TUMORE AL POLMONE – Enhertu nel carcinoma polmonare non a piccole cellule con mutazione HER2. Prossima approvazione in Europa

AstraZeneca Daiichi-Sankyo

Enhertu ( Trastuzumab deruxtecan ) per i pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule con mutazione HER2 in fase avanzata. Raccomandato per l’approvazione nell’Unione Europea dal Comitato scientifico dell’EMA ( European Medicines Agency )

La raccomandazione del Comitato scientifico ( CHMP ) dell’Agenzia regolatoria europea EMA, di Enhertu ( Trastuzumab deruxtecan ) si basa sui risultati dello studio DESTINY-Lung02 che hanno dimostrato che Enhertu ha ottenuto risposte tumorali forti e durature nella malattia tumorale con mutazione HER2, precedentemente trattata

Enhertu ha mostrato un tasso di risposta obiettiva confermato del 49% e una durata mediana della risposta di 16,8 mesi

Il cancro polmonare non-a-piccole cellule con mutazione HER2 è una forma aggressiva di cancro polmonare che spesso colpisce i pazienti più giovani e ha una prognosi sfavorevole, con terapie approvate limitate.

Enhertu è la prima terapia a dimostrare una risposta tumorale forte e duratura nei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule avanzato con mutazione HER2 precedentemente trattato, convalidando HER2 come bersaglio nel cancro del polmone e supportando il potenziale di fornire un’opzione tanto necessaria per questi pazienti.

ENGLISH VERSION

Enhertu for patients with HER2-mutant advanced non-small cell lung cancer. Recommended for approval in the European Union by CHMP

Enhertu’s recommendation is based on DESTINY-Lung02 trial results which have shown Enhertu has achieved strong and durable tumour responses in previously treated HER2-mutant disease

Enhertu showed a confirmed objective response rate of 49% and median duration of response of 16.8 months

HER2-mutant non-small cell lung cancer is an aggressive form of lung cancer that often affects younger patients and has a poor prognosis, with limited approved therapies.

Enhertu is the first therapy to demonstrate a strong and durable tumour response in patients with previously treated HER2-mutant advanced non-small cell lung cancer, validating HER2 as an actionable target in lung cancer and supporting the potential to provide a much-needed option for these patients.

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INTELLIGENZA ARTIFICIALE – IA in Oncologia: Carcinoma mammario

IA & Oncologia

Quale futuro per l’intelligenza artificiale in medicina ? L’esperienza in oncologia: carcinoma mammario

” ChatGPT ha risposto correttamente alle domande circa l’88% delle volte, il che è piuttosto sorprendente – ha affermato l’autore dello studio, Paul Yi, professore di Radiologia diagnostica e Medicina nucleare presso l’Università del Maryland – ha anche l’ulteriore vantaggio di riassumere le informazioni in una forma facilmente digeribile, affinché i consumatori possano comprenderle in modo facile “

I ricercatori della School of Medicine dell’Università del Maryland ( Stati Uniti ) hanno deciso di valutare l’adeguatezza delle risposte di ChatGPT a 25 domande comuni sulla prevenzione e lo screening del carcinoma mammario.

Hanno scoperto che il modello di intelligenza artificiale ha funzionato abbastanza bene e potrebbe essere utile per diffondere la consapevolezza sui sintomi del cancro alla mammella e sulle raccomandazioni di screening, sebbene a volte le informazioni fornite fossero imprecise o addirittura fittizie.

Per il loro studio, che è stato pubblicato sulla rivista Radiology, i ricercatori hanno creato una serie di 25 domande relative ai consigli su come sottoporsi a screening per il cancro alla mammella.

Nel febbraio 2023, hanno formulato ogni domanda a ChatGPT tre volte per vedere quali risposte siano state generate: è noto che il chatbot varia ogni volta la sua risposta.

Tre radiologi, esperti in senologia, hanno valutato le risposte e hanno scoperto che erano appropriate per 22 delle 25 domande.

Tuttavia, una risposta era basata su informazioni obsolete e altre due sono state ritenute inaffidabili perché cambiavano in modo significativo ogni volta che veniva posta la stessa domanda.

“Complessivamente, questi risultati hanno suggerito che ChatGPT ha un grande potenziale per automatizzare la fornitura di informazioni educative ai pazienti sulla prevenzione e lo screening del cancro alla mamma, anche se con aree di miglioramento “.

ChatGPT ha risposto correttamente alle domande sui sintomi del cancro alla mammella, su chi è a rischio e alle domande sui costi, l’età e le raccomandazioni sulla frequenza relative alle mammografie.

Tuttavia, in un caso, ChatGPT ha fornito una risposta obsoleta alla pianificazione di una mammografia sulla vaccinazione per il coronavirus, raccomandando di ritardarla da 4 a 6 settimane dopo aver ricevuto un vaccino: tale raccomandazione è stata modificata nel febbraio 2022.

Sono state fornite risposte incoerenti anche a domande riguardanti il rischio personale di un individuo di contrarre il cancro alla mammella ( la domanda posta era: ” Come posso prevenire il cancro al seno ? “) e dove qualcuno potrebbe sottoporsi a una mammografia.

” E’ stato riscontrato che ChatGPT a volte inventa falsi articoli di giornale o consorzi sanitari per sostenere le sue affermazioni. Coloro che fanno uso di ChatGPT dovrebbero essere consapevoli che si tratta di tecnologie nuove e non-provate e dovrebbero comunque fare affidamento sul proprio medico per un consiglio “.

Fonte: EuroNews.com

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TUMORE ALLA TIROIDE – Selpercatinib migliora la sopravvivenza libera da progressione rispetto a Cabozantinib o Vandetanib

Eli Lilly

Carcinoma midollare della tiroide: Selpercatinib, principio attivo di Retemvo, migliora la sopravvivenza libera da progressione in misura maggiore rispetto a Cabozantinib o Vandetanib

Sono stati presentati i risultati di uno studio in fase avanzata dell’ inibitore RET Selpercatinib ( Retevmo ) come trattamento iniziale per il cancro della tiroide avanzato o metastatico.

Lo studio di fase 3 LIBRETTO-531 ha valutato Selpercatinib rispetto alla scelta dei medici con gli inibitori multichinasi ( MKI ) Cabozantinib o Vandetanib nei pazienti con carcinoma midollare della tiroide ( MTC ) avanzato o metastatico con mutazione RET.

Lo studio ha raggiunto il suo endpoint primario con Selpercatinib che ha dimostrato un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo nella sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) rispetto agli inibitori multichinasi.

I risultati si basano sui dati dello studio LIBRETTO-001 in fase avanzata, in cui Selpercatinib è stato associato a risposte clinicamente significative e durature in una varietà di tipi di tumore in pazienti con tumori guidati da RET.

I dati dello studio LIBRETTO-531 hanno confermato l’importanza della selettività nel colpire i tumori guidati da RET, indicando Selpercatinib trattamento di prima linea per le persone con carcinoma midollare della tiroide con mutazione RET.

Questi risultati sottolineano l’importanza dei test genomici tempestivi e su larga scala per garantire che i pazienti che potrebbero potenzialmente trarne beneficio ricevano terapie mirate.

Secondo l’American Cancer Society ( ACS ), durante il 2023 negli Stati Uniti verranno diagnosticati più di 43.000 nuovi casi di cancro alla tiroide.

Il carcinoma midollare della tiroide rappresenta il 2% dei tumori della tiroide negli Stati Uniti e le mutazioni RET si riscontrano in circa il 60% dei carcinomi midollari della tiroide sporadici e in oltre il 90% dei carcinomi midollari della tiroide ereditari.

Retevmo ha ottenuto la sua prima autorizzazione riguardo all’impiego nel carcinoma midollare della tiroide nel 2020 nell’ambito del percorso di approvazione accelerato della Food and Drug Administration ( FDA ) statunitense, in base al quale l’Autorità di regolamentazione può approvare tempestivamente farmaci per patologie gravi in cui vi sia un bisogno medico insoddisfatto.

All’epoca, la FDA richiese alla Società produttrice di condurre uno studio randomizzato con la sopravvivenza libera da progressione come endpoint secondario chiave per confermare il beneficio clinico del farmaco.

Fonte: Eli Lilly 2023

I risultati riguardanti Selpercatinib arrivano solo poche settimane dopo che Roche ha dichiarato che avrebbe ritirato l’inibitore RET Gavreto ( Pralsetinib ) dal mercato statunitense del tumore midollare della tiroide mutanti RET, citando che il proprio studio di conferma del farmaco non era più fattibile

 

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TUMORE GASTRICO – Combinazione di Keytruda nel cancro gastrico avanzato HER2-positivo con espressione di PD-L1. Approvazione nell’Unione Europea

MSD

Keytruda ( Pembrolizumab ), terapia anti-PD-1, è stata approvata dalla Commissione Europea ( CE ) come parte di un trattamento combinato per alcuni pazienti affetti da cancro gastrico

La terapia è ora approvata in combinazione con Trastuzumab, chemioterapia contenente fluoropirimidine e Platino per il trattamento di prima linea dell’adenocarcinoma gastrico o della giunzione gastroesofagea ( GEJ ) localmente avanzato, non-resecabile o metastatico, HER2-positivo

I pazienti idonei al regime Keytruda devono avere anche tumori che esprimono PD-L1 con un punteggio positivo combinato ( CPS ) pari a 1 o più.

Il cancro gastrico è il quinto tumore più comunemente diagnosticato, e la quarta causa principale di morte per cancro in tutto il mondo, con quasi 1,1 milioni di nuovi casi diagnosticati e oltre 768.000 decessi dovuti alla malattia a livello globale nel 2020.

La maggior parte dei tumori gastrici sono adenocarcinomi, che si sviluppano dalle cellule del rivestimento più interno dello stomaco. Poiché la malattia tende a svilupparsi lentamente nel corso di molti anni e raramente provoca sintomi precoci, molti casi non vengono rilevati fino allo stadio avanzato.

L’approvazione è avvenuta grazie ai risultati dello studio di fase 3 KEYNOTE-811, in cui la combinazione a base di Pembrolizumab ha dimostrato un miglioramento statisticamente significativo nella sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) e nel tasso di risposta obiettiva ( ORR ) rispetto a Trastuzumab e alla chemioterapia da sola nella popolazione ITT ( intent-to-treat ).

Il cancro gastrico avanzato HER2-positivo è una malattia aggressiva associata a una prognosi infausta.

Il regime a base di Keytruda ha già ottenuto l’approvazione accelerata negli Stati Uniti per il trattamento di prima linea di pazienti con adenocarcinoma gastrico o della giunzione gastroesofagea, localmente avanzato non-resecabile o metastatico HER2-positivo.

Fonte: Merck ( MSD )

 

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TERANOSTICA – GE HealthCare a supporto dello sviluppo della Teranostica la combinazione di Terapia & Diagnostica

 

Theranostics

Teranostica la combinazione di Terapia & Diagnostica

Selezionare il trattamento più efficace e personalizzato per ogni paziente e sviluppare terapie mirate che possano contribuire a ridurre gli effetti collaterali e ad ottenere risultati migliori: è questa una delle principali sfide della sanità del futuro. Va in questa direzione l’approccio teranostico, un campo di crescente interesse della medicina nucleare.

Il termine nasce dalla combinazione di Therapeutic e Diagnostic e indica l’integrazione di un metodo diagnostico con uno specifico intervento terapeutico. Questo approccio si sviluppa grazie a tecniche di imaging molecolare come PET e SPECT che utilizzano radiofarmaci da un lato mirati per identificare specifici biomarcatori e dall’altro per fornire radiazioni ionizzate solo ai tessuti che esprimono tali marcatori. Questo approccio è adottato nella cura di patologie principalmente di origine oncologica.

La sperimentazione sta compiendo passi in avanti grazie alla progettazione di biomarcatori diagnostici e teranostici che nel futuro potranno favorire trattamenti sempre più personalizzati e migliorare l’outcome dei pazienti.

GE HealthCare supporta la scoperta di nuovi radiofarmaci e lo sviluppo di nuove terapie sia attraverso programmi di ricerca sia con la messa a punto di sistemi di produzione dei traccianti, che rendano questi farmaci facilmente accessibili su larga scala. A questo si aggiungono i progressi nel campo dell’intelligenza artificiale e del deep learning, che facilitano la gestione e l’interpretazione di un ampio volume di immagini.

La teranostica è un’opzione in rapido sviluppo per una varietà di tumori molto ampia, da quelli linfatici a quelli ematologici o solidi. Gli approcci teranostici, diventando standard di cura e quindi ampiamente accessibili, hanno il potenziale per migliorare la gestione e gli outcome per i pazienti

Fonte: GE HealthCare

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Novità nella Terapia del Tumore della Vescica: Pembrolizumab associato a un immunoterapico oncolitico

CG Oncologyr

Cretostimogene Grenadenorepvec in combinazione con Pembrolizumab ( Keytruda ) nel tumore della vescica non-muscolo-invasivo non-responsivo a BCG. L’85% ( n=29/34 ) dei pazienti valutabili ha ottenuto una risposta completa al timepoint iniziale di 3 mesi 

Sono stati presentati durante il 2023 Annual Meeting – American Urological Association ( AUA ) i dati aggiornati di CORE-001, uno studio clinico di fase 2 in corso riguardante Cretostimogene grenadenorepvec ( CG0070 ) di CG Oncology in combinazione con la terapia anti-PD-1 di Merck & Co ( MSD ) Pembrolizumab ( Keytruda ), per il trattamento dei pazienti con carcinoma della vescica non-muscolo-invasivo ( NMIBC ) che non-rispondono al Bacillus Calmette-Guerin ( BCG ).

Sintesi dei nuovi risultati clinici

CORE-001: Studio di fase 2 a braccio singolo di CG0070 in combinazione con Pembrolizumab in pazienti con carcinoma della vescica non-muscolo-invasivo che non risponde al Bacillus Calmette-Guerin ( BCG )
I nuovi dati per CORE-001 si aggiungono ai dati presentati in precedenza e hanno mostrato l’attività antitumorale, la tollerabilità e la durata di Cretostimogene grenadenorepvec in combinazione con Pembrolizumab per i pazienti con tumore NMIBC che non risponde a BCG.
Sulla base di un cut-off dei dati preliminari il 3 marzo 2023, 34 pazienti erano valutabili per l’efficacia con un follow-up minimo di 3 mesi.
L’85% dei pazienti valutabili per l’efficacia ( n=29/34 ) ha ottenuto una risposta completa ( CR ) al timepoint iniziale di 3 mesi. Tra i pazienti valutabili per risposta completa ad ulteriori momenti temporali, l’82% ( n=27/33 ) ha anche mantenuto una risposta completa per 6 mesi, l’81% ( n=25/31 ) per 9 mesi e il 68% ( n=17/25 ) alla valutazione di 12 mesi.
La combinazione di Cretostimogene grenadenorepvec e Pembrolizumab è riultata generalmente ben tollerata con un profilo di eventi avversi coerente con quello osservato negli studi precedenti di ciascun singolo agente. Gli eventi avversi correlati al trattamento più comuni riportati hanno incluso sintomi genitourinari locali transitori di grado 1-2.
Lo studio CORE-001 è una collaborazione clinica con Merck ( MSD al di fuori degli Stati Uniti e del Canada ) relativa a Cretostimogene grenadenorepvec in combinazione con Pembrolizumab. CORE-001 ha completato l’arruolamento di 35 pazienti.
Cretostimogene grenadenorepvec è un agente immunoterapico oncolitico somministrato per via intravescicale per il trattamento del carcinoma della vescica non-muscolo-invasivo che non risponde a BCG.

Carcinoma della vescica non-muscolo-invasivo

NMIBC è una forma di cancro della vescica che è presente nello strato superficiale della vescica e non ha invaso più in profondità la vescica né si è diffuso ad altre parti del corpo. Il cancro alla vescica è il sesto tumore più comune negli Stati Uniti ed è ha stimato che ci sono stati circa 81.180 nuovi casi di cancro alla vescica negli Stati Uniti nel 2022, il 75% dei quali si presenta come NMIBC. Nei pazienti con NMIBC ad alto rischio, il BCG intravescicale rimane lo standard di cura di prima linea. Tuttavia, oltre il 50% dei pazienti che ricevono il trattamento iniziale con BCG sperimenterà recidiva e progressione della malattia entro 1 anno, con molti che svilupperanno una malattia non-responsiva al BCG. Le attuali opzioni terapeutiche per i pazienti non responsivi al BCG sono molto limitate e spesso si traducono in un procedura altamente invasiva che cambia la vita, la cistectomia radicale ( rimozione completa della vescica ).

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Cancro al polmone non-a-piccole cellule operabile: benefici dal trattamento a base di Durvalumab nel setting neoadiuvante e adiuvante

AstraZeneca

Carcinoma polmonare non-a-piccole cellule operabile: l’impiego di Durvalumab ( Imfinzi ) nel setting neoadiuvante e adiuvante aumenta la sopravvivenza priva di eventi

Schema terapeutico dello studio AEGEAN:
Setting neoadiuvante: Durvalumab + chemioterapia
Setting adiuvante: Durvalumab

Risultati promettenti sono stati osservati con Durvalumab ( Imfinzi ) somministrato prima e dopo l’intervento chirurgico nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) resecabile in fase iniziale.

I risultati intermedi dello studio di fase 3 AEGEAN, che sta valutando l’inibitore PD-L1 in combinazione con la chemioterapia nel setting neoadiuvante prima dell’intervento chirurgico e come monoterapia dopo l’intervento chirurgico ( setting adiuvante ), hanno mostrato una riduzione del 32% il rischio di recidiva, progressione della malattia o morte.

La combinazione aveva anche dimostrato un miglioramento significativo della risposta patologica completa ( pCR ), rispetto alla sola chemioterapia, in un’analisi ad interim precedentemente riportata.

Lo studio AEGEAN continuerà come previsto per valutare gli endpoint secondari chiave, tra cui la sopravvivenza libera da malattia ( DFS ) e la sopravvivenza globale ( OS ).

A livello mondiale, circa 2.2 milioni di persone riceve diagnosi di cancro ai polmoni annualmente, con il tumore del polmone non-a-piccole cellule a rappresentare fino all’85% dei casi.

Mentre circa il 25-30% dei pazienti ha diagnosi abbastanza precoce da permettere un intervento chirurgico con intento curativo, la maggior parte alla fine svilupperà una recidiva nonostante la resezione completa del tumore e la chemioterapia adiuvante.

Durvalumab è un anticorpo monoclonale umano che si lega alla proteina PD-L1 e ne blocca l’interazione con le proteine PD-1 e CD80, contrastando le tattiche di evasione immunitaria del tumore e rilasciando l’inibizione delle risposte immunitarie.

Imfinzi è già approvato in ambito curativo per alcuni pazienti con tumore NSCLC non-resecabile, nonché per il trattamento del carcinoma polmonare a piccole cellule in stadio esteso.

Oltre alle sue indicazioni nel cancro del polmone, Imfinzi detiene anche approvazioni nel cancro del tratto biliare localmente avanzato o metastatico, nel carcinoma epatocellulare non-resecabile e nel cancro alla vescica in fase avanzata precedentemente trattato.

Fonte: American Association for Cancer Research ( AACR ) Meeting, 2023

Lo studio di fase 3 AEGEAN ha mostrato che il regime basato su Durvalumab ( Imfinzi ) ha migliorato significativamente i risultati nel carcinoma polmonare resecabile, confermando ulteriormente l’importanza della diagnosi precoce e il trattamento del carcinoma polmonare nei primi stadi della malattia dove i pazienti hanno il più alto potenziale di guarigione.

Secondo John Heymach, oncologo presso MD Anderson Cancer Center dell’Università del Texas ( Stati Uniti ), molti pazienti con tumore al polmone non-a-piccole cellule ( NSCLC ) resecabile sperimentano recidiva della malattia. L’aggiunta di Durvalumab alla chemioterapia sia prima che dopo l’intervento chirurgico ha il potenziale per diventare una terapia di riferimento che può alterare il decorso della malattia oncologica, aumentando significativamente il potenziale di cura.

 

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Melanoma ad alto rischio: risultati promettenti associando all’inibitore di PD-1 Pembrolizumab un vaccino antitumorale terapeutico personalizzato

MSD

Melanoma resecato ad alto rischio: risultati promettenti associando a Pembrolizumab ( Keytruda ) il vaccino antitumorale terapeutico personalizzato di Moderna mRNA-4157. La combinazione vaccino più Pembrolizumab ha ridotto del 44% le recidive o i decessi

 

Sono stati presentati i risultati di uno studio di fase 2b del vaccino di Moderna associato a un inibitore del checkpoint immunitario ( PD-1 ), nei pazienti con melanoma ad alto rischio.

I risultati dello studio KEYNOTE-942 hanno mostrato che il vaccino, mRNA-4157 di Moderna, in combinazione con Pembrolizumab ( Keytruda ) di Merck ( MSD ) ha ridotto il rischio di morte o recidiva del 44% rispetto alla sola immunoterapia a base di Pembrolizumab.

Nel 2023 verrà avviato uno studio di fase 3 sulla terapia di combinazione nel melanoma adiuvante; inoltre la sperimentazione verrà allargata ad altri tipi di tumore, tra cui il carcinoma polmonare non-a-piccole cellule.

I risultati di KEYNOTE-942 hanno evidenziato la potenzialità dell’RNA messaggero ( mRNA ) come terapia neoantigenica personalizzata nel trattamento de pazienti con melanoma resecato ad alto rischio.

Il vaccino è progettato per stimolare una risposta immunitaria generando risposte specifiche delle cellule T basate sulla firma mutazionale unica del tumore di un paziente, mentre Pembrolizumab aumenta la capacità del sistema immunitario del paziente favorendo il rilevamento e la distruzione delle cellule tumorali.

Più di tre quarti dei pazienti ( 78.6% ) con melanoma ad alto rischio trattati con il vaccino terapeutico mRNA-4157 in aggiunta a Pembrolizumab hanno presentato una sopravvivenza libera da recidiva ( RFS ) a 18 mesi, contro il 62.2% dei pazienti nel braccio di confronto, trattati con il solo Pembrolizumab.

Questo equivale a una riduzione del 44% delle recidive o dei decessi.

Non sono stati riportati effetti collaterali di grado 4 o 5 dovuti all’mRNA-4157.

Lo studio ha coinvolto 157 pazienti che sono stati randomizzati in un rapporto 2:1.

Poiché il cancro è eterogeneo, si ritiene che le terapie di successo saranno probabilmente quelle peronalizzate. Questo è esattamente ciò che fa mRNA-4157.

Il tempo che intercorre tra il prelievo del sangue di un paziente per l’analisi e il momento in cui la terapia è pronta per l’uso è di 6 settimane.

L’RNA messaggero mRNA-4157 è progettato per essere in grado di codificare fino a 34 neoantigeni tumorali specifici del paziente.

Il piano di sviluppo clinico di Moderna & Merck ( MSD ) è quello di dare la priorità ai tumori con carichi mutazionali elevati.

La riduzione del rischio di recidiva o morte è stata del 35% nei pazienti con elevato carico di mutazioni tumorali ( TMB ), definito come 10 o più mutazioni, rispetto al 41% per quelli con carichi inferiori. Tuttavia, l’intervallo di confidenza è risultato maggiore nel gruppo con il più basso carico mutazionale.

Alla combinazione è già stata assegnata la designazione di terapia rivoluzionaria negli Stati Uniti come trattamento aggiuntivo per i pazienti con melanoma ad alto rischio.

L’incidenza del melanoma sta aumentando costantemente negli ultimi decenni, con quasi 325.000 nuovi casi diagnosticati in tutto il mondo nel 2020.

Negli Stati Uniti, dove il cancro della pelle è uno dei tipi più comuni di tumori diagnosticati, si stima che ci saranno quasi 100.000 nuovi casi di melanoma e quasi 8.000 decessi ogni anno a causa della malattia.

 

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Carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico: terapia di prima linea con la combinazione Padcev e Keytruda

Astellas

FDA, approvazione accelerata per Padcev ( Enfortumab vedotin ) con Pembrolizumab per il trattamento di prima linea del carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastaticoPrima opzione terapeutica che combina un coniugato anticorpo-farmaco con un inibitore PD-1 in questa popolazione di pazienti

L’approvazione accelerata per la combinazione di Padcev ( Enfortumab vedotin ) e Pembrolizumab ( Keytruda ) segna un’importante pietra miliare per i circa 8.000-9.000 pazienti negli Stati Uniti con carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico che non sono eleggibili per la chemioterapia contenente Cisplatino.

Nello studio clinico EV-103, l’uso di Enfortumab vedotin in combinazione con Pembrolizumab ha determinato risposte tumorali confermate e durature in oltre i due terzi dei pazienti con carcinoma della vescica in fase avanzata.

Lo studio di fase 3 EV-302 ( noto anche come KEYNOTE-A39 ) in corso che valuta il beneficio clinico di Enfortumab vedotin in combinazione con Pembrolizumab in pazienti con carcinoma uroteliale avanzato non-trattato in precedenza è destinato a fungere da studio cardine di conferma per l’approvazione accelerata negli Stati Uniti. È inoltre destinato a fungere da base per le registrazioni globali. Lo studio ha completato l’arruolamento globale, con l’estensione in Cina dello studio che attualmente sta arruolando pazienti.

Enfortumab vedotin è un anticorpo-farmaco coniugato ( ADC ) di prima classe diretto contro la nectina-4, una proteina situata sulla superficie delle cellule e altamente espressa nel carcinoma della vescica.

I dati preclinici suggeriscono che l’attività antitumorale di Enfortumab vedotin è dovuta al suo legame con le cellule che esprimono la nectina-4, seguito dall’internalizzazione e dal rilascio dell’agente antitumorale monometil auristatina E ( MMAE ) nella cellula, che provoca arresto del ciclo cellulare e morte cellulare programmata ( apoptosi ).

Si stima che a circa 82.290 persone negli Stati Uniti verrà diagnosticato un cancro alla vescica nel 2023. Il cancro uroteliale rappresenta il 90% di tutti i tumori della vescica e può essere trovato anche nella pelvi renale, nell’uretere e nell’uretra.

Alla diagnosi, circa il 12% dei casi presenta carcinoma uroteliale localmente avanzato o metastatico.

A livello globale, ogni anno vengono segnalati circa 573.000 nuovi casi di cancro alla vescica e 212.000 decessi.

Fonte: Astellas & Seagen 2023

 

English Version

FDA, accelerated approval for Padcev with Pembrolizumab for first-line treatment of locally advanced or metastatic urothelial cancer – First treatment option combining an antibody-drug conjugate plus a PD-1 inhibitor in this patient population

The accelerated approval for the combination of Padcev ( Enfortumab vedotin ) and Pembrolizumab ( Keytruda ) marks an important milestone for the approximately 8,000 to 9,000 patients in the United States with locally advanced or metastatic urothelial cancer who are not eligible for Cisplatin-containing chemotherapy.

In the EV-103 clinical trial, the use of Enfortumab vedotin in combination with Pembrolizumab resulted in confirmed and durable tumor responses in over two-thirds of patients with advanced bladder cancer.

The ongoing phase 3 EV-302 trial ( also known as KEYNOTE-A39 ) evaluating the clinical benefit of Enfortumab vedotin in combination with Pembrolizumab in patients with previously untreated advanced urothelial cancer is intended to serve as the pivotal confirmatory trial for the U.S. accelerated approval. It is also intended to serve as the basis for global registrations. The trial has completed global enrollment, with the China extension of the study currently enrolling patients.

Enfortumab vedotin is a first-in-class antibody-drug conjugate ( ADC ) that is directed against Nectin-4, a protein located on the surface of cells and highly expressed in bladder cancer. Nonclinical data suggest the anticancer activity of Enfortumab vedotin is due to its binding to Nectin-4-expressing cells, followed by the internalization and release of the anti-tumor agent monomethyl auristatin E ( MMAE ) into the cell, which result in the cell not reproducing ( cell cycle arrest ) and in programmed cell death ( apoptosis ).

It is estimated that approximately 82,290 people in the U.S. will be diagnosed with bladder cancer in 2023. Urothelial cancer accounts for 90% of all bladder cancers and can also be found in the renal pelvis, ureter and urethra.

Approximately 12% of cases are locally advanced or metastatic urothelial cancer at diagnosis. Globally, approximately 573,000 new cases of bladder cancer and 212,000 deaths are reported annually.

Source: Astellas & Seagen 2023

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Cancro alla prostata ormono-sensibile metastatico: quali pazienti possono trarre maggior beneficio con Darolutamide ?

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Cancro alla prostata ormono-sensibile metastatico: quali sono i pazienti che possono trarre il maggior beneficio dal trattamento con Darolutamide ?

Le nuove analisi dello studio ARASENS hanno continuato a confermare l’efficacia e il favorevole profilo di sicurezza di Darolutamide ( Nubeqa ) nel tumore della prostata ormono-sensibile metastatico, specialmente nei pazienti con malattia ad alto volume o ad alto rischio.

I migliori risultati con Darolutamide si ottengono con i pazienti affetti da malattia ad alto volume o ad alto rischio

MALATTIA AD ALTO VOLUME

La malattia ad alto volume è definita come metastasi viscerali e/o 4 o più metastasi ossee con almeno 1 al di fuori della colonna vertebrale / pelvi

[  High-volume disease is defined as visceral metastases and/or four or more bone metastases with at least one beyond the vertebral column / pelvis ]

MALATTIA AD ALTO RISCHIO

La malattia ad alto rischio è definita come 2 o più fattori di rischio: punteggio Gleason di 8 o valore superiore, 3 o più lesioni ossee, e presenza di metastasi viscerali misurabili

[  High-risk disease is defined as two or more risk factors from among Gleason score greater than or equal to 8, three or more bone lesions, and presence of measurable visceral metastases ]

Nubeqa ha ricevuto l’approvazione nell’Unione Europea per un’ulteriore indicazione nel cancro alla prostata: mHSPC

La Commissione Europea ha concesso l’approvazione di Nubeqa ( Darolutamide ) per il trattamento dei pazienti con carcinoma prostatico metastatico sensibile agli ormoni ( mHSPC ). L’approvazione si basa sui dati dello studio di fase III ARASENS

[ Nubeqa has received EU approval for additional indication in prostate cancer

European Commission granted approval of Nubeqa ( Darolutamide ) for the treatment of patients with metastatic hormone-sensitive prostate cancer ( mHSPC ). Approval is based on phase III ARASENS trial data ]

 

Nubeqa

Nubeqa è approvato in più di 80 Paesi in tutto il mondo, inclusi Stati Uniti, Unione Europea, Giappone e Cina, per il trattamento dei pazienti con carcinoma prostatico non-metastatico resistente alla castrazione ( nmCRPC ), ad alto rischio di sviluppare malattia metastatica.

È inoltre approvato per il trattamento dei pazienti con carcinoma prostatico metastatico sensibile agli ormoni ( mHSPC ) in una serie di mercati tra cui Stati Uniti, Unione Europeo e Giappone.

La Darolutamide è oggetto di ulteriori studi in vari stadi del cancro alla prostata, tra cui lo studio di fase III ARANOTE che sta valutando la terapia con Darolutamide più la terapia di deprivazione androgenica ( ADT ) rispetto alla sola ADT per tumore mHSPC, nonché gli studi australiani e neozelandesi sul cancro urogenitale e prostatico.

Lo studio di fase III DASL-HiCAP ( ANZUP1801 ) sta valutando la Darolutamide come trattamento adiuvante per il carcinoma prostatico localizzato con un rischio molto elevato di recidiva.

Inoltre, è previsto anche uno studio per esplorare il potenziale della Darolutamide nella fase iniziale per i pazienti che hanno sperimentato un aumento dei livelli di antigene prostatico specifico ( PSA ) a seguito di intervento chirurgico o radioterapia.

English Version

Nubeqa is approved in more than 80 countries around the world, including the U.S., European Union, Japan and China, for the treatment of patients with non-metastatic castration-resistant prostate cancer ( nmCRPC ), who are at high risk of developing metastatic disease.

It is also approved for the treatment of patients with metastatic hormone-sensitive prostate cancer ( mHSPC ) in a number of markets including the U.S, European Union and Japan.

Darolutamide is being investigated in further studies across various stages of prostate cancer, including in the ARANOTE phase III trial evaluating Darolutamide plus androgen deprivation therapy ( ADT ) versus ADT alone for mHSPC, as well as the Australian and New Zealand Urogenital and Prostate Cancer Trials Group ( ANZUP ) led international phase III co-operative group DASL-HiCaP ( ANZUP1801 ) trial evaluating Darolutamide as an adjuvant treatment for localized prostate cancer with very high risk of recurrence.

In addition, a study to explore the potential of Darolutamide in the early setting for patients who have experienced a rise in their prostate specific antigen ( PSA ) levels following surgery or radiation, is also planned.

 

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