Creato da: ossimora il 20/10/2004
Juliet Berto: "Bisogna tenere a mente il colore della propria ferita per farlo risplendere al sole"
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Messaggi di Gennaio 2006
Post n°328 pubblicato il 31 Gennaio 2006 da ossimora
Post n°327 pubblicato il 31 Gennaio 2006 da ossimora
Tag: Donne che scrivono DONNE
Ingeborg Bachmann
Non è morire, è insorgere Senza comprensione Venga la rivoluzione. Venga, che venga dunque. Anche del mio cuore. Nata a Klagenfurt in Carinzia, Ingeborg Bachmann, vi rimane fino al 1945, anno in cui inizia gli studi (dapprima filosofia e giurisprudenza, successivamente filosofia e psicologia) ad Innsbruck, che prosegue a Graz e successivamente a Vienna.
Post n°326 pubblicato il 29 Gennaio 2006 da ossimora
Tag: Mondialità La Comunità Internazionale è scossa per la schiacciante vittoria di Hamas nelle ultime elezioni palestinesi. Ma quello che è accaduto è molto più che un terremoto politico. E' la conferma che alla politica aggressiva dell'Occidente i popoli rispondono in una sola maniera. Il Medio Oriente ha scelto: l'Iran non tratta sul nucleare, in Libano la destra cristiana falangista si sta riarmando in contrapposizione agli Hezbollah, in Egitto crescono i Fratelli musulmani, l'Iraq occupato dalle forze straniere è ormai in fiamme. Ora il crollo di Al Fatah e dell'Olp con cui se ne va il sogno di un mondo palestinese laico e democratico, che dalla fine degli anni Sessanta si era proposto come movimento nazionale per l'indipendenza e la democrazia, spesso ostacolato dagli stessi regimi arabi. E' come se Arafat fosse morto una seconda volta. Sorridono i falchi della destra israeliana, sono felici i neocon americani. Hamas è un loro prodotto. E' il risultato della guerra subita da un intero popolo in tutti i momenti della vita quotidiana. Figlia dello smarrimento e dell'annichilimento della legalità internazionale, dell'indifferenza della comunità internazionale di fronte alla prepotenza di Israele, della politica miope degli Stati Uniti. Figlia della pratica di due pesi e due misure da parte di chi gestisce il diritto internazionale se si tratta di Israele (Ali Rashid). Ma il processo di pace in Palestina non è oggi in pericolo per via del successo degli estremisti. Il processo è morto insieme a Rabin nel 1995. Dopo aver fatto morire Arafat prigioniero, dopo la detenzione di Marwan Barghuti (rilasciato a pochi giorni dalle elezioni), dopo aver ignorato la disponibilità di Abu Mazen, e dopo anni di iniziative unilaterali di repressione, colonizzazione, omicidi mirati, costruzione del muro, dopo anni di politica che mirava a compromettere l'autorevolezza e la credibiltà del gruppo dirigente palestinese laico, in modo da rinforzare il peso delle fazioni islamiche e radicali (lautamente finanziate da Iran e Sauditi), ecco il risultato. Arafat e l'Olp non andavano bene perché non eletti democraticamente. E la chiave è tutta qui: Israele ha interrotto i negoziati di pace con i palestinesi nel 2001. Finalmente la costruzione del muro in Cisgiordania potrà essere completata, così come potranno essere avviati nuovi piani unilaterali (niente ritiro militare dalla Cisgiordania, nuovi insediamenti legali, niente Gerusalemme est come capitale del nuovo Stato di Palestina, nessun rientro dei profughi palestinesi). E con Hamas al potere, nessun governo occidentale potrà dire nulla.
Post n°325 pubblicato il 28 Gennaio 2006 da ossimora
Tag: genius loci La solita Roma,la sua onirica bellezza . La Roma dei cieli dilatati con gli stormi che si mescolano sinuosi a qualche meccanico gabbiano.I suoi vasti viali ,coi palazzi sontuosi e le splendide terrazze piene di verde,già qualche mimosa che gialleggia,le crassulacee si rovesciano pigre verso il basso.(I chioschi dei fiorai a centinaia allestiti in bell'ordine dagli Indiani o forse cingalesi che ne sono recenti gestori sono una leccornia che mi attrae ineluttabilmente...)Le alte cortecce dei pini marittimi si dividono con le colonne di travertino il vezzo dell'indifferente imponenza.Roma dei piani intersecati,sovrapposti,che appare e scompare fra le chiazze dei parchi.I quartieri si incastrano,si stratificano;costruiti su tanti piani , nulla è parallelo,geometrico o adagiato,tutto coesiste con un'armonia naturale.Ogni volta ,anche in un rapido giro scopro una delle centinaia di fontane ,una chiesa che mi mancava...stamattina Santa Prassede,dall'abside illuminato da mosaici immaginifici ed i pavimenti cosmateschi,verdi e amaranto nei quali camminare e lievitare.Roma di sabato è svagata,sonnolenta e meno caotica,bellissima come sempre.
Post n°324 pubblicato il 26 Gennaio 2006 da ossimora
Tag: La memoria dovere della memoria per risvegliare la ragione Il 27 gennaio è il “giorno della memoria”. La memoria non è una questione di parte, come vuol farci credere chi intende dare alla storia connotati politici di comodo. Il 27 gennaio è una data che ricorda una tragedia tutta europea, avvenuta solo 60 anni fa, della quale vi sono ancora testimoni. Non è l’unica tragedia della storia, non sarà, purtroppo, l’ultima, ma è qualcosa che gli europei e tutto il mondo occidentale non possono permettersi di archiviare. La crisi della democrazia europea che sfocia nel fascismo e nel nazismo, l’elaborazione di una strategia imperialistica che scatena l’invasione e l’occupazione di altri paesi sostenuta da una feroce e inumana ideologia sciovinista e razzista, lo scatenamento della guerra mondiale. Il tutto sostenuto da un’organizzazione capillare del potere e del consenso, in campo politico ed economico, che è arrivata a negare la dignità stessa della persona umana attraverso forme di annientamento a gestione aziendale. Tutto questo pesa come un macigno su ognuno di noi. Tra le tante lezioni che questo scorcio di storia europea ci presenta ne possiamo trarre due particolarmente attuali. La prima è che la democrazia non è mai un fatto scontato una volta per tutte, ma va rinnovata e attualizzata nelle sue forme di regolatore della vita civile e della partecipazione, perché le tentazioni autoritarie sono sempre in agguato. La seconda riguarda l’economia. Non era vero allora e non è vero oggi che capitalismo e libero mercato siano possibili senza democrazia. La terribile efficienza con cui venivano gestiti il lavoro e la morte nei lager nazisti aveva una sua tragica logica economica e di mercato. Il sonno della ragione genera mostri e in questo periodo sonnolente nel campo delle idee e del pensiero corriamo qualche rischio in più. In questo 27 gennaio 2006 vogliamo ribadire, da un lato, il dovere etico e politico della memoria, dall’altro, vogliamo continuare a riflettere su quanto è successo e come è successo approfondendo delle linee di ricerca. Quest’anno parliamo del lavoro coatto e da schiavi cui erano sottoposti i prigionieri e i deportati, per la grandezza del Reich e per la ricchezza di qualche miserabile individuo. Arbeit macht frei “Il lavoro rende liberi” c’era scritto sui cancelli di Auschwitz. Una scritta beffarda che per le SS aveva un significato ben preciso. Infatti il lager aveva una sua economia: i deportati erano una forza lavoro sfruttata fino allo sfinimento. La loro morte poteva dipendere semplicemente dall’andamento della produzione. A seconda del turn-over un “lavoratore” poteva essere spremuto per 2 o 6 mesi. Chi non poteva essere considerato forza lavoro veniva mandato a morire subito, oppure diventava cavia per esperimenti. La procedura che portò allo sterminio nei campi milioni di persone tra ebrei, militari, oppositori, zingari, omosessuali emerse già a Norimberga. Vediamo come nel primo dei 4 articoli collegati a questa newsletter. ( La pacificazione E’ possibile passare un colpo di spugna sul passato? E’ possibile che dopo 60 anni le ragioni e i torti non abbiamo più senso? A queste domande risponde in un’intervista Massimo Rendina presidente dell’Anpi di Roma e del Lazio. La riconciliazione è un obiettivo giusto, ma è possibile solo se è accompagnata dalla verità, come ha fatto Nelson Mandela in Sudafrica e come si sta tentando di fare in Ruanda. E’ la tesi che Franco Giustolisi sostiene nel suo libro L’armadio della vergogna. La musica perseguitata Timothy Jackson è direttore del Dipartimento di musicologia alla University of North Texas a Dallas e si sta occupando di riesumare tutte le musiche prodotte da compositori che il nazismo perseguitò, la maggior parte di essi era ebrea. Il professor Jackson racconta questa sua ricerca in un’intervista. La funzione educativa della memoria Con questo spirito fin dal 2001, e cioè subito dopo l’approvazione della legge che lo istituiva, la Cgil ha celebrato il “giorno della memoria” insieme all’Associazione Proteo Fare Sapere. Le prime di queste iniziative hanno avuto luogo a Roma, in Campidoglio e da lì è iniziata una lunga riflessione sul senso della memoria di quanto accaduto in Europa che è stata raccolta nel volume, edito da Valore Scuola, Il dovere della memoria che oggi si può leggere on-line. Ore 11.59. Un minuto di silenzio Erano le 11 e 59 quando il primo soldato russo entrò ad Auschwitz. Non ci sono parole che possano descrivere l’orrore che si presentò ai suoi occhi. Anche oggi chi visita un lager resta senza parole. Solo il silenzio si addice. E’ da cinque anni che in tantissime scuole d’Italia su invito di tutte le associazioni professionali e dei sindacati confederali alle 11 e 59 si osserva un minuto di silenzio e subito dopo si legge la poesia di Primo Levi “Se questo è un uomo”, affinché le sue parole restino scolpite nei nostri cuori.
Post n°323 pubblicato il 26 Gennaio 2006 da ossimora
Post n°322 pubblicato il 26 Gennaio 2006 da ossimora
Post n°321 pubblicato il 24 Gennaio 2006 da ossimora
Tag: Abreazioni Una giornata piuttosto tesa sul lavoro, nonché glaciale metereologicamente(le mie finestre esposte a nord est sibilano come fossi a Kiev) mi rilasso(beh…) leggendo fatti del giorno ed …annoto… 1) I consigli del ministro: “climi glaciali,abbassate i termosifoni!”ottimo ,come dire il 13 d’Agosto di non consumare acqua .Ma che è successo in due giorni ,appena ieri l’altro… “non c’è problema ,tutto è sotto controllo”….Mah! 2) Bocciate un'altra volta le quote rosa ,la Prestigiacomo come al solito piagnucola ,così almeno si ricordano di considerarla qualcosa (le passano i Kleeenex!) 3) I Pecos Bill della Lega esultano per l’approvazione della legge Far West,ottimo ci si può difendere da soli;se si è aggrediti e se la propria incolumità è messa a repentaglio armi a gògò.,pericolo di aggressione e desistenza …e vai!!! Non sarà una di quelle leggi che legittimano manifestazioni di giustizia privata? Il mondo, oltre che di criminali, è anche pieno di paranoici che vedono costantemente in pericolo la loro incolumità.(Mi torna in mente la storia del calciatore della Lazio che fece uno scherzo al gioielliere e venne freddato sul posto...) Certamente non si ripeteranno episodi di persone che si vedono condannate per aver sparato ad un rapinatore di notte,ok… non giustifico il crimine, ma nemmeno la pena di morte per mano del privato . Molte persone in più sicuramente ora acquisteranno un'arma ed io ho una paura folle delle armi…brrrr 4) A volte ritornano …Ruini..ebbene si ci mancava ,erano più o meno un paio di settimane che non “esternava”,lui ,piccolino,non da indicazioni di voto,nooo,lui dice solo che occorre votare per quei partiti che tutelano la famiglia ,quella con la A maiuscola ,del premier ,di Pierfurby…indissolubili e/o benedette dalla sacra rota ,saldamente eterosessuali …bentornato!!!!Ci mancavi … 5) Tra pochi giorni uscirà l’enciclica di Paparazzinger,per pubblicarne anche qualche pezzettino bisognerà pagare i diritti a Razinga –Z. Santi diritti d’autore.Copyright benedetto. Del resto si sa l’inflazione…
Post n°320 pubblicato il 23 Gennaio 2006 da ossimora
Tag: Elan vital “La debolezza è sublime, la forza spregevole. Quando un uomo nasce, è debole ed elastico. Quando muore è forte e rigido. Quando un albero cresce, è flessibile e tenero; quando diviene secco e duro, esso muore. La durezza e la forza sono le compagne della morte. La flessibilità e la debolezza esprimono la freschezza della vita. Perciò chi è indurito non vincerà.“ Lao-Tze. Si sa che ogni età ha i suoi dilemmi, si tratta solo di seguire la via della rigidità o quella dell’adattamento.
Post n°317 pubblicato il 22 Gennaio 2006 da ossimora
Tag: Donne che scrivono DONNE Christa Wolf, …Il passato non è morto; non è nemmeno passato. Ce ne stacchiamo e agiamo come se ci fosse estraneo… Christa Wolf, il cui cognome è in realtà Ihlenfeld, è nata a Landsberg/Warthe, oggi Gorzów Wielkopolski, nel 1929(Germania). Il romanzo che l'ha resa celebre è Il cielo diviso del 1963. Sono seguiti poi, tra gli altri: Riflessioni su Christa T., Trama d'infanzia, Nessun luogo. Da nessuna parte, Kassandra, Guasto, Quel che resta, Recita estiva, Medea. Medea, ovvero colei che guarisce. Solo attraverso la lotta del potere maschile contro il matriarcato dell'antica Grecia si è potuti arrivare a considerarla infanticida, lei, la levatrice dispensatrice di vita. Ora, l'opzione sta nell'accettare la continua violenza dell'uomo che è, solo in ultima istanza violenza fisica, ma sempre, nelle sue forme di pensiero, di costruzione e di pratica sociale, un tentativo di sopraffazione del potere della donna, o riprendere in mano tutte le chiavi del Potere, prima fra tutte quella del Mito, funzione dell'elaborazione di un sé altro da "come tu mi vuoi". Con una scrittura che è scesa nell'infero, Christa Wolf fa rinascere Medea, che grida al mondo la sua terribile profezia: siete condannati all'autoestinzione. Siete poveri di spirito, rosi dall'ambizione e coperti dell'oro delle vostre celebrazioni. …Più di ogni altra cosa temeva che potesse accadere anche a lei ciò che accadeva tutti i giorni: sparire senza lasciar traccia. Si sentiva costretta a lasciare delle tracce di se', tracce frettolose e negligenti, così che in ogni momento si possa rinnegare tutto quanto, di preferenza se stessi…. Avremmo dovuto armarci anche spiritualmente, se il greco ci attaccava. L’armamento spirituale consisteva nella diffamazione del nemico (già si parlava di “nemico” prima ancora che un solo greco fosse montato su una nave) e nella diffidenza verso chi era sospettato di fare il gioco del nemico.Ma dove vivevamo dunque. Devo ricordarmi nitidamente: c’era qualcuno a Troia che parlasse di guerra? No. Sarebbe stato punito. La preparavamo in tutta innocenza e con la migliore buona fede.Dieci anni di guerra. Furono lunghi abbastanza da far dimenticare completamente come nacque la guerra. Durante la guerra si pensa solo a come andrà a finire. E si rimanda la vita. Quando sono i molti a fare così, dentro di noi nasce lo spazio vuoto dove si rovescia la guerra. Che anch’io all’inizio mi abbandonassi alla sensazione di vivere in quella fase solo provvisoriamente; di avere ancora davanti la vera realtà; che mi lasciassi sfuggire la vita: questo mi dispiace più di ogni altra cosa.È possibile sapere quando comincia la guerra, ma quando comincia la vigilia della guerra? Se ci fossero regole, bisognerebbe trasmetterle. Inciderle nella terracotta, nella pietra tramandarle. Che cosa conterrebbero. Conterrebbero, tra le altre frasi: non fatevi ingannare da quelli della vostra parte.In seguito abbiamo dimenticato tutti la causa che originò la guerra.CHRISTA WOLF da “Cassandra”, e/o 1984
Post n°316 pubblicato il 22 Gennaio 2006 da ossimora
Tag: Utility L'APPELLO DI DON CIOTTI Il Parlamento italiano rischia in questi giorni di approvare una legge che mette in discussione il cosiddetto "utilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie". Don Ciotti , uno dei grandi sostenitori del movimento Libera che si batte contro le mafie, ha scritto un appello affinché questa legge non venga approvata.
Post n°315 pubblicato il 21 Gennaio 2006 da ossimora
Escludersi dalla folla vociante del sabato notte pullulante in spazi controllati con occhi vibranti e dinoccolati passi d’inedia è ritrovare la dolcezza della penombra la melodia di qualche poesia e di rare immagini in un intimo torpore lontano dai cicalecci. Accarezzare un tessuto morbido, i suoi capelli sottili come il vento la pelle di frutto fresco con la voglia di saggezza armonia,coscienza. Costringendo lo sguardo quotidiano a vagare irrequieto In distanze imprecisate e fittizie. A.
Post n°314 pubblicato il 20 Gennaio 2006 da ossimora
Allarme terrorismo - Nuovo messaggio di bin Laden: "Possiamo colpire ovunque". La risposta della Casa Bianca: "Anche noi. Giusto qualche giorno fa abbiamo iniziato a bombardare anche il Pakistan". Chiraq, intanto, dichiara che "contro il terrorismo si può usare anche l'atomica". Dall'Iran rispondo allarmati: "Ma così noi non sappiamo più da che parte stiamo!". Le ultime notizie ci informano che bin Laden potrebbe essere anche in procinto di morire e che quello era il suo testamento. "E' un personaggio che ormai non funziona più", spiega l'image maker del pentagono. "Fa poco share e non abbiamo più cose convincenti da fargli dire. Però abbiamo autori bravissimi e se ce ne sarà bisogno, toveranno un modo di farlo resuscitare "furtato a "ulive greche"
Post n°313 pubblicato il 20 Gennaio 2006 da ossimora
Tag: Mondialità Razzismi e imbarazzismi “Ogni essere è singolare.ogni viso è un miracolo.E’ unico.Differente e simile.Umano e insostituibile.nel suo sguardo l’umanità si vede ed egli vede il mondo attraverso gli altri sguardi dove il primo dei principi è quello del diritto alla dignità. Tahar Ben Jelloun Cronaca Dal grandhotel Principe di Savoia - nei giardinetti, di notte, sotto zero - al dormitorio di viale Ortles. Dopo un'altra notte all'addiaccio, di ritorno dalla folle fuga in Svizzera, ieri i 60 rifugiati sudanesi sgomberati da via Lecco hanno accettato di tornare nel dormitorio del Comune da cui erano scappati per tentare di portare la loro protesta all'Onu, a Ginevra. Gli svizzeri lunedì inevitabilmente li hanno rispediti a Milano e loro pur di non tornare in quel posto l'altra notte hanno deciso di dormire per strada…. 45 MILA COLF CON IL DECRETO QUESTE invece sono considerazioni di una persona che mi ha contattato per esprimere il suo …pensiero……..se leggi della destra hanno peggiorato le condizioni dei "migranti" ..molto bene... bisogna partire da una certezza assoluta...un assioma.. Mi girai e vidi un arcobaleno Facendo ponti per i mondi, facendo ponti per i sogni (subcomandante Marcos)
Post n°312 pubblicato il 19 Gennaio 2006 da ossimora
Tag: Donne che scrivono Donne Luce Irigaray Coltivare la felicità per noi e tra noi: è il nostro primo dovere democratico".Con queste parole Luce Irigaray ha iniziato la sua conversazione nell’ambito del festival Filosofia… Luce Irigaray è una delle più importanti esponenti del pensiero della differenza sessuale; i suoi libri sono letti e tradotti in tutto il mondo. Tra le sue ultime opere uscite in italiano: "Io, tu noi - per una cultura della differenza", "Amo a te", "Essere due", "L'oblio dell'aria", tutti editi da Bollati-Boringhieri Speculum è un classico del pensiero femminista, un libro in cui della donna e della sua sessualità si parla senza definirla, senza concluderla, contro tutte le pratiche e le ideologie che dagli inizi del pensiero occidentale hanno ridotto il suo corpo al silenzio, all'uniformità, alla soggezione. Il libro La sessualità femminile è rimasta il “continente nero” della psicoanalisi. Questa, infatti, non poteva che disconoscere l'altro, la donna, che si espande oltre il quadro del suo campo teorico, in quanto la scienza del “soggetto” che vi si definisce non ha mai interrogato la propria dipendenza da imperativi logici maschili. Bisognava dunque ripercorrere i testi in cui tale logica dell'uno, del medesimo, si ordina in sistema. Rileggere e reinterpretare Platone, per ricostruire come in esso si determinano le metafore che da allora in poi avrebbero veicolato il significato. Seguire gli sviluppi della storia, della teoria, e rilevare dove e come l'altro - donna - si trova esclusa dalla produzione del discorso, assicurandone con la sua silenziosa plasticità il suolo, il rilancio e il limite. Quando le nostre labbra si parlano .. http://www.women.it/les/testi/labbra.htm Lettera a Brigitte Bardot ***da leggere!!!!! http://www.dialogare.ch/Dialo_Calendario/Ca_segccp25.htm **************** Nell’ultimo libro Oriente-Occidente Luce ,si è occupata delle differenze,in epoca di globalizzazione ,sempre partendo dall’approccio con le differenze di genere e con la scelta non violenta (interessanti i suoi numerosi articoli sulla guerra) http://tecalibri.altervista.org/I/IRIGARAY-L_oriente.htm “Le nostre prospettive di fine millennio appaiono più decostruttive che costruttive. Esuli nel mondo che si sono fabbricati, gli uomini diffidano ormai di ogni proposta che alluda a un futuro possibile. Ma forse ciò accade perché, nella strada fin qui percorsa, c’era qualcosa di sbagliato. Forse le culture dell’Estremo Oriente possono darci degli insegnamenti per riformulare un’identità singolare che sia più in armonia con il cosmo, meno scissa fra corpo e spirito. E’ possibile creare un ponte fra le arcaiche culture aborigene femminili del mondo asiatico e le nostre società patriarcali, così da cambiare i rapporti tra cellula familiare e ordine statale? Per Luce Irigaray, l’esperienza dello yoga e le tecniche del "respiro" ci possono introdurre a un diverso modo di essere con sé e con gli altri, di vivere la relazione a due e la sessualità.”
Post n°311 pubblicato il 19 Gennaio 2006 da ossimora
Post n°310 pubblicato il 17 Gennaio 2006 da ossimora
Tag: La memoria Veronica frequentava la scuola elementare in una frazioncina ,una scuola rurale,dall’architettura inconfondibile,con grandi finestre slanciate verso l’alto, molto ravvicinate; di quelle che oggi sono tutte state ristrutturate ed adibite perlopiù ad abitazioni.. Amava molto studiare ,era curiosissima e ricettiva ,entusiasta . Ogni giorno percorreva a piedi ,scattando agile e veloce, il paio di chilometri che la dividevano dalla scuola ,stringendo e roteando “La busta”di pezza ,artigianale, che sua mamma le aveva cucito per i suoi libri.. Ersilia ,la madre, gestiva ,assieme al marito,un piccolo commercio di granaglie ,uova e pollame ;i tempi erano duri,gli spostamenti difficili ed il tempo poco. La stoffa nera acquistata per cucire la “divisa “da piccola italiana ,era rimasta in un angolo,ancora solo imbastita .Non c’era stato tempo di rifinirla. L’avrebbe indossata fra una settimana. La maestra –ispettrice della GIL ,passò in rassegna le bambine illugubrite dalle divise ;Veronica era tesa ,si faceva piccola ,tentando di rendersi invisibile,ma non fu certo così ,la virago la riprese aspramente ,incurante delle sue scuse ,le tirò un orecchio con forza tanto da strapparle l’orecchino,tagliandole il lobo e facendola sanguinare. La piccola tornò a casa umiliata e rabbiosa ma si tenne tutto per sé;nascondendo ai suoi genitori quello che le era successo .Era terrorizzata all’idea di quello che sarebbe potuto capitare se,soprattutto suo padre ,uomo forte e pragmatico,lontano ideologicamente ed emotivamente dalle pagliacciate del regime ,si fosse accorto dell’accaduto ed avesse affrontato l”insegnante”rischiando di incorrere in rappresaglie delle squadracce ed in esiti ancor più imprevedibili. Mia madre si curò ,piangendo in silenzio e tacque con tutti ma posso garantire che non ha mai più indossato un paio di orecchini né si è mai fidata ,né si fida di chi indossa o fa indossare “divise”.
Post n°308 pubblicato il 17 Gennaio 2006 da ossimora
Tag: Va bene così Ancora "Chile":una mia amica è la ex moglie del cantante degli Inti illimani (Coulon)e vive qui vicino a me ,i loro figli,li ho visti crescere e diventare ragazzi vivacissimi e present/partecipanti.Il più grande,Leo ,attualmente è in giro per il sudamerica per il suo anno sabbatico.Spero sia in Cile a festeggiare nel paese che il padre ha dovuto abbandonare ! La “Presidenta” ha promesso un governo con la metà di ministri donne. E nelle prossime ore, dopo l’ufficializzazione della sua vittoria, Michelle Bachelet si presenterà ai cileni per avviare questa nuova storica tappa nella storia del Paese. «Nessun ministro della precedente amministrazione – ha promesso la 54enne pediatra socialista – continuerà a mangiare nello stesso piatto».Michelle Bachelet potrà festeggiare la sua vittoria e la conquista di quel palazzo presidenziale in cui fu assassinato Salvador Allende e in cui Augusto Pinochet ordinò il massacro di un’intera generazione. La stessa generazione della “Presidenta” che, adesso, potrà dimostrare a se stessa e ai cileni quanto e come fare del Cile un punto di riferimento democratico.Lo aveva promesso se sarebbe stata eletta. Lo ha confermato dopo la vittoria. «Ho un programma ambizioso e lavorerò senza sosta per applicarlo non appena entrerò alla Moneda»: queste le prime parole del presidente eletto del Cile, Michelle Bachelet. Ecco il “Piano 100 giorni”: 36 impegni che si concentrano soprattutto nella creazione di occupazione, specialmente per i giovani.
Post n°307 pubblicato il 15 Gennaio 2006 da ossimora
Tag: Va bene così La candidata di centrosinistra conquista il 53,22% al ballottaggio
Post n°306 pubblicato il 14 Gennaio 2006 da ossimora
Tag: Donne che scrivono Donne Marguerite Duras
Marguerite Duras, al secolo Marguerite Donnadieu, nasce a Gia-Dinh, vicino a Saigon in Indocina, nel 1914 da genitori emigrati in quelle colonie francesi. Marguerite Duras è la scrittrice delle percezioni intuitive, della stilizzazione dei luoghi, della sparizione degli eventi a favore del primato dei dialoghi. Dialoghi dove, comunque, i silenzi sono essenziali..... "J'ai tout vu à Hiroshima. Su Marguerite regista :http://www.url.it/donnestoria/film/regiaf/duras70_a.htm“ Scrivevo tutte le mattine, ma senza un orario, mai, se non per cucinare. Sapevo quando dovevo intervenire perché il cibo bollisse o perché non si bruciasse. E anche per i libri lo sapevo. Lo giuro. Tutto, lo giuro, non ho mai mentito in un libro. E neppure nella vita. Eccetto agli uomini. Mai.” La foce del Magra tagliò in due la spiaggia. Margherite Duras è una di quelle scrittrici che in un certo periodo ho letto a tappeto;prima mi capitava ,mi piaceva un libro e piano piano leggevo la bibliografia completa dell’autore in questione ,adesso mi capita di meno .Non so perché e non voglio nemmeno pensarci.Oltre all’”Amante”,reso famosissimo soprattutto dal film con la storia d’amore /passione fra lei (è romanzo autobiografico) ed un ricco cinese più grande ed esperto di lei ),di Margherite ,ho letto tutto;Il dolore,Giornate intere fra gli alberi,Occhi blu –capelli neri,Il marinaio di Gibilterra... E …La vita materiale…."La vita materiale": 49 brevi capitoli, che hanno il sapore di altrettante istantanee. Vita materiale è tutto ciò che accade nella sua crudezza, sono i ricordi del passato, notazioni sul presente, messe a fuoco delle cause materiali dei romanzi precedenti. In questo libro autobiografico la scrittrice ormai settantaduenne accumula particolari scabrosi, i suoi amori multirazziali, le allucinazioni di alcolizzata, le prostituzioni adolescenziali, gli orrori della guerra, trite elucubrazioni sulla differenza fra i sessi. Da ogni pagina trabocca erotismo, un leggero gusto pornografico di mettere a nudo con impudenza la propria vita: emerge ancora una volta quel grande talento narrativo che riesce spesso a dar forma compiuta al nulla, alla ripugnanza, all'inutile….
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Inviato da: jigendaisuke
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Inviato da: ossimora
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