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Focus On: Linfoma

Cellule CAR-T dirette a CD19 somministrate per via endovenosa potenzialmente efficaci nel linfoma primitivo del sistema nervoso centrale

La terapia con CAR-T diretta contro CD19, somministrata per via endovenosa, è risultata sicura e associata ad alti livelli di remissione completa ( CR ) nei pazienti con linfoma primitivo del sistema …

Nessuna differenza nei tassi di recidiva a livello del sistema nervoso centrale tra profilassi per via intratecale e via endovenosa nei linfomi non-Hodgkin aggressivi

Non c’è alcuna significativa differenza nei tassi di recidiva a livello del sistema nervoso centrale ( SCN ) mediante sommnistrazione per via intratecale o via endovenosa per la profilassi nei pazien …

Il regime a base di Polatuzumab vedotin ha esteso la sopravvivenza libera da progressione nel linfoma diffuso a grandi cellule B

L’aggiunta di Polatuzumab vedotin ( Polivy ) alla chemioterapia ha esteso significativamente la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) rispetto al trattamento standard di prima linea per i pazie …

Modello prognostico per i pazienti con linfoma e COVID-19: uno studio di coorte multicentrico

Il linfoma rappresenta una neoplasia ematologica eterogenea, caratterizzata da una grave immunosoppressione. È stato descritto che i pazienti a cui è stata diagnosticata la malattia da coronavirus 2 …

Bendamustina in prima linea con Rituximab nel linfoma della zona marginale extranodale

Il linfoma della zona marginale extranodale ( EMZL ) è un linfoma non-Hodgkin eterogeneo. Non esiste consenso riguardo allo standard di cura nei pazienti con malattia in stadio avanzato. Le attuali …

Leucemia

Leucemia mieloide acuta con mutazione FLTL: l’aggiunta di Gilteritinib all’Azacitidina può giovare ai pazienti non-eleggibili per la chemioterapia intensiva di induzione

Gilteritinib ( Xospata ) più Azacitidina ha conferito tassi di remissione completa significativamente più elevati, ma sopravvivenza globale ( OS ) simile, rispetto ad Azacitidina tra i pazienti con le …

Mieloma

Terapia di induzione: la combinazione Isatuximab-RVd aumenta la negatività della malattia minima residua nel mieloma multiplo

I pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi e idonei al trapianto che hanno ricevuto Isatuximab ( Sarclisa ) in combinazione con il trattamento standard come terapia di induzione hanno mostrato …

Confronto tra Elotuzumab e Carfilzomib in combinazione con Lenalidomide e Desametasone come terapia di salvataggio per i pazienti con mieloma multiplo

La mancanza di uno studio randomizzato di confronto tra Carfilzomib ( K; Kyprolis ) ed Elotuzumab ( Elo; Empliciti ) associato a Lenalidomide ( Revlimid ) e Desametasone ( regime Rd ) ha spinto a valu …

Policitemia vera

L’antagonista di MDM2 Idasanutlina nei pazienti con policitemia vera: risultati di uno studio di fase 2 a braccio singolo

Idasanutlina, un antagonista di MDM2, ha mostrato attività clinica e una rapida riduzione del carico allelico di JAK2 ( V617F ) nei pazienti con policitemia vera in uno studio di fase 1. Uno studi …

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Forum Ematologico – L’impiego delle CAR-T dirette contro BCMA nel mieloma multiplo sarà elevato nel prossimo futuro; J&J & Legend puntano sul manufacturing

Janssen OncologyJ&J & Legend, verrà raddoppiato l’investimento nella produzione di CAR-T; si attende un più ampio impiego di Carvykti nel mieloma multiplo

Problemi produttivi hanno limitato la fornitura da parte di Legend Biotech e Johnson & Johnson della terapia CAR-T Carvykti ( Ciltacabtagene autoleucel ) a pazienti con mieloma multiplo pesantemente pretrattati. Poiché la terapia CAR-T mira a un trattamento precoce e a mercati più ampi, è stato deciso di raddoppiare la produzione.

J&J e Legend raddoppieranno gli investimenti nel loro stabilimento di produzione di Raritan, nel New Jersey ( Stati Uniti ), investendo 500 milioni di dollari, ha comunicato il CEO di Legend Ying Huang.

Il sito di produzione di Raritan attualmente produce Carvykti per gli Stati Uniti

Insieme a un’altra fabbrica in costruzione a Gent, in Belgio, J&J e Legend nei prossimi anni “saranno in grado di avere una capacità che soddisfi il picco di vendite di oltre 5 miliardi di dollari previsto da J&J “, ha affermato Huang.

Con Carvykti, J&J e Legend si trovano ora in un ” ambiente limitato dall’offerta ” guidato da due fattori, ha spiegato Huang. Uno è una carenza nel settore dei vettori lentivirali, che sono componenti costosi utilizzati per introdurre il costrutto CAR. L’altro fattore è la capacità di progettare e coltivare cellule T terapeutiche.

L’annuncio è arrivato settimane dopo che il rivale di Carvykti, Abecma di Bristol Myers Squibb ( BMS ) e di 2seventy bio, ha mostrato risultati positivi in uno studio di fase 3 nei pazienti con mieloma multiplo dopo fallimento di 2-4 linee precedenti di terapia. I dati di KarMMa-3 potrebbero potenzialmente spostare Abecma in terza linea, mentre sia Abecma che Carvykti sono attualmente approvati solo come trattamenti di quinta linea.

Sia Abecma sia Carvykti sono diretti contro la proteina BCMA.

Fonte: FiercePharma

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Forum Ematologico – La quadripletta per il mieloma multiplo di nuova diagnosi. Un nuovo paradigma

BMSQuadripletta per il mieloma multiplo di nuova diagnosi: Elotuzumab ( Empliciti ) più Carfilzomib ( Kyprolis ), Lenalidomide ( Revlimid ) e Desametasone

Secondo Dickran Kazandjian e Ola Landgren del Sylvester Comprehensive Cancer Center – University of Miami ( Stati Uniti ): Indipendentemente da ciò che riserva il futuro per le combinazioni a base di Elotuzumab, il nuovo paradigma di trattamento del mieloma multiplo di nuova diagnosi incorporerà regimi a quattro farmaci basati su anticorpi

La quadripletta a base di Elotuzumab produce risposte durature nel mieloma multiplo di nuova diagnosi

Risposta completa rigorosa e/o tasso di negatività MRD ( malattia minima residua ) del 58% riportato dopo il ciclo di trattamento 8.

Il tasso di negatività MRD è aumentato al 70% entro la fine dello studio.

Secondo i risultati dello studio di fase 2, una quadripletta comprendente l’anticorpo monoclonale Elotuzumab più Carfilzomib settimanale, Lenalidomide e Desametasone ha conferito un tasso stimato di sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) a 3 anni del 72% tra i pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi.

Fonte: JAMA Oncology 2022

 

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Storia dell’Ematologia: gli IMiD, Agenti immunomodulanti di Celgene

Celgene

IMiD, Agenti immunomodulanti

Gli agenti IMiD ( ImmunoModulatory imide Drugs ) sono piccole molecole sviluppati da Celgene. Si tratta di composti disponibili per via orale per il trattamento di alcuni tumori ematologici.

Si ipotizza che gli agenti IMiD agiscano tramite meccanismi di azione multipli. Hanno dimostrato di aumentare l’attivazione e la proliferazione delle cellule T e la proliferazione della proteina IL-2 e l’attività delle cellule T CD8+ effettrici.

Gli agenti IMiD hanno dimostrato inoltre di influire sulla stimolazione e sull’espressione delle cellule Natural Killer ( NK ), agendo sia dall’interno dell’ambiente cellulare, per stimolare il sistema immunitario ad attaccare le cellule tumorali, sia attaccando direttamente queste ultime.

Oltre alle proprietà immunomodulanti, si ipotizza che gli agenti IMiD presentino un’attività antitumorale e antiangiogenica. Il portafoglio di agenti IMiD di Celgene è diventato un fattore fondamentale nella ricerca sul mieloma multiplo, con un numero sempre crescente di studi su questi composti come elementi di combinazione in diverse contestualizzazioni della malattia.

DAL TALIDOMIDE ALLA LENALIDOMIDE E ALLA POMALIDOMIDE

Il Talidomide, sviluppato dalla società tedesca Grünenthal, entrò sul mercato europeo alla fine degli anni ’50 come una sorta di farmaco miracoloso.

All’epoca, il Talidomide veniva prescritto come sedativo e come trattamento per l’asma, l’ipertensione e l’emicrania, tra le altre condizioni. È stato anche commercializzato nelle donne in gravidanza per curare la nausea mattutina.

Era considerato così sicuro che in Germania era disponibile senza prescrizione medica.

Ma solo pochi anni dopo è diventato chiaro che questo farmaco miracoloso era, in realtà, estremamente pericoloso. Si è scoperto che il Talidomide causa gravi difetti alla nascita. Migliaia di bambini sono nati in Europa con arti simili a pinne.

Il Talidomide fu ritirato dal mercato in Europa e altrove, e non è mai stato approvato per la vendita dalla Agenzia regolatoria FDA negli Stati Uniti.

Il farmaco è stato relegato per decenni nei libri di testo come un ammonimento sulla regolamentazione lassista dei farmaci, e non molto altro.

Poi, all’inizio degli anni ’90, i ricercatori che lavoravano sull’AIDS scoprirono che il Talidomide era in grado di potenziare una parte del sistema immunitario, sulla base di un precedente lavoro che aveva mostrato un ruolo del Talidomide nella lebbra.

Vedendo il potenziale commerciale, Celgene mostrò interesse per il Talidomide, brevettandolo con il nome di Thalomid Celgene.

Nel 1998 Celgene ottenne dalla FDA l’approvazione di Thalidomid come trattamento per la lebbra.

Alcuni anni dopo l’arrivo sul mercato di Thalomid, Celgene modificò la molecola togliendo un atomo di ossigeno e aggiungendo un atomo di azoto, creando un nuovo gruppo amminico. L’azienda chiamò il nuovo farmaco Revlimid, e il principio attivo Lenalidomide.

Nel 2006, Celgene fu abile ad espandere il mercato del Thalomid – e successivamente del Revlimid – ottenendo l’approvazione come “farmaco orfano” per promuoverlo come uno dei pochi farmaci in grado di rallentare il progresso del mieloma multiplo.

La designazione di farmaco orfano conferì alla società incentivi fiscali speciali e diritti esclusivi sul mercato per Thalomid per 7 anni.

ENGLISH VERSION

Thalomid is Celgene’s brand name for Thalidomide, which hit the market in Europe in the late 1950s as a sort of miracle drug.

Back then, Thalidomide was prescribed as a sedative and as a treatment for asthma, hypertension and migraines, among other conditions. It was also marketed to pregnant women to treat morning sickness. It was considered so safe that in Germany, it was available without a prescription.

But just a few years later it became clear this wonder drug was, in reality, wildly dangerous. It turned out to cause severe birth defects. Thousands of babies were born in Europe with flipper-like limbs.

Thalidomide was pulled off the market in Europe and elsewhere and was never approved for sale by the FDA in the United States. The drug was relegated for decades to textbooks as a cautionary tale about lax drug regulation and not much more.

Then, in the early 1990s, AIDS researchers found that Thalidomide boosted a part of the immune system, based on earlier work that suggested a role for Thalidomide in leprosy.

Seeing commercial potential, Celgene pulled Thalidomide out of the pharmaceutical dustbin and dubbed it Thalomid. It got approval from the FDA in 1998 as a treatment for leprosy.

A few years after Thalomid hit the market, Celgene altered it a bit by removing an oxygen atom and adding a nitrogen atom, creating a new amino group. The company called the new drug Revlimid ( Lenalidomide ).

In 2006, Celgene was able to expand the market for Thalomid — and later Revlimid — by winning “orphan drug” approval to sell it as one of the only drugs that could slow the progress of multiple myeloma. The orphan drug designation gave the company special tax incentives and exclusive rights to the market Thalomid for seven years. ( Source: NPR )

REVLIMID ( Lenalidomide )

Revlimid ha le seguenti indicazioni terapeutiche

a) Mieloma multiplo – Revlimid come monoterapia è indicato per la terapia di mantenimento dei pazienti adulti con mieloma multiplo di nuova diagnosi sottoposti a trapianto autologo di cellule staminali. Revlimid in regime terapeutico di associazione con Desametasone, o Bortezomib e Desametasone, o Melfalan e Prednisone è indicato per il trattamento dei pazienti adulti con

mieloma multiplo non precedentemente trattato che non sono eleggibili al trapianto. Revlimid, in associazione con Desametasone, è indicato per il trattamento dei pazienti adulti con mieloma multiplo sottoposti ad almeno una precedente terapia.

b) Sindromi mielodisplastiche – Revlimid come monoterapia è indicato per il trattamento dei pazienti adulti con anemia trasfusione-dipendente dovuta a sindromi mielodisplastiche ( MDS ) a rischio basso o intermedio-1, associate ad anomalia citogenetica da delezione isolata del 5q, quando altre opzioni terapeutiche sono insufficienti o inadeguate.

c) Linfoma mantellare – Revlimid come monoterapia è indicato per il trattamento dei pazienti adulti con linfoma mantellare recidivato o refrattario

d) Linfoma follicolare – Revlimid in associazione con Rituximab ( anticorpo anti-CD20 ) è indicato per il trattamento dei pazienti adulti con linfoma follicolare ( grado 1-3a ) precedentemente trattato.

IMNOVID ( Pomalidomide )

Imnovid ha le seguenti indicazioni terapeutiche

Mieloma multiplo

a) Imnovid, in associazione con Bortezomib e Desametasone, è indicato nel trattamento dei pazienti adulti con mieloma multiplo sottoposti ad almeno una precedente terapia comprendente Lenalidomide.

b) Imnovid, in associazione con Desametasone, è indicato nel trattamento dei pazienti adulti con mieloma multiplo recidivato e refrattario, sottoposti ad almeno due precedenti terapie, comprendenti sia Lenalidomide che Bortezomib, e con dimostrata progressione della malattia durante l’ultima terapia.

Celgene è stata acquistata da BMS nel 2019. Nel luglio 2022 BMS ha completato la fusione con Celgene. La fusione per incorporazione tra le due aziende ha dato vita a una tra la pipeline più ampie e diversificate nel mondo farmaceutico

BMS

 

 

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Forum Ematologico – Approvato il primo anticorpo bispecifico per il mieloma multiplo: Tecvayli

Janssen Oncology

La prima approvazione mondiale per Tecvayli a base di Teclistamab con l’autorizzazione della Commissione Europea del primo anticorpo bispecifico per il trattamento dei pazienti con mieloma multiplo

Teclistamab, una terapia somministrata per via sottocutanea, ha indotto risposte rapide e profonde nei pazienti esposti di tripla classe con mieloma multiplo recidivante e refrattario

” Questa prima approvazione per Teclistamab a livello mondiale segna progressi significativi per i pazienti con mieloma multiplo recidivante e refrattario “

Teclistamab agisce reindirizzando le cellule T CD3-positive alle cellule del mieloma che esprimono BCMA per uccidere le cellule tumorali.

Dopo un follow-up mediano di 14.1 mesi nello studio di fase 1/2 MajesTEC-1, Teclistamab ha ridotto i tumori nel 63% dei 165 pazienti pesantemente pretrattati che avevano ricevuto almeno tre, e una mediana di cinque, precedenti linee di terapia. Una risposta completa o migliore è stata osservata nel 39.4% dei pazienti. I pazienti sono presentato in media 11.3 mesi senza progressione della malattia e hanno vissuto per una mediana di 18.3 mesi.

Janssen Marks First Approval Worldwide for Tecvayli with EC Authorisation of First-in-Class Bispecific Antibody for the Treatment of Patients with Multiple Myeloma

Teclistamab ( Tecvayli ), an off-the-shelf subcutaneously administered therapy, induced deep and rapid responses in triple-class exposed patients with relapsed and refractory multiple myeloma

“ This first approval for Teclistamab worldwide marks significant progress for patients with relapsed and refractory multiple myeloma ”

Teclistamab works by redirecting CD3-positive T cells to myeloma cells that express BCMA to kill off the cancer cells.

After a median follow-up of 14.1 months in the phase 1/2 MajesTEC-1 trial, Teclistamab shrank tumors in 63% of 165 heavily pretreated patients who had received at least three, and a median of five, prior lines of therapy. A complete response or better was seen in 39.4% of patients. The patients went a median 11.3 months without disease progression, and they lived for a median 18.3 months.

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Forum Ematologico – Efficacia della quadripletta con Ixazomib nel mieloma multiplo recidivante o refrattario

Takeda.

Mieloma multiplo recidivante o refrattario: tollerabilità ed efficacia della quadripletta con Ixazomib

I primi risultati di uno studio multicentrico di fase 2 che ha esplorato l’efficacia del trattamento con Daratumumab, Pomalidomide, Desametasone e Ixazomib hanno mostrato che il regime è sicuro ed efficace nel mieloma multiplo recidivante o refrattario

I risultati intermedi di uno studio di fase 2 hanno mostrato che la combinazione di Daratumumab, Pomalidomide, Desametasone e Ixazomib ( DIPd ) è ben tollerata ed efficace nel mieloma multiplo recidivato o refrattario precoce.

I risultati sono stati presentati all’Annual Meeting dell’American Society of Clinical Oncology ( ASCO ).

La quadripletta vede l’aggiunta di Ixazomib ( Ninlaro ) alla tripletta di Daratumumab, Pomalidomide e Desametasone ( DPd ) che ha prodotto risposte durature e alti tassi di negatività della malattia minima residua ( MRD ) nel mieloma multiplo recidivante o refrattario.

Il regime DIPd mira a migliorare i tassi di risposta e l’efficacia.

I principali endpoint dello studio di fase 2 prospettico, multicentrico, a braccio singolo in corso includono la sicurezza, l’efficacia e il tasso di risposta globale ( ORR ) di DIPd nel mieloma multiplo recidivante o refrattario precoce. La sopravvivenza libera da progressione ( PFS ), la sopravvivenza globale ( OS ) e il tasso di negatività MRD sono endpoint secondari.

Fonte: ASCO Meeting, 2022

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Forum Ematologico: Headlines in Ematologia by Xagena

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Anemia

Daprodustat nel trattamento dell’anemia nei pazienti con insufficienza renale cronica e in quelli sottoposti a dialisi

Anemia falciforme

Pfizer ha acquistato Global Blood Therapeutics, società specializzata nelle terapie contro l’anemia falciforme

Leucemia

Leucemia mieloide acuta di nuova diagnosi con mutazione IDH1: approvato negli USA Tibsovo

Novità nel trattamento della leucemia mieloide cronica: Asciminib

EHA Hybrid Congress – Terapia CAR-T: Kymriah nella leucemia linfoblastica acuta a cellule B

Linfoma

Linfoma follicolare recidivante o refrattario dopo 2 o più linee di terapia sistemica: Kymriah, una terapia CAR-T 

Trattamento dei linfomi: i coniugati ADC e gli anticorpi bispecifici – L’opinione di Zelenetz del Memorial Sloan Kettering Cancer Center

Linfoma diffuso a grandi cellule B recidivato o refrattario: Tafasitamab + Lenalidomide nei pazienti non-idonei al trapianto ASCT

Linfoma di Hodgkin: benefici sulla sopravvivenza globale aggiungendo Brentuximab vedotin alla chemioterapia

Linfoma a grandi cellule B recidivante / refrattario: in sviluppo clinico Epcoritamab, un nuovo anticorpo bispecifico

Linfoma diffuso a grandi cellule B R/R: Sobi ha acquisito Loncastuximab Tesirina da ADC Therapeutics

Linfoma follicolare recidivante / refrattario: competizione tra Lunsumio e le terapie CAR-T

Dallo studio SHINE indicazioni per l’impiego di Imbruvica come prima linea nel linfoma a cellule mantellari

FDA: approvata la terapia CAR-T Breyanzi nel linfoma a grandi cellule B recidivante / refrattario come seconda linea

Linfoma non-Hodgkin indolente associato a infezione di HCV: l’eradicazione del virus produce risultati rilevanti

Linfoma mantellare recidivante / refrattario: risultati a 3 anni di Tecartus una terapia CAR-T

Novità nella Terapia dei Linfomi – Terapia CAR-T: Breyanzi

Approvato nell’Unione Europea Lunsumio a base di Mosunetuzumab, il capostipite degli anticorpi bispecifici CD20xCD3, per il trattamento dei linfomi follicolari

Polivy in combinazione nel trattamento del linfoma diffuso a grandi cellule B non precedentemente trattato

Terapia CAR-T: Yescarta come prima linea nel linfoma a grandi cellule B ad alto rischio

Unione Europea: approvato Kymriah, terapia CAR-T, nel trattamento degli adulti con linfoma follicolare recidivante o refrattario

Mielofibrosi

Dati promettenti per Navitoclax più Ruxolitinib nei pazienti con mielofibrosi non-trattati con inibitori di JAK

Novità nella terapia della Mielofibrosi: Inrebic a base di Fedratinib

Mieloma

Quarta linea di trattamento nel mieloma multiplo – Gli anti-BCMA: da Blenrep a Elranatamab

Mieloma multiplo: l’uso precoce dei farmaci innovativi potrebbe produrre migliori risposte

Nexpovio in associazione con Bortezomib e Desametasone per il trattamento dei pazienti affetti da mieloma multiplo che hanno ricevuto almeno una precedente terapia

Mieloma multiplo recidivante o refrattario: miglioramento dell’efficacia clinica con Teclistamab associato a Daratumumab per via sottocutanea

2022 ASCO Annual Meeting – Mieloma multiplo recidivante / refrattario: Belamaf

ASCO22: Il punto sugli anticorpi bispecifici con target BCMA nel mieloma multiplo recidivante – refrattario

Novità nella terapia del mieloma multiplo refrattario – recidivato: Teclistamab

Mieloma multiplo recidivato / refrattario: approvata in Europa una nuova terapia CAR-T Carvykti a base di Ciltacabtagene Autoleucel

Mieloma multiplo recidivato – Isatuximab in aggiunta a Carfilzomib e Desametasone: un nuovo standard di cura ?

Policitemia vera

Novità nel trattamento della policitemia vera: Ropeginterferone alfa-2b

Terapia

EHA 2022 Hybrid Congress: Anticorpi bispecifici ( Glofitamab &Teclistamab più Daratumumab per via sottocutanea ) – Inibitori del proteasoma ( Carfilzomib )

 

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Forum Ematologico – Mieloma multiplo: l’uso precoce dei farmaci innovativi potrebbe produrre migliori risposte

Mieloma Farmaci

L’uso precoce delle nuove terapie nel mieloma multiplo potrebbe ridurre la sopravvivenza delle cellule tumorali nel microambiente del midollo osseo

Nel mieloma multiplo il microambiente del tumore nella fase iniziale della malattia gioca un ruolo fondamentale nella sopravvivenza delle cellule del mieloma.

L’uso di nuovi agenti all’inizio del trattamento del mieloma multiplo può aumentare l’efficacia dei farmaci prendendo di mira il microambiente del midollo osseo ( BMME ), dando ai pazienti un vantaggio prima che sviluppino resistenza alla terapia.

Tuttavia, i più nuovi farmaci e combinazioni di norma vengono somministrate a pazienti già pretrattati.

Nelle fasi tardive il sistema immunitario del paziente potrebbe essere già troppo compromesso perché i trattamenti siano pienamente efficaci.

ENGLISH VERSION

Early Use of Novel Therapies in Multiple Myeloma Could Target Bone Marrow Microenvironment

Using novel agents early on in the treatment of multiple myeloma may boost the drugs’ effectiveness by targeting the bone marrow microenvironment ( BMME ), giving patients an edge before they develop resistance to therapy.

Researchers from the Medical University of Graz, Austria, explained how multiple myeloma emerges from earlier clinical phases and the tumor’s microenvironment in the early course of the disease plays a critical role in the survival of myeloma cells.

Thus, they argue, “ therapeutic interventions targeting the BMME are a novel and successful strategy for myeloma care.” However, the newest, most powerful drugs and combinations may not be given until later in the course of the disease, “when most patients are already pretreated.”

In later stages, the patient’s immune system may already be too compromised for treatments to be fully effective.

Source / Fonte: International Journal of Molecular Sciences, 2022

 

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Forum Ematologico: Nexpovio in associazione con Bortezomib e Desametasone per il trattamento dei pazienti affetti da mieloma multiplo che hanno ricevuto almeno una precedente terapia

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Mieloma multiplo: Nexpovio a base di Selinexor

L’approvazione da parte della Commissione europea di un uso esteso di Nexpovio ( Selinexor ) offre un’altra opzione per i pazienti con mieloma multiplo che hanno avuto una ricaduta o sono diventati resistenti agli attuali regimi di trattamento.

L’approvazione di Nexpovio segna un importante passo avanti per i pazienti in Europa, dove vengono diagnosticati quasi 51.000 nuovi casi di mieloma multiplo ogni anno e le opzioni terapeutiche sono limitate.

Il 19 maggio 2022 il Comitato per i medicinali per uso umano ( CHMP ) ha adottato un parere positivo raccomandando una modifica dei termini dell’autorizzazione all’immissione in commercio del medicinale Nexpovio.

Il CHMP ha adottato una nuova indicazione per il mieloma multiplo. Le indicazioni complete per Nexpovio saranno quindi le seguenti:

Nexpovio è indicato:

1) in associazione con Bortezomib e Desametasone per il trattamento dei pazienti adulti affetti da mieloma multiplo che hanno ricevuto almeno una precedente terapia;

2) in associazione con Desametasone per il trattamento del mieloma multiplo nei pazienti adulti che hanno ricevuto almeno quattro precedenti terapie e la cui malattia è refrattaria ad almeno due inibitori del proteasoma, due agenti immunomodulatori e un anticorpo monoclonale anti-CD38 e che hanno dimostrato progressione della malattia nell’ultima terapia.

ENGLISH VERSION

On 19 May 2022, the Committee for Medicinal Products for Human Use ( CHMP ) HAS adopted a positive opinion recommending a change to the terms of the marketing authorisation for the medicinal product Nexpovio.

The CHMP adopted a new indication for multiple myeloma. The full indications for Nexpovio will therefore be as follows:

Nexpovio is indicated:

1) in combination with Bortezomib and Dexamethasone for the treatment of adult patients with multiple myeloma who have received at least one prior therapy;

2) in combination with Dexamethasone for the treatment of multiple myeloma in adult patients who have received at least four prior therapies and whose disease is refractory to at least two proteasome inhibitors, two immunomodulatory agents and an anti-CD38 monoclonal antibody, and who have demonstrated disease progression on the last therapy.

Source / Fonte: EMA ( European Medicines Agency )

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Forum Ematologico: I 10 migliori progressi nel mieloma multiplo dell’ultimo decennio

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FORUM EMATOLOGICO: I PROGRESSI NELLA TERAPIA DEL MIELOMA MULTIPLO / 1

Il Forum Ematologico 2023-2024 darà ampio spazio agli avanzamenti terapeutici nel mieloma multiplo, dedicando 2 sessioni:

A) Mieloma multiplo: profili di pazienti e prime linee di trattamento

B) Mieloma multiplo: profili del paziente refrattario / ricaduto e trattamento

I 10 MIGLIORI PROGRESSI NEL MIELOMA MULTIPLO DELL’ULTIMO DECENNIO: LA FASE INIZIALE

Le opzioni di trattamento si sono ampiamente ampliate per i pazienti con mieloma multiplo

negli ultimi anni, ottenendo risultati significativamente migliori per questi pazienti.

Due decenni fa, la sopravvivenza mediana era di circa 3 anni, e ora va da 8 a 10 anni — e può essere anche più lunga per molti pazienti.

La ragione ? Una grande influenza è stata esercitata dalla combinazione di classi di farmaci come inibitori del proteasoma, farmaci immunomodulatori ( IMiD ) e anticorpi monoclonali per i pazienti di nuova diagnosi e quelli con mieloma multiplo recidivante / refrattario.

Nel 2021 si sono verificati circa 34.910 nuovi casi di mieloma, pari all’1.8% di tutti i nuovi casi di cancro, con circa 12.410 persone sono morte di mieloma.

I tassi di mortalità sono leggermente diminuiti nell’ultimo decennio, da 3.4 per 100.000 nel 2012 a 3.0 per 100.000 nel 2019.

Nell’ultimo decennio, l’Agenzia regolatoria degli Stati Uniti, FDA ( Food and Drug Administration ) ha approvato 13 nuovi agenti e 29 trattamenti per il mieloma multiplo, che hanno trasformato il paradigma del trattamento per i pazienti con mieloma multiplo di nuova diagnosi e recidivante / refrattario.

Il punto di partenza

Negli anni ’80, i medici facevano affidamento sulla chemioterapia ad alte dosi e sul trapianto di cellule staminali autologhe ( ASCT ) dal midollo osseo. Negli anni ’90, il trattamento includeva la terapia ad alte dosi e il sangue periferico come fonte di trapianto di cellule staminali.

Entro la fine degli anni ’90 e la prima decade del 2000, gli IMiD e i farmaci inibitori del proteosoma furono approvati per l’uso nel mieloma multiplo.

Intorno al 2012, la Lenalidomide ( Revlimid ) e il Desametasone ( regime Rd ), seguiti da trapianto ASCT, sono diventati un’opzione di trattamento standard.

I pazienti ad alto rischio intermedio potevano ricevere una terapia di induzione a base di Bortezomib ( Velcade ), seguita da trapianto ASCT, con mantenimento a base di Bortezomib.

I pazienti non-idonei per il trapianto ASCT potevano ricevere il regime Lenalidomide e Desametasone per malattia a rischio standard o un trattamento a base di Bortezomib per malattia a rischio intermedio o alto.

Il grande dibattito in quel momento era: ” è positivo combinare i due agenti più attivi o o è preferibile sequenziare gli agenti in modo da preservare o salvare i trattamenti per il dopo ? “

Questi pazienti possono aver sperimentato un aumento dei tassi di sopravvivenza dal trattamento, ma quasi tutti avrebbero avuto una ricaduta.

A) Kenneth C. Anderson, Dana-Farber Cancer Institute & Harvard Medical School, Boston, Massachusetts ( USA );

B) Sagar Lonial, Emory University School of Medicine in Atlanta, Georgia ( usa )

Fonte: Targeted Therapies in Oncology, 2022, Volume 11, Issue 4

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