Scritto nel 2017, LA STELLA NERA di Gary Lachman (edizioni TLON) ha un sottotitolo per molti versi intrigante e, nello stesso tempo, inquietante: Magia e potere nell’era di Trump.

LA STELLA NERA, ovvero come la magia sarebbe in grado di influenzare le sorti politiche del mondo

 

Scritto nel 2017, LA STELLA NERA di Gary Lachman (edizioni TLON) ha un sottotitolo per molti versi intrigante e, nello stesso tempo, inquietante: Magia e potere nell’era di Trump.A tanti ciò farà storcere il naso, ritenendo improprio e fantasioso l’accostamento tra politica e magia. Eppure chi è avvezzo a tematiche umanistiche e psicologiche sa benissimo che quando si parla di magia non ci si riferisce soltanto a quella disciplina fatta di formule, simboli, filtri e rituali il cui fine consta nel catalizzare in terra le energie universali e le entità soprannaturali per risvegliare il potere divino che alberga nell’uomo e collaborare con lui alla realizzazione dei suoi più reconditi desideri.
La magia di cui si parla nel libro e che, stando all’autore, ha consentito a Trump di diventare prima uno degli uomini più ricchi del mondo – a riguardo Lachman pone comunque dei dubbi sulla liceità della ricchezza del tycoon e i metodi utilizzati per arricchirsi – e successivamente assurgere alla Casa Bianca, deriverebbe dalla capacità di Trump di saper pensare in positivo e gestire il proprio pensiero al fine di accrescere la stima in se stesso e sottomettere la massa mediante l’utilizzo dei media di cui è proprietario, convinto di essere in grado di poter realizzare tutto ciò che desidera tanto da riuscirvi davvero – la Trump Tower che svetta nel cielo di New York è l’emblema del suo successo. […]

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Tuttavia se poche ore prima del rientro ti viene comunicato che il romanzo in cui hai raccontato il dramma che tu e la tua famiglia avete vissuto nell’accudire tuo padre malato di Alzheimer – UN UOMO BUONO – MIO PADRE MALATO DI ALZHEIMER – è tra i vincitori di un prestigioso premio letterario, la malinconia e la rabbia scompaiono d’incanto, lasciando spazio alla soddisfazione ché il tuo lavoro di artista è meritevole di riconoscimenti

“UN UOMO BUONO” E’ TRA I VINCITORI DELLA 47° EDIZIONE DEL PREMIO LETTERARIO CASENTINO!

La fine di una bella vacanza è sempre accompagnata da un pizzico di malinconia. Il pensiero che stai per lasciarti alle spalle quei bei momenti di spensieratezza, serenità e allegria condivisi con i familiari e con gli amici per ritornare allo stress della quotidianità, alimenta nell’animo una sorta di magone che aumenta man che si approssima il rientro. In quegli attimi sei tentato di disfare le valige, di buttare tutto all’aria e restare li per sempre. Ma sai bene che nella vita esistono delle priorità da cui non si può prescindere, e allora, tiri un sospiro profondo, e continui a fare i bagagli, augurandoti che l’anno voli via presto e che la prossima estate giunga presto alle porte.

Tuttavia se poche ore prima del rientro ti viene comunicato che il romanzo in cui hai raccontato il dramma che tu e la tua famiglia avete vissuto nell’accudire tuo padre malato di Alzheimer – UN UOMO BUONO – MIO PADRE MALATO DI ALZHEIMER – è tra i vincitori di un prestigioso premio letterario, la malinconia e la rabbia scompaiono d’incanto, lasciando spazio alla soddisfazione ché il tuo lavoro di artista è meritevole di riconoscimenti.

Se da un lato ciò ti ripaga per la sofferenza che hai patito mentre lo scrivevi, versando quelle lacrime che non versasti quando dovesti affrontare quei tragici momenti in quanto allora non potevi permetterti il lusso di fermarti a pensare ma dovevi solo agire e basta; dall’altro lato non avresti voluto mai riceverlo perché avrebbe significato che la vita aveva risparmiato a te e alla tua famiglia le sofferenze, il dolore e le umiliazioni che foste costretti ad affrontare in tutti quegli anni che gli siete stati vicini.

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Venerdì 15 luglio a Quarto, presso “Casa Mehari”, bene confiscato alla camorra e assegnato in gestione a un poker di associazioni – LA BOTTEGA DEI SEMPLICI PENSIERI, LA QUERCIA ROSSA, ARTeMIDE, DIALOGOS – si è conclusa la rassegna letteraria QUARTO CITTÀ CHE LEGGE.

A CASA MEHARI si è conclusa la rassegna letteraria QUARTO CITTA’ DEI LIBRI

Venerdì 15 luglio a Quarto, presso “Casa Mehari”, bene confiscato alla camorra e assegnato in gestione a un poker di associazioni – LA BOTTEGA DEI SEMPLICI PENSIERI, LA QUERCIA ROSSA, ARTeMIDE, DIALOGOS – si è conclusa la rassegna letteraria QUARTO CITTÀ DEI LIBRI.

La manifestazione, a cui ha sempre presenziato l’Assessore alla Cultura del Comune di Quarto Raffaella De Vivo, ha preso il via venerdì 8 luglio con lo scrittore Pino Imperatore, autore del best-seller BENVENUTI IN CASA ESPOSITO, che ha raccontato al numeroso pubblico presente in sala la propria attività letteraria.

La manifestazione, a cui ha sempre presenziato l’Assessore alla Cultura del Comune di Quarto Raffaella De Vivo, ha preso il via venerdì 8 luglio con lo scrittore Pino Imperatore, autore del best-seller BENVENUTI IN CASA ESPOSITO, che ha raccontato al numeroso pubblico presente in sala la propria attività letteraria. […]

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In questo volume ho raccolto una serie di articoli tratti dal mio sito www.vincenzogiarritiello.it in cui affronto argomenti di natura esoterica che vanno dall’alchimia, alla magia, ai tarocchi. In essi mi confronto con temi quali il presunto rapporto amoroso tra Gesù e Maria Maddalena, il segreto delle cattedrali gotiche, le figure iniziatiche di Dante, Leonardo Da Vinci e Victor Hugo.

Discussioni su Maria Maddalena – Un viaggio nella tradizione ermetica

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In questo volume ho raccolto una serie di articoli tratti dal mio sito www.vincenzogiarritiello.it in cui affronto argomenti di natura esoterica che vanno dall’alchimia, alla magia, ai tarocchi. In essi mi confronto con temi quali il presunto rapporto amoroso tra Gesù e Maria Maddalena, il segreto delle cattedrali gotiche, le figure iniziatiche di Dante, Leonardo Da Vinci e Victor Hugo. Senza tralasciare la filosofia, in particolare quella platonica, il mistero della morte, l’esistenza dell’anima e i Cavalieri Templari la cui misteriosa e affascinante figura è tuttora interesse di studi approfonditi e di teorie controverse. […]

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Video integrale della serata

Raggiolo, presentazione di UN UOMO BUONO

Dopo averlo presentato giovedì 5 agosto a IL PRATELLO di Poppi/Ar (video), lunedì 9 agosto a Raggiolo/Ar, in località La Bastia, si è presentato UN UOMO BUONO (mio padre ammalato di Alzheimer) Edizioni Helicon in cui racconto il dramma che vivemmo con papà ammalato di Alzheimer.; relatrice la professoressa Cristiana Vettori.

Di seguito il video integrale della serata.

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Si dice che la poesia sia poco seguita, eppure chiunque ieri sera fosse passato per la Darsena di Pozzuoli si sarebbe imbattuto in una folla di gente radunata nei pressi de Il Gozzetto per assistere alla presentazione del libro di poesie SASSI SULLA RIVA di Vincenza Di Francia, infermiera pediatrica con la passione per la poesia.

“SASSI SULLA RIVA”, LA POESIA DI VINCENZA DI FRANCIA INCANTA LA DARSENA DI POZZUOLI

Si dice che la poesia sia poco seguita, eppure chiunque ieri sera fosse passato per la Darsena di Pozzuoli si sarebbe imbattuto in una folla di gente radunata nei pressi de Il Gozzetto per assistere alla presentazione del libro di poesie SASSI SULLA RIVA di Vincenza Di Francia, infermiera pediatrica con la passione per la poesia.

La serata, che rientrava nella manifestazione POZZUOLI CITTÀ CHE LEGGE, organizzata da Angela Giustino con il patrocinio del Comune di Pozzuoli, il cui fine è dare spazio alla lettura ad alta voce, si è avvalsa della presenza in qualità di relatrice della poeta/scrittrice Angela Schiavone la quale, sia nel suo intervento introduttivo che nei successivi, oltre a mettere in risalto la forza espressiva delle poesie della Di Francia che traggono spunto dall’attualità – una parla dei bambini vittime della guerra in Siria, un’altra racconta la disperata ricerca della propria identità di genere rispetto alla propria natura biologica -, ha evidenziato che l’emotività dei versi non perde né forza né pathos quando dall’italiano la poetessa passa a scrivere in napoletano. In quest’ultimo caso particolarmente toccante la lettura affidata ad Angela Cicala di “Fiorella” dove si dà voce all’io di un ragazzo che si sente donna nell’anima il quale, per sopravvivere alle ipocrisie e alle cattiverie della società, è costretto a prostituirsi con il nome di Fiorella perché nella gelide carezze dei clienti trova il calore dell’amore a lui per sempre negato. […]

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Oltre a quello con le pizze, a ricordarmi il calore familiare c’è un altro cartoccio che papà spesso aveva con sé quando la domenica rientrava a casa dalle sue passeggiate per il centro storico o dal lavoro se c’era dello straordinario da sbrigare. Mi riferisco a quello dei dolci che comprava in pasticceria lungo la strada prima di rincasare.

UN UOMO BUONO (mio padre malato di Alzheimer)

Di seguito un breve estratto da UN UOMO BUONO (mio padre malato di Alzheimer) (Edizioni Helicon)

[…] Oltre a quello con le pizze, a ricordarmi il calore familiare c’è un altro cartoccio che papà spesso aveva con sé quando la domenica rientrava a casa dalle sue passeggiate per il centro storico o dal lavoro se c’era dello straordinario da sbrigare. Mi riferisco a quello dei dolci che comprava in pasticceria lungo la strada prima di rincasare. A quei tempi la domenica era davvero un giorno di festa con una propria sacralità che tutti rispettavano, compresi i commercianti che si guardavano bene dall’alzare le saracinesche anche in quell’occasione.

La domenica tutta la famiglia era riunita, pertanto il sabato la padrona di casa decideva cosa avrebbe cucinato di speciale per il giorno dopo. In casa mia il menù domenicale lo concordavano mamma e nonna Giovanna con l’ausilio di zia Tetta. Il pranzo quasi sempre consisteva in: pasta con il sugo di ragù; carne al ragù che la nonna iniziava a cucinare il sabato sera, o braciole con contorni vari e crocché di patate, arancini di riso, finocchi e carciofi fritti; frutta e dolce. […]

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A distanza di un anno dalla sua pubblicazione, venerdì 25 giugno a Bacoli, presso la biblioteca comunale di Villa Cerillo, si è presentato il romanzo di Vincenzo Giarritiello IL RAGAZZO CHE DANZÒ CON IL MARE (Edizioni Helicon). I tempi dilatati dalla pubblicazione alla sua prima presentazione sono conseguenza del Covid che ormai da oltre un anno ha letteralmente trasformato le nostre vite, limitando e regolamentando le occasioni di incontri in presenza in rapporto alla crescita e decrescita dei contagi.

Presentato a Bacoli il romanzo di Vincenzo Giarritiello “IL RAGAZZO CHE DANZÒ CON IL MARE”

Di seguito la versione integrale dell’articolo pubblicato su QuiCampiFlegrei.it relativo alla presentazione a Bacoli, presso la biblioteca comunale di Villa Cerillo, del mio romanzo IL RAGAZZO CHE DANZÒ CON IL MARE (Edizioni Helicon)

A distanza di un anno dalla sua pubblicazione, venerdì 25 giugno a Bacoli, presso la biblioteca comunale di Villa Cerillo, si è presentato il romanzo di Vincenzo Giarritiello IL RAGAZZO CHE DANZÒ CON IL MARE (Edizioni Helicon). I tempi dilatati dalla pubblicazione alla sua prima presentazione sono conseguenza del Covid che ormai da oltre un anno ha letteralmente trasformato le nostre vite, limitandtiello o e regolamentando le occasioni di incontri in presenza in rapporto alla crescita e decrescita dei contagi.

Dopo i saluti introduttivi della scrittrice e poetessa Annamaria Varriale in veste di moderatrice, la parola è passata alla direttrice della biblioteca, dottoressa Adelaide Miriana, per i saluti istituzionali. La serata è quindi entrata nel vivo con gli interventi dei relatori i docenti Nicola Magliulo e Ernesto Salemme i quali hanno messo in risalto sia il tema portante del romanzo – il destino e la possibilità dell’individuo di poterlo modificare cambiando il proprio modo di pensare e quindi di agire -, ma anche come il romanzo affronti il tema dell’immortalità dell’anima e quello del conflitto generazionale genitore/figlio. […]

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Lo scrittore Davide D’Urso parla de “I FAMELICI”, il suo nuovo romanzo.

Con il suo nuovo romanzo I FAMELICI edito da Bompiani, Davide D’Urso si attesta tra gli scrittori più interessanti del panorama editoriale campano e nazionale. Scrittore e operatore culturale, dirige “il punto vendita flegreo della catena Librerie.coop”. Precedentemente ha pubblicato la raccolta di racconti Il paese che non voleva cambiare (Manni, 2007), Incontri notevoli di un libraio militante (Valtrend, 2012) e Tra le macerie (Gaffi, 2014). A Davide abbiamo posto alcune domande su I FAMELICI che sta riscuotendo successo di pubblico e di critica.

Come nasce I Famelici?

Dalla volontà di raccontare quella che ritengo sia stata una grossa opportunità sciupata dal nostro paese: il non aver saputo cogliere, quando le si è presentata, la possibilità di compiere il grande balzo che gli avrebbe permesso dall’emanciparsi da questa mentalità provinciale che per molti versi lo caratterizza; d’essere rimasto invischiato nelle beghe piccolo borghesi che penso siano lo specchio di quello che oggi sono gli italiani.

Al vocabolo “famelici” attribuisci un significato positivo, identificandovi coloro che a ogni costo lottano per il raggiungimento di un traguardo. Quanti famelici hai incontrato nella tua vita? […]

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Per capire cosa fu davvero l’unione sovietica di Lenin e Stalin e il probabile motivo della sua fine iniziata secondo molti storici con la caduta del muro di Berlino – altri l’attribuiscono al disastro di Cernobyl se non addirittura, andando a ritroso, all’elezione sul soglio pontificio di Papa Wojtyla – sarebbe il caso leggessimo i romanzi di Vasilij Grossman. In particolare VITA E DISTINO e TUTTO SCORRE, entrambi editi da Adelphi.

Vasilij Grossman, quando la letteratura racconta la storia

Per capire cosa fu davvero l’unione sovietica di Lenin e Stalin e il probabile motivo della sua fine iniziata secondo molti storici con la caduta del muro di Berlino – altri l’attribuiscono al disastro di Cernobyl se non addirittura all’elezione sul soglio pontificio di Papa Wojtyla – sarebbe il caso leggessimo i romanzi di Vasilij Grossman. In particolare VITA E DISTINO e TUTTO SCORRE, entrambi editi da Adelphi.

VITA E DESTINO la cui gestazione durò dieci anni – il manoscritto fu confiscato nel 1961 dal KGB, finanche le veline, la carta carbone e i nastri della macchina da scrivere usati per darlo alla luce e copiarlo; vide per la prima volta la pubblicazione nel 1980, ma in versione ridotta; nel 1990 ci fu finalmente la versione integrale propostaci da Adelphi – la narrazione della battaglia di Stalingrado cui l’autore prese parte da corrispondente di guerra è il pretesto per denunciare ciò che all’epoca accadde nella vita quotidiana dei singoli cittadini, laddove all’eroismo per affrontare il nemico tedesco si contrappose un nemico subdolo rappresentato dall’assoluta negazione della libertà individuale propugnata dal regime leninista/stalinista a garanzia dell’affermazione dello Stato. […]

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