Creato da e_d_e_l_w_e_i_s_s il 16/06/2012

C'est la Vie

Il bello, il brutto ... e il così così

Messaggi di Aprile 2023

E l'articolo 4 si ribalta

Post n°1003 pubblicato il 30 Aprile 2023 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

C'è fibrillazione, oggi. Tutti al lavoro per varare domani, proprio il 1°maggio, il decreto lavoro che presumibilmente e salvo cambiamenti dell'ultim'ora, porterà l'Italia a raggiungere il suo record di precariato.
L'incentivare i voucher e contratti a termine per il governo Meloni equivale a rendere  l'occupazione flessibile, esattamente quella che non piace ai sindacati, all'opposizione e soprattutto nemmeno ai diretti interessati, cioè i lavoratori stessi.

Oggi i precari sono oltre 3.000.000 (6 zeri, eh!) e quasi 8 contratti su 10 sono a termine. Cioè precari.
Tutti noi conosciamo almeno qualcuno che da anni fa il precario.
Per il 13% di loro l'occupazione è un'emergenza.




























A questo si aggiunge il no espresso tassativamente  dal governo sul salario minimo che per noi non addetti ai lavori risulterebbe uno sgravo sulle condizioni di povertà per alcune categorie di lavoratori. Quattro italiani su dieci si ritengono infatti sottopagati.
Siamo l'unico paese, insieme alla Spagna, in cui salari sono rimasti fermi negli ultimi anni.
Tutto il resto invece è aumentato.  

Tanto per acchiappare applausi, il governo ci racconta dell'aumento in busta paga medio mensile, che solo per capire la cavillosità dello scritto ci va
un commercialista + un consulente del lavoro + un avvocato, di quelli bravi, eh!
e si dimentica però di dire che questi aumenti dureranno cinque mesi. 

Poi tutto torna come prima, forse peggio.

Solo la precarietà aumenterà.
Aumenterà a scapito di tutti, soprattutto dei giovani, gli stessi giovani che vengono tacciati per indolenti, senza voglia di fare e fannulloni. Gli stessi giovani a cui vengono offerti tirocini talvolta non pagati e a cui risulta difficile progettare la propria vita: sanno già in partenza che invecchieranno più poveri di quanto siano nati.

E pensare che l’Articolo 4 recita:

La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro
e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto



Oggi lo stesso articolo potrebbe essere ribaltato così:

                                    Il lavoro, cari cittadini, non è più un diritto



Che dite, c'è davvero da festeggiare questo 1°maggio le cui radici affondano in una pagina di Storia importante e che tutti conosciamo?

 
 
 

Italia (e non solo)a secco

Post n°1002 pubblicato il 27 Aprile 2023 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 

Di siccità se ne parla da anni.
Lo fa anche Virzì nella sua commedia, appunto, Siccità, ambientata in una Roma in cui non piove da tre anni stravolgendo le abitudini della gente, costringendo le autorità a chiudere i rubinetti e varare nuove norme per il razionamento delle scorte: al supermercato è vietato acquistare più di una confezione d’acqua, non si possono innaffiare piante e chi decide di lavare l'auto rischia l'arresto.

Una pellicola datata 2022 , discussa e quasi profetica.


È allarme siccità per il Po il cui  livello è ai minimi storici.
Preoccupa anche la situazione ad alta quota.
Male anche laghi naturali e artificiali:  il Lago di Garda non è stato mai così basso da 70 anni a questa parte.

Soffre  l'agricoltura: le coltivazioni di riso, soia, girasole patiscono e tanti produttori rinunciano  ad acquistare il seme a causa delle incertezze sulla disponibilità delle risorse idriche.

Insomma la siccità avanza e il decreto acqua con tanto di commissario promesso dal governo Meloni è fermo.

Qualche giorno fa uno scricciolo di 3 anni mi diceva "Lelèna, chiudi l'acqua"
Sorridendole le rispondevo : "Che smemorata sono, grazie per avermelo ricordato."

La maestra all'asilo istruisce, la mamma e il papà a casa dando l'esempio insegnano e i bambini apprendono. A volte sono più bravi di noi.


































Pare che nella vita di tutti i giorni ognuno di noi consumi in media dai 130 ai 140 litri di acqua potabile al giorno con punte che sfiorano addirittura i 300 litri. Per ogni minuto di doccia escono dal soffione 15 litri ; 7 litri d’acqua al minuto per lavarsi i denti a rubinetto aperto.

Ma c'è anche chi è parsimonioso come questo signore.










E voi. sinceri, eh! ,  siete bravi come la bambina e chiudete l'acqua per insaponarvi o per spazzolarvi i denti, insomma, siete attenti allo spreco d'acqua?

… ma poi sarà con  i nostri comportamenti parsimoniosi virtuosi e corretti  che eventualmente contribuiamo e diamo una mano all’annosa questione siccità? 

 

 
 
 

Istanti di e per noi

Post n°1001 pubblicato il 24 Aprile 2023 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 
Tag: hobby











































Quante volte ce lo siamo detti fra noi e noi.

E cosa meglio di un lungo ponte che riduce la settimana lavorativa dà libero spazio a quegli istanti di e per noi nutrendoci di benessere?

Che poi il meteo , ovviamente,  remi contro beh!, rafforza la legge di Murphy.
E perciò ci si diletta fra le cose care dentro le mura di casa.
Chi guarda quel film che da tanto voleva gustarsi, chi inforna muffin, chi si dà al
giardinaggio, chi prova il nuovo ombretto e chi, come me adesso, sta qui a scrivere
demenzialità che qualcuno di voi benevolmente leggerà e su cui qualcun altro altrettanto benevolmente dirà la sua.


Generalmente nel tran tran quotidiano ce la fate a dare il giusto spazio ai vostri hobby e interessi o come me rincorrete il tempo e nella frenesia quotidiana qualche magico momento ritemprante l'avete dovuto abbandonare?

Quali hobby invece avete mantenuto e mantenete?

 
 
 

Esagerato risalto?

Post n°1000 pubblicato il 22 Aprile 2023 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 



























che tradotto suona così: gli italiani fanno meno figli, quindi li sostituiamo con qualcun altro, ergo,  presto la razza italica si sarà estinta a favore di una nuova etnia.
E scatta la tempesta, anche  via social.
Lui corre ai ripari e rettifica: "Ho sbagliato, ma per ignoranza, non per razzismo."

Ma è troppo tardi.

Dalla matita di Natangelo esce questo


Si infuria il governo, la cognata del Lollobrigida e parte dell’emisfero politico.

Ignari che già la premier ne aveva già parlato in campagna elettorale e anche Salvini l'aveva fatto in piazza.
Il giorno dopo il vignettista caro al Fatto Quotidiano rimedia così: 

 

Che la natalità in Italia sia sotto gli standard medi è palese.
Che si discuta ambiziosamente se detassare le famiglie che procreano e allo stesso tempo rendere la pillola anticoncezionale gratuita è dato di fatto.
Che in un quartiere di Bologna ci sia in una classe un unico bimbo italiano è sicuro. E siccome il bambino frequenta la 5^elementare, significa che la denatalità da noi dura da almeno 10 anni.
Quindi nulla di nuovo sotto il cielo italiano. La nostra italica etnia per più ragioni va a rilento nel mettere a mondo figli.



Esiste una satira buona e che fa ridere: sa di parodia e gioco.

Ne esiste una pesante e offensiva. Al limite del diffamatorio.


Secondo voi, in questo caso Natangelo è andato oltre?

O invece 'sto polverone è eccessivo e l'esagerato risalto alla vignetta è un modo per sviare l’opinione pubblica dalle effettive priorità italiane?

 
 
 

Epilogo anninciato e fine certa?

Post n°999 pubblicato il 18 Aprile 2023 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

Ieri in 33  secondi La Repubblica racconta questo:

 

Ci fa anche sorridere, insomma dagli U.S.A. nulla di tragico.

Esattamente il contrario di quello che sta avvenendo da noi dopo la morte, prima aggressione mortale per opera di un’orsa, del runner in Trentino.

Da una parte c'è il dolore della famiglia che ha perso il figlio, dall'altra la sorte dell'orsa identificata come JJ4 e in mezzo c'è una regione che prima acquisisce orsi dalla Slovenia per attirare il turismo, poi si rende conto che 'sti mammiferi si riproducono anche e sono troppi . Il turismo può risentirne.


"Il nostro habitat non è più fatto per ospitare così tanti orsi." dicono sconsolati gli abitanti.


Nel frattempo c’è scappato il morto.


Da qui l'idea delle trappole sparse qui e là per catturare i troppi esemplari da esportare eventualmente a regioni limitrofe.
E guarda caso, come un epilogo da anni annunciato, oggi JJ4 è stata intrappolata e fatta prigioniera.




























Lei non è cattiva, è selvatica.
Ha fatto l'orsa che protegge i suoi tre cuccioli.

Intanto l'ordinanza pronta e firmata per abbattere almeno tre orsi giace sul tavolo in attesa dell'udienza voluta dalla Lav e fissata all'11 maggio.


Che ne sarà di JJ4? Una probabile ipotetica quasi certa fine annunciata?


È uccidendo l’orsa o gli orsi che si risolve il problema e ci si lava la coscienza per la morte del giovane?



 

 
 
 

Austerità quasi obbligata

Post n°998 pubblicato il 15 Aprile 2023 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 

Non rallenta il rincaro dei prodotti alimentari e il carrello della spesa continua a pesare molto sulle finanze familiari. Anzi, sempre di più come certificano i dati Istat.

Tagliare sul cibo non è pensabile: una volta eliminati gli sprechi, è sopravvivenza.

Ieri al supermercato facevo caso a piccole grandi trappole che il marketing ci regala e noi a volte abbocchiamo.  

Se una volta c'era il 3X2, oggi il marasma di promozioni e offerte ci confonde. Non c'è scaffale che non abbia in bella vista cartelli allettanti.

Il parmigiano stagionato 36 mesi era sottocosto: una signora ha mezzo sbancato il ripiano.
Il sugo al 50% con la scadenza a tre giorni e l’altra massaia ne ha fatto incetta.

C'era folla intorno ai cestoni pieni di pasta buttata alla rinfusa e posizionati al centro della corsia.
Pare che il disordine studiato ad arte sia vincente: fa pensare che si tratti di articoli in offerta.

E che dire del packaging? L'imballaggio, specie se colorato e riciclato, ha un potere incredibile per indirizzare le nostre scelte. Ne siamo attratti, ci piace, lo prendiamo e lo mettiamo volentieri fra le cose da portare a casa.













































Mano mano che ci avviciniamo alla cassa il carrello lievita e con lui lo scontrino già ben carico di suo.

In questi tempi di quasi austerità obbligata vi ci ritrovate un po' vittime delle tecniche adottate dalle catene della grande distribuzione?

O offerte e sottocosti non fanno traboccare il vostro carrello?

 

 
 
 

Disobbedisco? Sì, grazie!

Post n°997 pubblicato il 12 Aprile 2023 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 

Lo dice e lo fa Sergio Giordani, sindaco di Padova, apponendo la firma sul certificato di nascita al figlio di due mamme e voluto con il cuore.

Lo  dice e lo fa Marco Russo, primo cittadino di Savona che sfida il divieto, [perché] il governo è lontano dalla realtà»

Per Beppe Sala che non è da meno il governo umilia la società.

Loro, i sindaci, molti sindaci, disobbediscono al governo che a sei mesi dal suo insediamento temporeggia  e stentacchia sulle questioni urgenti  e impellenti  nazionali mentre invece è tassativo sul prendere in gestione o rinnegare i diritti civili. Anche consolidati.

Infatti da marzo per il governo Meloni non è più possibile registrare nell'atto di nascita i genitori omosessuali e non è più riconosciuto il ruolo genitoriale per tutte le coppie di uomini e di donne che sono diventati genitori mediante fecondazione eterologa.

L'UE ci bacchetta, ma il governo se ne frega. Disobbedisce all'Europa.

Che la maternità surrogata faccia a cazzotti con etica e morale, è indubbiamente condivisibile.
Che per convenzione la famiglia sia quella tradizionale fa parte dell'immaginario collettivo.
Che però esistano famiglie arcobaleno fa parte della società.

Oggi a Padova ci sono 33 registrazioni di certificati di nascita, quindi 33 bambini, che rischiano di essere annullati.

Girarsi dall’altra parte e far finta che nulla per anni sia avvenuto non solo significa evitare di guardare la realtà ma anche accanirsi sulla sorte di bambini e bambine




































che non hanno colpa di essere nati e neppure di essere cresciuti con due papà o con due mamme.



 

Fanno bene i sindaci a disubbidire al governo e a firmare i certificati ?

O fa bene il governo a disobbedire all’UE mantenendo ferreo il suo NO alle famiglie gay?





 

 
 
 

Non è mai troppo tardi?

Post n°996 pubblicato il 10 Aprile 2023 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

È la seconda settimana consecutiva che per Ansa





























è la parola che più  contraddistingue questi nostri tempi fatti di burocrazia e di proroghe.
Che dite se non parliamo di quelle che già offuscano i nostri pensieri?



Tu puoi ritardare, ma il tempo non lo farà.
(Benjamin Franklin)

    Il ritardatario è ladro del tempo altrui
(Liomax D’Arrigo

 

    Il ritardo è la forma più pericolosa di rifiuto.
(Cyril Northcote Parkinson)



Così al ritardo si associa l'immagine del treno o del volo che non arriva o che non parte e si sta lì con gli occhi puntati al display. 

Al ritardo del dentista sicché nella sterile sala d’attesa si guarda l'orologio a minuti alterni.

Al ritardo cognitivo: chi ne è affetto non lo patisce ma è un fardello ben pesante da reggere per chi lo condivide.

O a quel ritardo fatto di ansia buona ed emozione pura che ancor prima che nella rotondità del corpo lo si legge negli occhi della donna che già si vede diventare mamma.

E poi c’è il ritardo sulla tabella di marcia che pare tallonarci nella frenesia quotidiana perciò si rincorre il tempo per star dentro, appunto, ai tempi. Una corsa a ostacoli e non sempre si vince.

Il peggiore però è il ritardatario cronico, colui che fa della non puntualità il suo stile di vita.
E manco avvisa. O se avvisa i motivi hanno una credibilità pari a meno 10.
Ma siccome sei buona, ti scopri a dire sviolinando un sorriso meglio tardi che mai.

Tutti noi ci siamo trovati almeno una volta ritardatari o abbiamo subito ritardi altrui.
 

Ecco, di fronte a un ritardo vostro o altrui come reagite?

Siete indulgenti e benevoli della serie non è mai troppo tardi , vi crea ansia o vi inalterate ?

 

 
 
 

Colomba batte uovo

Post n°995 pubblicato il 07 Aprile 2023 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 

Sarà presente su 7 tavole italiane su 10. Qualcuno ci vede il simbolo di pace, in questi tempi di guerra. E poco importa se il suo prezzo è in media triplicato in un anno, colpa dei rincari generalizzati.

Ovviamente non mancherà neppure il tradizionale uovo di cioccolato che anche lui è aumentato

 Perciò eccoci pronti a scartare l'uovo di Pasqua, incuranti di tutto ma con la sola voglia di abbuffarsi di dolcezza che sia tradizionale o glamour.




























La storia dell'uovo di Pasqua affonda le sue radici nella notte dei tempi.

Gli antichi Persiani si regalavano uova in primavera come simbolo di nuova vita.

Secoli più tardi, nel Cattolicesimo l'uovo di Pasqua rappresentò la vita che cresce e palpita dentro un guscio solido

L'usanza di regalarsi uova però si diffonde a partire dal Medioevo, in Germania. Qui la gente comune si donava uova bollite avvolte in foglie e fiori in modo che si colorassero naturalmente, mentre i nobili si omaggiavano l'un l'altro con uova di argento, platino o oro, decorandole.

Un tale Peter Carl Fabergé fu incaricato dallo zar Alessandro III di preparare per la zarina delle meravigliose uova decorate con tanto di dono all'interno.

Da qui la tradizione della sorpresa dentro quella scocca ovoidale di cioccolato.

 

E noi che amiamo le soprese ci sorprendiamo emozionati come bimbi nello scoprire cosa c'è dentro l'uovo e tante volte ci ritroviamo così:



 

























Ricordate la sorpresa più ridicola e inutile o più piacevolmente sorprendente che avete trovato dentro l'uovo?













Un vecchissimo post riadattato

 
 
 

S.O.S Mediterraneo

Post n°994 pubblicato il 04 Aprile 2023 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 



































Perché a queste tragedie, quasi quasi ormai non ci facciamo più caso.
Abbiamo perso il conto e dire che il Cimitero Mediterraneo in 10 anni  ha annoverato più 26mila morti.
Cifre da accapponare la pelle.
Vite spezzate di gente che per svariati motivi aveva rischiato un futuro.


Qualche giorno fa di morti  se ne contavano già oltre 330.
Dato sottostimato e in crescita.  

Così come il numero ormai ingestibile di arrivi. 
Nove volte in più di quelli registrati nello stesso periodo del 2022.


Indipendentemente dal triste rimbalzo di colpe, di accuse  e senza polemica sulle frasi pronunciate da chi per carica conferita e ben pagata, che la tragedia di Cutro con le sue 93 vittime non sia stata vana?

Me lo chiedevo leggendo dell'attracco a Salerno dei 92 migranti e degli altri 32 tratti in salvo con elicotteri.

Tempestivamente. E con volontà.

 
E intanto che in queste ore stiamo con il fiato sospeso per quei 500 in pericolo su un'imbarcazione sovraffollata partita  col mare grosso, vi chiedo : secondo voi  la colpa è di chi accoglie  'sti poveri cristi e quindi istiga chiunque a partire con il rischio di annegare?

 

 
 
 

Una profezia diventata (quasi) realtà

Post n°993 pubblicato il 02 Aprile 2023 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

I cellulari del futuro saranno impiantati sotto la pelle delle orecchie
e si ricaricheranno con l'energia del corpo.
Martin Cooper




Una profezia, la frase dell'oggi 94enne ingegnere della Motorola, che sembra una metafora della realtà. Perché sfido chiunque a trovare un altro oggetto di uso quotidiano  così connesso a noi.
Uscire senza? Impossibile!
Perderlo anche solo di vista? Ansia assicurata: in fondo lui contiene parte della nostra vita.
Il beep del nuovo messaggio? Ahh, dopamina al cervello a cui segue agilità di polpastrelli.

Era il 3 aprile 1973 quando Martin Cooper fece la prima chiamata con un cellulare in una strada di New York.
Pesava un chilo, non stava acceso per più di mezz’ora e impiegava dieci ore per ricaricarsi.
 
Se in cinquant’anni abbiamo attraversato due generazioni, loro, i telefonini, ne hanno accumulato decine tant’è che oggi nel mondo esistono più modelli di cellulari che esseri umani.


































Mai avrebbe però immaginato Cooper che il telefonare sarebbe diventata una funzione secondaria. Infatti con quell'oggetto versatile oggi facciamo tutto, o quasi.
Ed è, che ci piaccia o meno, il simbolo e lo status della vita contemporanea.

Se il cellulare ci abbia reso migliori è irrilevante.

È innegabileche ci ha cambiato abitudini e quotidianità.

Che vita oggi sarebbe senza cellulare?




 

 
 
 

 

 

 

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