Aggiornamento sul Diabete Mellito by Xagena

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Aggiornamento in Medicina

Esiti cardiovascolari, renali e di mortalità con agonisti del recettore GLP-1 in pazienti con diabete di tipo 2

Gli agonisti del recettore GLP-1 riducono gli eventi cardiovascolari avversi maggiori ( MACE ) nei pazienti con diabete di tipo 2.
Tuttavia, permane l’incertezza riguardo agli esiti renali e rimane incerto se i benefici si estendano al recettore GLP-1 basato su exendina-4.
Sono state meta-analizzate le prove più aggiornate sui benefici e sui rischi cardiovascolari degli agonisti del recettore GLP-1 dagli studi di esito nei pazienti con diabete di tipo 2.
È stata fatta una meta-analisi che ha incluso nuovi dati da AMPLITUDE-O, utilizzando un modello a effetti casuali per stimare l’hazard ratio ( HR ) complessivo per gli eventi MACE; i suoi componenti; la mortalità per tutte le cause; il ricovero ospedaliero per insufficienza cardiaca; un esito renale composito consistente nello sviluppo di macroalbuminuria, raddoppio della creatinina sierica o ……

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La variante Omicron appare meno letale della Delta ma potrebbe mettere in difficoltà il Sistema sanitario nazionale

Richeldi

Per Luca Richeldi, direttore di Pneumologia del Policlinico Universitario A.Gemelli di Roma “ Omicron è una variante che è stata identificata tre settimane fa dall’altra parte del mondo. Non possiamo sapere come si sta comportando e si comporterà. In Sudafrica hanno meno del 5% di popolazione sopra i 65 anni, da noi sono più del 25%. Pertanto, le notizie che riguardano gli scenari sudafricani sono scarsamente adattabili a quello che potrebbe succedere da noi. Le notizie che giungono sono relativamente confortanti, indicano che è più trasmissibile ma meno letale, o comunque non più letale della variante Delta. Comunque da tenere in considerazione, perché un incremento straordinario dei casi metterebbe sotto pressione gli ospedali. Uno studio dell’università di Hong Kong che è sotto revisione pare dimostrare che questa variante sia più penetrante sulle vie aree superiori e questo spiega perché ci sono più contagi ma meno polmoniti ”.

VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=2XsqduIvCc8

 

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Farmaci

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Microbiota

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Linfangioleiomiomatosi

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Riabilitazione polmonare nella

Riabilitazione polmonare nella linfangioleiomiomatosi.

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Fluticasone furoato e Vilanterolo

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Antibiotici per via inalatoria nella bronchiectasia non-fibrosi …

 

Novità sul COVID: Israele & 4a Dose – Variante Omicron – Il primo vaccino COVID proteico

 

COVID.2

Israele al via con la quarta dose

Israele sta per iniziare a distribuire la quarta dose del vaccino per gli over 60, operatori sanitari e persone con sistema immunitario soppresso. I cittadini che hanno diritto alla dose booster possono riceverla a condizione che siano trascorsi almeno quattro mesi dalla terza. Lo ha comunicato l’ufficio del primo ministro assieme al panel di esperti sanitari.

Oms avverte: Omicron, è in arrivo una nuova tempesta per i Sistemi sanitari

«Una nuova tempesta sta arrivando» in Europa con la variante Omicron di SARS-CoV-2 che «entro poche settimane dominerà in più Paesi della regione, spingendo i sistemi sanitari già sotto pressione sull’orlo del baratro». Lo ha detto il direttore dell’Oms Europa Hans Kluge.

Approvato nell’Unione Europea il primo vaccino proteico anti-COVID

Il nuovo vaccino proteico anti-COVID di Novavax ( Nuvaxovid ) approvato dall’Agenzia europea del farmaco EMA. E’ un vaccino che ha dimostrato efficacia e sicurezza pari ai precedenti, anche se non è stato valutato contro la variante Omicron di SARS-CoV-2.

Secondo Roberto Cauda, consulente dell’EMA per le malattie infettive: “ Nuvaxovid è un vaccino più tradizionale che ha la caratteristica di usare la tecnologia delle proteine ricombinanti che è ormai molto collaudata. Per esempio il vaccino contro l’epatite B, e non solo questo, è stato fatto con questa tecnologia e si parla di 20-30 anni fa. È una tecnologia che richiede più tempo e questo spiega perché, mentre per sviluppare gli altri vaccini c’è voluto qualche mese, per questo è stato necessario più di un anno. Come gli altri vaccini anche quello di Novavax contiene la proteina Spike, che consente al virus di agganciarsi alla cellula, nella forma di proteina, a differenza della forma ad RNA di Pfizer e di Moderna ”.

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Infezione da SARS-CoV-2

L’infezione da virus SARS-CoV-2 causa la malattia da …

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Ad oggi, solo gli anticorpi monoclonali hanno dimostrato …

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La rapida diffusione della malattia di Coronavirus 2019 ( COVID …

Maribavir

Maribavir è un benzimidazolo riboside con attività contro il …

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Malattia di Kawasaki e COVID-19. La rapida diffusione della …

Allergeni inalanti – Xagena Search: Novità sui Farmaci by Xagena

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Allergeni: cosa sono e dove si trovano.

L’ allergene è l’elemento scatenante di una reazione allergica. In base al mezzo attraverso il quale avviene il contatto, si distinguono tre tipi di allergeni: 1)Allergeni inalanti: sono quelli che ra … leggi


Test allergici /Parte I. Il PRICK Test

A cura di Marina Bestetti Il PRICK Test consiste in una serie di prove cutanee a risultato immediato. E’ molto semplice da effettuare: si deposita una goccia di allergene sulla pelle, e si gratta leg … leggi


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Aggiornamento in Dermatologia by Xagena

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Incidenza e fattori associati all’acne tra i pazienti transgender che ricevono la terapia con ormoni mascolinizzanti

L’acne è una condizione comune tra i pazienti transgender che ricevono la terapia ormonale mascolinizzante ( MHT ), ma il rischio incidente e i predittori di sviluppo dell’acne in questa popolazione non erano ancora stati studiati su larga scala.
cliniche di base sono state raccolte al momento dell’inizio della terapia ormonale.

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Espressione di PD-L1 nel carcinoma cutaneo a cellule …

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La sindrome di Stevens-Johnson ( SJS ) e la necrolisi epidermica …

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Effetti avversi cutanei degli inibitori di BRAF nel melanoma …

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Il photoaging o fotoinvecchiamento, è un invecchiamento precoce …

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Idrosadenite suppurativa

Da uno studio di fase 3 è emerso che Adalimumab ( Humira ) è …

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Non c’è consenso per quanto riguarda il trattamento delle …

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Un margine chirurgico di 2 cm è adeguato per i pazienti il cui …

Variante Omicron, i dati non ci sono e nessuno sa quanto durerà l’effetto protettivo della terza dose

Sahin Ugur

Variante Omicron: non si conosce la durata della protezione offerta dalla terza dose. Anche i vaccinati si infettano, a dirlo Ugur Sahin, co-fondatore di BioNTech, la società che ha sviluppato il vaccino Pfizer. 

Dati di laboratorio in Germania riferiscono di un calo molto rapido dell’efficacia del vaccino, anche dopo tre dosi. A 3 mesi, l’efficacia scenderebbe al 25%.

In Italia 4.684 operatori sanitari infettati negli ultimi 30 giorni

 

In soli 7 giorni, la variante Omicron di SARS-CoV-2 è diventata dominante negli Stati Uniti, e si appresta a fare lo stesso anche in Europa.

Il cofondatore di Biontech Ugur Sahin, che ha sviluppato il vaccino Comirnaty, commercializzato da Pfizer, in una intervista al giornale francese Le Monde ha parlato dell’efficacia dei vaccini contro la variante Omicron.

” I dati reali provenienti da Regno Unito e Sudafrica forniscono informazioni rassicuranti, ma dobbiamo essere consapevoli che anche le persone vaccinate con tre dosi possono trasmettere la malattia. Dati preliminari che arrivano dal Regno Unito hanno indicato una efficacia di circa il 70% dopo la terza dose e di circa il 20-40% dopo la seconda dose”, ha spiegato Sahin.

In Italia l’Iss ( Istituto Superiore di Sanità ) non ha ancora fornito dettagli dei contagi. E non è noto quanti, tra i professionisti della salute da poco sottoposti a obbligo della terza dose, si siano infettati anche dopo la somministrazione del booster.

Negli ultimi 30 giorni, gli operatori sanitari che hanno contratto il virus sono stati 4.684.

Difficile per ora stabilire quanto potrà durare la protezione della terza dose. Secondo Ugur Sahin, “ci sarà una perdita di efficacia del vaccino contro Omicron nel tempo “.

L’Oms ( Organizzazione Mondiale della Sanità ) ha dichiarato: “ la variante Omicron può infettare o reinfettare anche vaccinati e guariti “.

Fonte: Le Monde [ LINK: https://www.lemonde.fr/planete/article/2021/12/20/ugur-sahin-pdg-de-biontech-meme-les-triple-vaccines-sont-susceptibles-de-transmettre-omicron_6106748_3244.html ]

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Tamiflu

L’influenza è una malattia provocata dai virus influenzali …

Ridinilazolo

L’infezione da Clostridium difficile è l’infezione più comunemente …

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SARS

I FANS non peggiorano il COVID-19 nei pazienti ospedalizzati.

Infezione da SARS-CoV-2

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Polmonite

Malattie infettive – Novità in Infettivologia. Infettivologia.net …

Virus del Nilo Occidentale

L’infezione da West Nile Virus ( WNV , Virus del Nilo …

Tigeciclina

Malattie infettive – Novità in Infettivologia. Infettivologia.net …

Poliovirus

La poliomielite è un’infezione prodotta dai poliovirus , virus a …

Allergeni alimentari – Xagena Search: Novità ed Aggiornamenti in Medicina by Xagena

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Allergeni alimentari

I bambini con bassi livelli di vitamina D sono a rischio di allergie

I bambini che non ricevono abbastanza vitamina-D possono essere a maggior rischio di sviluppare allergie. Sono stati esaminati i livelli di vitamina D nel sangue di più di 3.100 bambini e adolescen … leggi


Dermatite atopica pediatrica: trattamento

È stata effettuata una revisione della letteratura per valutare le opzioni di trattamento disponibili per la dermatite atopica pediatrica. La dermatite atopica è una malattia cronica infiammatoria … leggi








Diagnosi e terapia dell’esofagite eosinofila

L’esofagite eosinofila è da considerarsi a tutti gli effetti una nuova patologia, che è stata individuata come tale negli ultimi 10 anni, ma che ora ha assunto un ruolo di primaria importaza tra le pa … leggi


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Allergeni: cosa sono e dove si trovano.

L’ allergene è l’elemento scatenante di una reazione allergica. In base al mezzo attraverso il quale avviene il contatto, si distinguono tre tipi di allergeni: 1)Allergeni inalanti: sono quelli che ra … leggi


Aggiornamento in Cardiologia by Xagena

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Terapie combinate a dose fissa con e senza Aspirina per la prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari

In studi randomizzati controllati, è stato dimostrato che i trattamenti combinati a dose fissa o polipillole riducono un composito di esiti di malattie cardiovascolari nella prevenzione primaria.
Tuttavia, indipendentemente dal fatto che l’Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) debba essere inclusa o meno, non sono noti gli effetti sugli esiti specifici e gli effetti nei sottogruppi chiave.
È stata condotta una meta-analisi dei dati dei singoli partecipanti di ampi studi randomizzati e controllati ( ciascuno con 1.000 o più partecipanti e 2 anni o più di follow-up ) di una strategia di trattamento combinato a dose fissa rispetto al controllo in una popolazione di prevenzione delle malattie cardiovascolari primarie.
Sono stati inclusi studi che hanno valutato una strategia di combinazione a dose fissa di almeno due agenti per abbassare la pressione sanguigna più una statina, con o senza Aspirina, rispetto a una strategia di controllo con placebo o cure abituali.
L’esito primario era il tempo alla prima comparsa di un composito di morte cardiovascolare, infarto miocardico, ictus o rivascolarizzazione arteriosa.
Ulteriori esiti hanno incluso esiti cardiovascolari individuali e morte per qualsiasi causa.
Gli esiti sono stati valutati anche in gruppi stratificati per l’inclusione dell’Aspirina nella strategia di trattamento a dose fissa e le dimensioni dell’effetto sono state stimate in sottogruppi prespecificati sulla base dei fattori di rischio.
Per confrontare le strategie sono state utilizzate le curve di sopravvivenza di Kaplan-Meier e i modelli di regressione del rischio proporzionale di Cox.
Nell’analisi sono stati inclusi tre grandi studi randomizzati ( TIPS-3, HOPE-3 e PolyIran ), con un totale di 18.162 partecipanti.
L’età media era di 63.0 anni e 9.038 ( 49.8% ) partecipanti erano donne.
Il rischio di malattia cardiovascolare stimato a 10 anni per la popolazione è stato del 17.7%.
Durante un follow-up mediano di 5 anni, l’esito primario si è verificato in 276 partecipanti ( 3.0% ) nel gruppo con strategia di combinazione a dose fissa rispetto a 445 ( 4.9% ) nel gruppo di controllo ( hazard ratio, HR=0.62, P minore di 0.0001 ).
Sono state osservate riduzioni anche per le componenti separate dell’esito primario: infarto miocardico ( 0.52 ), rivascolarizzazione ( 0.54 ), ictus ( 0.59 ) e morte cardiovascolare ( 0.65 ).
Riduzioni significative dell’esito primario e dei suoi componenti sono state osservate nelle analisi delle strategie di combinazione a dose fissa con e senza Aspirina, con riduzioni maggiori per le strategie che includevano l’Aspirina.
Gli effetti del trattamento sono stati simili a diversi livelli di lipidi e pressione sanguigna e in presenza o assenza di diabete, fumo o obesità.
Il sanguinamento gastrointestinale è stato raro ma leggermente più frequente nella strategia di combinazione a dose fissa con il gruppo Aspirina rispetto al gruppo di controllo ( 19, 0.4%, vs 11, 0.2%, P=0.15 ).
Le frequenze di ictus emorragico ( 10, 0.2%, vs 15, 0.3% ), sanguinamento fatale ( 2, inferiore a 0.1%, vs 4, 0.1% ) e ulcera peptica ( 32, 0.7%, vs 34, 0.8% ) sono state basse e non sono variate significativamente tra i gruppi.
Le vertigini sono state più comuni con il trattamento di associazione a dose fissa ( 1.060, 11.7%, vs 834, 9.2%; P minore di 0.0001 ).
Le strategie di trattamento combinato a dose fissa riducono sostanzialmente le malattie cardiovascolari, l’infarto del miocardio, l’ictus, la rivascolarizzazione e la morte cardiovascolare nella prevenzione delle malattie cardiovascolari primarie.
Questi benefici sono coerenti indipendentemente dai fattori di rischio cardiometabolico. ( Xagena2021 )
Joseph P et al, Lancet 2021; 398: 1133-1146
Cardio2021 Farma2021

Prevenzione e Terapia dello Scompenso Cardiaco

Giorlandino: i tamponi rapidi non sono attendibili – Per Crisanti meglio le mascherine FFP2 dei tamponi antigenici rapidi

Giorlandino

Covid, Giorlandino: stop ai tamponi rapidi, hanno causato l’aumento dei contagi – I tamponi rapidi non sono attendibili e contribuiscono a diffondere il virus – Per Crisanti meglio le mascherine FFP2 dei tamponi antigenici rapidi  

« Se avessero smesso di distribuire i tamponi antigenici immunocromatografici, l’Unione Europea sarebbe fuori dalla pandemia» di COVID. A dirlo il direttore scientifico di Altamedica, Claudio Giorlandino, contro i test rapidi che « secondo delle metanalisi di Cochrane danno falsi negativi da 7 a 9 volte su 10 » e fanno sì che « gli asintomatici contagiosi, che sono il 60% delle persone colpite dal virus, tranquillizzati dal tampone negativo vadano in giro a contagiare come dei superspreader senza osservare più precauzioni e rassicurando tutti con il loro Green pass ».

« L’esempio che i tamponi rapidi siano la causa dell’aumento dei contagi è quanto accaduto in Israele, dove a marzo stava finendo tutto, ma a luglio il primo ministro Naftali Bennett ha dato la possibilità di vendere in farmacia i tamponi antigenici: 15 giorni dopo il numero dei contagiati, praticamente assenti in precedenza, è improvvisamente risalito in misura esponenziale ». La stessa cosa che è successa nell’Unione Europea. « A maggio tutta l’Europa era fuori » dall’emergenza.

« Stava finendo tutto. Alcuni ipotizzavano una ripresa dei contagi non prima di ottobre-novembre. Invece a fine luglio, 10 giorni dopo l’introduzione del Green pass in Francia e del conseguente aumento del ricorso enorme ai tamponi rapidi antigenici, l’infezione è esplosa di nuovo in tutta L’Unione Europea ». Questo perché, « se entrano 10 persone infette in farmacia, si fanno il tampone, 9 di queste risultano negative, escono e si tolgono la mascherina perché è normale psicologicamente, almeno per 1 o 2 giorni stanno tranquilli e infettano », avverte Giorlandino. Per questo « vanno fermati questi test, vanno chiusi i gazebo delle farmacie e va assolutamente vietata la vendita degli autotest ».

Diversa la questione per il tampone molecolare « che individua subito il virus e potrebbe essere usato per il rilascio del Green pass anche di una settimana. Ma si potrebbe evitare anche qualsiasi tampone, se si mantengono la mascherina e il distanziamento insieme a severe misure di controllo ».

Fonte: Il Tempo

LINK AL VIDEO: https://youtu.be/d1I389DQA9c

Aggiornamenti in Nefrologia by Xagena

 

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Effetto del Finerenone sugli esiti della malattia renale cronica nel diabete di tipo 2

Finerenone, un antagonista selettivo del recettore dei mineralcorticoidi non-steroideo, ha ridotto l’albuminuria in studi a breve termine che hanno coinvolto pazienti con malattia renale cronica ( CKD …


 

Effetti di Canagliflozin sull’anemia nei pazienti con diabete di tipo 2 e malattia renale cronica: analisi post-hoc dello studio CREDENCE

Gli inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio 2 ( SGLT2 ) potrebbero potenziare l’eritropoiesi e aumentare la massa dei globuli rossi. Sono stati valutati gli effetti a lungo termine di Canaglif …


 

Carcinoma a cellule renali: differenze di sopravvivenza con Tremelimumab in base all’istologia

Uno studio pilota ha mostrato che i pazienti con carcinoma renale ( RCC ) a cellule chiare ( cc ) hanno dimostrato una migliore risposta a Tremelimumab rispetto ai pazienti con istologia a cellule non …


 

Roxadustat versus Darbepoetina alfa nel trattamento dell’anemia nei pazienti adulti non-dialisi-dipendenti con malattia renale cronica in stadio 3-5

I risultati dello studio di fase 3 DOLOMITES per la valutazione dell’efficacia e della sicurezza di Roxadustat ( Evrenzo ) versus Darbepoetina alfa ( Aranesp ) per il trattamento dell’anemia nei pazie …


 

Uso di inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina / antagonisti del recettore dell’angiotensina e malattia renale acuta dopo danno renale acuto

La persistenza della malattia renale acuta ( AKD ) dopo un episodio di danno renale acuto ( AKI ) è associata a esiti avversi. Numerosi fattori contribuiscono alla nefropatia acuta dopo lesione rena …


 

Effetti renali e cardiovascolari degli inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 nei pazienti con diabete di tipo 2 e malattia renale cronica: nefroprotezione con Canagliflozin

Il rischio di malattia renale cronica ( CKD ) è elevato nei pazienti con diabete mellito di tipo 2 ( T2DM ). La gestione della malattia in questi pazienti è stata generalmente focalizzata sul contro …


 

Effetti del Bicarbonato di sodio nelle fasi 3 e 4 della malattia renale cronica

L’acidosi metabolica associata a malattia renale cronica ( CKD ) può contribuire alla disfunzione muscolare e alla malattia ossea. Uno studio clinico multicentrico, randomizzato, controllato con pla …


 

Effetti renali e cardiovascolari degli inibitori di SGLT2 nei pazienti con diabete mellito di tipo 2 e malattia renale cronica

Il rischio di malattia renale cronica è elevato nei pazienti con diabete mellito di tipo 2 ( T2DM ). La gestione della malattia in questi pazienti è generalmente incentrata sul controllo glicemico e …


 

Roxadustat per l’anemia nei pazienti con malattia renale non-sottoposti a dialisi

Roxadustat ( Evrenzo ) è un inibitore orale del fattore inducibile da ipossia ( HIF ) prolilidrossilasi che stimola l’eritropoiesi e regola il metabolismo del ferro. Negli studi di fase 2 che hanno …


 

Sicurezza ed efficacia a lungo termine di Veverimer nei pazienti con acidosi metabolica nella malattia renale cronica

L’acidosi metabolica, una complicanza della malattia renale cronica, provoca catabolismo proteico e demineralizzazione ossea ed è associata a esiti renali avversi e mortalità. Veverimer ( Tricida ), …


 

Canagliflozin riduce il rischio di morte per cause cardiovascolari negli adulti con diabete di tipo 2 e nefropatia cronica

La Food and Drug Administration ( FDA ) ha approvato una nuova indicazione per Invokana ( Canagliflozin ) per ridurre il rischio di malattia renale allo stadio terminale ( ESRD ), raddoppio dei livell …


 

Rituximab o Ciclosporina nel trattamento della nefropatia membranosa

Le anomalie delle cellule B svolgono un ruolo nella patogenesi della nefropatia membranosa. La deplezione delle cellule B con Rituximab ( MabThera ) può quindi essere non-inferiore al trattamento con …


 

Effetto nefroprotettivo di Canagliflozin, un inibitore di SGLT-2, nei pazienti con diabete mellito di tipo 2 e malattia renale cronica

L’inibitore SGLT-2 Canagliflozin ( Invokana ) ha mostrato un beneficio renale significativo nello studio di fase III CREDENCE. I pazienti con diabete di tipo 2 e con malattia renale cronica in trat …


 

Veverimer versus placebo nei pazienti con acidosi metabolica associata a malattia renale cronica

I pazienti con malattia renale cronica avanzata perdono la capacità di espellere completamente l’acido endogeno, con conseguente acidosi metabolica cronica che aumenta il rischio di progressione della …


 

Ferro per via endovenosa nei pazienti sottoposti a emodialisi di mantenimento

Il Ferro per via endovenosa è un trattamento standard per i pazienti sottoposti ad emodialisi, ma i dati comparativi riguardanti i regimi clinicamente efficaci sono limitati. In uno studio multicen …

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