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Ora di religione islamica.

L'ultima violenza, in termini di tempo, alla nostra cultura, viene dal viceministro allo Sviluppo economico Adolfo Urso, che ad Asolo, durante una conferenza sull'immigrazione, propone l'insegnamento della religione islamica nelle scuole pubbliche. Questo, a suo dire, servirebbe a evitare le scuole coraniche, "fonte di ghettizzazione e di contrasto". Fulminee, ovviamente, le reazioni della politica. Deciso 'no' della Lega, con Castelli che definisce la proposta "strumentale", "una provocazione" volta a seminare confusione dopo l'attentato di Milano, ricordando poi che niente del genere è menzionato nel programma di Governo, e con Calderoli, che ritiene impossibile avvicinarsi a chi "non adotta criteri di reciprocità e all'estero non riconosce i nostri diritti". Contraria la Santanchè, del Movimento per l'Italia, che ritiene la proposta contrastante con la volontà di dare alla nazione una cultura e un'identità definite. No anche da Cota e Bocchino, mentre Giovanardi stila quattro "fermissimi no", sintetizzabili nel non ghettizzare i musulmani, nel far loro conoscere la nostra cultura "intrisa di Cristianesimo", nel problema della differenza nell'Islam tra Sciiti e Sunniti e nella necessità di arruolare insegnanti extracomunitari. Mentre Casini definisce l'idea "avventata", secondo Rotondi e Boniver "è il cavallo di Troia verso un multiculturalismo alla olandese". Anche la CEI esprime la sua opinione, con Bagnasco che invoca il rispetto del Concordato e ricorda come l'ora di religione cattolica sia "non una catechesi confessionale ma una disciplina di cultura". Sul fronte del 'sì' IdV e PD, mentre all'interno del Governo sono favorevoli Bernini ("un arricchimento" per una "coabitazione religiosa"), della Vedova e Malan, valdese, che vorrebbe un superamento del Concordato e una legge sulla libertà religiosa "adeguata ai tempi". Plaude, poi, Ahmad Vincenzo, presidente degli Intellettuali Musulmani Italiani e membro dell'Assemblea Generale della Grande Moschea di Roma, totalmente favorevole alla proposta, verso l'intesa con la comunità islamica in Italia. Garantisce che la Grande Moschea assumerà insegnanti "lontani da ogni condizionamento fondamentalista", e definisce "manifestazioni d'ignoranza e d'inciviltà" le obiezioni mosse alla proposta. Inoltre, vuole scongiurare "la deriva razzista e islamofobica che sta subendo il nostro Paese". Certo, perché una mattina ci siamo svegliati e abbiamo deciso tutti di avere paura del fondamentalismo islamico, senza motivo. Evidentemente, non si è mai chiesto il perché di questa paura. Secondo lui, certo in malafede, molti italiani sarebbero razzisti verso i poveri musulmani che non hanno nessuna colpa. A quanto pare non ha sentito dei casi di Hina e di Sanaa, e di certo non si è accorto dell'attentato di Milano. Vincenzo chiede che gli italiani mostrino maggiore tolleranza verso la comunità islamica, e "un più rigoroso rispetto delle libertà fondamentali". Vorrei sinceramente sapere di quali libertà stia parlando. Non mi sembra che i musulmani siano diffidati dal professare la loro religione, sia al Liceo sia all'Università vedo ragazze musulmane con il velo, e vedo moschee che nascono come funghi. A me pare che queste siano le libertà fondamentali nell'ottica religiosa. Ma forse Vincenzo, per "libertà fondamentali", intendeva l'istituzione di tribunali islamici, e magari la legalizzazione della shari'a come legge parallela a quella italiana, come avviene in Gran Bretagna. Magari vorrebbe la 'libertà fondamentale' di stuprare e ripudiare le donne, di far morire dissanguati gli animali nella Festa del Sacrificio, cosa che già si fa, o di sposare bambine di nove anni a pedofili sessantenni. Sono queste le libertà che la sinistra vorrebbe concedere? Direi di sì, perché non ne vedo altre che già non siano concesse ai fedeli di Allah. È proprio il multiculturalismo all'olandese che Urso persegue, concedendo ai musulmani tutto quello che chiedono senza pretendere nulla. Urso, inoltre, chiede la cittadinanza per chi condivide "i valori e i diritti costituzionalmente garantiti". Non vedo quali altri diritti costituzionali possano essere concessi agli islamici. Basta leggere la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo nell'Islam per accorgersi di quali diritti umani si stia parlando. Più di concedere il velo, permettere continuamente la costruzione di nuove moschee e assicurare la professione della religione islamica non capisco quali altre libertà, in accordo con le leggi italiane, Vincenzo pretenda. Sull'insegnamento, giusta l'obiezione di Giovanardi: Sciiti e Sunniti non si amano, come dimostrato dall'attentato in Iran, quindi quale religione insegneranno gli uomini scelti dalla Grande Moschea? Fa ridere, poi, la dichiarazione secondo cui gli insegnanti non saranno fondamentalisti: magari qualcuno non lo sarà, ma sono stati scoperti vari imam di buon nome che reclutavano terroristi, quindi chi può essere sicuro che in quell'ora i ragazzi non saranno catechizzati all'Islam integralista? Sinceramente, della parola di Vincenzo non mi fido. E su che logica si basi il collegamento fra insegnamento dell'Islam e integrazione qualcuno me lo dovrà spiegare, perché da solo non ci arrivo. Se i ragazzi sono istruiti alla religione su cui si fonda la loro cultura come potranno integrarsi con la nostra? Se vengono insegnati loro i precetti del Corano come faranno ad accettare le leggi occidentali, bastate sulla tolleranza e sulla libertà, concetti inconciliabili con quanto è scritto nel libro? In tredici anni di scuola, nell'ora di religione non ho mai sentito un solo precetto catechistico: le lezioni vertevano sull'attualità e sui concetti di amore e carità verso il prossimo, con esempi come Mamma Nina e Odoardo Focherini. Concetti tanto in accordo con la cultura occidentale quanto innegabilmente positivi. Abbiamo parlato di Gesù, e di tutto l'amore e la bontà che ha espresso nella Sua vita terrena; obiettivamente, contrasta con un Maometto guerriero che decapitò personalmente centinaia di ebrei alle porte di Medina. Anche se l'insegnamento fosse puramente nozionistico, cosa dovrebbero pensare i ragazzi delle opere del loro profeta? Come sempre, gli attentati di Londra insegnano: i ragazzi erano integrati, ma è bastato un po' d'indottrinamento religioso per tramutarli in feroci terroristi, il cui unico scopo era uccidere quanti più infedeli possibile. Sempre sull'insegnamento mi chiedo: se i musulmani hanno la loro ora di religione perché non devono averla i sikh, gli induisti, i buddhisti o gli shintoisti? A questo punto direi che è un loro diritto, se lo è quello degli islamici. Un amico mi aveva dato l'idea di un'ora in cui fossero insegnate tutte le religioni: come prevedevo, però, gli islamici non hanno nessuna intenzione in merito. Loro vogliono insegnare la loro religione, e sicuramente senza nessuna intromissione scolastica. E adesso vorrei sapere cosa ne pensano i comunisti e gli ateisti di questa proposta, loro che tanto si sono scagliati contro l'ora di religione cattolica nelle scuole statali: vincerà la loro dichiarata volontà di avere scuole atee o il loro violento odio verso la Chiesa? Personalmente propenderei per la seconda ipotesi, considerando la nullità della loro coerenza. Ma sono curioso di sentire da loro il proprio parere in merito.

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Commenti al Post:
naticek
naticek il 19/10/09 alle 13:11 via WEB
Come si potrà evincere dal post sul mio blog, ero nettamente contrario anche io , ma poi quando ho letto il vero scopo di questa proprosta, quasi quasi non mi dispiace. Lo scopo è quello di allontanare i bambini dal lavaggio del cervello da parte degli Iman fondamentalisti, anzi io proporrei che nelle moschee anche l'ora di preghiera fosse in Italiano, in modo che tutti capiscano quello che dicono. Se il corano viene insegnato nella maniera giusta ai bambini , potremmo avere la soperanza che non vengano, più creati dei possibili ignoti kamimaze, Se questi bambini hanno di fronte a loro un mussulmano che spoiega in modo diverso dall'Iman fondamentalista , il corano, potrebbero avere qualche dubbioi, e cercare di capire chi dei due sbaglia, e quasto non mi sembra male. Tanto più che l'ora di religione sarebbe volontaria, ma a questo punto c'è da domandarsi .co,e ,ai l'ora di religione cattolica, non è volontaria pire essa? se in una classe ci sono ragazi mussulmani, non dovrebbero essere tenuti ad assistere a quelle lezioni(tanto più che sono ora di ripasso, di scopiazio, ed di chiacchiere )Poi non ho capito se il voto di religione cattolica fa media con glòi altri voti, ci sarebbe una disparità da chi la frequenta e chi no!Se così fosse non sarebbe costituzionale per il famoso articolo tre della costituzione tanto sbandierato in questi giorni passati
 
 
Antares_89
Antares_89 il 19/10/09 alle 15:32 via WEB
E' chiaro che lo scopo dichiarato di questa proposta era di allontanare i bambini dalle scuole coraniche, dove sono obbligati a imparare praticamente a memoria il Corano: un vero lavaggio del cervello, come dici tu. I problemi, però, non mancano, come mi sembra di avere spiegato nel post. Come possiamo sapere cosa spiega il professore durante quelle ore? E, anche se non catechizzasse, come temo farebbe, i ragazzi, dovrebbe comunque introdurli al Corano. E dovrebbe dirgli che il profeta Maometto ha sposato una bimba di nove anni e che, come ho detto, ha decapitato da solo centinaia di ebrei. Comunque la si guardi, la situazione è abbastanza difficile. Io penso che si potrebbe trovare una soluzione di compromesso, e mi dispiace di non averla scritta nel post. Secondo me l'ora di religione cattolica deve rimanere, poiché la stragrande maggioranza degli studenti italiani hanno una cultura cristiano-cattolica. Poi bisognerebbe organizzare un'ora settimanale di studio delle religioni in generale, cui possano partecipare tutti gli studenti non cristiani e magari anche qualche interessato studente cattolico. Ma non credo sia giusto organizzare un'ora solo per i musulmani. In questo modo si discriminerebbero tutti gli altri studenti non musulmani né cattolici. Sono d'accordo, assolutamente, sul fatto che nelle moschee la preghiera debba essere fatta in italiano. Capisco che l'arabo sia la loro lingua sacra, ma per ragioni di sicurezza la predica dovrebbe poter essere compresa anche da noi. Non si contano le moschee dove sono stati arruolati terroristi, e magari in molte altre non si arruolano kamikaze ma si predica l'odio. Tornando alla scuola, poi, ripeto che non vedo come si possano integrare ragazzi riconducendoli alla loro cultura madre. E anche se l'insegnante fosse un uomo onesto, non è detto che i genitori non mandino i figli anche a una scuola coranica. Gli attentatori di Londra, come ho scritto nel post e come ha ricordato anche Maroni, sono stati creati da questo. Perfettamente integrati a scuola per trasformarsi poi in un manipolo di terroristi suicidi. Comunque sia, il Governo sembra abbastanza contrario a questa proposta, e io ne sono felice. Non per partito preso, ma perché penso che le cose possano migliorare, seppur lentamente, anche con il metodo d'insegnamento che già usiamo. Perché l'ora di religione islamica nelle scuole statali non comporta certo l'automatica chiusura di tutte le scuole coraniche. E' solo un'opinione, che potrebbe facilmente essere smentita dai fatti. Spero di trovare il tempo, in questi giorni, di leggere il tuo post. Buona settimana, Amico mio. Emanuele.
 
fucio02
fucio02 il 19/10/09 alle 13:40 via WEB
Emanuele, come sempre, esprimi i concetti con grande schiettezza ma sempre con garbo. A tale proposito, ti cito un articolo scritto su "La Padania" in cui viene intervistato uno studioso egiziano il cui pseudonimo (per ragioni di sicurezza) è Olivia. Citando, Leone Caetani, uno studioso dell'Islam dell'inizio del secolo scorso, Olivia dice che nell'Islam vi è un atteggiamento chiamato "Taqia" ossia "dissimulazione". L'islamico che segue questo atteggiamento si dice "rispettoso" dei nostri valori ma in realtà nasconde il suo vero pensiero che è volto alla Jihad. Secondo molti dotti islamici il mondo è diviso in Dar El Salam, ossia "Terra di pace" (che nella loro concezione è rappresentata dai Paesi islamici) e in Dar Al Harb, ossia la "Terra di guerra", i Paesi non islamici. Esiste quindi, fra l'Occidente è l'Islam c'è un conflitto ideologico che è stato innescato dall'Islam stesso. Cordiali saluti.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 19/10/09 alle 17:54 via WEB
Quando ho letto "Dar El Salam" mi è subito venuta in mente una città, Dar es Salaam, la capitale della Tanzania. Il concetto è più o meno quello del Pakistan, letteralmente 'il Paese dei puri', come a dire che gli altri sono tutti impuri. E Dar El Salam è la stessa cosa, una dichiarazione di guerra: un nome che invoca la divisione fra i 'giusti' e i 'nemici', che proclama la guerra religiosa, che incita all'odio. Devo farti i complimenti, ancora una volta, per la tua cultura, davvero vasta: del 'Taqia', infatti, non avevo mai sentito parlare. Immaginavo, certo, che molti fondamentalisti islamici si nascondessero sotto una maschera di integrazione, ma non pensavo che questa pratica fosse così precisa e organizzata da avere addirittura un nome. Per questo, è difficile da dire, ma non credo sia possibile fidarsi del tutto di un musulmano. Per quanto integrato e 'normale' possa essere, chi dice che anche la sua non sia solo una maschera, che nasconde il volto dell'odio? Gli attentatori di Londra non hanno avuto remore: magari quel giorno, facendosi esplodere, hanno ucciso anche loro compagni di scuola, magari con i quali avevano parlato il giorno stesso. Avevo sempre avuto sentore che una cosa del genere fosse possibile, e ora tu mi dai la testimonianza che non solo è possibile, ma è una pratica fondata. Sicuramente al mondo vi sono milioni di musulmani buoni, che non condividono nessun tipo di guerra religiosa, e che sono aperti al dialogo, ma come si fa a riconoscerli? Tutti, a questo punto, potrebbero essere in atteggiamento di 'Taqia'. Di chi fidarsi, quindi? I telegiornali qualche tempo fa ci hanno riportato la storia di un padre musulmano 'normale' e integrato che uccide la figlia solo perché innamorata di un italiano. Di quante altre tragedie abbiamo bisogno per renderci conto del pericolo che questa religione porta? Ti faccio ancora i complimenti, Amico mio, per le informazioni che sempre porti. A presto. Emanuele.
 
naticek
naticek il 19/10/09 alle 17:16 via WEB
beh, essendo in casa noistra la lezione si terrà in Italiano, lingua che in Italia dovrebbero usare anche durante le loro funzioni religiose, e da persone che noi stessi italiani metteremo in cattedra..... e? vero che c'è un dualismo islamico che ppone l'un contra l'altra armata due fazioni religiose, ma devi anche ammettere che tra la religione cristiana esistono tante branche che non si vedono d buon occhio tra di lor, e la religione cristiana vuole l'amore tra i fratelli! Incongrenza?
 
 
Antares_89
Antares_89 il 19/10/09 alle 18:18 via WEB
Il Cristianesimo vuole l'amore tra i fratelli, è vero. Ma le guerre religiose fra cristiani sono vecchie di secoli. L'ultima è stata quella irlandese, ma i motivi non erano certo solo religiosi. Il fatto è che in Italia l'ora di religione verte sulla religione cattolica, poiché in Italia la maggior parte delle persone è cattolica. Questo non lo si può dire degli extracomunitari musulmani. O sono sciiti o sono sunniti. E l'insegnante cosa deve fare? E' come se il mio insegnante di religione fosse al contempo protestante e cattolico. Il problema non si pone per la nostra ora di religione cattolica, ma si pone per quella che sarebbe un'ora in cui il professore islamico non sa a che studenti sta parlando. Non sa se condividono quello che dice o meno. Quanto alla lingua è chiaro che debbano usare l'italiano. Ma chi sta a controllare? Chi dice che il professore non si metta a insegnare i precetti del Corano, invece di spiegare la storia dell'Islam? Servirebbe sempre qualcuno che rimanga lì a controllare, ma non credo sia possibile. Anche se sarebbe sicuramente giusto. In merito, ti consiglio di leggere il commento di fucio02 sulla 'Taqia'. E' una cosa abbastanza spaventosa.
 
   
naticek
naticek il 20/10/09 alle 12:20 via WEB
INSOMMA, IO GIOCO CUORI E TU RISPONDI PICCHE. sTIAMO DICENDO COSE DIVERSE, IO DICO CHE SE LO SCOPO è QUELLO, BENE SE NE PUò STUDIARE LA SOLUZIONE, ALTRIMENTI NO. qUELLO CHE DICI TU FA PARTE DELLA EVENTUALE SOLUZIONE SUCCESSIVA (scusa le maiuscole)
 
     
Antares_89
Antares_89 il 22/10/09 alle 18:42 via WEB
Sì, forse non ci stiamo intendendo alla perfezione, ma credo che quello di cui entrambi stiamo parlando sia importante. Evidentemente abbiamo due concezioni diverse dell'insegnamento e, soprattutto, della religione. Questo si risolve, ovviamente, nell'incomprensione per quello che riguarda l'insegnamento della religione. Lo scopo cui noi, e non solo noi, tendiamo, penso sia lo stesso, più o meno. Le differenze stanno nel come attuarlo, e dobbiamo sperare che queste differenze non ci impediscano di raggiungere il nostro scopo.
 
Vince198
Vince198 il 20/10/09 alle 09:51 via WEB
Ieri sera ho assistito ad una trassmissione sul tema e, con piacere, mi son rivisto nelle parole, nei concetti espressi da Magdi Cristiano Allam - ex musulmano che conosce molto bene quella religione e qual'è il suo scopo, meglio di chiunque altro, me, te etc.. - in tutte le sue pieghe, ora divenuto per sua espressa scelta cristiano cattolico e che proprio per questa scelta è costretto a vivere sotto protezione (conosci le loro regole per chi abbandona l'Islàm, vero?) - che ha ben chiarito i rischi che corriamo se rendiamo esaustiva quella proposta. Daltronde qui, nel tuo blog, ho già espresso le mie forti riserve sulla religione islamica, anche sulla sua discutibile storia e non sto a ripetermi (son anche concetti di Allam prima che diventasse cattolico, oltretutto) perchè penso che tu le conosca bene, caro Emanuele. Dai un dito a questi signori e loro, si prendono tutta la mano, il braccio e alla fine tutto il resto. E di reciprocità non se ne può parlare con costoro, neanche portare un crocifisso appeso al collo a casa loro, anche per strada: ti mettono in condizione solo di togliertelo immediatamente, altrimenti i guai sono assicurati.. Pertanto il mio no - per quel poco che può valere, ovviamente - a questa proposta è chiaro, stentoreo e irreversibile. Semmai dovrebbero essere loro a conoscere a fondo le nostre tradizioni! Cosa che si guardano bene dal fare.. Un caro saluto, Vince
 
 
Antares_89
Antares_89 il 21/10/09 alle 22:16 via WEB
Quanto ai rischi che corrono quelli che pubblicamente affermano la pura verità di quello che è l'Islam applicato le testimonianze si sprecano: da Daniela Santanché alla compianta Oriana Fallaci, da Ayaan Hirsi Alì a Geert Wilders. A Magdi Cristiano Allam. Grazie a Dio queste persone non si sono lasciate spaventare dall'orribile omicidio di Theo Van Gogh, e continuano nella loro opera di informazione. E nonostante dicano verità inconfutabili vengono definiti razzisti e islamofobici. Questo dice tutto sui 'taglialingua' di cui forse avrai sentito parlare, un termine che ho letto su un libro di Allam, "Europa Cristiana Libera". I concetti, ovviamente, sono sempre gli stessi. Sono gli stessi di cui da mesi parlo su questo blog e sui quali da mesi tutti noi discutiamo. Sono concetti talmente ovvi che solo chi si vuole mettere per partito preso contro di noi può andarci contro. Il pericolo islamico è vero, è reale, ed è incredibile come la gente non se ne accorga e continui a vivere senza fare nulla. E' questo, avrai capito, il 'colpevole torpore' di cui a volte parlo a proposito dell'Occidente. Mentre noi dormiamo loro si infiltrano nella nostra società, e grazie alle sinistre, bramanti voti, hanno sempre più possibilità e privilegi. Ormai hanno capito che basta chiedere e suito tutto gli viene fornito su un piatto d'argento. E chi si oppone e cerca di risvegliare l'Occidente, come ho detto prima a proposito di Allam e degli altri, è un razzista che odia i poveri musulmani. Che ce ne siano di buoni, mi sembra di averlo scritto, è vero, ma, come scritto da Allam nel libro sopra citato, una minoranza forte (i fondamentalisti) ha sempre la meglio sulla maggioranza debole (i moderati). Noi dovremmo avere paura e reagire, e invece continuiamo a dormire e a dare ai musulmani tutto quello che chiedono, senza pretendere nulla. Vero quello che dici sulla reciprocità: un concetto a loro sconosciuto, o, se conosciuto, apertamente rifiutato. Così come è assurdo imporre a noi di conoscere la loro cultura al posto della nostra. Chiedere che siano loro a conoscere e rispettare la cultura del Paese che li ospita è forse chiedere troppo? Per molti, a quanto sembra, sì. Grazie a Dio ci sono persone come Allam e Wilders che fanno scelte coraggiose, mettendosi contro non solo i fondamentlaisti islamici, ma anche tutti i 'taglialingua' nostrani. Chissà che la loro opera non sia rivalutata, prima che sia troppo tardi. Grazie per il tuo commento. Ti abbraccio, Amico mio. Emanuele.
 
luloca
luloca il 20/10/09 alle 11:54 via WEB
Personalmente ritengo che la scuola non dovrebbe mai avere a che fare con la religione, così come avviene nel resto del mondo civilizzato. Chi vuole una educazione religiosa per i suoi figli, si rivolga alle parrocchie o alle equivamenti di altri culti. Trovo che sprecare il danaro nella scuola per mettere su queste inutili ore di religione, quando poi magari mancano i soldi persino per il riscaldamento, sia una idea davvaro insensata. Oltretutto io, che non sono credente, attraverso le tasse che pago, in questo modo, sono costretto a mantenere il clero, che in Italia si sostenta in larga parte attraverso il ministero dell'istruzione. Non lo trovo giusto! Che si trovino un lavoro vero come tutti gli altri! Se poi consideriamo che gran parte delle credenze religiose stridano in modo enorme contro le leggi dello stato italiano, il quadro é completo. E' assolutamente deleterio che nella stessa aula dove magari si studia l'evoluzionismo, subito dopo arrivi qualcuno che ti parla dell'arca di Noé o di altre idiozie simili. Altrettanto negativo e in antitesi alle leggi dello stato, parlare di matrimonio indissolubile, o di aborto come omicidio. A mio avviso la religione ha una sua ideologia, che nulla ha a che vedere con uno stato laico e con i servizi che questo può offrire ai cittadini. La scuola é un servizio dello stato, come tale é obbligata ad uniformarsi all'ideologia dello stato, non certo asservita a contenuti di carattere religioso di una qualsiasi origine e natura. La pedagogia ha necessità di una sua coerenza. Mischiare religione e scuola di uno stato laico é incoerente.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 22/10/09 alle 19:44 via WEB
Ovviamente lei non ha capito quello di cui si sta parlando, ma ovviamente non me ne stupisco. Mi chiedo se lei sappia leggere oppure interpreti quello che scrivo come le pare. Mi sembra di aver scritto più e più volte che l'ora di religione, a scuola, non è un'ora di catechismo, in cui ai bambini viene insegnato come si fa la Confessione o la Cresima. Quello che si insegna durante l'ora di religione è semplicemente la storia della religione. Si parla di come è nata, di chi ne sia il capostipite, di quali siano i precetti che la differenziano dalle altre, di quante persone credano in quella religione. E si spiegano anche molte cose cui i bambini sono abituati, magari durante le conversazioni in famiglia. Viene ovviamente privilegiata la religione cattolica poiché si presuppone che la maggior parte dei ragazzisia di cultura cattolica. Ecco, si ricordi questa parola: cultura. Perché nonostante tutto quello che lei e quelli come lei vogliono far credere, la cultura italiana e, per estensione, occidentale, è impregnata di cultura cristiana. Pensi ai nomi delle vie, ai nomi di persona, ai monumenti, alle domande di cultura popolare proposte nei quiz televisivi. Questa è la nostra cultura, ed è la cultura che viene insegnata durante le ore di religione. Non mi è mai stato insegnato come fare la Comuniuone durante le ore di religione, e il professore non ci ha mai confessati. E' una semplice storia delle religioni, poiché a volte si parla anche delle altre religioni. Ma non in opposizione al Cristianesimo, bensì su base paritaria. Quello che lei dice sulle aule è assurdo. A parte il fatto che se si studia l'evoluzionismo si è troppo grandi per stare ancora studiando l'arca di Noé, la Chiesa ha da tempo accettato le teorie evoluzionistiche, e ha conservato la teoria creazionista solo su base spirituale. Il fatto che lei definisca queste cose "idiozie" non è che la conferma del suo bieco razzismo religioso. Che molti precetti religiosi non coincidano con le leggi statali è vero, ma questo non riguarda certo la religione cattolica. Cosa c'è nel Cattolicesimo che stride con la legge italiana? E' solo la religione musulmana che si oppone alla legge italiana, che fa di tutto per mantenere vive pratiche barbare e anacronistiche, incompatibili con le leggi di un Paese civilizzato. Lei dice, giustamente, che la scuola è un organo statale, e come tale deve fornire un'istruzione in base a quella che è la cultura del Paese. Bene, qindi si deve parlare anche di religione. Prima le ho fatto vari esempi di come la religione cattolica impregni profondamente tutta la cultura italiana. Che poi lei non voglia accettarlo è un suo problema, che, d'altra parte, conoscevo gia.
 
   
ninoB
ninoB il 22/10/09 alle 23:24 via WEB
se fosse realmente come dici tu, a quel punto la religione non la insegnerebbe un prete, ma un professore nominato dal ministero dell'istruzione, non certo dal vescovo come avviene ora. Mi pare che ti arrampichi sugli specchi. Quando andavo a scuola io, nell'ora di religione, o ci facevano il catechismo oppure acchiappavamo le mosche (più la seconda!). Quello che ha un problema non é luloca, che parla in perfetto accordo con il suo modo di vedere, ma sei tu che parli di essere cristiano senza esserlo sul serio.
 
     
Antares_89
Antares_89 il 23/10/09 alle 17:37 via WEB
Non so quando andasse a scuola lei, ma immagino che se invece di acchiappare le mosche avesse ascoltato la lezione adesso non starebbe qui a rendersi ridicolo, come suo solito, del resto. Io parlo per esperienza personale, e la mia esperienza è di tredici anni di scuola, con un'ora di religione alla settimana. Non sono tenuto a giurarle niente, ma le assicuro che in quei tredici anni non ho mai fatto niente che fosse anche lontanamente catechistico. Dipende, ovviamente, da cosa intende lei per "catechismo"; non lo so, ma immagino che ne abbia un concetto sbagliato. Sempre per esperienza personale, la informo che sono educatore di Azione Cattolica, e ogni sabato sono a contatto con quello che è il vero catechismo. E le assicuro che è molto diverso da quello che si fa a scuola durante l'ora di religione. A parte il fatto che ad insegnarla non è un prete, come forse accadeva ai suoi tempi, ma un laico, i temi trattati sono amicizia, carità, solidarietà, con frequenti richiami all'attualità e, non di rado, confronti con le altre grandi religioni. Direi che è davvero luloca quello che ha un problema (e anche lei, se gli dà corda), perché è sì in accordo con i suoi princìpi, ma se questi sono sbagliati è ovvio che cade in errore. Assurda e presuntuosa la sua ultima affermazione, ma non merita neanche la mia rabbia. Io so di essere cristiano, e non sarà certo una persona come lei a farmi venire qualche dubbio. So cosa significa essere cristiano, e il ruolo che mi è stato conferito dal mio parroco direi che lo dimostra appieno. Come potrei non esserlo, se un prete mi ha ritenuto idoneo a fare l'educatore? Probabilmente lei dirà che la Chiesa non c'entra nulla, ed è per questo che per me il discorso può anche chiudersi qui. Non so se lei sia ateo o ritenga di essere cristiano. So semplicemente che se non riconosce la Chiesa non è in Grazia di Dio.
 
     
luloca
luloca il 27/10/09 alle 10:11 via WEB
E' esattamente così Ninob. Gli insegnati di religione vengono nominati dai vescovi, in barba ad ogni regola sui concorsi pubblici, loro fanno quello che gli pare. Poi però é il ministero che paga! In pratica i soli ad insegnare religione sono, i preti, le monache o comunque gente vicina alla curia, ultimamente anche alcuni spretati. E' un modo che hanno trovato per sostentare economicamente il loro apparato. Solo che questo avviene a spese della comunità anke dei non credenti. Per me é uno schifo assoluto! Che poi,ammesso e non concesso che insegnino anche altre religioni, che titoli possa avere un cattolico per insegnare i contenuti di altre religioni ancora non l'ho capito minimamente. E' come se mettessero un mullah a fare lezione di cattolicesimo... chissà se loro sarebbero d'accordo? In oltre dai miei ricordi di scuola, la lezione di relione iniziava sempre con il padre nostro... e ciò la dice lunga su quanto questa ora di religione fosse effettivamente di insegnamento, o di mero indottrinamento.
 
   
luloca
luloca il 27/10/09 alle 10:25 via WEB
Se parli di cultura, dal canto mio sfondi una porta aperta. Io sono un appassionato dell'arte sacra, un po di tutta, ma in particolare quella bizantina e rinascimentale. Mi sono occupato per molto anni di restauro. Nel caso però dell'ora di religione, la cultura non c'entra un fico secco e non ha alcun senso insegnarla a scuola. Se l'ora di religione fosse affidata ad un vero professore, che ne analizza i contesti, ne mette in relazione i contenuti con l'aspetto culturale e storico, non potrei che essere d'accordo. Il fatto é che una lezione di religione, che in questo caso sarebbe meglio intendere di "indottrinamento cattolico", inizia con una preghierina e si conclude con il segno della croce. Questo é solo un fatto di fede, che a mio avviso dovrebbe essere relegato esclusivamente ai luoghi di culto, non certo a scuola. Così come sono assolutamente contrario all'ora di religione fatta da un precettore musulmano, sono altrettanto contrario all'ora di religione fatta da un precettore cattolico. Se parliamo di cultura, sia cattolica che islamica, relativa all'arte, alla storia, alla letteratura, ed ai contenuti culturali di queste religioni, sarei il primo ad iscrivere i miei figli a corsi del genere, sarei disposto anche a pagare.
 
     
Antares_89
Antares_89 il 28/10/09 alle 09:05 via WEB
Le rispondo, in primis, su quanto ha detto in appoggio al suo amico ninob. Se la Chiesa dovesse sostentarsi con i salari degli insegnanti di religione saremmo davvero messi male. Non so quanto ne sappia lei, ma non mi sembra che gli stipendi degli insegnanti siano cosi lauti. Poi le vorrei chiedere una cosa: lei quanti anni ha? Perché è da un bel po' di tempo che le lezioni di religione non cominciano con una "preghierina" né tantomeno si concludono con il segno della croce. Lei non vuole credere, ottusamente, a quello che le sto dicendo. Eppure dovrebbe, dato che mi ritengo più fresco di lei in materia di ora di religione scolastica. Se parla del passato potrebbe parlare anche di Torquemada, ma non penso sia produttivo. Nonostante voglia, come ho detto, non credere, le assicuro, e le ripeto, che durante le ore di religione non si fa catechismo. Non so se lei l'abbia mai fatto, ma se l'avesse fatto e oggi assistesse a un'ora di religione in una scuola vedrebbe quanto sono assurde le sue affermazioni. Sono d'accordo che le lezioni di religione non debbano essere di catechismo, che spetta alla parrocchia, e infatti le cose stanno così. La sfido ad informarsi su come siano condotte, ad oggi, le ore di religione nelle scuole. Se non ha paura della pessima figura che potrebbe fare accorgendosi di quanto finora si è sbagliato lo faccia, e poi mi riferisca. Anche se non penso lo farà: di tutte le 'sfide' che in questi mesi le ho proosto non ne ha raccolta nessuna, neanche le più semplici. Non credo per pigrizia, ma semplicemente perché avrebbero confermato i suoi errori. Sempre appoggiando il suo amico ninob ha dichiarato che un cattolico non può insegnare l'Islam. E' vero, ma anche qui parte da un presupposto sbagliato: un cattolico non può insegnare il CATECHISMO islamico, poiché non gli spetta. E, infatti, si limita a fornire informazioni storiche su come e quando si è originato il culto di Allah. Esattamente come fa con l'Ebraismo e con lo stesso Cristianesimo. Le ho detto e ripetuto che il catechismo è altro da quello che lei crede si faccia nelle scuole. Si insegna cosa sia l'ostia e cosa significhi IHS, ma non come praticare la Comunione. Inoltre, come penso di avere espresso chiaramente molte volte, durante le ore di religione si parla di temi di attualità, come l'aborto o l'eutanasia, e si portano esempi di vita di persone irreprensibili. Ma non in quanto cattoliche, bensì in quanto persone di pace, che hanno compiuto opere a favore dei deboli o altro. Si insegna la storia del Cristianesimo e cosa siano la Bibbia e i Vangeli, ma non vengono assolutamente letti. Le racconto un episodio che mi sta molto a cuore. Alle superiori ho avuto una professoressa di religione straordinaria, che ancora si ricorda bene di me. Nel periodo di Natale dette a ognuno di noi una candela e un personaggio del presepe, mentre lei teneva sulla cattedra Gesù Bambino. A turno, poi, abbiamo portato i personaggi del presepe sulla cattedra, intorno a Gesù. La cosa fu meravigliosa, ma non fu lei a prendere l'iniziativa. Fummo noi studenti a chiederle di poter fare una piccola celebrazione prima delle vacanze di Natale, e lei ci ha accontentato. Perché non avrebbe dovuto? Non abbiamo offeso nessuno, poiché tutti eravamo d'accordo. E questo è successo in tutte le sue classi, perché è riuscita a farsi amare da tutti. Lei è un'insegnante speciale, e tutti noi, nelle nostre università, ci ricordiamo di lei. Probabilmente a lei questa cosa non dice nulla, ma le deve dire qualcosa il fatto che non è stata lei a chiedere, ma noi studenti. Per il resto, si è limitata a fare in modo irreprensibile il suo lavoro, insegnandoci la cultura cristiana e anche quella delle altre religioni. Lei continui a non crederci, e non raccolga la mia sfida. Le farà solo male, però.
 
     
luloca
luloca il 29/10/09 alle 17:13 via WEB
Non capisco quale sfida devo raccogliere, se proprio da quanto dici viene fuori esattamente quello che sosteniamo io e ninoB. Un'insegnate cattolico che parla di aborto o di divorzio, nella scuola pubblica, deve essere qualcosa da vedere, e da sentire soprattutto!!! Meno male che i miei figli sono vaccinati a certe idiozie perché sia io che le loro mamme gli faccio contropropaganda di continuo. A proposito, a loro hanno insegnato le preghierine... sarà l'unico caso in italia? Bho?! Potrà stupirti, ma i miei figli non li ho affatto esonerati dall'ora di religione. La vita porta le persone spesso a dividersi da grandi e iniziare da bambini non mi sembrava proprio il caso. E' un fatto di intelligenza e sensibilità pedagogica questo, che ho sviluppato di comune accordo con le loro mamme. E' certo però che se l'ora di religione in Italia (caso unico al mondo!) fosse abolita totalmente ne sarei molto felice. La scuola si toglierebbe un ingombrande peso sullo stomaco e molte famiglie come la mia avrebbero un motivo in meno per preoccuparsi di come vengano plagiati i loro figli. Oltre questo, ti assicuro che a me lo stipendio di un professore di religione non sembra affatto male. Se come tu dici, l'ora di religione non é di indottrinamento cattolico, allora spiegami perché deve isegnare un cattolico nominato dalla curia, e non un buddista, un musulmano o un non credente come me? Non sarebbe lo stesso?
 
     
Antares_89
Antares_89 il 31/10/09 alle 08:49 via WEB
La sfida che le ho proposto sarebbe quella di provare a consultare il programma dell'insegnamento della religione cattolica in una qualsiasi scuola media, inferiore o superiore. Vorrei che trovasse il modo di farlo, e di capire che quanto dice è assurdo. Se davvero ci provasse si accorgerebbe che non sono previste preghiere né messe, e che l'insegnamento non è dottrinale, ma storico ed esplicativo. Ma non si preoccupi di non aver capito (caso strano) la sfida che le ho proposto. Tanto so per esperienza che non la raccoglierebbe, come ha sempre fatto. Come ho detto, non tanto per pigrizia, quanto per paura. Sentire un insegnante di religione che parla di divorzio o aborto è proprio quello che le chiederei di fare. Perché anche noi ne abbiamo parlato, durante le nostre ore di religione. Ma il professore non ci diceva di non divorziare e di non abortire, non ha mai fatto questo. Ha semplicemente detto perché la Chiesa cattolica è contraria a queste cose, perché per un cattolico questi sono peccati gravi. Ma non ci ha in alcun modo indotti a non farlo: ci ha, ripeto, semplicemente informato del fatto che la Chiesa avversi quelle pratiche e del perché lo faccia. Nient'altro. Non sono affatto stupito del fatto che lei definisca "idiozie" queste cose. Ormai sono abituato a vedere lei e i suoi pari trarre felicità e appagamento nell'offendere tutto quanto riguarda la religione cattolica. Voi ci accusate di avversare i 'diversi', come gli omosessuali, senza accorgervi di essere voi stessi razzisti. Non verso gli omosessuali, ma verso tutti i cattolici. E non solo verso quelli di Comunione e Liberazione, ma verso anche il cattolico più tranquillo. Se il razzismo religioso fosse (come dovrebbe essere) un reato al pari di quello verso gli stranieri tutti voi finireste in cella. Ma per vostra fortuna il comunista Napolitano mai firmerebbe una legge del genere. Anche il fatto che lei definisca 'plagio' l'ora di religione evidenzia come lei sia semplicemente un razzista, ostile a tutto quanto di cattolico esiste. Quanto ai professori di religione, provi a cercare prove concrete del loro stipendio, e poi mi riferisca. Se sono davvero così pesanti per la nostra economia dovrebbero essere ricchissimi. Il vero peso non sono loro, ma i sussidi che i Comuni devono concedere agli zingari che sostano sul loro suolo, o il vitto e alloggio di cui godono i carcerati. Nel merito, sarebbe utile introdurre i lavori forzati, come negli Stati Uniti, in modo che si guadagnino il cibo che mangiano e la branda su cui dormono. L'insegnante di religione deve essere nominato dalla curia perché essa possa costatare che è davvero una persona che conosce il Cattolicesimo, e che lo possa insegnare ai ragazzi. Come potrebbe reagire la comunità cattolica sapendo che ai loro figli viene insegnato il Cattolicesimo in modo errato? Mi sembrerebbe assurda una cosa simile. Vorrei proprio vedere uno come lei che insegna religione cattolica. Riderei per non piangere. Come pensa che i ragazzi possano imparare la religione se a spiegargliela è uno come lei, che la avversa in ogni modo? E come potrebbe un musulmano spiegare il Cattolicesimo, dato che la sua cultura è intrinsecamente separata da quella cattolica e italiana?
 
     
luloca
luloca il 31/10/09 alle 17:32 via WEB
Ma non vedi che ti contraddici da solo? Prima sostenevi che l'insegnante di religione insegna in generale tutte le religioni, e ora sostieni invece che deve insegnare la religione cattolica... e che anzi deve essere nominato dalla curia, e non come una qualsiasi altra materia di studio, dal ministero dell'istruzione. Che lo studio, con l'insegnamento della religioni in itialia, non c'entra nulla, sono proprio fatti come questo che lo mettono in luce chiaramente. Che titolo ha un cattolico, solo perché nominato dalla curia, per parlare di buddismo? E' chiaro come il sole che l'insegnamento della religione cattolica a scuola non ha alcuna base, ne di dipo formativo, ne tantomento culturale. E' solo un modo per la chiesa di manifestare la sua arroganza, mantenendo un potere sullo stato, che di fatto la pone come uno stato dentro lo stato e questo in barba sia alla logica che ad ogni base legale e istituzionale. La chiesa usurpa uno spazio che non gli appartine, e lo fa a spese di tutti, con la massima arroganza e prendendosi gioco delle istituzioni.
 
     
Antares_89
Antares_89 il 02/11/09 alle 08:44 via WEB
Lei dice che l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole italiane sarebbe un'usurpazione del nostro diritto e un'invasione della nostra sovranità nazionale? Evidentamente non ha mai sentito parlare di Concordato. Direi che questo rende l'insegnamento della religione cattolica un fatto assolutamente legale, a dispetto di quelli che, come lei, vorrebbero far credere che la Chiesa abbia deliberatamente invaso il nostro territorio. Grazie a Dio non tutti sono così, e chi ha la facoltà dell'intelletto capisce che le vostre sono solo frasi dettate dal razzismo. Quanto all'aspetto religioso, come le ho detto e ripetuto, l'insegnante deve per forza essere nominato dalla curia. Ma non perché sia una persona che 'plagi', come dice lei, i ragazzi. Bensì per essere sicuri che conosca a fondo la nostra religione e la sua storia tanto da poterla insegnare. Capirà che, come le ho detto, una persona come lei che insegna religione è un'immagine assurda. Lei spiegherebbe forse bene la storia delle religioni, ma poi concluderebbe immancabilmente con una frase del tipo "la religione è l'oppio dei popoli", o comunque con qualcosa che ricordi ai ragazzi che le religioni sono solo "idiozie", come le definisce lei. E non è chiaro che l'insegnamento della religione cattolica non ha basi formative e culturali. Se avesse accettato la sfida che le avevo posto, chiedendo di consultare i programmi di religione in una scuola l'avrebbe capito. E, se permette, io sono un po' più vicino all'esperienza scolastica rispetto a lei, forse posso parlare più a ragion veduta. Quanto al Buddhismo, l'insegnante di religione, in quanto nominato dalla curia, non è un ateo, e ha il massimo rispetto per le altre fedi. Insegnerà ai ragazzi i principi e la storia del Buddhismo, e questa cosa l'ho vissuta in prima persona. Ma i ragazzi che restano in classe durante l'ora di religione si immagina siano cattolici, quindi non vengono 'plagiati'. Evidentemente lei non conosce la differenza fra ora di religione e catechismo. O forse la conosce, ma non lo ammetterà mai, pur di non darmi ragione. Non me ne stupirei.
 
     
luloca
luloca il 03/11/09 alle 12:36 via WEB
Prima di parlare, forse faresti bene a leggere la ratifica del concordato del 1984. Non si parla affatto di professori nominati dalla curia. Questa procedura che invece seguono gli insegnati di relione della scuola pubblica, é assolutamente illegale. Nei posti pubblici si entra per concorso e il ministero attribuisce i posti secondo un punteggio (lo dice anche la costituzione!). Che la curia possa disporre a modo proprio é un abuso, non esiste altro modo per definirlo. Se come sostenevi tu, il senso di insegnare religione, ha solo un connotato culturale, potrebbe farlo anche un ateo come me, se ne ha i titoli. Del resto, le religioni si studiano anche all'università, e non é certo il vescovo a nominare i professori. E' inutile che fai voli pindarici per difendere queste enormi incongruenze, che la chiesa in Italia faccia un po come gli pare, approfittando della complicità di ambienti delle istituzioni, é chiaro come il sole. Queste assurdità avvengono solo in Italia!
 
     
Antares_89
Antares_89 il 05/11/09 alle 18:57 via WEB
Si, certo. Da parte di un fanatico del complotto come lei mi sarei aspettato una reazione di questo tipo. Lei crede di essere dalla parte della legge, eppure farebbe di tutto per cancellarla. Come mai si appella, adesso, al Concordato, che ha concesso l'ora di religione nelle scuole? Non è forse quell'ora di religione che lei tanto bramava di poter eliminare? Se così fosse la sua incoerenza è incredibile. Lei è a favore o contro il Concordato? Perché se è a favore deve rispettare l'ora di religione nelle scuole, e non pretendere che venga cancellata. Peraltro con motivazioni assurde e palesemente razziste. Se invece lei si dice contro al Concordato non può appellarsi a esso per tentare di avere ragione. O, meglio, può farlo, e lo ha fatto. Ma questo solo perché non ha un minimo di pudore. Le ho già spiegato, ma evidentemente non ci arriva, che sarebbe un'assurdità e un controsenso assegnare l'ora di religione a un ateo. Soprattutto se è come lei, un fanatico ateista che disprezza e sputa su tutte le religioni. Cosa ne dovrebbero trarre i ragazzi dal suo insegnamento? Magari gli parlerebbe delle Scritture, ma invece di parlare di Gesù tenterebbe di plagiarli con storielle alla Dan Brown. E non è detto che non gli farebbe leggere quegli assurdi libri, o guardare il film. Mi spiega, cortesemente, che ora di religione sarebbe? Un'ora di religione dove i bambini scoprono che la religione non esiste, è solo un'invenzione? Se io avessi un figlio pretenderei che dall'ora di religione ne uscisse arricchito, non impoverito. Non vorrei che facesse un'ora di catechismo, ma neanche un'ora dove gli si spiega che Dio non esiste e che la religione è una truffa. E' tanto evidente che forse anche lei potrebbe arrivarci.
 
aloi34
aloi34 il 20/10/09 alle 14:44 via WEB
Da “ LA STAMPA” Massimo Gramellini A Napoli un bambino è morto a sei anni di povertà. Veniva dall’isola di Capo Verde, ma sapeva già leggere e scrivere in italiano. Era educato, ordinato, molto pignolo, dicono le maestre. Amava il disegno e sognava di fare l’ingegnere. Si chiamava Elvis, come l’eroe del rock. Lo hanno trovato per terra, in una stamberga di venti metri quadri, i polmoni intasati dalle esalazioni di un piccolo braciere. Da quando l’Enel aveva staccato la corrente che alimentava la stufetta elettrica, quel fuoco improvvisato e velenoso era diventato l’unica fonte di riscaldamento di tutta la famiglia. Non c’era altro calore, non c’era più cibo. Ed Elvis se n’è andato così, addosso alla madre agonizzante, la testa appoggiata al ventre da cui era uscito sei anni prima per la sua breve e infelice partecipazione alle vicende del pianeta Terra. Mi sento totalmente inutile, come giornalista e come essere umano, perché mi tocca ancora raccontare storie del genere, nel mio evoluto Paese. Ci riempiamo la bocca, io per primo, di parole superflue. Ci appassioniamo ai problemi di minoranze potenti e arroganti. E accanto a noi, in un silenzio distratto, si consumano le disfatte degli umili e dei mansueti. Persone come la mamma di Elvis, che fino all’ultimo ha provato a raggranellare onestamente qualche soldo per la stufetta, andando in giro a fare le pulizie. Il Bene ieri ha perso di brutto. L’importante è rendersene conto, non distrarsi, non rassegnarsi, organizzare la riscossa. Anche per Elvis, che tornerà a trovarci ogni giorno, sulla faccia di tanti bambini uguali a lui.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 22/10/09 alle 18:56 via WEB
La storia che racconti è molto triste, soprattutto perché quello non è certo un caso isolato. E' davvero terribile che ancora si possa morire di povertà nel 2009, in un modo civilizzato, in un Paese ricco come l'Italia. Il problema è che niente viene dato per niente. Mi domando, in effetti, come mai non si siano rivolti a un istituto di carità. A Napoli ce ne saranno di certo, e sicuramente avrebbero avuto modo di vivere, e vivere più degnamente. Non capisco perché fossero ancora in quel buco, al quale l'ENEL aveva anche tolto l'energia. Tutti i bambini come lui sono uguali, ma una cosa lo distingueva, almeno in parte, dagli altri. Una differenza che è inerente, immagino, all'argomento del post. Elvis si era perfettamente integrato nella nostra società, parlava in italiano, aveva i sogni di un bambino italiano, andava a scuola e giocava con i suoi compagni. La differenza era che lui era praticamente come noi, un italiano come noi. Di Capo Verde, certo, ma il suo cuore ormai batteva per l'Italia, il Paese che lo aveva ospitato insieme a sua madre. Ed è triste vedere come, a fronte di un bambino che si vuole integrare nella nostra società che muore di povertà vi siano persone agiate che non vogliono tassativamente integrarsi. Che vogliono mantenere le proprie leggi, anche se contrastanti con la nostra, e che vogliono mandare i loro figli alle scuole coraniche, in modo che diventino come loro. Persone, cioé, autoghettizate, che vogliono chiudersi nel loro mondo rifiutando tutto ciò che il Paese che li ospita giustamente gli chiede. Scendono lacrime per il piccolo Elvis e per la sua mamma, come scenderebbero per un qualsiasi altro bambino cui la vita sia stata tagliata così brutalmente. Hai ragione: tanti Elvis ci guardano dagli occhi di tutti i bambini come lui. Per questo non voglio che i figli dei musulmani rimangano chiusi nella loro comunità senza integrarsi. Se una madre musulmana morisse di povertà con il figlio al fianco pur di non accettare l'aiuto della società italiana non sarebbe una madre, ma un'assassina. E il figlio non sarebbe vittima della povertà, ma di una cultura troppo chiusa per poter vivere in Occidente. Che Dio accolga Elvis e la sua mamma nel Suo Regno, due piccole vittime della povertà che ancora miete vite in questo mondo.
 
fucio02
fucio02 il 21/10/09 alle 08:27 via WEB
Oggi, noi cristiani siamo divisi. Però, se guardiamo le divisioni attuali potremmo renderci conto che non sono nulla se paragonate con quelle dei primi secoli del Cristianesimo o nel Medioevo quando, esistevano correnti e sette come l'arianesimo,il marcionismo, lo gnosticismo, il bogomilismo ed il catarismo. Quelle divisioni erano molto più profonde,se non vere e proprie eresie. Tra l'altro, come tu penso sappia, ieri c'è stato lo storico avvenimento del ritorno degli anglicani tradizionalisti in comunione con Roma. Riguardo ciò, ho fatto un post sul blog http://italiaemondo.blogspot.com. Cordiali saluti.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 22/10/09 alle 19:02 via WEB
Riguardo all'avvicinamento fra la Chiesa Cattolica e i tradizionalisti anglicani mi avevi già informato, e la notizia mi rende più che felice. Una grande vittoria del dialogo e dell'amore per lo stesso Dio. Forse hai davvero ragione, inoltre, per quanto riguarda le altre divisioni in seno alla Chiesa. Però ho un dubbio. E' vero che quelle divisioni erano molto profonde, forse più profonde di quelle di oggi, ma sono state ugualmente colmate. Mentre quelle che oggi smembrano la Chiesa sembrano molto salde, soprattutto per quanto riguarda la Chiesa Ortodossa. L'avvicinamento dei tradizionalisti anglicani è, certo, una vittoria importante. Ma la gioia sarebbe ancora maggiore se quella fosse la prima di tante altre vittorie. Una reazione a catena che unisca finalmente tutte le fedi in una sola e unica Chiesa. Per adesso tutto ciò è abbastanza utopistico, ma sperare non costa nulla. Magari fra qualche decina di anni le cose saranno molto migliori di quanto non siano adesso. Se Dio vorrà. A presto, Amico mo. Emanuele.
 
caterpilarcinzia
caterpilarcinzia il 22/10/09 alle 15:59 via WEB
Come ho scritto nel mio post dedicato a tale "proposta indecente", a parer mio: Il buonismo e la paura, ci ucideranno prima di qualsiasi bomba kamikaze. Grazie di aver dettagliato il fatto con un'ottica, molto interessante.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 23/10/09 alle 16:25 via WEB
Amica mia, quello che tu dici è vero. Nelle tue parole vedo il concetto espresso molto bene da Magdi Cristiano Allam, secondo cui dovremmo avere molta più paura, rispetto ai tagliagola musulmani, dei 'taglialingua' nostrani. Questi, come facilmente intuirai, sono le sinistre, i comunisti assetati di buonismo, di multiculturalismo a senso unico e di anticattolicesimo. Quello che questi vogliono non è l'integrazione degli immigrati con la notra cultura, ma l'integrazione nostra con la loro cultura. E per cosa? Per un pugno di voti in più, oppure semplicemente per 'andare contro', come loro solito. La paura, figlia di quel buonismo, è fisiologica. E se ne accorgeranno anche i laicisti italiani quando il nostro Paese diventerà uno Stato Islamico. Dio non lo voglia. Un abbraccio e a presto, Amica mia. Emanuele.
 
   
caterpilarcinzia
caterpilarcinzia il 26/10/09 alle 13:52 via WEB
La cosa che mi stupisce ed umilia, allo stesso tempo, è il fatto che sia un ex AN a dar fuoco a questa miccia...Con tutto il rispetto, non me lo aspettavo. Lode alla Lega, di ciu non sono sostenitrice ma che a volte si dimostra più razionale dei razionali.
 
     
Antares_89
Antares_89 il 26/10/09 alle 14:06 via WEB
Come te, anche io sono rimasto stupito e disgustato dal fatto che l'autore di questa assurda proposta sia un esponente del Governo che abbiamo votato. Neanche io me lo sarei mai aspettato, e quando ho letto la notizia pensavo che a proporla fosse stato un qualche parlamentare dell'opposizione. E invece no. Sono d'accordo con te, poi, per quanto riguarda la Lega. Anche io non ne sono un convinto sostenitore, ma in questo caso i suoi esponenti sono stati perfetti nel rispondere a tono. "Più razionale dei razionali", come dici tu. Un abbraccio, Amica mia. Emanuele.
 
aracnoid.999
aracnoid.999 il 22/10/09 alle 16:49 via WEB
Buon pomeriggio Emanuele, solo un breve, veloce saluto e spero di trovarla sempre in ottima salute. Buona continuazione con gli studi, Antonio
 
 
Antares_89
Antares_89 il 23/10/09 alle 16:27 via WEB
La salute c'è, grazie a Dio, e spero che ci sia anche per lei, Antonio. Anche gli studi sembrano andare bene, per ora, grazie dell'interessamento. Le auguro un felice e sereno weekend, che possa trascorrere insieme ai suoi cari. A presto, Emanuele.
 
aloi34
aloi34 il 22/10/09 alle 22:46 via WEB
L’ora del dialogo interreligioso Comunicato stampa di CEM Mondialità Solo una scuola che favorisce e promuove il dialogo interreligioso e interculturale può contribuire a rafforzare il fondamento della civiltà e della convivenza sociale. Il dibattito che si è riacceso in questi giorni sull’ora di islam nelle scuole italiane che vede il consenso di Gianfranco Fini, di Massimo D’Alema e del cardinale Renato Martino è apprezzabile come segno di valorizzazione dell’islam nel nostro Paese, ma per evitare di essere inserita in un quadro di multiculturalismo separatista riteniamo che debba trovare la sua collocazione all’interno di una scelta più ampia, intercultuale e dialogica che metta in comunicazione le religioni tra di loro. Una soluzione che il CEM Mondialità – il mensile dell’intercultura edito dai padri saveriani di Brescia - chiama da tempo ora delle religioni. Ogni bambino ha il diritto di leggere il Libro sacro degli altri bambini, ha affermato Amos Luzzatto, leader storico delle comunità ebraiche, “poiché fino a quando i cattolici leggeranno solo il vangelo, gli ebrei solo la Torah e i musulmani solo il Corano sarà impossibile realizzare una vera integrazione a scuola e nella società”. Mentre, stando ad Andrea Canevaro, “l’educazione interculturale non può non fare i conti con le religioni” (al plurale). La presenza crescente delle seconde generazioni nelle scuole italiane mostra con l’evidenza dei numeri che il mosaico delle fedi richiede il passaggio dall’ora di religione cattolica o di analoghe altre ore di religione (ebraica, musulmana, buddhista, induista, ortodossa, valdese, sikh ecc...) a una situazione nuova. La cultura religiosa non può essere solo quella confessionale, se si vuole evitare l’esito della balcanizzazione. È la lezione permanente dell’incontro interreligioso di Assisi del 27 ottobre 1986, voluto da Giovanni Paolo II, che deve essere introdotto nelle scuole come simbolo di futuro. Dice il cardinale Carlo Maria Martini che il pluralismo religioso è una sfida per tutte le grandi religioni, soprattutto per quelle che si definiscono come vie universali e definitive di salvezza… se non si vuole giungere a nuovi scontri, occorrerà promuovere con forza un serio e corretto dialogo interreligioso”. A questo pluralismo delle religioni è opportuno che non corrisponda nella scuola pubblica – che è luogo per eccellenza di ricerca libera e di confronto critico – un pluralismo delle educazioni religiose parallele. Due condizioni dell’insegnamento interculturale dell’ora delle religioni – come il CEM la intende - sono la concezione della religione non come fede ma come cultura e la conseguente concezione di un metodo comparativo quale ad esempio il Syllabus di Bradford, che da tempo stiamo diffondendo nel nostro Paese. CEM Mondialità
 
 
Antares_89
Antares_89 il 23/10/09 alle 16:44 via WEB
Quello espresso è un concetto corretto, che io stesso sostengo e apprezzo sinceramente. Penso davvero che dovrebbe essere inserita nel contesto scolastico un'ora di storia delle religioni, in cui vengano trattate tutte, senza escluderne nessuna. Un'ora in cui i ragazzi imparino i principi basilari su cui si fondano le principali religioni del mondo, e dove possano imparare a discernere le diverse fedi, quando diventeranno adulti. Questo quadro, come ho detto, riscuote la mia più sincera approvazione, ma vedo che è difficile da attuare. Non per motivi logistici o economici. O, meglio, non solo. Il motivo principale per cui questo progetto potrebbe non avere successo sono le associazioni islamiche. Come si è da tempo capito, i musulmani non vogliono che la loro religione sia trattata come una delle tante, che venga inserita in una lezione insieme a tutte le altre. Loro pretendono che l'Islam sia insegnato separatamente, da insegnanti islamici scelti espressamente dai direttori della Grande Moschea di Roma. Questo, ovviamente, contrasta con l'idea di un dialogo interreligioso, in quanto non si vuole promuovere l'integrazione, ma la continua divisione. In pratica, secondo gli islamici, i ragazzi musulmani sono e devono rimanere musulmani, e per questo devono seguire lezioni aperte solo a loro dove gli vengano insegnati i precetti del Corano. E non stento a credere che quelle lezioni non saranno certo propriamente scolastiche. Per esperienza so che le ore di religione cattolica, a scuola, erano tutt'altro che catechismo. Ma sono abbastanza certo del fatto che in un'ora di religione islamica non si parlerebbe della storia di quella religione: si parlerebbe di come essa sia migliore delle altre, e di come i suoi fedeli siano migliori degli infedeli, che, anzi, vanno combattuti. Il dialogo interreligioso gioverebbe a tutti, ma, come sempre, sono i musulmani che non vogliono rispondere all'appello. Non accettano che la loro religione venga messa sullo stesso piano di tutte le altre, in quanto non accettano che altre credenze possano essere accostate alla loro. Personalmente, io non accetterei che l'ora di religione cattolica venisse soppressa. Dovrebbe rimanere nell'orario scolastico, e l'ora di storia delle religioni dovrebbe avere un'altro orario. In modo che chi vuole seguire l'ora di religione cattolica possa seguirla e, il giorno dopo, per esempio, possa seguire anche l'ora di storia delle religioni. Un'ora, questa, per la quale proporrei anche un voto che conti, in pagella. Poiché, in effetti, è storia delle religioni, ma è comunque storia. L'ora di religione cattolica, secondo me, dovrebbe rimanere, poiché, comunque sia, la maggioranza degli studenti è cattolica. Senza dimenticare il Concordato. Infine, vorrei ricordare come siano gli stranieri a doversi integrare, e non il contrario. Io sono disposto a imparare la cultura islamica, ma pretendo che gli islamici conoscano e rispettino la mia, visto che, fino a prova contraria, questo è il nostro Paese. Loro hanno scelto di venire qui, e devono rispettare il Paese che li ha accolti.
 
fucio02
fucio02 il 23/10/09 alle 08:24 via WEB
Emanuele, la riconciliazione tra gli anglicani tradizionalisti e Roma non è tanto una vittoria della Chiesa cattolica ed una sconfitta di Canterbury ma è la vittoria di tutti i cristiani e del buon senso. Lo stesso arcivescovo di Canterbury Rowan Williams (Primate anglicano) ha annunciato che non ci sarà nessuna rottura nel dialogo con la Chiesa cattolica ed il ritorno a Roma dei tradizionalisti anglicani non sarà un "casus belli". Questo fa ben sperare. Anzi, ritengo che paradossalmente il riavvicinamento tra Roma e gli anglicani tradizionalisti possa dare l'impulso a migliorare il dialogo tra la Chiesa cattolica e quella anglicana. Cordiali saluti.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 23/10/09 alle 18:28 via WEB
E' la stessa cosa che ritengo anche io. Forse mi sono espresso male dicendo che era una grande vittoria della Chiesa Cattolica. In realtà, infatti, è una grande vittoria del dialogo interreligioso. Sono felice che il Primate anglicano abbia accettato il ritorno a Roma dei tradizionalisti, e spero ardentemente che questo non sia che il primo passo verso la completa riconciliazione fra Chiesa Romana e Chiesa Anglicana. Dopo tutto, quest'ultima si originò per un capriccio di Enrico VIII, e adesso non sembrano esserci ragioni per rimanere divisi. Forse i precetti sono un po' diversi, ma penso siano lacune che possano essere colmate. Dio voglia che giunga presto il giorno in cui Cattolici e Anglicani torneranno ad essere una cosa sola. I tradizionalisti anglicani hanno gia compiuto questo passaggio, e il fatto che l'Arcivescovo di Canterbury abbia preso la cosa senza provocare un incidente diplomatico fa ben sperare. Se continueremo con il dialogo, avvicinandoci sempre di più, alla fine ci riuniremo. Non so quando questo giorno arriverà, e non so che conseguenze potrebbe portare, ma so che sarebbe uno dei giorni più felici dell'intera storia del Cristianesimo. Che quell'impulso a migliorare il dialogo ci sia stato penso sia innegabile. Ora bisogna aspettare un altro concilio, che potrebbe davvero portare a questa vittoria della Fede. A presto, Amico mio. Emanuele.
 
fucio02
fucio02 il 23/10/09 alle 17:19 via WEB
L'ora di storia delle religioni si può fare nell'ambito delle materie umanistiche, come la Storia. Inoltre, ricordo che non c'è solo l'Islam ma ci sono anche i buddisti, gli ebrei, gli induisti, i sikh, gli animisti ed i cristiani di altra confessione. Anche i genitori dei bambini fedeli a queste religioni potrebbero chiedere un'ora per l'insegnamento delle loro fedi. Se si facesse così ci sarebbe un gran caos, altro che integrazione. Cordiali saluti.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 23/10/09 alle 18:35 via WEB
E' esattamente quello di cui ho parlato nel post. Un'ora di storia delle religioni in generale penso che potrebbe giovare a tutti, anche in appendice al programma di storia. Ma, ovviamente, una confessione non può pretendere un'ora riservata per fare una storia solo della propria religione. Sarebbe una gran caos, coe dici tu. Perché se la si concede ai musulmani la si deve concedere anche a tutti gli altri fedeli, di qualsiasi religione siano. E questa non è certo integrazione. Se gli immigrati continuano a sentire le stesse cose che sentivano nel loro Paese d'origine come potranno integrarsi nella nostra cultura? Discorso diverso per l'ora di religione cattolica. Noi siamo già integrati nella nostra società, che è pregna di Cattolicesimo, e non corriamo il rischio di dis-integrarci. I nostri figli dovrebbero seguire entrambe le ore, conoscendo le altre religioni e la loro cultura e approfondendo, ovviamente, quella che è la loro religione. Ma non per razzismo: semplicemente perché il Cattolicesimo è alla base della nostra cultura, e non si può conoscere la nostra cultura se non si conosce il Cattolicesimo. A presto, Amico mio, e buon weekend! Emanuele.
 
fucio02
fucio02 il 24/10/09 alle 08:08 via WEB
Non sarebbe integrazione ma il caos più totale. Tieni conto del fatto che l'Islam è diviso in varie confessioni come sunniti, sciiti, drusi, alawiti ed altre minori. Inoltre, se si fa questa concessione all'Islam, anche le altre religioni LEGITTIMAMENTE potrebbero chiederala. Sarebbe il caos e non integrazione. Cordiali saluti.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 24/10/09 alle 08:18 via WEB
Esatto. In effetti, basterebbe semplicemente la divisione fra sunniti e sciiti per confondere le idee ai ragazzi, e magari a portarli a odiarsi fra loro. Detto questo, come prima mi associo all'idea che concedendo l'ora di religione islamica si dovrebbe, penso anche legalmente, concederla a tutte le altre confessioni religiose. Il quadro è ovviamente impensabile, e questo spero lo capiscano quelli che hanno la possibilità di decidere e sono incaricati di farlo. Sembra che ormai l'idea sia stata accantonata, ma già il fatto che sia stata posta è un grave segnale d'allarme. Magari un Governo di centrosinistra quell'ora l'avrebbe concessa. Magari eliminando l'ora di religione cattolica. A presto, Antonio. Emanuele.
 
vargen
vargen il 25/10/09 alle 12:36 via WEB
direi che nel tuo blog mancano il ritratto di George washington... e magari B. Franklin. Io ritengo che da circa 1 000 anni l' islam sia un enorme problema e l' ho scritto a più riprese nel mio blog e come commento in altri post.. Il fatto che ci sia una bandiera israeliana penso sia più l' idea di una scelta di parte piuttosto che un' altra, ma ritengo anche che di fondo l' ebreo ( religione...) sia un "..estremeista...? " come un islamico. Naturalmente non voglio entrare nel merito qui in quanto fuori tema. .... l' Islam ha una sua problematica gravissima di fondo... intolleranza e il fatto che la loro missione sia imporre... Ciao
 
 
Antares_89
Antares_89 il 26/10/09 alle 09:18 via WEB
Ti rispondo prima rigurado alle immagini. Forse hai ragione, i due personaggi che hai citato meriterebbero riconoscimenti in tutti i blog. Il fatto che non li abbia messi non è una scelta. Il fatto è che le persone che meritano questi riconoscimenti sono tante, nella Storia, e purtroppo i box sono limitati. Comunque ci penserò, magari metterò le loro immagini insieme a quelle di qualcun altro. Riguardo alla bandiera israeliana hai capito tutto quello che volevo dire esponendola. Ovviamente non condivido la scelta religiosa degli ebrei, e hai ragione nel dire che, in campo religioso, sono, chi più chi meno, abbastanza estremisti. La mia, come hai detto, è una scelta di parte. Qui la sinistra ha spesso spalleggiato i terroristi (o "martiri", come gli piace chiamarli) attaccando gli israeliani. La mia è una scelta politica, per dimostrare il mio appoggio a un Paese che deve ogni giorno confrontarsi con il pericolo degli Stati musulmani che lo circondano. Hai pienamente ragione anche riguardo all'Islam: la parola significa 'sottomissione', ed è quella che i fedeli devono ad Allah e che devono imporre in tutto il mondo. Per questo cercano, riuscendoci, purtroppo, di infiltrarsi fra noi, per tentare di stritolarci il prima possibile. E se non ci sveglieremo il nostro destino è quello. Ciao, Amico mio. Emanuele.
 
Vince198
Vince198 il 25/10/09 alle 14:56 via WEB
Qualora questa ipotetica ora di storia delle religioni in cui si insegna anche quella musumlana fosse effivamente realizzata, come alcuni politici - di maggioranza ed opposizione - avrebbero intenzione di concretizzare, ti faccio una domanda provocatoria, caro Emanuele: si direbbe in quella sede, ad esempio, come affermò pochi anni fa lo sceicco di Al-Azhar, Muhammad Sayyid Al-Tantawi, la maggiore autorità nel mondo musulmano sunnita che, nel descrivere gli ebrei, ha usato terminologie del tipo "i nemici di Allah, figli di maiali e di scimmie"? Se poi andiamo a curiosare in altre scuole sempre di indirizzo musulmano, non è che troviamo cose di altro gradimento per certe loro espressioni viscerali. Se vuoi te ne posso citare altre. molto pregnati dell'odio che hanno contro il mondo occidentale, in primis contro gli ebrei.. Questi signori parlano, in definitva, il linguaggio di mille e passa anni fa, ovvero sono esponenti di un pensiero teocratico immobile nel tempo. Meglio lasciar perdere questo tentativo di "buonismo a senso unico", non certo favorevole al mondo occidentale. Come ho già specificato in altro blog, questo modo di agire così arrendevole, conciliante e buonista, lo si può sintentizzare in queste parole di Sir Winston Churchill: «La persona conciliante è uno che nutre il coccodrillo nella speranza che questo lo mangi per ultimo». Meglio stare alla larga, sia da queste idee bislacche che da certi "autorevoli" promotori che, ogni tanto, vengono presi da derive populistiche pro domo sua.. Buon proseguimento di giornata, Vince
 
 
Antares_89
Antares_89 il 26/10/09 alle 09:34 via WEB
Per quanto Churchill non goda affatto della mia simpatia, devo ammettere che quelle sue parole sono perfettamente calzanti, in questo frangente. La situazione è proprio quella che descrive, e hai ragione nel dire che le motivazioni delle sinistre sono solo populistiche. Foraggiano gli immigrati clandestini e si dimostrano vicini ai terroristi islamici, a loro dire 'difensori della loro libertà' contro gli yankee americani. E hai ancora ragione, ovviamente, per quanto riguarda l'insegnamento che i bambini e i ragazzi riceverebbero da quell'ipotetica ora di religione musulmana. A parte il fatto che non si sa se verrebbe insegnato l'Islam sciita o sunnita, che certo non sono in buoni rapporti, la lezione verterebbe sicuramente sul fatto che l'Islam è l'unica religione possibile, e che tutti quelli che non la professano sono dei volgari infedeli, meritevoli di morte, a meno che non si convertano. Verrebbe insegnato odio, solo odio, e la sottomissione ad Allah. Sarebbe una vera ora di catechismo religioso, non una lezione di storia dell'Islam. E come potrebbero i ragazzi riuscire a integrarsi nella nostra società, se ricevono un insegnamento di questo genere? Del resto, mi sembra anche una proposta abbastanza inutile, dato che molti ragazzi musulmani sono regolarmente inviati dai genitori nelle scuole coraniche, dove l'insegnamento è, ovviamente, più che esplicito. Raccolgo la tua provocazione, e ti dico che la risposta è ovviamente sì. La sinistra, pur radicalmente anticattolica, accetterebbe questo, pur, come sempre, di accaparrarsi i vti degli immigrati musulmani. E questo 'buonismo a senso unico' non è ormai più una novità. La parola 'reciprocità' non è nel vocabolario dei comunisti. A loro basta concedere e concedere senza pretendere, come minimo, il rispetto della nostra legge. Laica. Da qui è facile capire come quell'espressione dell'ex-Premier inglese sia al passo coi tempi. Peccato che nessuno sembra conoscerla, e, anche se le sinistre la conoscessero, farebbero finta di non sentire. Come fanno sempre, in questi casi. Un abbraccio, Vince. Emanuele.
 
fucio02
fucio02 il 26/10/09 alle 08:30 via WEB
Emanuele, casualmente sono andato sul sito dell'Unione degli Atei e Agnostici, cercando notizie su Google in merito alla riunificazione tra anglicani tradizionalisti e cattolici. Su quel sito ci sono scritte delle cose allucinanti. C'è molto odio in quelle parole. Cordiali saluti.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 26/10/09 alle 09:41 via WEB
Ho provato, Antonio, a visitare quel sito, ma non ho trovato la parte in cui si parlava del riavvicinamento fra la nostra religione e quella dei tradizionalisti anglicani. Comunque, ho avuto (purtroppo) modo di vedere quanto odio vi sia in tutte le frasi che ho letto. Odio viscerale e ingiustificato, che quelle persone usano per infangare e offendere in ogni modo la religione. Cattolica, ovviamente, perché, immagino, si guardano bede dal criticare l'Islam. Come tutti gli ateisti, ovviamente. E, tra l'altro, si fregiano di un nome che non gli appartiene. Non tutti quelli che non Credono sono come loro: alcuni, dei quali ho parlato, semplicemente non sono religiosi, ma non per questo si permettono di offendere o attaccare la religione che gli altri professano. A meno che, ovviamente, non vengano attaccati, e su questo hanno ragione. Un odio del genere di quello che ho visto su quel sito non penso possa avere futuro. Confido in Dio. Un abbraccio, Amico mio. Emanuele.
 
vargen
vargen il 26/10/09 alle 08:58 via WEB
Leggere della quantità di morti fatta in 2 attentati ieri in Iraq la dice tutta sulla cultura dell' odio di questa religione. Una religione che sintetizzi potere politico e dogma in un solo fine ultimo, che metta come base del proprio crescere il sacrificio dell' "attentatore" come mezzo per vivere una vita di benessere ed agio, circondati dalle URI e al tempo stesso non tenere conto neanche della propria gente, correligionari..., pur di avere il predominio non solo religioso, ma anche politico è un oltraggio all' intelligenza oltre che alla civiltà... Politico? certo magari, ma di fatto una lotta del potere religioso di due fazioni sciiti e sunniti che si contendono la conquista di una nazione e leadership.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 26/10/09 alle 09:53 via WEB
Fanno ridere, in questi casi, le affermazioni delle sinistre, che dichiarano come gli americani e gli israeliani bombardino e uccidano indiscriminatamente i civili. A parte il fatto che i raid non sono inutili, poiché né gli americani né gli israeliani guadagnano nell'essere messi alla gogna dei media internazionali, e gli obiettivi sono sempre i terroristi, che magari si nascondono nelle scuole e nelle case. Il punto, però, è che sono gli stessi terroristi islamici i veri artefici dei massacri in Iraq e Afghanistan, con attentati che non fanno altro che mietere centinaia di morti tra la popolazione pur di destabilizzare l'ordine che, faticosamente, si va costruendo. Attentati che, inoltre, rendono palese l'irrazionalità e l'ovvia incoerenza di questi 'martiri', che si professano difensori della fede musulmana e, nello stesso tempo, uccidono decine e decine dei loro correligionari, come hai detto tu. Il problema è che almeno una parte della popolazione li spalleggia e li nasconde. Ma prima o poi anche queste persone perderanno qualcuno dei loro cari in un attentato, e si ribelleranno al potere terroristico. La lotta sarà lunga e dure, e i morti saranno ancora tanti, ma alla fine la Libertà trionferà. A presto, Amico mio. Emanuele.
 
   
Vince198
Vince198 il 26/10/09 alle 14:32 via WEB
Ciao Emanuele, questa storiella dei poveri palestinesi sofferenti, affamati, perseguitati, straccioni etc. mi fa sorriderre, amaramente - insieme ad un antiamericanismo ed ebraismo manierato, e ti spiego il perchè, visto che questo mio scritto, guardando nelle cronache e in articoli afferenti questa faccenda, l'ho già pubblicato in altro blog, in una discussione con un blogger. Dunque, per maggior amore della verità vado a guardare, concretamente, nell'ultimo trattato di Camp David che fa comprendere molto bene le NON intenzioni di trovare una soluzione al problema annoso di Anp da parte di Arafat. Anche se poi lo stesso, poco tempo prima di morire ebbe dei ripensamenti.. Troppo tardi, però! Orbene la quarta proposta di pace fu respinta da Arafat nell'estate del 2000 a Camp David, in un vertice con il presidente Clinton insieme al premier israeliano Ehud Barak. Non era mai successo nella storia che un capo di Stato americano corteggiasse in modo così pressante un leader palestinese, mostrandosi disponibile a soddisfare tutte le sue rivendicazioni politiche, di sicurezza ed economiche. Qualora Arafat avesse sottoscritto gli accordi, gli Stati Uniti avrebbero elargito aiuti ai palestinesi per 10 milioni di dollari. Credo che Clinton non fosse sicuramente mosso da interessi politici, essendo al suo secondo mandato non più rinnovabile, ma da un sincero impegno a favore della pace. Arafat, invece, bocciò la proposta di Clinton, secondo la quale lo Stato palestinese avrebbe coperto il 91% della Cis-giordania e tutta la Striscia di Gaza, con capitale a Gerusalemme Est e la sovranità sulla Spianata delle Moschee, il terzo luogo di culto sacro dell'islam. La propaganda palestinese esibì alla stampa la mappa iniziale avanzata da Barak, che prevedeva uno Stato palestinese sul 66% della Cis-giordania, divisa in tre cantoni, quando lo stesso Barak a Camp David si era detto disponibile a un ritiro dall'87% della Cisgiordania. Arafat denunciò un complotto per smembrare la Palestina, trasformarla in un insieme di ghetti assediati dal nemico, così come denunciò che Israele violava la sacralità della Spianata delle Moschee perché intendeva mantenere la sovranità sul sottosuolo. Insomma erano un cumulo di menzogne e di pretesti. La verità è che Arafat privilegiò la salvaguardia del suo potere personale, preferendo mantenere invariato lo status quo piuttosto che scontrarsi con i gruppi radicali palestinesi pregiudizialmente contrari al riconoscimento di Israele. Va detto che perfino i leader moderati dell'Egitto e dell'Arabia Saudita, Mubarak e re Fahd, sconsigliarono Arafat di sottoscrivere la pace di Camp David, per timore di una ribellione delle masse islamiche provocata dalla «svendita» del diritto totale dei musulmani sulla Spianata delle Moschee, in superficie e sottoterra. È necessario, dunque, comprendere il livello di cecità, di fanatismo e di follia di questi dirigenti arabi, che hanno negato ai palestinesi la migliore opportunità per avere finalmente il loro Stato indipendente - che forse non si ripresenterà più negli stessi termini - attaccandosi a un cavillo giuridico del tutto formale, privo di qualsiasi rilevanza sostanziale, sulla sovranità palestinese sul sottosuolo della Spianata delle Moschee. Per Barak si trattava di una soluzione di compromesso, un gesto simbolico rispettoso della fede e della sensibilità del popolo ebraico, dal momento che in quel sito sorgono i resti del Secondo Tempio distrutto dai romani nel 70 d.C, tanto da essere chiamato dagli ebrei Monte del Tempio. Anche se è evidente che, una volta conclusa la pace, nessun governo israeliano l'avrebbe mai messa a repentaglio disconoscendo la sovranità palestinese sulla Spianata delle Moschee. È assolutamente chiaro che tutti devono accettare dei compromessi in quel chilometro quadrato, la Città Santa, che custodisce i simboli dell'ebraismo, della cristianità e dell'islam, il Muro del Pianto, la chiesa del Santo Sepolcro e la Spianata delle Moschee, questo il vero ombelico della spiritualità mondiale. Nessuno può immaginare, in un lembo di terra dove ogni pietra è contesa, di potersi comportare da padrone assoluto. Tutti dovrebbero dotarsi delle straordinarie armi della mediazione e della diplomazia. Invece Arafat si comportò come un bizzarro ambasciatore che rifiuta di prendere possesso della sede della propria ambasciata - pur nella certezza dell'assoluto rispetto della piena sovranità del suo Stato su quel territorio in conformità con il diritto internazionale -, adducendo come scusa il fatto che non gli viene riconosciuta anche la sovranità sul sottosuolo della sede diplomatica. Certamente Arafat non si comportò con il buon senso e la lungimiranza con cui Sadat accettò la restituzione del Sinai in virtù degli accordi di Camp David del 1978, anche se quei territori egiziani erano sottoposti a pesanti limitazioni della sovranità egiziana, perché in due fasce corrispondenti alla gran parte del Sinai è interdetta - del tutto o in parte - la presenza dell'esercito egiziano e di armamento pesante. Ebbene, se Sadat avesse ragionato come Arafat nel 2000, oggi il Sinai sarebbe ancora occupato dagli israeliani, invece di risorgere come il volano dell'industria turistica nazionale, a sua volta la locomotiva trainante dell'economia egiziana. La verità è che non solo Arafat, ma anche Mubarak e re Fahd, non vollero sfidare e affrancarsi dalla menzogna che si è ormai radicata nell'ideologia islamica, secondo cui non esisterebbe alcun tempio ebraico a Gerusalemme e, di conseguenza, gli ebrei non avrebbero alcun rapporto storico con la città. Quindi, accettare un qualsivoglia compromesso circa la sovranità sulla superficie e sul sottosuolo della Spianata delle Moschee si tradurrebbe in un tradimento dell'islam. Le tesi che circolano con sempre maggiore insistenza nelle moschee, nelle madrasse e perfino nelle università laiche sono: 1. Gli ebrei hanno vissuto a Gerusalemme per non più di settant'anni e pertanto non possono rivendicare alcuna sovranità sulla città; 2. Non sarebbero esistiti né un Primo né un Secondo Tempio degli ebrei; 3. Il Corano riconosce re Salomone come uno dei primi rappresentanti dell'islam in fase di sviluppo e che egli avrebbe costruito o restaurato soltanto una piccola casa di preghiera a Gerusalemme; 4. Il Muro del Pianto non sarebbe affatto ciò che è rimasto del Tempio, bensì i ruderi di un antico complesso edile musulmano. In ogni caso, Arafat non volle, probabilmente perché impedito da un tabù interiore, sottoscrivere la pace che riconosceva "definitivamente" il diritto di Israele all'esistenza. Quando egli intuì che l'approvazione della proposta di pace di Clinton gli avrebbe messo contro buona parte delle organizzazioni palestinesi, confessò con franchezza: «Preferisco essere ucciso dal proiettile di un israeliano che mi considera un nemico, anziché dal proiettile di un palestinese che mi condanna come un traditore». È la conferma che in quella storica circostanza Arafat sacrificò l'ideale nazionale dello Stato palestinese alla sua brama di potere personale. Nell'ambito dei pregiudizi che nutrivo nei confronti di Israele c'era anche il convincimento che Israele dovesse ritirarsi da tutti i tenitori occupati nel 1967 e restituire la Ci-sgiordania e Gaza all'Olp, perché quelli erano i confini internazionali e l'Olp era il legittimo destinatario. In realtà la linea di demarcazione tra Cis-giordania, Gaza e Israele corrisponde alla cosiddetta «Green Line», che è la linea di cessate il fuoco sancita dall'armistizio di Rodi firmato nel 1949 da Israele con la Giordania e l'Egitto, ma non è un confine internazionalmente riconosciuto. Così come Israele, secondo il diritto internazionale, dovrebbe restituire la Cis-giordania alla Giordania, che l'ha unilateralmente annessa nel 1950, e la Striscia di Gaza all'Egitto, che l'ha amministrata fino al 1967. Di fatto che la Giordania e l'Egitto non si ritengano più titolari di quei territori avendo trasferito questa titolarità all'Olp non significa die automaticamente Israele sia tenuto ad accettare questa intesa inter-araba, soprattutto considerando che l'Olp non è uno Stato. Quando, il 12 novembre 2004, si svolse la cerimonia funebre ufficiale di Arafat al Cairo, in modo quasi furtivo in una moschea blindata all'interno di una struttura militare a due passi dall'aeroporto internazionale per consentire ai capi di Stato di parteciparvi restando in Egitto il minor tempo possibile, fu chiaro l'atteggiamento collettivo di presa di distanza se non di imbarazzo. L'amara verità è che Arafat era formalmente tollerato ma in realtà osteggiato dagli altri leader arabi. Basti pensare al fatto che i palestinesi massacrati in Giordania, Libano e Siria sono molto più numerosi di quelli uccisi dagli israeliani. L'amara verità è che, a dispetto delle apparenze, con Arafat la causa palestinese si è trasformata in uno strumento di conservazione del potere dei regimi arabi viciniori, che hanno aizzato e mobilitato le masse contro l'eterno nemico sionista esterno per celare e aggirare la realtà di tirannia e sottosviluppo interno. Anche se in definitiva, al di là della demagogia e dell'inganno, i palestinesi hanno scoperto di non essere poi così tanto amati nel mondo arabo. Questa realtà era tangibile nell'entusiastica accoglienza che la popolazione egiziana riservò nel 1978 al presidente Sadat di rientro al Cairo dopo la firma degli accordi di pace di Camp David con Menahem Begin. In quella circostanza Arafat esclamò all'indirizzo di Sadat: «Gli mozzerò le mani con cui ha sottoscritto quegli accordi». Eppure, quindici anni dopo, il 13 settembre 1993, nello stesso Giardino delle Rose della Casa Bianca, Arafat firmò con Rabin un accordo quadro meno vantaggioso e da una posizione di maggiore debolezza dei palestinesi. Adesso vedi tu se i delinquenti fascisti e assassini sono gli israeliani o, al contrario, lo sono i notabili palestinesi, con a capo Arafat, che hanno usato il loro popolo per una causa di infinito odio verso gli ebrei, concedendosi nel frattempo il lusso di fare i propri comodi mentre i loro fratelli morivano per una causa non loro, per un desiderio di pace tanto agognato quanto loro negato non certo e per prima dagli israeliani. Resto dell'idea che se non si ha presente questo scenario e che se gli attori, non solo gli ebrei e i palestinesi, non si impegnano seriamente in un accordo di pace duraturo, al di là delle motivazioni religiose che guidano i musulmani, non si arriverà mai a un bel niente di definitivo se non una sinusoide fra recrudescenza di attacchi militari e di sospensive .. fino al prossimo attacco. Infine ti faccio notare che da poco sono iniziate manovre congiunte fra Israele e Stati Uniti per perfezionare l'uso dei Patriots, nel caso che l'Iran desse luogo a un attacco militare missilistico contro Israele. Io sono più preoccupato di questo che non del doloroso dissidio israelo-palestinese.. Un abbraccio, Vince
 
     
Antares_89
Antares_89 il 28/10/09 alle 08:39 via WEB
Praticamente hai detto tutto quello che si poteva dire sulla situazione passata e presente del conflitto israelo-palestinese. Chiarendomi, tra l'altro, alcuni dubbi, e dandomi informazioni che assolutamente non conoscevo. Sicuramente Arafat non ha fatto il bene del suo popolo, che pure sembra lo ami. La sua frase su un suo possibile omicidio rispecchia chiaramente quello che voleva far credere: essere un martire difensore della libertà del suo Paese, disposto a morire pur di non tradire la sua causa. E invece era solo un furbo che tentava di rimanere attaccato alla sua poltrona. Forse qualche interesse verso il suo popolo l'aveva, ma con le sue azioni ha deliberatamente condannato i palestinesi a una situazione di persistente incertezza, di pericolo terroristico e di pressioni politiche. Da qui i vari movimenti di sinistra hanno tratto argomenti per sostenere la causa palestinese, affermando come i poveri abitanti di Gaza vengano sterminati dai mostri israeliani, sorretti dai mostri yankee. E' questo quello che vogliono far credere al loro elettorato, bramoso di destabilizzare la situazione e felice nel vedere i suoi leader parlare coraggiosamente contro i cattivi americani. L'accordo siglato da Arafat con Rabin, come dici, era molto più svantaggioso di quello stilato tempo prima da Sadat, e per questo Arafat ha rinnegato quel documento. Dichiarando ai suoi folli compatrioti che gli americani e gli israeliani li volevano ingannare. Un semplice cavillo, abbinato al fanatismo religioso di molti palestinesi, ha fatto credere a tutti che la ragione e la giustizia fossero dalla sua parte, mentre era tutto il contrario. Molti programmi nostrani non fanno altro che mostrare i poveri bambini palestinesi spaventati dalle bombe israeliane. Certo, bambini innocenti, senza colpe. Le vere colpe, contrariamente a quanto questi programmi vogliono far pensare, però, non sono degli israeliani, ma degli stessi leader palestinesi, non disposti a rinunciare al terrorismo e tantomeno a sottoscrivere un accordo con Tel Aviv. Tra questi leader, ovviamente, figura anche il defunto Arafat, che non ha fatto certo il bene del suo popolo. Se avesse rispettato e accettato gli accordi equi di Camp David adesso la situazione sarebbe probabilmente diversa. E viene da chiedersi, a questo punto, se davvero volesse la salvezza del popolo palestinese. Questo è quello che tutti gli antiisraleiani proclamano, magari senza sapere neanche quali fossero i risvolti della vicenda. Riguardo alle prove missilistiche israelo-americane, queste denunciano innegabilmente quanto la situazione sia tragica. Una nuova guerra fredda la stiamo vivendo. Dobbiamo solo sperare che si risolva come si è risolta quella con i sovietici. Grazie ancora, Vince, per il quadro completo che hai scritto, e che spero possano leggere tutti quelli che visiteranno il mio blog. Un abbraccio sincero, Amico mio. Emanuele.
 
     
naticek
naticek il 30/10/09 alle 12:39 via WEB
carissimo antares, questa volta mi trovo molto daccordo in quasi tutto su ciò che dice il signore qui sopra.......i palestinesi sono molto vittime di se stessi. ciao
 
     
Antares_89
Antares_89 il 31/10/09 alle 09:03 via WEB
Sono felice che anche tu sia d'accordo. Del resto, solo un fazioso accuserebbe gli israeliani e gli americani delle stragi nei Paesi musulmani. I continui attentati in Afghanistan e Iraq lo confermano, poiché chi viene coinvolta è sempre la popolazione civile, che muore a decine. E i comunisti continuano a incolpare gli americani. Stessa cosa per quanto riguarda i palestinesi. Non spiego nulla, poiché il messaggio di Vince è perfettamente completo. A presto, Amico mio. Emanuele.
 
     
Vince198
Vince198 il 31/10/09 alle 10:33 via WEB
In effetti ho fatto una semplice cronistoria dei fatti più recenti - così come si sono relamente svolti - afferenti vicende "secolari" israelo-palestinesi, caro Emanuele, dicendo che Arafat è stato l'artefice delle più recenti sventure del suo popolo per i motivi che ho prima riportato, sventure che potevano esere evitate con una semplice firma in calce a quel trattato. Temo, fra l'altro, che il pentimento nella parte finale della sua vita, un voler ritornare sui suoi passi, gli sia stato "fatale".. Sinceramente non so quando se ne verrà fuori, forse mai. Spero, in fede, di sbagliarmi. Ciao, Vince
 
     
Antares_89
Antares_89 il 02/11/09 alle 08:25 via WEB
Quella firma, che avrebbe risolto uno dei problemi più gravi del XX e XXI secolo penso non sia stata apposta per principio. All'inizio sembrava che le intenzioni fossero collaborative, e ricordo la stretta di mano tra Arafat e Rabin di fronte a Clinton, un'immagine che sembrava voler concludere per sempre il conflitto in Terrasanta. E invece, purtroppo, come hai magistralmente spiegato tu, il palestinese è tornato sui suoi passi, nascondendosi dietro cavilli burocratici e pretendendo più di quanto era stato pattuito. Questo per fare il gioco degli integralisti, che mai avrebbero accettato di riconoscere Israele come un'ente con cui dialogare: doveva rimanere sempre e solo il nemico dei musulmani, da combattere costantemente con l'Intifada e la Jihad. Questo spiega, se mai ve ne fosse il bisogno, l'incoerenza dei fondamentalisti islamici. Così come i terroristi lanciano i razzi dalle scuole e dalle case, così uno dei loro massimi capi non ha accettato il trattato che avrebbe salvato migliaia di vite. Solo per un capriccio, per l'idea che Israele davvero non debba esistere. Anche io spero che tu ti sbagli, Vince. Se solo Hamas fosse eliminata dalla scena politica si potrebbe davvero fare qualcosa di costruttivo. Il problema, non da poco, rimane di eliminare quei terroristi. A presto, Amico mio. Un abbraccio, Emanuele.
 
angeligian
angeligian il 27/10/09 alle 18:38 via WEB
Siamo alle solite: questi che chiedono, esigono, pretendono. Ma lo vogliono capire che questa é casa nostra anche se ci abita anche qualche imbecille che vorrebbe lasciare le porte aperte a ladri e assassini? Tu come sempre sei stato chiarissimo e esauriente, ma non c'é altra soluzione a parer mio che espellerli come indesiderati da tutti i paesi civili. Che se la cantino e se la suonino tra di loro nei paesi loro e che si scannino pure tra di loro come già fanno. Per ora, visto che questo mio é un pio desiderio, direi che l'ora di religione nelle scuole se intesa come insegnamento di cultura e di tradizioni nostrane e non come indottrinamento andrebbe bene, ma in tal caso si potrebbe dare spazio anche ad altre religioni e farla cosi' diventare non l'ora di religione, ma l'ora delle religioni in quanto le religioni sono parte integrante della civiltà di un popolo e dunque rientrerebbe nell'insegnamento di cultura generale. Magari dando più spazio a quella nostra.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 28/10/09 alle 09:21 via WEB
Che questa sia casa nostra è fuori discussione, peccato che le sinistre facciano di tutto per dimostrare il contrario. Multiculturalismo, secondo loro, significa lasciare che tutti facciano quello che vogliono. Spalancare le porte a tutti indiscriminatamente, senza pretendere neanche che gli stranieri si impegnino a rispettare la nostra legge, o almeno che imparino la nostra lingua. Finché le leggi rimarranno queste la situazione non potrà che peggiorare, e le richieste dei fondamentalisti musulmani saranno sempre più pressanti e spudorate. Come dico sempre, e come certo saprai, chi, come noi, prova a dichiarare come stanno evramente le cose e cosa bisognerebbe fare, come stiamo dicendo adesso, è un fascista xenofobo, che odia tutti gli stranieri per partito preso. E' questo che le sinistre urlano, per fare sì che i polli che le votano siano contenti e per assicurarsi i voti degli immigrati. Senza nessun rispetto per il nostro Paese e per la nostra cultura. Che, ovviamente, ha innegabili radici cristiane. Il che non vuole dire che dobbiamo essere tutti cristiani, ma che il Cristianesimo non va stuprato in tutti i modi, come è di moda fare oggi, e che nessuno deve imporci una cultura che non è la nostra, sempre in nome del multiculturalismo unilaterale che ai comunisti tanto sta a cuore. Riguardo all'ora di religione sono d'accordo con te, più o meno. Secondo me, come forse ti avrò già detto (nel caso, scusami), l'ora di religione cattolica dovrebbe rimanere, poiché tutti quelli che, durante quell'ora, rimangono in classe significa che sono interessati a questo, e che quest'ora dovrebbe essere affiancata da un'ora di 'storia delle religioni', dove vengano trattate approfonditamente tutte le altre religioni, e che possa essere frequentata da tutti gli studenti, cattolici e non. In ogni caso, deve essere insegnata solo la storia delle religioni e la cultura che queste hanno prodotto. Come ho detto a luloca, non catechismo, ma storia e informazioni culturali. Penso sia giusto dare agli studenti queste informazioni, che li aiutino a capire perché la loro cultura è così, e dove affonda le sue radici. Nell'ultimo commento che ho scritto a luloca ho riportato un bellissimo episodio che ho vissuto, alle superiori, durante un'ora di religione. Se ti va leggilo. A me resterà sempre nel cuore. Un forte abbraccio, Amica mia. Emanuele.
 
fucio02
fucio02 il 28/10/09 alle 14:09 via WEB
Ho letto il discorso che hai fatto a luloca. Hai detto delle cose giuste. Io ti dico che l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole non è teologico ma valoriale. Infatti, la teologia si insegna nei seminari e nelle parrocchie. L'insegnamento scolastico della religione cattolica è invece rivolto più all'atto pratico nella società civile. Giusto questa mattina ho dovuto replicare ad delle persone che sui forum di "Affari italiani" vorrebbero sopprimere l'insegnamento della religione cattolica e mi hanno definito "non pienamente laico". Che gente! Cordiali saluti.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 31/10/09 alle 08:26 via WEB
Quello che ho detto mi sembra condivisibile da chiunque abbia un minimo di cervello e sappia come sono realmente le cose. Evidentemente luloca è rimasto a qualche decennio fa, ma noi sappiamo che l'odierna ora di religione, nelle scuole, non è certo d'indottrinamento religioso. E lo conferma il semplicissimo fatto che si parla anche della storia delle altre religioni. Luloca non mi sembra realmente uno stupido, ma è ottuso e in malafede, e non rinuncia mai alle sue idee. Sicuramente si accorgerà degli errori palesi in cui cade, ma non lo ammetterà mai. E quello di cui ti hanno accusato su "Affari Italiani" è la prova che gente come lui, purtroppo, è molto numerosa. E spero non in aumento. Grazie a Dio questo Governo non sembra minimamente intenzionato ad accogliere queste bieche e volgari proposte. A presto, e buona giornata, Amico mio. Emanuele.
 
fucio02
fucio02 il 31/10/09 alle 09:39 via WEB
Emanuele, devo fare una comunicazione. Per sapere qualcosa di più sull'anglicanesimo, andate sul link http://santagatando.wordpress.com/2009/10/29/book-of-common-prayer-un-opera-letteraria/. Cordiali saluti.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 31/10/09 alle 10:03 via WEB
Ho visto il link che mi hai consigliato, e devo dire che sia l'articolo sia il sito sono molto ben fatti. Leggendo quello che è stato scritto ho, in effetti, colmato qualche altra lacuna che avevo su quella religione. Potresti, se non l'hai già fatto, mettere quel link anche sul tuo blog. Penso che molti siano interessati. Grazie, e a presto. Emanuele.
 
lamiapelle
lamiapelle il 31/10/09 alle 21:39 via WEB
scusa Emanuele, anche se non ho letto tutto, ma vorrei ugualmente intervenire su quanto si è detto riguardo all’insegnamento della religione nelle scuole italiane. Ho ragazzi di diverse età, e mi risulta che ormai sono tanti anni, che l’insegnante di religione non è un prete, o una persona indicata da un prete, ma un insegnante qualsiasi qualificato (può aver fatto anche filosofia.., questo è l’ultimo esempio che ho avuto...). Nell’ora di religione, si impartiscono nozioni ( ampliate più o meno, a secondo del grado scolastico frequentato), che riguardano tutte le religioni e allo stesso modo.... Forse, chi dice che nell’ora di religione, si legge il catechismo, si riferisce alla scuola di almeno 20 anni fa!. Un caro saluto e grazie per la tua presenza
 
 
Antares_89
Antares_89 il 02/11/09 alle 09:49 via WEB
E' esattamente quello che ho detto io a queste persone. Loro, a quanto pare, pensano che l'insegnamento della religione cattolica sia rimasto uguale, invariato rispetto al passato. Ovviamente si sbagliano, ma non lo capiscono, e anche se lo capissero non lo ammetterebbero mai. Adesso l'insegnante di religione è un laico, un insegnante come tanti altri, che ha fatto concorsi e si è guadagnato il posto come gli altri. L'unica cosa che lo distingue dagli altri insegnanti è il fatto che gli sia stato conferito il beneplacito della curia. Il che mi sembra giusto, poiché la Chiesa deve essere certa che coloro che insegnano la religione non siano sacerdoti, ma comunque persone credenti. Luloca vorrebbe che gli insegnanti di religione non dovrebbero essere 'scelti' dalla curia. Ovviamente gli ho risposto che se l'insegnante fosse una persona come lui non vedo cosa potrebbero capire i ragazzi. Magari imaparerebbero le nozioni, ma se poi gli dice che Dio non esiste cosa ci sta a fare? Per quanto riguarda le altre religioni, l'insegnante è preparato anche su quelle, ed essendo credente, comunque, immagina un'entità sovrannaturale, e può a questo punto insegnare ai ragazzi perché le persone credono alla religione. Sono io che ringrazio te per la tua costante presenza, che mi rende tanto felice. Un abbraccio, Emanuele.
 
fucio02
fucio02 il 01/11/09 alle 08:50 via WEB
Va bene, Emanuele, lo faccio subito. Grazie per i complimenti. Già l'ho messo su facebook. Ora lo metterò sul mio blog, tra i link preferiti, insieme a quello di questo tuo blog e a tutti gli altri. Certamente, tra noi e gli anglicani non ci sono delle differenze incolmabili. Pensa un po' che quando dissi di essere devoto a San Carlo I Stuart qualcuno mi guardò come se avessi detto un'eresia o se fossi impazzito. Adesso, che questo santo potrebbe potrebbe entrare nell' agiografia cattolica...diventerebbe nostro nostro. Cordiali saluti.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 02/11/09 alle 09:56 via WEB
Quelle persone, a quanto pare, sapevano ben poco di religione, eppure hanno voluto giudicarti. Quando capiranno che i tradizionalisti anglicani sono ritornati nel nostro gregge si renderanno conto di quanto si erano sbagliati nel criticarti. E speriamo che il dialogo dia i suoi frutto, e che, con l'aiuto di Dio, gli anglicani capiscano che la loro religione è nata per il capriccio di un re pazzo. E che, a quel punto, decidano di ritornare fra noi, di rientrare nell'unica vera Chiesa. Il dialogo è lo strumento fondamentale, oltre, ovviamente, alla potenza di Dio, e dobbiamo sperare che l'Arcivescovo di Canterbury e coloro che a lui rispondono decidano di tornare fra noi. E il tuo operato, in questo senso, è importantissimo, per informare i cattolici che, forse, gli anglicani potrebbero rientrare sotto il Papa e la benevolenza di Dio. E presto, Amico mio. Emanuele.
 
fucio02
fucio02 il 02/11/09 alle 13:35 via WEB
Una volta, nel 2004, scrissi alla Chiesa anglicana di Roma, la All Saints Church ma più per richiedere informazioni storiche. Diciamo che lo scisma anglicano sia stato causato da una volontà di egemonia di un re. Il dialogo con gli altri anglicani è ancora possibile. L'ha detto anche lo stesso arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams. Cordiali saluti.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 02/11/09 alle 15:16 via WEB
Il dialogo con chi veramente Crede in Cristo e nella sua Resurrezione dovrebbe riuscire a mettere da parte una tradizione scismatica, e capire che quella divisione non aveva nulla di divino. Il motivo era semplicemente politico. E questo non può riuscire a separare una Chiesa dall'altra. Che quello dei tradizionalisti sia solo il primo passo, che induca poi tutti gli altri, coloro che hanno veramente a cuore la Fede, a tornare fra le braccia della Chiesa Romana. A presto, Antonio, Amico mio. Emanuele.
 
fucio02
fucio02 il 03/11/09 alle 08:16 via WEB
Certo, il ricongiungimento tra gli anglicani tradizionalisti e Roma è solo un piccolo passo. Infatti, bisogna risolvere anche la questioni con gli ortodossi. Il Patriarcato di Costantinopoli bene o male ha un buon dialogo con il cattolicesimo romano e la visita di Sua Santità Papa Benedetto XVI in Turchia lo dimostra. La situazione è più difficile è con il Patriarcato di Mosca, anche se certe questioni si sono appianate. Cordiali saluti.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 05/11/09 alle 18:41 via WEB
Con i piccoli passi si coprono anche grandi distanze. Piano piano, se Dio vorrà, potremo finalmente riunire sotto la Chiesa di Roma tutte le Chiese del mondo, com'era all'inizio. Il dialogo comincia a dare i suoi frutti, e sono fiducioso che la costanza ci premierà. Riconosco che gli ortodossi sembrano meno malleabili, ma forse potremmo riuscire anche con loro. Questa è la mia speranza, come la tua e come quella di tutti quelli che sognano un'unica Chiesa che ascolti l'Angelus del Papa. Che Dio voglia questo futuro! A presto, Antonio, Amico mio. Emanuele.
 
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