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NATALE 2020 TRA MASCHERINE, TAMPONI, VACCINI, SPERANZE E BRUTTE SENSAZIONI

Natale 2019 fu il mio primo natale da disoccupato, speranza e disperazione camminavano a braccetto. Spesso la seconda sopravanzava la prima che, pur a fatica, riusciva a ripristinare gli equilibri riponendosi al suo fianco. A volte addirittura sopravanzandola, soprattutto quando sembrava palesarsi all’orizzonte un’opportunità di lavoro.

All’epoca di covid si parlava con contenuta preoccupazione per via delle notizie che giungevano dalla Cina dove l’epidemia era esplosa mietendo vite umane, ma in occidente sembrava non ve ne fosse traccia. Ascoltando i vari “esperti” che attraverso i media esprimevano le proprie opinioni sulla diffusione del virus, tranquillizzando spettatori e lettori sull’impossibilità che l’infezione potesse diffondersi anche in Italia, la mente era protesa a pianificare il futuro ricco di speranze ma povero di realtà.

Oltre al lavoro avevo in progetto la pubblicazione del mio primo romanzo e, poco prima di Natale, quell’eventualità si realizzò grazie alle Edizioni Helicon cui piacque il manoscritto che avevo loro inviato, dicendosi disponibili a pubblicarlo. Un bel regalo di Natale. Ma soprattutto una bella botta di adrenalina vista la sfiducia che alimentava le mie giornate.

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