La Serie A 22/23 da uno a dieci-Trentaseiesima giornata

I voti alla giornata numero trentasei di Serie A.

Iniziamo dal Monza (8) che espugna il campo di un Sassuolo (6), la cui prestazione è stata senza dubbio condizionata dall’espulsione di Tressoldi (ingenuità da 3). 9 a Pessina per l’incursione con cui va in rete.

E’ un Bologna spettacolare (10 ai felsinei) quello che strapazza una Cremonese che ritorna in Serie B. I lombardi (3) sono sembrati, a dispetto delle ultime prestazioni, rassegnati al loro destino. Bentornato al goal ad Arnautovic (goal da 8 con un assist di Barrow da 9), mentre l’unica nota stonata è l’ingenuità (da 2) con cui Orsolini si fa espellere (ce n’era bisogno di un fallo del genere sul 4-0?).

Una buona Atalanta (8) vince su un Verona (6) che ha comunque provato a dire la sua. Dopo un avvio incerto i bergamaschi hanno sciorinato gioco, pervenendo al goal con Zappacosta (rete da 10) e impadronendosi del match. Grave l’errore di Montipò (da 1) che consente a Pasalic di segnare, mentre diamo 9 a Hojlund per il suo goal. 9 a Sulemana per il gesto tecnico che solo la traversa gli impedisce di trasformare in goal e 3 a Scalvini per lo sconsiderato retropassaggio che solo il fato fa sì che non scaturisca in goal.

Il Milan (9) supera agevolmente una Sampdoria (4) che ormai non ha più nulla da dire. Supremazia netta dei rossoneri, che trovano cinque goal (ma sarebbero potuti essere di più) e rimangono in lizza per un posto Champions. 9 a Giroud per la tripletta, 9 alla parata di Ravaglia su Thiaw, 10 all’azione corale rossonera che porta al goal di Brahim Diaz.

Uno Spezia propositivo (7 ai liguri) avrebbe meritato di ottenere di più contro un Lecce (5) che ci è parso remissivo e quasi mai pericoloso. 5 a NZola perché in merito alla palla goal che gli è capitata sulla testa nel secondo tempo poteva decisamente fare meglio.

Bella gara tra Torino e Fiorentina (7 a tutte e due le squadre), con i granata più propositivi, ma con i viola che non hanno rinunciato ad essere pericolosi. 8 al cross di Kouamé per Jovic, 9 asl goal di Sanabria: da bomber di razza.

Il Napoli (7) vince contro l’Inter (6), la cui prestazione è stata indubbiamente condizionata dall’espulsione di Gagliardini (ingenuità da 2), con un uomo in meno i nerazzurri hanno logicamente dovuto fare una gara di contenimento, che gli era quasi riuscita bene, non fosse stata per la prodezza di Di Lorenzo (che goal! Da 10). 9 ad Anguissa per il suo goal e 8 a Lukaku per la “zampata” con cui regala il pareggio momentaneo alla sua squadra.

8 alla Lazio che domina ad Udine, anche se passa grazie ad un calcio di rigore. I biancocelesti però sono stati superiori ad un Udinese (5) che non si è praticamente mai resa pericolosa. 8 a Maurizio Sarri, che grazie all’ennesima prova convincente della sua squadra, può portarla a giocare la Champions.

Un Salernitana coriacea (7) costringe la Roma al pareggio. I giallorossi (5) forse hanno risentito delle fatiche di Coppa, ma non sono stati comunque brillanti, raggiungendo il pari solo nel finale. 10 a Candreva per il suo super-goal, 9 a Dia per il suo goal di tacco.

Chiudiamo con la sorpresina della giornata. Un Empoli da applausi (10!) travolge una Juventus che, dopo buoni dieci minuti iniziali, crolla e subisce i toscani, che avrebbero addirittura potuto segnare di più. Abulici, smarriti, senza né capo né coda, i bianconeri sono sembrati tutto fuorché una squadra di calcio. Dare colpa di tutto ciò alla nuova penalizzazione è riduttivo ed ingiusto, giacché la rosa della Juventus non è una rosa che deve perdere 4-1 ad Empoli, con tutto il rispetto. Menzione per l’azione del 2-0 toscano (da 8, anche se la fase difensiva bianconera nell’occasione è stata da “Belle Statuine” e da 3), per “Ciccio” Caputo e la sua doppietta (8), mentre a tutta la Juve diamo 4, eccezion fatta per l’unico che ha cercato di creare qualcosa (Chiesa, cui diamo 7 per l’impegno).

La Champions 22/23 delle italiane da zero a dieci-Quarti di finale d’andata

Ecco i voti alla partite delle squadre italiane in Champions.

L’Inter va a vincere meritatamente a Lisbona. Una squadra ordinata, tenace, aggressiva quando necessita, ha ragione dei portoghesi (5: si dimostrano inferiori all’Inter) e ipoteca l’accesso alla semifinale. Bravi tutti, ma sugli scudi Bastoni (due assist al bacio, uno sfruttato da Barella, l’altro no da Dumfries, entrambi da 9), Onana (pochi interventi, ma decisivi:8) e Mkhitaryan (8 anche a lui, perché è stato il migliore in un centrocampo che ha comunque funzionato benissimo).

Veniamo allo scontro tutto italiano fra Milan e Napoli. L’hanno spuntata i rossoneri (8), ma il Napoli ha semplicemente pagato il black-out degli ultimi venti minuti del primo tempo (7 agli azzurri). Nei partenopei si è vista la mancanza di Osimhen, mentre i rossoneri hanno dimostrato di essere squadra organizzata, capace tanto di difendere quanto di offendere. 9 all’azione del goal di Bennacer, impreziosita dalla magia da 10 con cui Brahim Diaz si libera di due avversari contemporaneamente, 9 all’azione personale con la quale Leao sfiora un goal da far venir giù lo stadio, 9 alla parata di Maignan su Di Lorenzo, 5 ad Anguissa per il fallo ingenuo con cui rimedia il (giusto) secondo giallo. Infine 2 all’arbitro Kovacs perché non ammonire Leao dopo che quest’ultimo spacca la bandierina del calcio d’angolo (gesto da zero) è un errore troppo marchiano. Senza contare che all’inizio lascia correre troppo, contribuendo a creare il clima di nervosismo che si è potuto vedere nel secondo tempo.

La Serie A da zero a dieci-Sesta giornata

I nostri voti alla sesta giornata di Serie A.

Iniziamo con Spezia-Milan. Vittoria sofferta per i rossoneri (7), che comunque dimostrano ancora una volta di essere squadra. Lo Spezia (6) nelle due partite con Juve e Milan è uscito a bocca asciutta, ma nonostante ciò ha dimostrato di essere una squadra tenace e ben organizzata. Continui così e siamo certi che i punti arriveranno. Citazione per Maldini III, che segna il suo primo goal in Serie A e merita 8, esattamente come Brahim Diaz, che zitto zitto ha già segnato tre goal in cinque partite ed è il capocannoniere della squadra.

Girandola di emozioni a San Siro, con Inter e Atalanta (9 a tutte e due) che danno vita ad un avvincente match. Gran bella partita, ricca di colpi di scena. Diamo 9 a Lautaro e a Malinovski per i loro due goal, 9 a Maresca e ai suoi collaboratori per aver ben diretto una partita difficile e per aver usato efficacemente il VAR, 8 a Musso per le parate, 5 a Di Marco per il rigore sbagliato.

Anche Genoa e Verona (8 a tutte e due) danno vita ad un’emozionante partita. Da segnalare la doppietta di Mattia Destro (che vale 10, specialmente per il secondo goal, alta scuola!), ormai ritrovato ai livelli di un tempo.

La Juventus (6) vince, ma continua a faticare (specialmente nel finale). Era dal 1988/89 che i bianconeri non prendevano 10 goal nelle prime sei giornate (nemmeno la Juve del tanto vituperato Maifredi li prese), considerando che in tanti hanno salutato il ritorno di Allegri come il ritorno di colui che avrebbe dato più solidità alla squadra, si può fare meglio. Bene Chiesa (7), bello il goal di Dybala (8), Morata si mangia un goal alla Calloni ed è poco incisivo (5). La Sampdoria (6), dopo una prima brutta mezz’ora,  ha contrastato i bianconeri riuscendo a rendersi pericolosa. Bene, riconosciamoglielo, Candreva (7).

Bella vittoria dell’Empoli (8), alla faccia di chi già vedeva Andreazzoli (8 pure a lui) in bilico. I toscani sfoderano una bella prova, al contrario del Bologna,  che nonostante l’errore di Arnautovic dal dischetto avrebbe potuto dare un altro senso all’incontro, alla fine ha meritato la sconfitta (e un 5).

Il Sassuolo (6)  vince contro la Salernitana, anche se probabilmente la Salernitana (6)  non meritava la sconfitta. I campani hanno giocato una buona partita, ma hanno avuto un torto clamoroso: non l’hanno buttata dentro!

La Fiorentina (7) vince e dimostra di voler fare sul serio, anche se l’Udinese (7) non meritava la sconfitta. Anche qui, bisogna fare lo stesso discorso fatto per la Salernitana, i friulani hanno giocato bene, ma non l’hanno buttata dentro!

C’era molta attesa naturalmente per il derby di Roma, che vedeva di fronte, oltre alle compagini capitoline, anche Sarri e Mourinho. L’ha spuntata la Lazio (8), che alla fine ci è sembrata più squadra dei giallorossi (5), anche grazie alla loro bruciante partenza. Dopo tante critiche, Sarri (8) si è preso una bella soddisfazione, sconfiggendo Mourinho (5), che dimostra di dover ancora lavorare parecchio per portare la Roma in alto, come pretendono da lui.

Il Napoli (10) vince e continua ad essere primo in classifica. Quella col Cagliari (5) è stata una sfida a senso unico, in cui è brillata la stella di Osimhen (9), praticamente immarcabile. L’anno scorso è mancato per diverse partite agli azzurri, i quali con lui in più possono veramente ambire a traguardi prestigiosi.

Concludiamo con Venezia-Torino. Noi diamo 6 a tutte e due le formazioni, il Toro nel finale per poco non fa il colpaccio con Mandragora, ma visto l’andamento della partita, il pareggio ci sta. Abbiamo letto critiche a Djidji per aver provocato il suo secondo rigore consecutivo. Mentre quello contro la Lazio è stato un intervento letteralmente da pollo, quello di ieri è stato un fallo inevitabile (o faceva fallo o l’avversario faceva goal), in tanti avrebbero fatto come lui, non raccontiamoci storie.

Inoltre

 Zero a Nicolò Zaniolo. Incommentabile.

La Serie A da tre a dieci-Prima giornata

Ripartono le nostre pagelle al campionato, con lo spirito che abbiamo sempre cercato di mantenere, racchiuso nelle parole di Toninho Cerezo: “Il calcio è felicità, goia di vivere. Il calcio è riso coi fagioli”.

L’Inter (10) è subito partita alla grande. Gran goal di Calanoglu (9), Dzeko (8) subito a segno e una convincente prova di squadra.

Bella partita tra Verona e Sassuolo (9) a tutte e due, con un gran goal di Traore (9) e uno Zaccagni (9) già ispirato.

Buona la prima anche per la Lazio (6), che però ha concesso troppo all’Empoli (6), ragion per cui riteniamo che abbia ancora molto da registrare. Milinkovic-Savic si è già comportato da leader (8).

L’Atalanta (7) vince, ma onestamente il Toro (7) non meritava di perdere. Siamo all’inizio, ma nei granata pare si sia già vista la mano di Juric. I granata hanno perso una partita, ma continuando su questi standard, la stagione può essere certamente più fortunata delle precedenti. Per l’Atalanta vittoria forse fortunata, ma contro questo Toro i punti raccolti sono stati d’oro. Bello il goal di Muriel (9).

Veniamo alla Juve (6). C’era molta attesa per la prima partita dell’Allegri-bis. C’è da sottolineare un ottimo Dybala (9) e un Cuadrado (8) che, passano gli anni, ma è sempre lui, ma Sczesny (3), sia sul primo goal, sia sul secondo, ha vanificato tutto. Resta il fatto che la squadra atleticamente pare abbia da lavorare parecchio. L’Udinese (6)  ci crede e alla fine ottiene un punto che sembrava insperato.

Tra rossi, goal e quant’altro, girandola di emozioni al Dall’Ara tra Bologna e Salernitana (noi diamo 8 a tutte e due). Bene Arnautovic (subito in goal).

Buona la prima anche per Mourinho e la sua Roma (7). C’è ancora tanto da lavorare, ma le premesse ci sono eccome. Zaniolo con la sua ingenuità (3) ha rischiato di compromettere una partita ben incanalata. La Fiorentina (5) ha ancora parecchio da lavorare.

Buona vittoria (considerando che è stata ottenuta in 11 contro 10) del Napoli contro il Venezia (5, non ci siamo ancora). Anche per Osimhen e l’ingenuità commessa (3) vale il discorso fatto per Zaniolo.

Bella anche Cagliari-Spezia, con gli ospiti che pare abbiano ancora ilo vizio dello scorso anno, ovvero non saper gestire i vantaggi, ma che comunque giocano a calcio e per questo meritano un 7. Bella la reazione del Cagliari (5 per il primo tempo, 7 per il secondo, media 6). Belli pure i goal di Gyasi e Joao Pedro (8).

Il Milan (7) ottiene una buona vittoria. Brahim Diaz merita 10, ma non per il goal, che è più dovuto ad un errore di Audero (5) che alla sua bravura, semplicemente perché si tromba Ana Mena.

Buona (nonostante la sconfitta) anche la prova della Sampdoria (7) a cui è mancato solo il goal, anche per merito di un ragazzo che, almeno la prima partita, non ha certo  fatto rimpiangere Donnarumma: Mike Maignan (9).