomi risibili e di cui sono gli unici membri , senza finanziamenti , organizzazione e senza armi. Incontrano persone , si arrangiano in maniera rocambolesca ed i loro grandi ideali si scontrano sempre più pesantemente con la nostalgia di una "casa" che non sarà mai più quella che cercavano .
Post n°2494 pubblicato il 15 Ottobre 2025 da ossimora
![]() Serena Cappellozza Il valore delle cose Sellerio ed. Palermo Dopo Alicia Bartlett e la Cassar Scalia ecco un'altra scrittrice che "costruisce "e tratteggia sia nel privato che professionalmente una ispettrice di polizia ,in questo caso , Mirna Pagani che opera in laguna , a Venezia. Un uomo viene ripescato in un canale brutalmente ucciso ed abbandonato in acqua chiuso in un tappeto. Si tratta di importante imprenditore . L'indagine si allarga in maniera non artificiosa , crescendo in un naturale concatenarsi di eventi , cercando nella famiglia stessa e nell'ambito dei più stretti collaboratori dell'azienda . Si svelano retroscena , storie intricate , segreti ed equilibri più o meno precari che solo dopo un'attenta indagine investigativa porteranno ad un esito imprevisto. Nulla sembra essere come appare. Mirna è infondo una donna "semplice" con una famiglia nella quale il padre ex poliziotto è morto in un incidente che non lo ha certo reso ammirabile .La madre detta "la mantide" è una donna vitale e fondamentalmente saggia ed il figlio adolescente vive una crisi identitaria dovuta all'età , alla separazione dei genitori ed al probabile errore nell'avere scelto la scuola. Un giallo investigativo semplice ma piacevole da leggere. Devo dire che le donne arricchendo di notazioni e relazioni amicali anche fra colleghi /e colleghe la narrazione mi sembrano particolarmente abili nel tratteggiare i personaggi .
Post n°2493 pubblicato il 10 Ottobre 2025 da ossimora
![]() Lidia Ravera Più dell'amore Rizzoli Un racconto breve , brevissimo , consumato a colazione con piacevolezza . Fa parte di una trovata delle edizioni Rizzoli :"I dieci comandamenti raccontati da dieci scrittrici": Dacia Maraini ( Non avrai altro Dio all'infuori di me ) Camilla Baresani (Non nominare il nome di Dio invano ) Federica Bosco (Ricordati di santificare le feste) Veronica Raimo (Onora il padre e la madre) Viola Di Grado ( Non uccidere) Jennifer Guerra (Non commettere atti impuri) Ilaria Gaspari (Non rubare) Teresa Ciabatti ( Non dire falsa testimonianza) Ritanna Armeni (Non desiderare la donna d'altri) La Ravera col suo piglio dinamico e fresco nella scrittura ha reso questo esercizio letterario oltremodo piacevole ,non sempre privo di luoghi comuni . Una specie di favola surreale , costruendo un gioco di seduzioni che va ben oltre l'erotismo e l'amore stesso e si sofferma soprattutto sul desiderio delle cose , degli oggetti e sui danni che al desiderio stesso, grande motore energizzante, impone l'invecchiamento . "A un certo punto della vita la macchina desiderante si inceppa e subentra una serietà che rende stupidi e inerti " A questo punto mi verrebbe voglia di leggerli tutti ma aspetterò se ci sarà...un unico libro !
Post n°2492 pubblicato il 10 Ottobre 2025 da ossimora
![]() Eric Pucher Stato di sogno Fazi editore 460 pagine nel Montana (Un viaggio !) fra le vette innevate e le baite con i moli che si protendono sul lago fra le vette innevate ed i boschi secolari ad inseguire e seguire le vicende di amori ed amicizie che si modificano e si plasmano nel tempo . I protagonisti principali sono Cece ,Charlie e Garrett . Cece e Charlie decidono di sposarsi proprio nella baita dei genitori di lui , un luogo ameno , pieno di echi dell'infanzia dove Charlie ha trascorso per anni le sue vacanze .celebrerà le nozze Garrett, amico fraterno dal college e da sempre , lui che in Montana è tornato lasciando i suoi studi per vivere accanto al padre malato stravolto anche dalla morte accidentale del terzo amico di college in una gita fra le neve . Garrett è un naturalista , lavora alacremente cercando di preservare la sopravvivenza di animali in via d'estinzione . Mah ...Cece è arrivata prima nel piccolo paese per organizzare la festa di nozze ed il ricevimento e si confronta con Garrett . E' qui che la storia subisce la svolta che determinerà il cambiamento nella vita di tutti i protagonisti . Il romanzo evolve e si protende fino alla fine della vita , entrano nuovi protagonisti , vecchi amici persi o dimenticati , evoluzioni sia nel paese di Salish (Montana ) che nella vita di ognuno . E' forte l'influenza delle vicende dei padri rispetto ai fallimenti o alle vite dei figli . E' un romanzo sulla vita matrimoniale , sui suoi alti e bassi ,sull'amicizia , sul cambiamento , il bello ed il terribile dell'invecchiare . Certamente gradevole , sicuramente cinematografico . Amatissimo alla sua uscita negli Stati Uniti .
Post n°2491 pubblicato il 02 Ottobre 2025 da ossimora
Elgas Maschio nero edizioni e/o Il protagonista di questo romanzo è un intellettuale trentenne di origine senegalese al quale non viene attribuito un nome per rendere l'universalità dei temi trattati attorno alla sua persona. Vive in Francia dall'età di diciassette anni . E' un non eroe, alle prese con la sua vita sentimentale che sente complicata perchè nessuno gli ha mai insegnato l'amore , in crisi anche con la sua vita sessuale compressa nei vecchi luoghi comuni sulla mascolinità dei neri. E poi il lavoro . Laureato brillantemente in antropologia , dopo il dottorato inizia il lavoro all'università ma sempre con una sottile indecisione / crisi/ insoddisfazione . Non è più tornato in Africa ed ogni suo gesto , ogni suo scritto oscilla fra il suo essere francese ed una improbabile ricerca di identita'. Questo mi sembra il vero filo conduttore della storia . Rompe con la madre che lo sfrutta e che vorrebbe farne un vero senegalese. Nell'approccio con le donne cerca di trovare prima di tutto l'amore o meglio cerca di comprendere che cosa esso sia veramente e lo fa sia con le donne francesi che con le sue conterranee . Basta con le radici tanto care alla retorica dell'assimilazione nella ricerca dell'esotismo , Un uomo nuovo che disegna dinamiche originali profilando cittadini nuovi e con una complessità sfaccettata .
Post n°2490 pubblicato il 22 Settembre 2025 da ossimora
![]() Irene Nemirovsky Fuochi d'autunno Rusconi Il secondo libro di Nemirovsky che leggo in poco tempo . L'altro "i doni della vita "mi aveva colpito di più. In questo la riflessione più forte che mi arriva diretta è quanto poco abbia potuto vivere realmente l'autrice , incastrata nei primi 40 anni del 900 poi tragicamente finita in campo di concentramento. Anche in questo libro quello che sorprende e' la capacità della scrittrice di sondare l'animo umano ed immaginarsi ciò che avrebbe potuto scrivere in età matura . In maniera cristallina riesce a comprendere , analizzare e raccontare le pulsioni , le virtù ed i difetti del comportamento umano. Siamo in Francia , terra d'elezione (scelta , amata , criticata ) d'Irene: troviamo diverse personalità che vengono toccate ed influenzate in maniera diversa dalle vicende belliche . Molti uomini (come Bernard ) prima desiderano la guerra e le sue emozioni forti e quando tornano dal fronte cercano compulsivamente ancora emozioni forti , denaro, passioni :molti vogliono darsi alla bella vita , incuranti di etica e norme morali per recuperare il tempo perso. Poi c'è chi come Therese , moglie di Bernard , si mantiene dolce , generosa desiderosa di serenità e di dare amore. Un romanzo amaro , nel quale la cosa più interessante è l'osservazione sull'umana debolezza , sulle differenza profonde d'indole contro cui non si può fare nulla. L'essenza umana infondo nella maggior parte dei casi non è nulla di buono e Nemirovsky riesce a dircelo e farlo trasparire in maniera lineare ..tanto che il nostro "umano incespicare" diventa quanto di più bello abbiamo...
Post n°2489 pubblicato il 16 Settembre 2025 da ossimora
![]() Abel Quentin Il veggente d'Etampes Edizioni e/o Ho preso questo libro convinta di trovarmi in una storia intricata , un racconto storico , una strana vicenda nella provincia francese , magari noir. Tutto sbagliato ! In realtà si tratta di un romanzo che a tratti sembra un saggio , certamente erudito e con un'ottima conoscenza della storia e della società francese . Non irrilevante il fatto che sia scritto molto bene . Fatti e riflessioni sono narrati con un periodare elegante e preciso , anche quando le riflessioni di Jean , il protagonista si fanno astruse sotto il peso dell'alcool o delle crisi esistenziali. Jean Roscoff è un ex docente universitario , un po' disincantato , gravato da una serie sfortunata di eventi nella sua carriera accademica come il suo saggio in difesa dei coniugi Rosenberg . Le sue vicende personali , il divorzio e Jean si ritrova con pochi punti fermi . Uno è il suo certo e comprovato antirazzismo , documentato anche da suo attivismo degli anni giovanili. Ha pochi affetti stabili come l'amico avvocato Marc e la figlia Leonie, la cui compagna sarà però una sua acerrima nemica. Il suo intero mondo crolla alla pubblicazione del suo saggio su un nero americano , un poeta , Willow , trasferitosi in Francia durante il maccartismo. Convinto della sua ricerca , innamorato delle poesie e della vita di Willow, Jean resta completamente spiazzato quando alla pubblicazione del suo libro viene letteralmente sommerso da pesantissime accuse di razzismo, inquanto non aveva ben chiarito l'importanza della "razza" di Willow ed accusato addirittura di "appropiazione culturale "e di superficialità . La sua vita è messa a soqquadro , gli attacchi sono veicolati da quei mostri senza testa che sono i social ...Viene attaccato da coloro a cui è da sempre appartenuto e difeso da personaggi di destra estrema .Una vera assurdità. "la rivoluzione del commento anonimo e simultaneo , del pensiero bonsai , il diktat del 140 caratteri. Il commento del commento".Il commento sella reazione .La reazione al commento ."...La follia Attraverso internet l'attacco strabordante arriva fino alle minacce di morte , aggressioni verbali e non . Insomma la sua vita , il suo libro vengono sconvolti e manipolati , finchè tutto finisce . I leoni da tastiera , i puri e duri fiutano il sangue altrove e così come era iniziata la persecuzione termina , dirottata altrove. Il finale fa riemergere infine un parente del poeta Willow che racconta verità non prese in considerazione da Jean ed è...spiazzante! ( no spoiler)
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il 20/12/2025 alle 19:01
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