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“SOGNI RUBATI”, L’ULTIMO DECENNIO FASCISTA A POZZUOLI RACCONTATO DA SIGLINDA GENTILE LOPEZ

Ambientato tra Pozzuoli, la penisola sorrentina e la Marsica nel decennio 1935-1945, epoca in cui si consolida il fascismo e scoppia la tragedia della guerra, Sogni rubati di Siglinda Gentile Lopez, edito da MEF, è la narrazione dettagliata e a tratti cruda, di una società perennemente in conflitto tra quanti sostengono Mussolini e chi invece lo contesta e contrasta mettendo a repentaglio la propria vita e la sicurezza della propria famiglia pur di osteggiare le brutture del fascismo culminanti nelle leggi razziali  e nell’adesione al conflitto bellico al fianco di Hiltler.

Sullo sfondo di questo agghiacciante scenario, si intrecciano le storie di uomini e donne che, nonostante la repressione, la persecuzione agli ebrei e l’incubo della guerra, lottano con tutte le forze per dare corpo ai propri sogni e alle proprie ambizioni.

Con una scrittura asciutta e lineare, priva di sussulti emotivi – diversamente da quella che caratterizza il suo primo romanzo Pietre al sole dove invece il coinvolgimento emozionale del narratore lo si percepisce chiaramente – con il sostegno di un lungo lavoro di ricerca storica, senza mai cadere nella retorica, attraverso le vicende delle famiglie Franchi e Caravella – la prima dichiaratamente anti; la seconda schierata con il regime, in particolare le donne che intravedono nei gerarchi la chiave per il successo sociale e artistico e quindi vi si concedono sfacciatamente, incuranti di ridicolizzare il capofamiglia la cui nomea di cornuto uomo molle è nota a tutti –  la Gentile ricama un romanzo storico nella migliore tradizione del genere, accedendo i riflettori sulla Pozzuoli dell’epoca; mettendone in risalto le svariate storture e contraddizioni; rendendo omaggio a quanti persero la vita a causa del fascismo e della guerra, citando nomi e cognomi. […]

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LA SCRITTRICE PUTEOLANA SIGLINDA GENTILE LOPEZ SI RACCONTA

Dopo aver letto PIETRE AL SOLE, di Siglinda Gentile Lopez, affascinato dalla storia e dalla qualità della prosa, mi misi alla ricerca dell’autrice per complimentarmi con lei, seppure con ritardo – mi aveva omaggiato del libro diciotto anni fa durante un premio letterario –  per la bellezza del romanzo. A seguito di ricerche, sono riuscito a rintracciarla. Come avvenne all’epoca del nostro primo e, finora, unico incontro, anche in questo caso, seppure per interposta persona, ci siamo scambiati i reciproci scritti – lei mi ha donato l’altro suo romanzo SOGNI RUBATI, io IL RAGAZZO CHE DANZÒ CON IL MARE. Grazie alla tecnologia, con l’ausilio di suo figlio Raffaele, siamo riusciti a organizzare un’intervista in video chat.

Come nasce Siglinda Gentile Lopez Scrittrice?

Fin da bambina mi è sempre piaciuto scrivere. A scuola componevo delle novelle così lunghe che la maestra mi chiamava la piccola scrittrice. In seguito ho iniziato a comporre poesie e poi racconti. Ma l’input per intraprendere l’attività di scrittrice mi è venuto all’epoca del bradisismo: in quei momenti forte è stato l’impulso di raccontare quanto stava avvenendo. Per PIETRE AL SOLE come ambientazione ho scelto Via Napoli perché è lì che ho vissuto la mia infanzia e la mia adolescenza. […]

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