Torn & Frayedsottomarini di superficie |
Dopo che il Parsi fu sparito, avvenne che fossi io colui che le Parche destinarono a prodiere di Achab, quando quel prodiere prese il posto vacante; e sempre io colui che, quando l'ultimo giorno i tre uomini furono sbalzati fuori dalla lancia rollante, fu sbattuto a poppa. Così, galleggiando ai bordi della scena che seguì ed essendone in tutto spettatore, quando il risucchio affievolito della nave affondata mi raggiunse, allora venni trascinato, ma lentamente, verso il vortice che si chiudeva. Quando vi giunsi, si era placato in una pozza di lattea schiuma. In tondo, allora, sempre in tondo a circoli via via più stretti che mi avvicinavano alla bolla nera simile a un bottone, sull'asse di quel cerchio che roteava lento, novello Issione io girai. Infine, toccando quel centro vitale, la bolla nera scoppiò; e allora, liberata dalla sua molla ingegnosa e risalita con gran forza, per la sua leggerezza, alla superficie, la bara-salvagente sfrecciò in tutta la sua lunghezza fuor d'acqua, ricadde, e mi galleggiò accanto. Tenuto su da quella bara, quasi per tutto il corso d'un giorno e d'una notte fluttuai su di un oceano molle e funereo. Inoffensivi, i pescicani mi guizzavano accanto come se avessero un catenaccio alla bocca; i selvaggi falchi marini trascorrevano via col becco inguainato. Il secondo giorno, un veliero si avvicinò e mi raccolse, finalmente. Era la «Rachele» che incrociava raminga e che, tornando sui suoi passi alla ricerca dei figli perduti, trovò solo un altro orfano.
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Giorni a terra. IX.
Post n°49 pubblicato il 09 Luglio 2015 da call.me.Ishmael
Giorni a terra. IX. Carezzavo quelle testine che continuavano a contare soldi, e mi perdevo dentro quei capelli duri e rigidi come le setole di una spazzola. Avevo un mio pensiero fisso ma non osavo ancora esternarlo, anche perché mi sembrava che i due ragazzini nutrissero un'ostilità incomprensibile nei miei confronti, e cercassero il più possibile di evitare le mie moine. Dopo qualche minuto solitaria contemplazione dei loro movimenti secchi, mi rialzai in piedi piuttosto stizzito e mi rivolsi, nuovamente, a Reynolds. "C'è qualcosa in quei fanciulli che Me li fa attrarre e allontanare al tempo stesso. Una straordinaria innocenza mista a voluttuosi odori di morte." Il religioso prese una bottiglia da una piccola madia e la aprì, vuotandosene tre dita in un bicchiere che splendeva per la sua lucentezza. "Ecco un'altra delle cattive abitudini che ho assorbito da questa graziosa cittadina: un goccetto di gin per quando le situazioni si stanno complicando orribilmente." "Io non ne voglio, grazie. Ho già bevuto abbastanza di quell'intruglio infernale. E Mi sono reso conto di non sostenerlo quanto avrei pensato." "Va bene, passiamo oltre: il nome di Edam non le dirà niente, vero Capitano?" "Assolutamente no." "Però si ricorderà certamente dell'indigeno che ci scagliò contro la statuetta della Vergine e poi andò a sfracellarsi sulle rocce sottostanti a quella rupe, vero?" Mi ritirai istintivamente agitando la mano davanti alla faccia come in segno di diniego, ma, nel frattempo, le mie parole rivelavano una Realtà ben diversa :"Come potrei dimenticarlo? Viene nei miei sogni quasi ogni notte." Il Pastore sorrise amaramente, poi continuò :"Si chiamava proprio Edam ed era capitombolato in una amaro intreccio sentimentale con una sua Bella, una certa Aglaty, e un altro spasimante, un certo Rean. Nulla di strano Mi dirà....L'unico inconveniente era che Edam non era un Uomo come gli altri, Egli era un Uomo della Medicina, e aveva stretto con Fratel Geremia un piano di intesa, da cui dipendeva la permanenza dei bucanieri di Stringfellow sottoterra." "Quindi, se ho ben capito, il Suicidio di quell'individuo avrebbe messo sottosopra tutta quella fragile stabilità che era stata conquistata all'Isola con così grande cimento?" "Precisamente. Edam, con la sua fine repentina, ebbe, per certi versi, a scagliare una potente maledizione su tutto quel frammento di terra. Già avere sottratto la statuetta che sormontava il tumulo vivente dei Pirati era stato, per così dire, una dichiarazione di guerra alla sua gente e la dimostrazione più lampante della sua Insania in corso. Forse senza rendersene conto, o forse essendone perfettamente consapevole, stava condannando la sua stessa terra alla strage e alla desolazione." Il prete arrestò di parlare con un singulto. guardò ancora, affascinato la bottiglia azzurra di gin, ma poi decise di riporla nella madia. Io ero senza parole e Lui Mi sogguardava con incertezza tenendo i palmi delle mani appoggiati sulla ruvida tavolaccia. L'unico rumore di fondo era il tintinnio delle monete contate dai ragazzini, e posti in mucchietti sempre più grandi sopra il pavimento. |
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