Leucemia linfoblastica acuta con riarrangiamento KMT2A: esiti negativi per i pazienti con malattia minima residua positiva alla fine del consolidamento

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Implicazioni cliniche del rilevamento della malattia minima residua nei neonati con leucemia linfoblastica acuta con riarrangiamento KMT2A trattata con il protocollo Interfant-06

La leucemia linfoblastica acuta ( ALL ) infantile è caratterizzata da un’elevata incidenza di riarrangiamenti del gene KMT2A e da esiti sfavorevoli.
È stato valutato il valore della malattia minima residua ( MRD ) nei neonati con leucemia linfoblastica acuta con riarrangiamento KMT2A trattati nell’ambito del protocollo Interfant-06, che ha confrontato il consolidamento in stile linfoide ( protocollo IB ) con il consolidamento in stile mieloide ( araC, Daunorubicina, Etoposide / Mitoxantrone, araC, Etoposide ).
La malattia minima residua è stata misurata in 249 neonati mediante PCR ( reazione a catena della polimerasi ) basata sul DNA dei geni KMT2A riarrangiati, immunoglobuline e/o recettori delle cellule T, alla fine dell’induzione ( EOI ) e alla fine del consolidamento ( EOC ).
I risultati della malattia minima residua sono stati classificati come negativi, intermedi [ inferiore a 5 x 10(-4) ] e alti [ superiore o uguale a 5 x 10(-4) ].
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L’efficacia e la sicurezza di Plerixafor ( Mozobil ) più G-CSF …

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Circa il 30-50% degli adulti con leucemia linfoblastica acuta …

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La maggior parte dei pazienti con leucemia linfatica cronica va …

Rischio emorragico quando agli anticoagulanti senza specifiche indicazioni vengono aggiunti all’Acido Acetilsalicilico

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Aspirina associata alla terapia anticoagulante orale diretta senza una chiara indicazione & Rischio di sanguinamento

Non è chiaro quanti pazienti trattati con un anticoagulante orale diretto ( DOAC ) utilizzino in concomitanza Acido Acetilsalicilico ( ASA; Aspirina ) e come questo influenzi gli esiti clinici.
Sono stati valutati la frequenza e gli esiti della prescrizione di terapia concomitante con Aspirina e anticoagulanti orali diretti per i pazienti con fibrillazione atriale o malattia tromboembolica venosa.
Uno studio di coorte basato su Registro è stato condotto presso 4 cliniche nel Michigan ( USA ) dal 2015 al 2019.
I partecipanti eleggibili erano adulti sottoposti a trattamento con un anticoagulante orale diretto per fibrillazione atriale o tromboembolismo venoso, senza un recente infarto miocardico o storia di sostituzione della valvola cardiaca, con almeno 3 mesi di follow-up.
I pazienti erano stati esposti all’uso di Aspirina in concomitanza con la terapia con anticoagulanti orali diretti.
Gli esiti principali erano tassi di sanguinamento ( qualsiasi, non-maggiore, maggiore ), tassi di trombosi ( ictus, tromboembolismo venoso, infarto miocardico ), visite al Pronto soccorso, ricoveri e morte. ……..

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Risultati ricerca per “Leucemia linfoblastica acuta”. Regime iper …

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Mieloma multiplo: trattamento con Isatuximab associato a Carfilzomib e Desametasone

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Analisi dei sottogruppi IKEMA nei pazienti con mieloma multiplo recidivato con citogenetica ad alto rischio: Isatuximab associato a Carfilzomib e Desametasone

Un’analisi ad interim dello studio di fase 3 IKEMA ha dimostrato che l’associazione Isatuximab [ Sarclisa ] – Carfilzomib [ Kyprolis ] – Desametasone ha migliorato significativamente la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) rispetto a Carfilzomib – Desametasone nei pazienti con mieloma multiplo recidivante ( hazard ratio, HR 0.531; IC 99%, 0.318–0.889 ; P = 0.0007 ), con un profilo di sicurezza gestibile.

Questa analisi per sottogruppi di IKEMA ha esaminato l’efficacia e la sicurezza nei pazienti con citogenetica ad alto rischio [ t(4;14), del(17p) e t(14;16) e/o guadagno (1q21) ].

I pazienti con 1-3 linee di precedente terapia sono stati randomizzati in un rapporto 3:2 a ricevere Isatuximab – Carfilzomib – Desametasone ( n = 179 ) oppure Carfilzomib – Desametasone ( n = 123 ).

La citogenetica ad alto rischio è stata valutata mediante analisi di laboratorio centrale e definita come uno o più dei seguenti: del(17p): cutoff del 50%; t(4;14) o t(14;16): cutoff del 30%.
La valutazione del guadagno (1q21) è stata prespecificata come 3 o più copie: cutoff del 30%.

L’endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione. Gli endpoint secondari erano il tasso di risposta globale ( ORR ), il tasso di negatività della malattia minima residua ( MRD ) e la sicurezza.

Tra i pazienti randomizzati, il 23.5% del gruppo trattato con Isatuximab – Carfilzomib – Desametasone e il 25.2% di quelli che hanno ricevuto Carfilzomib – Desametasone presentavano una o più anomalie citogenetiche ad alto rischio; il 26.3% di Isatuximab – Carfilzomib – Desametasone e il 25.2% di Carfilzomib – Desametasone hanno mostrato un guadagno (1q21) isolato…..

CONTINUA SU EMATOLOGIA.NET: https://www.ematologia.net/articolo/analisi-dei-sottogruppi-ikema-nei-pazienti-con-mieloma-multiplo-recidivato-con-citogenetica-ad-alto-rischio-isatuximab-associato-a-carfilzomib-e-desametasone

 

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Trattamento del mieloma multiplo con Ixazomib, Lenalidomide e Desametasone

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Mieloma multiplo recidivante o refrattario: analisi finale della sopravvivenza globale dello studio di fase III TOURMALINE-MM1 con Ixazomib, Lenalidomide e Desametasone

Lo studio di fase III TOURMALINE-MM1 in doppio cieco, controllato con placebo, ha dimostrato un miglioramento statisticamente significativo della sopravvivenza libera da progressione con Ixazomib [ Ninlaro ] – Lenalidomide – Desametasone ( Ixazomib-Rd ) rispetto al placebo-Rd in pazienti con mieloma multiplo recidivante o refrattario.
Sono state riportate le analisi finali per la sopravvivenza globale ( OS ).
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a Ixazomib-Rd ( n=360 ) oppure placebo-Rd ( n=362 ), stratificati per numero di precedenti terapie ( 1 versus 2 o 3 ), precedente esposizione a inibitori del proteasoma ( PI; sì vs no ), e stadio di malattia dell’International Staging System ( I o II v III ).
La sopravvivenza globale( popolazione intent-to-treat ) era un endpoint secondario chiave.
Con un follow-up mediano di 85 mesi, la sopravvivenza globale mediana con Ixazomib-Rd rispetto al placebo-Rd è stata di 53.6 versus 51.6 mesi ( hazard ratio, HR=0.939; P=0.495 ).

CONTINUA SU EMATOLOGIA.NET: https://www.ematologia.net/articolo/mieloma-multiplo-recidivante-o-refrattario-analisi-finale-della-sopravvivenza-globale-dello-studio-di-fase-iii-tourmaline-mm1-con-ixazomib-lenalidomide-e-desametasone

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I pazienti con cancro presentano una maggiore incidenza di tromboembolia venosa

Il tromboembolismo venoso ( TEV ) associato al cancro è una condizione comune e pericolosa per la vita nei pazienti adulti con tumore.
I pazienti con cancro hanno da quattro a sette volte più probabilità di sviluppare tromboembolismo venoso rispetto ai pazienti non-oncologici

I fattori responsabili dell’aumento dell’incidenza di tromboembolismo venoso associata al cancro includono fondamentalmente il tipo di cancro e il trattamento associato al cancro.

I dati statistici hanno mostrato che il tromboembolismo venoso è stato osservato nell’8.4% di quasi 6 milioni di ricoveri che hanno riguardato 3.146.388 singoli pazienti con cancro negli Stati Uniti in un periodo di quasi due decenni.
L’incidenza del tromboembolismo venoso associato al cancro è in continuo aumento in tutto il mondo.

Il tromboembolismo venoso associato al cancro è un’importante causa di morbilità per i pazienti oncologici.
L’embolia polmonare è una delle complicanze che può portare al ricovero in Unità di terapia intensiva ( UTI ) per i pazienti affetti da cancro.
Il tromboembolismo venoso è la seconda causa di mortalità tra i pazienti con cancro dopo la progressione della malattia.
Un’indagine su larga scala negli Stati Uniti ha rivelato che la mortalità intraospedaliera è stata osservata nel 5.5% dei pazienti oncologici senza diagnosi di tromboembolismo venoso, mentre nel 15.0% di quelli con tromboembolismo venoso, incluso il 19.4% con embolia polmonare.

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Washington Post: Colin Powell malato di mieloma multiplo e sottoposto a 2 cicli di vaccino Pfizer è morto per complicanze da COVID. Era in attesa della terza dose

Colin Powell

E’ MORTO COLIN POWELL. ERA STATO CURATO PER IL MIELOMA MULTIPLO, AVEVA COMPLETATO IL CICLO PFIZER, ED ERA IN ATTESA DELLA TERZA DOSE.
E’ NOTO CHE I TUMORI, IN PARTICOLARE QUELLI EMATOLOGICI, RIDUCONO L’EFFICACIA DEL VACCINO CONTRO IL CORONAVIRUS

Colin L. Powell, l’ex segretario di Stato è morto lunedì 18 ottobre per quelle che la sua famiglia ha descritto come complicazioni del COVID-19.

Era stato curato per un tumore ematologico, mieloma multiplo, e avrebbe dovuto ricevere la terza dose contro il coronavirus quando si è improvvisamente sentito male, è stato ricoverato in ospedale, ed è morto.

Powell, che aveva 84 anni, aveva ricevuto la sua seconda vaccinazione con il vaccino Pfizer a febbraio, ma era immunocompromesso a causa del cancro e soffriva del morbo di Parkinson.

Il mieloma multiplo è un tumore del sangue che compromette gravemente il sistema immunitario, riducendo l’efficacia dei vaccini COVID.

A causa della diminuzione degli anticorpi nel tempo, l’Agenzia regolatoria degli Stati Uniti ha autorizzato una terza dose del vaccino Pfizer 6 mesi dopo il ciclo iniziale per le persone di età superiore ai 65 anni o ad alto rischio di complicanze a causa di condizioni di salute di base o esposizione professionale.

FONTE: Washington Post

LINK: https://www.washingtonpost.com/health/2021/10/18/powell-covid-vaccine-immunocompromised-cancer/

AIFA: Principali farmaci ad attività immunosoppressiva da considerare ai fini dell’identificazione dei soggetti per i quali può essere indicata la dose addizionale di vaccino anti-COVID-19 

 

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Nuovi dati su Tisagenlecleucel per la leucemia linfoblastica acuta a …

Fedratinib

Fedratinib nei pazienti con mielofibrosi precedentemente …

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Novità nel trattamento del mieloma multiplo recidivante – refrattario: Sarclisa in combinazione con Pomalidomide e Desametasone

Sarclisa

Mieloma multiplo recidivante – refrattario

Sarclisa ( Isatuximab ) è disponibile in Italia per il trattamento delle forme di mieloma multiplo più aggressive, quelle recidivate e refrattarie.

Isatuximab è un anticorpo monoclonale che si somministra per via endovenosa in combinazione con Pomalidomide e Desametasone a persone adulte che hanno ricevuto almeno due precedenti trattamenti e che hanno mostrato progressione della malattia durante l’ultima terapia.

Da uno studio clinico internazionale di fase 3 pubblicato su Lancet, a cui hanno preso parte 8 Centri italiani che hanno arruolato 24 dei 307 pazienti complessivi della ricerca, è emerso che il trattamento combinato dei tre farmaci ha dimostrato di ridurre significativamente il rischio di progressione di malattia o di morte. È stato, inoltre, osservato un beneficio terapeutico importante anche in alcuni gruppi di pazienti particolarmente fragili, come gli over-75 o soggetti con insufficienza renale.

In Italia i casi di mieloma multiplo sono aumentati del 9% dal 2014 al 2019: da 5.200 a 5.700, di cui 3.000 uomini e 2.700 donne.

Il mieloma multiplo è la seconda patologia oncoematologica per diffusione e fino a un decennio fa c’erano poche opzioni terapeutiche disponibili. Negli ultimi 10 anni, sono stati introdotti importanti cambiamenti: è infatti il tumore del sangue per cui ci sono stati i maggiori progressi in termini di trattamento e di aumento della sopravvivenza.

Approfondimento

Isatuximab, un anticorpo monoclonale, in combinazione con Pomalidomide e Desametasone.nel trattamento del mieloma multiplo

Isatuximab ( Sarclisa ) è un anticorpo monoclonale ( mAb ) diretto contro CD-38, per il trattamento delle forme di …

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Tisagenlecleucel in bambini e giovani adulti con leucemia …

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Bortezomib, Talidomide e Desametasone seguiti da …

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Linfoma a piccoli linfociti

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Idecabtagene Vicleucel induce risposte profonde nel mieloma …

Inibizione selettiva della …

Inibizione selettiva della esportazione nucleare con …

Sindrome mielodisplastica

Alisertib più chemioterapia di induzione nei pazienti …

Mieloma multiplo recidivato …

Mieloma multiplo recidivato / refrattario: efficacia della …

Bendamustina

Polatuzumab Vedotin nel linfoma a grandi cellule B diffuso …

 

 

Ematologia: Terapia CAR-T anti-CD19 nei bambini e nei giovani adulti con leucemia linfoblastica acuta a cellule B

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Associazione di Obinutuzumab, Ibrutinib e Venetoclax nella leucemia linfatica cronica naive-al-trattamento e recidivante o refrattaria

Lo sviluppo di agenti mirati altamente efficaci per la leucemia linfatica cronica offre il potenziale per combinazioni di durata fissa che raggiungono remissioni profonde senza chemioterapia citotossi …


 

Acalabrutinib versus Idelalisib più Rituximab o Bendamustina più Rituximab nella leucemia linfocitica cronica recidivante o refrattaria: studio ASCEND

Acalabrutinib ( Calquence ), un potente inibitore della tirosin-chinasi di Bruton ( BTK ), altamente selettivo, è stato valutato nello studio di fase III globale, multicentrico, randomizzato, in ape …


 

Primi risultati promettenti per l’inibizione combinata di HDAC e di mTOR nel linfoma di Hodgkin recidivante / refrattario

Alti tassi di risposta sono stati osservati per i pazienti con linfoma di Hodgkin recidivante / refrattario trattati con la combinazione di Vorinostat ( Zolinza ) e un inibitore di mTOR. Sebbene la m …


 

Tafasitamab più Lenalidomide nel linfoma diffuso a grandi cellule B recidivante o refrattario: studio L-MIND

I pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B recidivante o refrattario che non sono idonei per il trapianto autologo di cellule staminali presentano esiti sfavorevoli e poche opzioni di trattamen …


 

Sicurezza e attività di Selinexor nei pazienti con sindromi mielodisplastiche o leucemia mieloide acuta oligoblastica refrattaria agli agenti ipometilanti

La sopravvivenza globale ( OS ) mediana dei pazienti con sindromi mielodisplastiche ad alto rischio refrattarie agli agenti ipometilanti è inferiore a 6 mesi. Attualmente non esiste una terapia stan …


 

Leucemia linfatica cronica: la tripla terapia a base di Obinutuzumab, Ibrutinib e Venetoclax, risulta promettente in una sperimentazione di fase 2

I risultati di uno studio di fase 2, che ha valutato tre farmaci mirati orali, hanno mostrato il raggiungimento di remissioni profonde nella leucemia linfatica cronica ( LLC ) dopo trattamento di dura …


 

Fedratinib nei pazienti con mielofibrosi precedentemente trattati con Ruxolitinib: analisi aggiornata dello studio JAKARTA2

Fedratinib ( Inrebic ) è un inibitore selettivo della Janus chinasi 2 ( JAK2 ) orale. Lo studio di fase II JAKARTA2 ha valutato Fedratinib nei pazienti con mielofibrosi a rischio intermedio o alto c …


 

Rituximab per il linfoma non-Hodgkin a cellule B mature ad alto rischio e nei bambini

Rituximab ( MabThera ) aggiunto alla chemioterapia prolunga la sopravvivenza tra gli adulti con tumore a cellule B. I dati sulla sua efficacia e sicurezza nei bambini con linfoma non-Hodgkin a cellu …


 

Il regime a base di Selinexor una volta a settimana prolunga la sopravvivenza libera da progressione nel mieloma multiplo pretrattato

Selinexor, Bortezomib e Desametasone, una volta a settimana, hanno migliorato gli esiti rispetto a Bortezomib e Desametasone, due volte a settimana, nel mieloma multiplo pretrattato. I risultati dell …


 

Benefici di Ruxolitinib nel trattamento della policitemia vera nei pazienti intolleranti / resistenti all’Idrossiurea

Un’analisi provvisoria di 52 settimane ha confermato i risultati precedenti evidenziando i benefici di Ruxolitinib ( Jakavi ) nei pazienti con policitemia vera che sono resistenti o intolleranti all’I …


 

Alisertib più chemioterapia di induzione nei pazienti precedentemente non-trattati con leucemia mieloide acuta ad alto rischio

L’aumento dell’espressione dell’Aurora A chinasi ( AAK ) si verifica nella leucemia mieloide acuta; l’inibizione di AAK è un promettente bersaglio terapeutico in questa malattia. È stata valutata l’ …


 

Monoterapia con Acalabrutinib nei pazienti con macroglobulinemia di Waldenström

La chemioimmunoterapia è in genere lo standard di cura per i pazienti con macroglobulinemia di Waldenström; tuttavia, gli effetti tossici infettivi ed ematologici sono problematici. Acalabrutinib ( …


 

Mieloma multiplo di nuova diagnosi: trapianto di cellule staminali ematopoietiche autologhe rispetto a Bortezomib – Melfalan – Prednisone, con o senza terapia di consolidamento con Bortezomib – Lenalidomide – Desametasone e mantenimento con Lenalidom

L’emergere di nuovi agenti altamente attivi ha portato alcuni a mettere in discussione il ruolo del trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche ( HSCT ) e della successiva terapia di consol …


 

Sopravvivenza globale con Daratumumab, Bortezomib, Melfalan e Prednisone nel mieloma multiplo di nuova diagnosi: studio ALCYONE

Il trattamento standard di cura per i pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi comprende terapie di combinazione per pazienti che non sono ammissibili al trapianto autologo di cellule staminali …


 

Efficacia di Ruxolitinib nei pazienti con leucemia neutrofila cronica e leucemia mieloide cronica atipica

CSF3R-T618I ( recettore del fattore stimolante le colonie 3 – T618I ) è una mutazione attivante ricorrente nella leucemia neutrofila cronica ( CNL ) e, in misura minore, nella leucemia mieloide cronic …

Aggiornamento in Ematologia by Xagena

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Selinexor nei pazienti con linfoma diffuso a grandi cellule B recidivante o refrattario: studio SADAL

Il linfoma diffuso a grandi cellule B ( DLBCL ) recidivante o refrattario è un tumore aggressivo con una sopravvivenza globale mediana inferiore a 6 mesi. È stata valutata la risposta a Selinexor ( …


 

Regime iper-CVAD in combinazione con Ofatumumab come terapia di prima linea per adulti con leucemia linfoblastica acuta a cellule B negativa al cromosoma Philadelphia

L’aggiunta di Rituximab ( MabThera ) alla chemioterapia intensiva ha migliorato gli esiti nei pazienti con leucemia linfoblastica acuta a cellule B. Ofatumumab ( Arzerra ) è un anticorpo monoclonale …


 

Effetto del Dexrazoxano sulla funzione sistolica ventricolare sinistra e sugli esiti del trattamento nei pazienti con leucemia mieloide acuta: un rapporto del Children’s Oncology Group

Si è determinato se il Dexrazoxano ( Cardioxane ) sia in grado di fornire una efficace cardioprotezione durante il trattamento di prima linea della leucemia mieloide acuta ( AML ) pediatrica senza au …


 

Luspatercept nei pazienti con sindromi mielodisplastiche a basso rischio

I pazienti con anemia e sindromi mielodisplastiche a basso rischio in cui la terapia con agenti stimolanti l’eritropoiesi non è efficace diventano generalmente dipendenti dalle trasfusioni di globuli …


 

Risultati di follow-up a lungo termine di terapia di induzione con Lenalidomide, Bortezomib e Desametasone e approccio di mantenimento adattato al rischio nel mieloma multiplo di nuova diagnosi

La combinazione di Lenalidomide ( Revlimid ), Bortezomib ( Velcade ) e Desametasone [ RVD ] è un regime di induzione altamente efficace e conveniente sia per i pazienti idonei al trapianto che per que …


 

Impatto della sospensione dell’Asparaginasi sull’esito della leucemia linfoblastica acuta infantile: report del Children’s Oncology Group

L’Asparaginasi ( ASNase ) è una componente importante del trattamento della leucemia linfoblastica acuta ( ALL ), ma è spesso interrotta a causa della tossicità. La sostituzione della Asparaginasi da …


 

Monoterapia con Daratumumab nei pazienti con mieloma multiplo recidivato o refrattario pesantemente pretrattato: risultati finali degli studi di fase 2 GEN501 e SIRIUS

Daratumumab ( Darzalex ) ha mostrato efficacia incoraggiante come monoterapia in pazienti con mieloma multiplo pesantemente pretrattato negli studi GEN501 e SIRIUS. E’ stata riportata un’analisi fina …


 

Enasidenib nei pazienti con sindromi mielodisplastiche con mutazione IDH2

Le mutazioni di IDH2 ( isocitrato deidrogenasi-2 ) si verificano in circa il 5% dei pazienti con sindromi mielodisplastiche. L’attività neomorfica delle proteine mutanti IDH2 provoca ipermetilazio …


 

Ropeginterferone alfa-2b rispetto alla terapia standard per la policitemia vera: studio PROUD-PV e studio di estensione CONTINUATION-PV

Gli studi PROUD-PV e CONTINUATION-PV hanno confrontato il nuovo Interferone monopegilato Ropeginterferone alfa-2b ( Besremi ) con Idrossiurea, la terapia standard per i pazienti con policitemia vera, …


 

Remissione senza trattamento dopo l’interruzione del trattamento con Dasatinib di prima linea in pazienti con leucemia mieloide cronica: studio di prima linea DADI

Un precedente studio sulla sospensione di Dasatinib ( Sprycel ) ha mostrato che 31 pazienti su 63 ( 49% ) con leucemia mieloide cronica in fase cronica che erano stati trattati con Dasatinib come seco …


 

Rituximab, Ciclofosfamide, Doxorubicina, Vincristina e Prednisolone combinati con Metotrexato ad alte dosi più chemioterapia intratecale per linfoma intravascolare a grandi cellule B di nuova diagnosi: studio PRIMEUR-IVL

Il linfoma intravascolare a grandi cellule B ( IVLBCL ) è una malattia rara per la quale non esiste un trattamento standard disponibile. Sono state accertate la sicurezza e l’attività di R-CHOP ( Ri …


 

Daratumumab sottocutaneo versus endovenoso nei pazienti con mieloma multiplo recidivato o refrattario: studio COLUMBA

Daratumumab ( Darzalex ) per via endovenosa per il trattamento di pazienti con mieloma multiplo comporta una lunga infusione che influisce sulla qualità di vita e sono comuni reazioni correlate all’in …


 

Trattamento dei pazienti anziani con linfoma a cellule del mantello: follow-up a lungo termine dello European MCL Elderly Trial

In un aggiornamento dello studio clinico randomizzato, in aperto, di fase III European Mantle Cell Lymphoma ( MCL ) Elderly Trial pubblicato nel 2012 si è cercato di confermare i risultati sugli esiti …


 

Treosulfano o Busulfano più Fludarabina come trattamento di condizionamento prima del trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche per pazienti anziani con leucemia mieloide acuta o sindrome mielodisplastica

L’ulteriore miglioramento dei regimi preparativi prima del trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche ( HSCT ) è un’esigenza medica insoddisfatta per il numero crescente di pazienti anzian …


 

Interferone pegilato alfa-2a per policitemia vera o trombocitemia essenziale resistente o intollerante all’Idrossiurea

Precedenti studi hanno riportato alti tassi di risposta con la terapia con Interferone-alfa ( rIFN-alfa ) ricombinante in pazienti con trombocitemia essenziale ( ET ) e policitemia vera ( PV ). Per …

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