CANCRO ALLA PROSTATA – Aifa ha approvato Nubeqa a base di Darolutamide nel tumore alla prostata ormonosensibile metastatico

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L’Agenzia Italiana del Farmaco ( AIFA ) ha approvato Nubeqa ( Darolutamide ), un inibitore del recettore degli androgeni, più terapia di deprivazione androgenica in associazione alla chemioterapia con Docetaxel, nel trattamento del carcinoma prostatico ormonosensibile metastatico 

Sono stati stimati 41.100 nuovi casi di tumore alla prostata in Italia nel 2023, con un incremento di 5.100 diagnosi in tre anni.

Sintomi come la frequente necessità di urinare, il dolore alla minzione e la presenza di sangue nelle urine vengono spesso sottovalutati dai pazienti, portando alla scoperta della malattia in fase avanzata. L’impatto del tumore della prostata metastatico sulla quotidianità dei pazienti che sviluppano sintomi correlati alla malattia può essere importante: in alcuni casi, queste persone non riescono a dormire o a camminare per il dolore, in particolare alle ossa.

Nello studio di fase III ARASENS, che ha coinvolto più di 1300 pazienti, Darolutamide in associazione alla terapia ormonale e alla chemioterapia ha ridotto in modo significavo il rischio di mortalità del 32,5% rispetto alla terapia di deprivazione androgenica e Docetaxel, nei pazienti con tumore alla prostata metastatico ormonosensibile.

Nubeqa era già stato approvato a febbraio 2021 dall’AIFA per il trattamento dei pazienti con tumore della prostata non-metastatico resistente alla castrazione, a rischio elevato di sviluppare metastasi.

Lo studio ARASENS è stato pubblicato su The New England Journal of Medicine nel 2022.

Darolutamide and Survival in Metastatic, Hormone-Sensitive Prostate Cancer

Darolutamide is a potent androgen-receptor inhibitor that has been associated with increased overall survival among patients with nonmetastatic, castration-resistant prostate cancer. Whether a combination of Darolutamide, androgen-deprivation therapy, and Docetaxel would increase survival among patients with metastatic, hormone-sensitive prostate cancer is unknown.

In this international, phase 3 trial, researchers have randomly assigned patients with metastatic, hormone-sensitive prostate cancer in a 1:1 ratio to receive Darolutamide ( at a dose of 600 mg [ two 300-mg tablets ] twice daily ) or matching placebo, both in combination with androgen-deprivation therapy and Docetaxel. The primary end point was overall survival.

The primary analysis involved 1306 patients ( 651 in the Darolutamide group and 655 in the placebo group ); 86.1% of the patients had disease that was metastatic at the time of the initial diagnosis. At the data cutoff date for the primary analysis ( October 25, 2021 ), the risk of death was significantly lower, by 32.5%, in the Darolutamide group than in the placebo group ( hazard ratio, HR= 0.68; 95% confidence interval, 0.57 to 0.80; P less than 0.001 ). Darolutamide was also associated with consistent benefits with respect to the secondary end points and prespecified subgroups. Adverse events were similar in the two groups, and the incidences of the most common adverse events ( occurring in greater than or equal to 10% of the patients ) were highest during the overlapping Docetaxel treatment period in both groups. The frequency of grade 3 or 4 adverse events was 66.1% in the Darolutamide group and 63.5% in the placebo group; neutropenia was the most common grade 3 or 4 adverse event ( in 33.7% and 34.2%, respectively ).

In this trial involving patients with metastatic, hormone-sensitive prostate cancer, overall survival was significantly longer with the combination of Darolutamide, androgen-deprivation therapy, and Docetaxel than with placebo plus androgen-deprivation therapy and Docetaxel, and the addition of Darolutamide led to improvement in key secondary end points. The frequency of adverse events was similar in the two groups.

Source: The NEw England Journal of Medicine, 2022 [ https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2119115

 

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CANCRO ALLA PROSTATA – Xtandi approvato dalla FDA per l’indicazione precoce del cancro alla prostata, forma sensibile alla castrazione non-metastatica

Pfizer Inc. and Astellas Pharma Inc. jointly commercialize XTANDI in the United States and Astellas has responsibility for manufacturing and all additional regulatory filings globally, as well as commercializing XTANDI outside the United States.

Xtandi ( Enzalutamide ) è il primo inibitore della segnalazione del recettore degli androgeni approvato per i pazienti con cancro alla prostata sensibile alla castrazione non-metastatico [ FASE PRECOCE DELLA MALATTIA ]. Xtandi è in fase di revisione con altre Autorità regolatorie, inclusa l’Agenzia europea per i medicinali ( EMA ), per supportare un’indicazione ampliata basata sui risultati dello studio EMBARK

Xtandi ( Enzalutamide ) è stato approvato dalla Food and Drug Administration ( FDA ) statunitense per il trattamento dei pazienti affetti da cancro alla prostata sensibile alla castrazione ( nmCSPC ) non-metastatico con recidiva biochimica ( BCR ) e ad alto rischio di metastasi.

La decisione dell’Agenzia regolatoria rende Xtandi, che è stato autorizzato per l’uso con o senza una terapia con analogo dell’ormone di rilascio delle gonadotropine ( GnRH ), il primo inibitore della segnalazione del recettore degli androgeni ( ARI ) approvato per l’uso in questo sottogruppo di pazienti.

Il trattamento è già approvato negli Stati Uniti per il cancro alla prostata resistente alla castrazione e per il cancro alla prostata metastatico sensibile alla castrazione.

Rispetto a queste indicazioni, il tumore alla prostata sensibile alla castrazione non-metastatico rappresenta uno stadio precoce della malattia, in cui non vi è alcuna evidenza rilevabile della diffusione del cancro a parti distanti del corpo ( metastasi ) e risponde ancora ai trattamenti che abbassano il testosterone.

Tuttavia, tra il 20% e il 40% dei pazienti sottoposti a trattamento per il cancro alla prostata andranno incontro a recidiva biochimica ( aumento dei livelli di PSA ) entro dieci anni, e circa nove su dieci di quelli con recidiva biochimica ad alto rischio svilupperanno una malattia metastatica.

La domanda supplementare è stata supportata dai risultati positivi dello studio di fase 3 EMBARK, che ha dimostrato un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo nella sopravvivenza libera da metastasi ( MFS ) per i pazienti con carcinoma della prostata sensibile alla castrazione non-metastatico ad alto rischio di recidiva biochimica trattati quotidianamente con Xtandi più l’agonista del GnRH Leuprolide rispetto a placebo più Leuprolide.

Lo studio ha inoltre raggiunto un endpoint secondario chiave, dimostrando che i pazienti trattati con Xtandi come agente singolo hanno presentato una riduzione statisticamente significativa del rischio di metastasi o morte rispetto al placebo più Leuprolide.

Fonte: Pfizer & Astellas, 2023

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TERAPIA CON RADIOLIGANDI: CANCRO ALLA PROSTATA – Sono stati presentati i dati di Lutezio (177Lu) vipivotide tetraxetan nello studio di fase III PSMAfore nel corso del Congresso ESMO

Novartis

Lo studio di fase III PSMAfore con Lutezio (177Lu) vipivotide tetraxetan nel cancro alla prostata ha raggiunto il suo endpoint primario di sopravvivenza libera da progressione radiografica ( rPFS ) con un hazard ratio di 0,41. All’analisi aggiornata è stato osservato con Lutezio (177Lu) vipivotide tetraxetan un raddoppio della sopravvivenza senza progressione radiografica ( rPFS ) raggiungendo un valore mediano di 12 mesi, rispetto al braccio di controllo

Lutezio ( 177Lu ) vipivotide tetraxetan ha inoltre dimostrato una migliore qualità di vita rispetto alla dose giornaliera orale di farmaci ARPI ( Abiraterone, Enzalutamide, Darolutamide o Apalutamide ), insieme ad altri endpoint di efficacia clinicamente rilevanti.

L’interpretazione dei dati di sopravvivenza globale ( OS ) alla seconda analisi ad interim è stata inficiata dall’84% di crossover. PSMAfore continuerà a raccogliere dati di sopravvivenza globale.

La terapia con radioligandi è in valutazione su un ampio portfolio di tumori avanzati quali tumore al seno, al colon, neuroendocrino, al polmone, pancreatico, oltre alla prostata.

Tumore alla prostata & Medicina di Precisione

Grazie anche alla terapia con radioligandi, il tumore alla prostata sta entrando nell’era delle terapie mirate.

Nello studio PSMAfore, la terapia con radioligando con Lutezio ha evidenziato un’azione antitumorale selettiva nei pazienti con malattia metastatica resistente alla castrazione. I dati relativi alla sopravvivenza mediana libera da progressione radiografica sono di evidente impatto e più che raddoppiati.

Nello studio PSMAfore è stato confermato il beneficio del trattamento, che era già stato osservato nello studio VISION.

Più dell’80% dei tumori della prostata esprime in quantità elevate un biomarcatore fenotipico PSMA, rendendolo un promettente target diagnostico e un potenziale target terapeutico per la terapia con radioligandi.

Fonte: Novartis 2023

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Aggiornamento in Urologia: Cancro alla prostata

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Aggiornamento in Medicina

Associazione degli inibitori della 5-alfa-reduttasi con la mortalità per tumore alla prostata

Ci sono prove che gli inibitori della 5-alfa-reduttasi ( 5-ARI ), un trattamento standard dell’iperplasia prostatica benigna, sono associati a una diminuzione dell’incidenza del tumore alla prostata.
Tuttavia, gli studi fino ad oggi hanno avuto risultati contrastanti per quanto riguarda l’associazione con la mortalità per cancro alla prostata ( PCM ).
È stata valutata l’associazione del trattamento con gli inibitori 5-ARI e la mortalità per carcinoma alla prostata negli uomini senza una precedente diagnosi di tumore prostatico.
È stato condotto uno studio di coorte basato sulla popolazione a Stoccolma, in Svezia, tra il 2007 e il 2018 che ha incluso 429.977 uomini con un test dell’antigene prostatico specifico ( PSA ) entro il periodo di studio.
L’ingresso allo studio è stato fissato a 1 anno dopo il primo test PSA.
Dopo il test PSA iniziale, gli uomini con due o più prescrizioni di nuova somministrazione di inibitori 5-ARI, Finasteride ( Proscar ) o Dutasteride ( Avodart ) sono stati considerati utilizzatori di inibitori 5-ARI ( n=26.190 ).
L’esito primario era la mortalità per cancro alla prostata. Sono stati calcolati gli hazard ratio ( HR ) per la mortalità per qualsiasi causa e la mortalità per il tumore alla prostata.

CONTINUA SU MediExplorer.it – LINK:  https://mediexplorer.it/articolo/associazione-degli-inibitori-della-5-alfa-reduttasi-con-la-mortalit-per-tumore-alla-prostata

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L’assunzione di dosi eccessive di integratori a base di Selenio e di Vitamina-E potrebbe aumentare il rischio di tumore alla prostata

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Integratori a base di Selenio e di Vitamina E & Rischio di cancro alla prostata

L’assunzione eccessiva e prolungata di integratori può essere altamente nociva per l’organismo, ed in alcuni casi aumentare il rischio di cancro.

Una ricerca ha dimostrato che una eccessiva dose di integratori di Selenio e di Vitamina-E può nuocere alla salute.

I ricercatori hanno utilizzato i dati dei campioni di unghie dei piedi raccolti da 31.117 uomini per esplorare se i livelli di Selenio nel corpo potessero influenzare il rischio di tumore alla prostata.

I risultati non hanno trovato alcuna correlazione tra i livelli esistenti di Selenio o di Vitamina-E nell’organismo e il rischio di contrarre la malattia.

Tuttavia, è stata riscontrata una connessione tra uomini con alti livelli di Selenio, che hanno assunto un integratore da solo o in combinazione con Vitamina-E, e alte probabilità di sviluppare un tumore alla prostata rispetto ai pazienti che stavano assumendo un placebo.

Ma non c’era solo una connessione tra l’assunzione di un integratore di Selenio e il rischio di tumore alla prostata, i risultati hanno anche scoperto che solo i pazienti che avevano bassi livelli di Selenio al basale, e che assumevano integratori di Vitamina-E da soli, avevano il 111% in più di probabilità di sviluppare un tumore alla prostata rispetto ai pazienti trattati con un placebo.

In conclusione, l’assunzione di integratori ad alte dosi comporta più rischi che benefici. Alti dosaggi di qualsiasi integratore vitaminico o minerale sono sconsigliati.

Fonte: Journal of National Cancer Institute

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Aggiornamento in Urologia by Xagena

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Aggiornamento in Medicina

Breve soppressione degli androgeni e aumento della dose di radiazioni nel tumore alla prostata: risultati a 12 anni dello studio EORTC 22991 in pazienti con malattia localizzata a rischio intermedio

Lo studio 22991 della European Organisation for Research and Treatment of Cancer ( EORTC ) ha dimostrato che 6 mesi di soppressione degli androgeni concomitante e adiuvante migliorano la sopravvivenza …


 

Associazione di sottotipi molecolari con esito differenziale al trattamento con Apalutamide nel tumore alla prostata resistente alla castrazione non-metastatico

È necessario identificare i biomarcatori prognostici per guidare l’intensificazione del trattamento nei pazienti con tumore prostatico resistente alla castrazione non-metastatico ( nmCRPC ). Si è d …


 

Radioterapia frazionata convenzionale versus radioterapia ipofrazionata moderata per tumore alla prostata localizzato: aggiornamento a 10 anni

Lo studio prospettico randomizzato in un singolo centro precedentemente pubblicato non è riuscito a mostrare la superiorità nel tasso di fallimento biochimico e/o clinico ( BCDF ) a 5 anni con radiote …


 

Cistite indotta da radiazioni trattata con ossigenoterapia iperbarica: studio RICH-ART

La cistite tardiva da radiazioni è un effetto avverso del trattamento del tumore con radioterapia nella regione pelvica. I sintomi della cistite tardiva da radiazioni possono essere valutati con il …


 

Tossicità correlata al trattamento con l’uso della radioterapia a intensità modulata diretta solo alla prostata o diretta alla prostata e ai linfonodi pelvici

C’è un dibattito in corso sull’efficacia e la tossicità dell’irradiazione dei linfonodi pelvici ( PLN ) per il trattamento di uomini con tumore alla prostata ad alto rischio. Uno studio ha confronta …


 

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L’assunzione di inibitori della 5-alfa-reduttasi associata a esiti peggiori nel cancro alla prostata

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Associazione del grado di Gleason con la durata della terapia di deprivazione degli androgeni ed esiti di sopravvivenza nel carcinoma alla prostata ad alto rischio

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PROSTVAC nel tumore alla prostata resistente alla castrazione metastatico asintomatico o minimamente sintomatico

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Prostatectomia radicale o attesa vigile nel cancro alla prostata

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Sopravvivenza libera da progressione radiografica come endpoint clinicamente significativo nel tumore alla prostata resistente alla castrazione metastatico: studio PREVAIL

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Nubeqa nel tumore alla prostata resistente alla castrazione non-metastatico

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Cancro alla prostata, Nubeqa nella malattia non-metastatica resistente alla castrazione ad alto rischio

In Italia il cancro alla prostata è il più frequente fra gli uomini, con circa 36.000 nuove diagnosi stimate nel 2020. Grazie alla prevenzione e ai progressi della ricerca, è una delle neoplasie che, negli ultimi cinque anni ( 2015-2020 ), ha fatto registrare il maggior calo di mortalità ( -15.6% ).

Per le forme non-metastatiche e resistenti alla castrazione, è stato approvato Nubeqa ( Darolutamide ), che migliora sia la sopravvivenza globale, con una riduzione del rischio di morte del 31%, che la sopravvivenza libera da metastasi, senza compromettere la qualità di vita.

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