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She’s a cold, dark night in the dead of winter

 

 

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In Love With..... :: Dimmu Borgir

Post n°230 pubblicato il 02 Luglio 2009 da sweet.sensation
 
Tag: Musica

 

 

 

Nazione: Norvegia

Genere: Black Metal/Symphonic Black Metal

Album: 14

Anno di esordio: 1993

Lineup attuale:

  • Shagrath (Stian Thoresen) - Vocals
  • Erkekjetter Silenoz (Sven Atle Kopperud) - Chitarra
  • Galder (Thomas Rune Andersen) - Chitarra
  • ICS Vortex (Simen Hestnæs) - Basso, Clean Vocals
  • Dariusz "Daray" Brzozowski - Batteria
  • Mustis (Øyvind Johan Mustaparta) - Tastiere e Sintetizzatori

Website: www.dimmuborgir.com



The Story So Far....

I Dimmu Borgir sono una band norvegese il cui nome è però in lingua islandese: la traduzione, "oscura fortezza", sembra calzare a pennello al sinistro combo. Ma linguistica a parte, sembra che il nome si riferisca ad un'antica leggenda, secondo la quale il "dimmu borgir", vulcano spento che si trova proprio in Islanda, costituirebbe il varco per l'inferno.

Dall'anno di esordio (1993) il sound si è evoluto enormemente: il crudo Black Metal di "Stormblast" (caposaldo del genere) dalle rozze sonorità (pur ingentilite dal melodico) lascia il posto a produzioni sempre più curate (anche per merito del colosso Nuclear Blast, che li ha presi sotto la propria ala protettiva): nascono capolavori quali "Enthrone Darkness Triumphant", "Puritannical Euphoric Misantropia" e "Death Cult Armageddon", in cui si le oscure caratterizzazioni del genere si fondono con orchestrazioni, linee melodiche ed influenze elettroniche. Il cocktail è esplosivo, godibilissimo, ricercato, cattivo ed atmosferico.

L'utlima fatica della band è "In Sorte Diaboli", album che ha diviso molto sia la critica che i fans, principalmente per essere meno ispirato ed innovativo del passato e più morbido nel sound. Ciò, se da una parte ha portato motli vecchi seguaci a "storcere il naso", al contempo ha facilitato altri ascoltatori, maggiormente indecisi nelle inclinazioni musicali, ad avvicinarsi alla band.

Pur essendo dibattuta fortemente la validità dell'album, è innegabile che contenga alcuni spunti di sicuro rilievo. Ad iniziare dal fatto che si tratta di un "concept" ambientato nell'Europa medievale, in cui il protagonista, un sacerdote, si allontana progressivamente dalla fede, abbracciando il "lato oscuro". Anche se le ritmiche sono meno incalzanti del passato e gli spunti meno creativi, i "nostri" riescono a rendere sufficientemente tetre le ambientazioni, producendo anche, alcuni riff di discreta fattura.

La band ha reso noto che il progetto intrapreso con "In Sorte Diaboli" continuerà in due prossimi album che chiuderanno il concept.


Album Rating:

"Stormblast" - sporco, crudo, melodico ma senza troppi fronzoli. Ha fatto epoca. Voto: 10.

"Entrone Darkness Triumphant" - il capolavoro irripetuto del black sinfonico. Maestoso. Voto 10.

"Death Cult Armageddon" - sperimentale in alcuni suoi tratti, qualche crepa creativa. Voto 8.5.

"Puritannical Euphoric Misanthropia" - contaminazioni elettroniche condite da ricche sinfonie e coivolgenti linee melodiche. Voto 9.

"In Sorte Diaboli" - è inutile negarlo, i Dimmu sono cambiati e qualcosa è andato perduto. In tono minore. Voto 8.



Videography:



"The Serpentine Offering"






"The Sacrilegious Scorn"





"The Chosen Legacy"

 
 
 
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