Healing Hand

The Dark Side of the Moon

Quando si ha a che fare con dei bambini, spesso si è soliti dire loro delle
bugie, al fine di nascondere verità che, in determinate circostanze, risulterebbero quantomeno scomode.

Pensiamo ad una delle domande più frequenti che un genitore può sentirsi porre: "Come nascono i bambini?". Si forniscono delle risposte il più delle
volte pittoresche, del tipo "nascono sotto ad un cavolo" o "li porta la
cicogna".

Questo per dire che la mistificazione della realtà dovrebbe avere solo lo
scopo di togliere dall'imbarazzo momentaneo, che si crea quando si tratta
un argomento delicato.

Ma poi, presto o tardi, bisogna giungere alla verità.

Quella che vi sto per raccontare oggi, in quest'afoso lunedì di metà luglio,
è la storia di una delle più grandi major esistenti, che pur non essendo una multinazionale a tutti gli effetti, per fatturato e risorse, potrebbe tranquillamente occupare i primi posti mondiali.

La NASA, come tutti sappiamo, iniziò la sua (in)gloriosa carriera nel
luglio del 1969 con lo sbarco sulla Luna dell'Apollo 11. A questa missione
ne seguirono altre, ma, ufficialmente, le campagne lunari, sia per motivi
di budget, che per il fatto che "la Nasa aveva già visto tutto quello che
c'era da vedere", terminarono con la missione Apollo 17 partita
l'11 Dicembre 1972.

Ma a quanto sembra non fu così.

Infatti già dal primo sbarco, lo stesso Neill Armstrong, notò qualcosa di strano, mentre l'Apollo 11 era ancora in orbita attorno alla Luna. Qualcosa che si trovava proprio nella famosissima "faccia oscura della Luna" che gli altrettanto famosi Pink Floyd hanno decantato.

Così la NASA decise, in gran segreto, quando l'opinione pubblica era
distratta dai viaggi stellari, di condurre altre campagne. Tra queste vi fu
anche quella denominata Apollo 20 del 16 Agosto 1976.

Sullo stemma celebrativo della missione (che non sono riuscito a reperire sulla rete, ma che ho visto in forma cartacea), appare un'immagine interessante. Due moduli NASA sono intenti a sollevare con delle funi una terza navicella di color arancione. Più in basso sono visibili i crateri lunari
ed il nome dei tre astronauti che presero parte alla missione: Rutledge, Snyder, Leonov. Compare anche un motto in latino: "Carpent tua poma nepotes", che tradotto è
"I nipoti raccoglieranno i tuoi frutti" da Virgilio, Egloghe IX,50.

Le immagini del primo dei due video che vi propongo, sono state riprese durante il passaggio del modulo sopra i crateri denominati Tsiolkovski, Delporte, Lukte, e infine, Izsak. Proprio al centro di quest'ultimo appare quello che sembra, indiscutibilmente, un vascello non terrestre, di forma affusolata, avente una lunghezza stimata di circa 4 km.

Particolarmente interessanti sono i dialoghi che si ascoltano dal video e
che sono riportati in sottotitolato tra l'equipaggio di bordo e il centro di
comando della base di Vandenberg: