La Serie A 23/24 da meno 74 a dieci-Decima giornata

I voti alla decima giornata di Serie A.

Iniziamo subito con due bei 10: ad Ochoa per la parata su Dragusin e a Gudmundsson per il suo goal, in una partita in cui il Genoa (7) domina il primo tempo, ma non concretizza tutto ciò che ha costruito contro una Salernitana (6) che si sveglia solo nel finale. Il cambio di panchina dei campani per il momento non sembra aver dato grandi frutti in questo match, Inzaghi dovrà lavorare parecchio. 3 a Dia per il goal divorato nel finale.

Bella gara nel derby emiliano fra Sassuolo e Bologna (7 a tutte e due le compagini), con due squadre che si fronteggiano a viso aperto e creano occasioni. 10 al goal di Zirkzee (alta scuola), 9 al fendente di Boloca che vale il pareggio del Sassuolo, 9 al riflesso di Skorupski sul tiro deviato di Volpato.

Il Torino vince a Lecce di misura, in una gara in cui (per quanto visto) il pareggio sarebbe stato più giusto, in base alle occasioni create. I granata sono stati più bravi, riuscendo ad andare a segno con Buongiorno. Nel Torino, da segnalare un Milinkovic-Savic decisamente reattivo (8).

Altra vittoria di “Cortomuso” per la Juventus, ma stavolta i bianconeri (7) si dimostrano determinati, solidi, insomma con un atteggiamento ben diverso da quello mostrato ultimamente. La loro vittoria giunge in “Zona Cesarini”, ma durante il match costruiscono numerose palle goal, contro un Verona (5) “attendista” (forse troppo), che solo in un’occasione fa tremare gli avversari (8 alla parata di Szczesny su Bonazzoli). 8 allo stacco aereo con cui Milik colpisce il palo nell’azione che porta Cambiaso al goal. Il VAR è stato protagonista in questo match e a nostro avviso ha operato bene, tranne che sul rigore non dato alla Juve per fallo su Chiesa, che frutta un bel 2 a Feliciani e ai suoi collaboratori. Infine, -74 a Faraoni per la sceneggiata sul goal annullato a Kean: prima si butta per terra, poi si sta per rialzare, poi si ributta per terra. Consigliamo al calciatore del Verona di mandare il curriculum al Circo Orfei.

Partita “pazza” a Cagliari, giacché al ’70 in pochi avrebbero pronosticato il rovesciamento di fronte avvenuto. Il Frosinone (5) getta via tre punti facendosi raggiungere e superare da un Cagliari (6) che ha il merito di non mollare. 9 a Soulè per i due goal (lui i suoi compagni li ha trascinati, non è certo solo colpa sua se loro non hanno difeso quanto lui ha seminato), 9 a Brescianini per il bel tiro da biliardo, 2 a Barrenechea per l’ ”assist” a Makoumbou (che ha ringraziato) 10 ad Oristanio per il suo goal, 10 a Pavoletti, perché come non si fa dare 10 ad uno che segna due goal e ne salva uno nel finale?

Pareggio tutto sommato giusto tra Monza ed Udinese (6 a tutte e due le squadre), con Cioffi che al suo ritorno guadagna un punto che sa di brodino. 9 a Colpani per il tempismo con cui si inserisce e 9 a Di Gregorio per l’efficace (e bello) intervento su Zemura.

Un’ottima Inter (9) vince meritatamente contro una Roma stile “Fort-Apache” (5 ai giallorossi: va bene le assenze, ma rinunciare a giocare no). I nerazzurri raggiungono il goal solo all’ ’81, ma dominano il match e solo la sfortuna (Calhanoglu all’inizio e Carlos Augusto alla fine beccano due traverse con due tiri che meritano comunque 9) gli impedisce di vincere con un risultato più rotondo. 8 all’azione del goal-partita firmato Thuram.

Se a Cagliari c’è stata una partita “pazza”, anche a Napoli non si è scherzato…Il Milan (6) ha dominato il primo tempo contro il Napoli, ma ha avuto il torto di non sferrare il colpo da K.O. nel primo tempo, quando i partenopei sembrava lo aspettassero. Il calcio ha dunque ancora una volta applicato una delle sue leggi più famose: “Goal sbagliato, goal subito” e nel secondo tempo il Napoli è riuscito a rimontare (ma gli azzurri non ci hanno ancora convinto). 8 a Giroud per la doppietta, 9 a Politano per il goal, 10 a Raspadori per la sua punizione.

E’ domini dell’Atalanta ad Empoli. I bergamaschi (10) dominano ampiamente il match, contro un Empoli (5) ridotto a sparring-partner. I ragazzi di Gasperini tornano ai livelli di un tempo. 10 a Scamacca: doppietta (tra cui goal di tacco) e una traversa che gli nega un goal da antologia. What else…

Concludiamo con Lazio-Fiorentina, match equilibrato, con due squadre che cercano la vittoria e che dimostrano di poter ambire a stare ai piani alti della classifica (7 a tutte e due le squadre). Decide un’ingenuità di Milenkovic (4) che regala i tre punti alla Lazio. 9 a Terracciano per la parata su Felipe Anderson, zero a Beltran perché si porta avanti il pallone palesemente col braccio, segna ed esulta come niente fosse. Per la serie: w la sportività!

Infine un abbraccio a Fabio Grosso per quello che ha subito: vergognoso.

La Serie A 23/24 da uno a dieci-Terza giornata

I nostri voti alla terza giornata di Serie A.

Iniziamo col Sassuolo (8), che dopo un inizio di campionato non facile, ottiene i suoi primi tre (meritati) punti, contro un Verona (5) risultato inferiore sul campo. 8 al trascinatore grigio-verde Berardi.

Il Milan (9) espugna meritatamente Roma, dimostrando la propria superiorità dal punto di vista del gioco e della squadra sui giallorossi (5), rimessi in partita più dall’ingenuità di Tomori (3) che dalla propria forza. 10 a Leao per il supergoal, 1 a Mourinho perché il gioco di prendersela con l’arbitro e di parlare d’altro per mascherare i problemi della squadra non funziona più e sinceramente ci ha rotto le scatole.

Pari e patta fra Udinese e Frosinone, dove a farla da protagonista è stato il VAR. L’arbitro Guida e i suoi collaboratori sono ricorsi più volte alla tecnologia, dimostrando che se usata bene, può servire. Come abbiamo già scritto pure in passato, se un calciatore può sbagliare un rigore anche l’arbitro può sbagliare una decisione. Quest’ultimo però oggi col VAR può correggerla (mentre il calciatore se sbaglia il rigore non glielo fanno ritirare), dunque 9 all’arbitro Guida per l’uso intelligente che ne ha fatto. Per quanto riguarda il match, il Frosinone (7) ci è sembrato più tonico (considerando pure che era in trasferta) dei friulani (6).

Il Bologna (8) raggiunge un successo meritato (per quanto visto) contro un Cagliari (6) che pervenuto in vantaggio (9 all’azione personale di Luvumbo, 4 alla difesa del Bologna per come si è lasciata infilzare) ha cercato di amministrare (senza successo) il vantaggio. Alla fine ha deciso la papera di Radunovic (2) sul goal del 2-1 di Fabbian.

Che il calcio è imprevedibile ne abbiamo avuto la conferma vedendo la Lazio che dopo aver perso a Lecce e in casa col Genoa, va in casa dei campioni d’Italia e vince. I biancocelesti (7) dopo aver subito per quasi tutto il primo tempo, riescono ad aggiudicarsi il match grazie a ficcanti contropiedi (che gli hanno fruttato due goal più altri due annullati per questione di millimetri), contro un Napoli (6) che pur non ha demeritato e che ha dimostrato comunque di poter competere per il titolo anche quest’anno. 10 al colpo di genio di Luis Alberto sul goal dell’1-0 laziale.

L’Atalanta dimostra di aver dimenticato lo scivolone di Frosinone e offre una prestazione convincente (8 ai bergamaschi) regolando il Monza con un secco 3-0, che se non fosse stato per Di Gregorio (9 per la parata su Holm) sarebbe potuto essere più di un 3-0. I brianzoli (5) sono infatti stati dominati dai nerazzurri. 9 a Scamacca: “Man of the Match” grazie a due bei goal.

Vince il Torino (6) contro un Genoa (5) sterile. La partita non ha presentato grandi emozioni ed è stata decisa dal numero di Radunovic (10).

Dilaga l’Inter (10) contro una Fiorentina ridotta a sparring-partner (4 ai viola, sono scesi in campo?). 9 a Lautaro, trascinatore nerazzurro.

Vince la Juventus (7) ad Empoli, contro un avversario (5) che non gli ha fatto correre grandi pericoli. I bianconeri hanno vinto senza patire grandi affanni, anzi avrebbero potuto accrescere il bottino visto quanto creato. 8 a Chiesa per il secondo goal e per l’azione con cui ha sfiorato la segnatura con un colpo da biliardo.

Vince il Lecce (7), che con sette punti nelle prime tre giornate dimostra di poter fare bene, contro una Salernitana (6) che crea ma non finalizza (anche per sfortuna). 9 a Krsovic per il goal.

La Serie A da zero a dieci-Quindicesima giornata

I nostri voti alla quindicesima giornata di campionato.

Dominio dell’Atalanta (9), contro un Venezia (5) che più di un avversario sembra uno sparring-partner. Pasalic segna una tripletta, dunque 10!

Calcio-spettacolo anche a Firenze, contro una Fiorentina che dopo aver incassato il goal diventa padrona della partita. Soffre un po’ nel finale, ma i giochi erano fatti ormai. 9 ai viola e nove all’azione del goal di Callejon, un marchio di fabbrica del Napoli di Sarri, quando Callejon ci giocava. Sampdoria (6) che cede all’impeto viola, ma non sfigura.

Al Verona diamo 8, per la prestazione. Ai veneti è mancato solo il goal ed è pure mancato quello che di solito li fa: Simeone (5), che sbaglia due goal che di solito non sbaglia, evidentemente non era giornata. Il Cagliari esce con un punto, occorre però dire immeritato perché non ha tirato in porta (dunque gli diamo 5).

Respira la Juve (6), che a Salerno vince, ma non entusiasma. E’ pur vero che per i bianconeri era fondamentale vincere e hanno vinto. 6 anche alla Salernitana, che si è difesa come ha potuto. Dybala sbaglia un rigore, ininfluente, ha però il merito di sbloccare il match con una bella giocata (decisamente più importante degli schemi di Allegri, su cui ci soffermeremo dopo, per l’andamento del match). Ranieri (5) ha sulla coscienza un goal sbagliato alla Calloni, che avrebbe forse cambiato il corso della partita.

L’Inter vince contro lo Spezia, dimostrando ancora solidità (e merita 7). Lo Spezia si difende come può e cerca di rendersi pericoloso, riuscendoci con Kovalenko (9 ad Handanovic per la paratona e per una parata successiva, alla faccia di chi lo vorrebbe pensionato!), dunque diamo 6 ai liguri.

9 al goal di Gagliardini, non tanto per la rete, ma per l’azione che l’ha generata, da manuale.

Un Bologna tenace e ben messo in campo vince contro la Roma. 8 ai felsinei, 7 alla Roma perché le occasioni le ha create e forse non meritava la sconfitta. 8 a Svandberg per il goal (un colpo da biliardo) e 9 al decisivo Skorupski.

Il Napoli fa 70 minuti da 8, poi vanifica tutto con venti minuti da quattro, media 6. Bravo il Sassuolo (7) a giocarsi la partita e a non perdersi d’animo. 9 a Scamacca per il suo goal.

Il Milan vince sul Genoa dominando (e meritando 9). I liguri (5) ha creato qualcosa, ma come nel caso del Venezia contro l’Atalanta, più che un avversario è sembrato uno sparring-partner. 9 ad Ibra per la punizione e 9 a Messias per la doppietta. 9 a Maignan per essersi trovato pronto con delle parate provvidenziali.

Il Toro fa un gran primo tempo contro l’Empoli, ma poi si perde (e prende 5) e alla fine non porta a casa la vittoria, giustamente diremmo, in quanto l’Empoli (6) il pareggio l’ha meritato. Menzione per i goal di Pjaca e La Mantia (8), mentre assolviamo Singo per l’espulsione, non poteva fare altrimenti.

Girandola di emozioni all’Olimpico, con Lazio e Udinese che solo per la partita regalata meriterebbero 9, ma in realtà la Lazio ha dimostrato di avere problemi e prende 5 (altri 4 goal presi, difesa che balla e incapacità di gestire il match, dov’è finito il Sarri di Empoli e Napoli che segnava, ma fare goal alle sue squadre era difficile?). 6 all’Udinese perché alla fine è vero che si fa rimontare, ma non demorde e raggiunge un pareggio meritato. Menzione per il goal di Milinkovic-Savic (9).

Inoltre

Due a Massimiliano Allegri. L’ingresso di Soulè al ’93, prima che Dybala calci il rigore e l’arbitro fischi la fine, è da “Oggi le comiche”. E fallo entrare 5 minuti prima sto ragazzo! Fagli fare un esordio come si deve! L’avessero fatta Sarri o Pirlo una sostituzione del genere, sai quante critiche!

Zero ai calciatori di Lazio e Udinese per la gazzarra finale. Il campo da calcio non è un saloon del Far West.

La Serie A da due a dieci-Quattordicesima giornata

I nostri voti alla quattordicesima giornata di campionato.

Cominciamo con Cagliari e Salernitana. I sardi (5) pareggiano e non migliorano la loro classifica, dimostrando che non era colpa di Semplici. La Salernitana guadagna un punto che sa di brodino, ma che dimostra pure che i campani possono giocarsi le loro chanche per rimanere in A.

Bene la Sampdoria (7) che ottiene tre pesanti e meritati punti. Il Verona (6, dopo tutto si sono giocati la loro partita) perde, ma il buon lavoro dei veneti non va messo in discussione. Menzione per Candreva (8), ancora una volta decisivo per i liguri.

La Fiorentina gioca un match da 8, ma un finale da 4 vanifica gli sforzi viola, che prendono quindi 6 per la partita contro l’Empoli, che merita 7 per averci creduto fino alla fine, tenendo testa ad un’ottima avversaria, in cui si vede sempre più la mano di Italiano (7, la partita l’ha impostata bene, se i suoi giocatori non chiudono il match lui che colpa ne ha?). Menzione per Vlahovic (7, ennesimo goal).

Perde la Juventus. Dopo la gara con la Lazio ci aveva dato l’impressione di una squadra solida. Contro l’Atalanta invece sono tornati ad emergere i problemi. E’ vero, i bergamaschi non hanno creato granché a parte il goal, la Juve qualche occasione l’ha avuta, ma trattasi di iniziative individuali.  A volte, chi di corto muso ferisce di corto muso perisce. 5 ai bianconeri dunque, 6 ai bergamaschi, che non ci hanno entusiasmato assolutamente, ma alla fine hanno portato a casa tre punti d’oro. 8 al “Man of the Match” Zapata.

L’Inter si dimostra nuovamente squadra solida (8) e passa meritatamente a Venezia (6 ai veneti, che ci hanno comunque provato). Menzione per Calhanoglu (9, partita dopo partita è sempre più tatticamente importante) e per Aramu, che compie un gesto tecnico ottimo nel primo tempo, con un tiro quasi alla Holly e Benji che Handanovic sventa attentamente (7, parata non certo impossibile, ma efficace).

6 politico ad Udinese e Genoa, con Sheva che può essere soddisfatto non tanto del pareggio, ma dei miglioramenti rispetto a domenica scorsa.

10 Al Sassuolo, che compie l’impresa di sbancare San Siro strameritatamente. Bravo Dionisi e bravi i suoi ragazzi. Menzione per Scamacca e il suo primo goal (da 9) e Berardi per il terzo goal (da 9 pure lui). Male il Milan (5), che forse non aveva ancora ricaricato bene le pile dopo l’impresa di Madrid. Due sconfitte nelle ultime due giornate  (con sette goal presi) non sono un bel segnale, ma lungi da noi fare processi ad una squadra e ad un allenatore che da quasi due anni stanno lavorando ottimamente per le loro possibilità.

Il Bologna (8)  vince meritatamente a La Spezia, dopo una gara intensa in cui più volte ha sfiorato il goal. Sinisa (8) sta facendo navigare in acque tranquille la squadra, che dimostra di saper giocare bene. Lo Spezia (5) perde meritatamente tre punti importanti.

Una Roma non brillante, ma solida, efficace (da 6) batte un Torino non brutto tutto sommato, ma poco incisivo davanti (6 anche ai granata). Bella l’azione del goal giallorosso (da 9).

Al Maradona Stadium il Napoli onora il suo campione più grande come meglio non potrebbe. 10 agli azzurri! 4 invece alla Lazio, arrendevole fin dall’inizio e poco incisiva. Siamo alla quattordicesima giornata, da Sarri (4 pure a lui naturalmente) a livello di gioco è lecito aspettarsi qualcosa di meglio. Menzione per Mertens e i suoi due goal (grazie ai quali si becca 10!)

Inoltre

Dieci alla rubrica “Sotto la doccia” di Sport Mediaset XXL, con Ciccio Graziani (naturalmente 10 pure a lui) che manda a fare la doccia fredda chi, secondo lui, ne ha bisogno (domenica ci ha mandato Allegri e concordiamo).

Due a Massimiliano Allegri. Secondo noi, le colpe del momento no bianconero non sono certo tutte sue, ma quando ci racconta che la Juve a lui contro l’Atalanta è piaciuta e che voleva dare il giorno libero ai suoi calciatori dopo la partita contro i bergamaschi, abbiamo l’impressione che voglia prendere per il culo i suoi tifosi e tutti gli appassionati di calcio in generale.

La Serie A da due a dieci-Trentunesima giornata

Ecco i nostri voti alla trentunesima giornata. Prima però, fateci esclamare un grosso “Bentornato!” a Giacomo Ferri. Rivederlo su 7Gold ci ha fatto piacere.

10

JOAO PEDRO Invece di festeggiare si precipita a consolare l’avversario in lacrime (Kurtic). Chapeau.

9

DARKO LAZOVIC e MARCO SAU Grandi goal. Peccato si siano rivelati inutili.

DAVIDE NICOLA Il suo Toro sta funzionando, ce l’avrà pure lui un po’ di merito o no?

CHRISTIAN ERIKSEN Da mal sopportato a cardine del centrocampo. Stasera in più, autore di un goal pregevole.

8

DOMENICO BERARDI E’ lui il “Man of the match” di Sassuolo-Fiorentina.

ANTE REBIC Gran goal.

BOLOGNA CALCIO Ottima partita.

7

CAGLIARI CALCIO Ha il merito di crederci fino alla fine.

CIRO IMMOBILE Sfata la maledizione del 150° goal.

NAPOLI CALCIO Gioca bene e porta a casa un pareggio tutto sommato meritato.

DAVIDE BALLARDINI Perde, ma la sua squadra tiene bene il campo e alla fine avrebbe pure potuto agguantare un pareggio che non avrebbe demeritato.

6

ATALANTA-JUVENTUS Noi la definiamo partita da 6 politico. Poche occasioni, con squadre che hanno concesso poco. A risolverla un colpo di fortuna per l’Atalanta (e di sfiga per la Juventus), quel tiro di Malinovskyi infatti, senza la deviazione di Alex Sandro, non sarebbe andato da nessuna parte. La partita sarebbe finita 0-0 e tutti i discorsi che da dopo la partita si sentono su Pirlo, sull’assenza di Ronaldo e via dicendo, sarebbero stati diversi.

5

RODRIGO DE PAUL 8 per i goal, 2 per l’espulsione. Media 5.

PARMA CALCIO  Ennesimo vantaggio non gestito. Questo però può essere veramente fatale.

4

GIANLUCA SCAMACCA La combina grossa.

AS ROMA Calo atletico evidente dovuto forse alle fatiche di Coppa.

SPEZIA CALCIO Partita da dimenticare, ma è pur vero che ogni tanto ci sta.

3

KOSTAS MANOLAS Gioca una buona partita, ma alla fine si rivela il solito giargianese e cerca una lite con Hakimi. Perché?

2

SAMIR HANDANOVIC Se lo stesso goal lo avesse preso un qualsiasi portiere  italiano, a quest’ora sarebbe stato lapidato.

La Serie A da uno a dieci-Ventottesima giornata

Ecco i nostri voti al campionato.

10

BENEVENTO CALCIO Certo una Juve non entusiasmante gli ha aiutati parecchio, ma loro hanno avuto il merito di crederci, compiendo quella che per loro è un’impresa. Bravi tutti, da Inzaghi, che ha schierato una squadra ben messa in campo, certamente meglio messa degli avversari (ma ci vuole poco diremmo…) ai giocatori.

9

JERDY SCHOUTEN Gran goal.

AC MILAN Fatica, ma alla fine vince, dimostrando di poter continuare a stare nella zona in cui è.

GRAZIANO PELLE’ Gran goal, anche se purtroppo per lui e per la sua squadra inutile.

GIANLUCA SCAMACCA Per i suoi goal, che regalano tre preziosi punti al Genoa.

“CIRO” MERTENS E’ di nuovo lui.

US SAMPDORIA Per l’azione del goal, con cui va in porta con tre passaggi di prima.

ATALANTA BERGAMASCA Ottima prova, con la quale dimostra che per la zona Champions può tranquillamente lottare fino alla fine.

8

AC BOLOGNA Ha il merito di non mollare e di riuscire, con la tenacia, a drizzare una partita che era sviata.

GENNARO GATTUSO Gli stavano già suonando il “De Profundis”, ma lui con due ottime prove (Milano e Roma) della sua squadra, ha fatto capire che non è ancora il momento. Ora che sta recuperando calciatori, il quarto posto non è un’utopia.

7

SPEZIA CALCIO Tre punti pesanti come macigni.

SS LAZIO Esattamente come per lo Spezia: tre punti pesanti come macigni.

6

ACF FIORENTINA Perde, ma dà buona prova di sé, giocando così la classifica può diventare migliore.

AS ROMA Perde, ma non rinuncia a giocare. E’ pure sfortunata sul palo di Pellegrini.

5

PARMA CALCIO Altri tre punti persi, che potevano essere fondamentali per il proseguimento del campionato.

4

CROTONE CALCIO D’accordo la tenacia del Bologna, ma se vuoi salvarti questo tipo di partite devi chiuderle. E basta.

ANDREA PIRLO Non è tutta colpa sua quanto successo ieri, ma quanti goal deve ancora prendere la Juve con questa mania della “costruzione dal basso”?

1

FC JUVENTUS Lenta, con poche idee ma ben confuse, con giocatori che pascolano per il campo “Ad Minchiam”. Colpa di Pirlo? Può darsi, siamo a fine marzo e la squadra non ha un’identità, ma col Benevento, la squadra schierata dal mister aveva tutte le carte in regola per vincere. Invece ha perso. Non dare ascolto ad Allegri quando parlava di rinnovare la rosa e dare la colpa esclusivamente a Sarri per la stagione scorsa, è stato un errore imperdonabile.

ANDREA AGNELLI, PAVEL NEDVED e FABIO PARATICI Hanno mandato via Allegri perché volevano lo spettacolo. Bello spettacolo ieri, complimenti per l’arguzia.