Torn & Frayedsottomarini di superficie |
Dopo che il Parsi fu sparito, avvenne che fossi io colui che le Parche destinarono a prodiere di Achab, quando quel prodiere prese il posto vacante; e sempre io colui che, quando l'ultimo giorno i tre uomini furono sbalzati fuori dalla lancia rollante, fu sbattuto a poppa. Così, galleggiando ai bordi della scena che seguì ed essendone in tutto spettatore, quando il risucchio affievolito della nave affondata mi raggiunse, allora venni trascinato, ma lentamente, verso il vortice che si chiudeva. Quando vi giunsi, si era placato in una pozza di lattea schiuma. In tondo, allora, sempre in tondo a circoli via via più stretti che mi avvicinavano alla bolla nera simile a un bottone, sull'asse di quel cerchio che roteava lento, novello Issione io girai. Infine, toccando quel centro vitale, la bolla nera scoppiò; e allora, liberata dalla sua molla ingegnosa e risalita con gran forza, per la sua leggerezza, alla superficie, la bara-salvagente sfrecciò in tutta la sua lunghezza fuor d'acqua, ricadde, e mi galleggiò accanto. Tenuto su da quella bara, quasi per tutto il corso d'un giorno e d'una notte fluttuai su di un oceano molle e funereo. Inoffensivi, i pescicani mi guizzavano accanto come se avessero un catenaccio alla bocca; i selvaggi falchi marini trascorrevano via col becco inguainato. Il secondo giorno, un veliero si avvicinò e mi raccolse, finalmente. Era la «Rachele» che incrociava raminga e che, tornando sui suoi passi alla ricerca dei figli perduti, trovò solo un altro orfano.
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Post n°29 pubblicato il 15 Gennaio 2015 da call.me.Ishmael
Ventottesimo giorno di navigazione Ne uscì insieme agli altri miei uomini e recando Fratel Geremia e Padre Reynolds con Loro. Avevano sistemato il frate in una coperta alle cui estremità avevano fissato le punte di un enorme bastone pastorale preso chissà dove. Reynolds invece, in grado di reggersi in piedi, veniva accompagnato lungo la scala e all'aperto. Radunati tutti ci mettemmo in marcia praticando una strana alleanza fra Morti Viventi e tranquilli Navigatori di Sua Maestà. Seguendo le indicazioni di Stringfellow ci infilammo lungo un sentiero delimitato da rovi selvatici e piante di strane bacche. Eravamo in fila indiana alternandoci l'uno all'altro, ed era la più strana accozzaglia di individui mal assortiti che avessi mai visto. Però pareva sul punto di funzionare. All'inizio camminammo speditamente per allontanarci dalle grida dei Selvaggi che rumoreggiavano dalla spiaggia, poi adeguammo il passo per non affaticarci eccessivamente in quel nostro bizzarro trasferimento. Mi capitò di trovarmi giusto alle spalle del Pastore Reynolds e senza attendere una sosta mi venne spontaneo di interrogarlo :"Perché, Padre, avete attirato in trappola i pirati? C'era un motivo particolare o stavate solamente sollecitando i bassi istinti degli Isolani?". Lui non rispose e stette in un silenzio ostinato, tanto che ben presto rinunciai a qualsiasi ulteriore indagine per ritirarmi in Me stesso. I paesaggi che stavamo attraversando erano di una bellezza morbosa e non potevano fare a meno di sollecitare riflessioni agrodolci sulla vacuità e terribilità al tempo stesso dell'esistenza impossibile che stavamo menando. "Lei uccide la fiera per nutrire i suoi piccoli?". La voce di Padre Reynolds si sollevò quasi dal nulla cogliendomi di sorpresa. L'ultima cosa che mi attendevo era che cominciasse a muovere le labbra. "Certo" Risposi con un fremito "Chi non lo farebbe?". "Bene" Replicò Lui "Io mi sono trovato nella stessa condizione: lasciare che la mia gente venisse resa schiava e imprigionata dai galantuomini ai quali si sta accompagnando in questo momento, oppure prevenire il tutto, cogliendo questi Briganti di sorpresa." "Ma Li ha dato letteralmente in pasto a dei Cannibali." "Sacrificio rituale, Thompson. Nulla in confronto a quello che queste bestie avrebbero fatto se lasciate libere di agire." "E cosa significa avere trattenuto i superstiti in un buco a pane, acqua e carne umana? Per vegliare su cosa, in nome di Dio? Che motivo v'era di accanirsi in quella maniera?". "Queste sono cose di cui deve domandare a Fratel Geremia. come si suole dire questa è farina del suo sacco." "La crusca del Diavolo" Non potei fare a meno di riflettere. Nel frattempo avevamo continuato l'ascesa e il paesaggio stava mutando in pochi, radi vegetali tipiche delle altezze più marcate. Avevamo camminato per diverse ore e pensai che dovevamo avere scavalcato quota mille per la presenza di irsuti cespugli di agrifogli. Provai a dare un fischio a Stringfellow che mi precedeva diversi metri più avanti, ma nemmeno si girò per indagare. Finalmente arrivammo a una radura dove posammo i nostri carichi e accendemmo le pipe. Fratel Geremia venne deposto sopra un prato e lasciato lì con le braccia incrociate sul petto. Lo osservai: era scavato ma non provato. Ebbi la netta impressione che sarebbe tranquillamente sopravvissuto alla botta ricevuta grazie a dei normali impacchi e così provvidi a rinnovarglieli. Quell'Uomo di Dio era quanto di più resistente Mi fosse mai capitato di incontrare e, diversamente da Reynolds, non conosceva sotterfugi, ma solo la feroce disciplina dell'ascetismo a oltranza, e la determinazione a vivere che solo Chi coltiva tutti i giorni la Morte può conoscere. |
Inviato da: cassetta2
il 11/11/2020 alle 18:29
Inviato da: several1
il 07/11/2019 alle 17:08
Inviato da: Lutero_Pagano
il 02/11/2019 alle 09:52
Inviato da: Estelle_k
il 31/10/2019 alle 14:09
Inviato da: Indicativoimperfetto
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