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Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"

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Barbiana

Post n°1410 pubblicato il 02 Marzo 2009 da ossimora
 

Se si perde loro (i ragazzi più difficili) la scuola non è più scuola. É un ospedale che cura i sani e respinge i malati.
Da Lettera a una professoressa

Non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali.

Da
Lettera ad una professoressa

*************************************************

Ascoltare un dibattito su Don Lorenzo Milani  a più di quaranta anni dalla  sua morte e leggere una nuova  biografia (Don Milani di Mario Lancisi) mi ha riportato indietro  nel tempo ,a quando preparavo il concorso e cercavo qualsiasi scritto ,video ,intervista sul priore di Barbiana e su don Primo Sardelli dell’acquedotto S.Felice  di Roma .

Ero entusiasta dell’impeto ribelle ,della coerenza e del rigore di L.M.;quel rigore che lo avrebbe posto in contrasto con la chiesa dei paramenti lussuosi ,lui che portava sempre sandali con la gomma di pneumatico sotto.

Lui che amava tanto la parola e si arrabbiava e reagiva duramente se i suoi allievi non studiavano perché dovevano diventare forti ,dovevano sapere ,lui che” I CARE” ,mi interessa ,contrapposto all’idiozia del motto mussoliniano “me ne frego”,lui che con “lettera ad una professoressa "mi è servito sempre da faro.

Ho riflettuto molto cercando di comprendere quello che è possibile ed esportabile del modello milaniano nella residua scuola delle tre I disattese di Morattiana memoria che sta venendo ulteriormente  massacrata a colpi di tagli ed autoritarismo dalla premiata cosca Tremonti/Gelmini /Aprea.

Non è facile ;i tagli riducono e ridurranno spazi e tempi ,nonostante il dissenso degli utenti  ;il numero degli alunni  nelle classi si gonfia e la professionalità degli insegnanti è gravemente segnata da chi continua a considerare l’istruzione uno “spreco”o peggio da chi come Brunetta fa di tutta un erba un fascio e dall’alto (!!!) della sua moralità, testimoniata dalle assenze a Strasburgo si permette di dare del fannullone agli altri.

 E’ il periodo più nero della scuola da quando ci sono dentro ,si crede di rispondere a tutto con l’autoritarismo ,fai il bullo ,ok ,cinque in condotta ;strategie ridicole che possono servire al massimo a sfogare un po’ di frustrazione degli insegnanti ma che ben poco offrono  in autorevolezza (quella si che serve...)al patto educativo che la scuola dovrebbe proporsi coi ragazzi .

E’ stato un viaggio interiore che mi ha portato a   ridefinire il rapporto attuale coi miei  alunni  e con la scuola in genere .Ho scritto analizzando i miei ragazzi uno ad uno e cercando di ridefinire il mio rapporto con loro , le mie disattenzioni ,i miei atteggiamenti ,mi sono rimessa e rimessa in discussione .

Credo che la grande attualità di Lorenzo Milani sia proprio questa :è soprattutto  nel rapporto interpersonale ,nell’ascolto e nell’attenzione sottile che si gioca ogni possibilità educativa soprattutto in tempi oscuri come questi,questo lo spazio non ce lo possono togliere.

 
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