Torn & Frayedsottomarini di superficie |
Dopo che il Parsi fu sparito, avvenne che fossi io colui che le Parche destinarono a prodiere di Achab, quando quel prodiere prese il posto vacante; e sempre io colui che, quando l'ultimo giorno i tre uomini furono sbalzati fuori dalla lancia rollante, fu sbattuto a poppa. Così, galleggiando ai bordi della scena che seguì ed essendone in tutto spettatore, quando il risucchio affievolito della nave affondata mi raggiunse, allora venni trascinato, ma lentamente, verso il vortice che si chiudeva. Quando vi giunsi, si era placato in una pozza di lattea schiuma. In tondo, allora, sempre in tondo a circoli via via più stretti che mi avvicinavano alla bolla nera simile a un bottone, sull'asse di quel cerchio che roteava lento, novello Issione io girai. Infine, toccando quel centro vitale, la bolla nera scoppiò; e allora, liberata dalla sua molla ingegnosa e risalita con gran forza, per la sua leggerezza, alla superficie, la bara-salvagente sfrecciò in tutta la sua lunghezza fuor d'acqua, ricadde, e mi galleggiò accanto. Tenuto su da quella bara, quasi per tutto il corso d'un giorno e d'una notte fluttuai su di un oceano molle e funereo. Inoffensivi, i pescicani mi guizzavano accanto come se avessero un catenaccio alla bocca; i selvaggi falchi marini trascorrevano via col becco inguainato. Il secondo giorno, un veliero si avvicinò e mi raccolse, finalmente. Era la «Rachele» che incrociava raminga e che, tornando sui suoi passi alla ricerca dei figli perduti, trovò solo un altro orfano.
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V
Post n°88 pubblicato il 17 Novembre 2016 da call.me.Ishmael
La Casa di Paglia V Lei sorrise con indifferenza. S'era messa in un angolino, dietro l'armadio a muro, nel mentre che Bernardi e Vespucci sollevavano di forza Matteo e lo conducevano al piano interrato per un pronto soccorso. "Era parecchio che non reagiva in quella maniera. Ho dovuto rimetterlo in riga. Per loro sono un fratello, ma debbono anche capire che sono un fratello maggiore. Comunque è un dato è un dato di fatto che il ragazzo percepisce i pericoli quando si avvicinano; è come se presentisse la minaccia." "Mi permetta, dottore, ma forse lei ha concesso troppe libertà a quel giovane. Era un periodo che entrava e usciva dagli uffici come fosse il padrone. Io mi sentivo, ecco, in imbarazzo." Radice accennò un sorriso: "Stia tranquilla, non l'avrebbe violentata. Con tutti i farmaci che Giustiniani ha in corpo la sua libido è ridotta praticamente a zero e..." "Io non intendevo questo." Lo interruppe Elettra con il volto atteggiato a una composta serietà "Ho solo paura che possa fare del male a sé stesso. Matteo non ucciderebbe neppure una mosca, ne sono sicura." Il dottore si pentì delle sue parole e guardò le fattezze semplici e gradevoli della sua segretaria. Era una persona minuta ma carina, con una lunga treccia scura che le scendeva dal collo sul petto e degli occhi nocciola profondi come pozzi. Ogni volta a Radice pareva di scorgere una intima malinconia nella sua collaboratrice e cercava di spiegarsene la ragione, per concludere che non ve n'era una precisa. Era semplicemente così: empatica e solitaria, suggestiva e timida. "Intendevo dire che a Matteo non credo faccia bene sentirsi onnipotente. è cresciuto ma ha ancora delle fisime da ragazzino. Potrebbe facilmente rivolgere tutta l'energia e l'orgoglio che lei gli ha stimolato contro sé stesso. Come forse è successo pochi istanti fa." Il medico fissò il suo attestato di laurea alla parete. "è per questo che ho arrestato tutto il circo di Matteo Giustiniani. Aveva bisogno di un ridimensionamento, e mi sono reso conto di averlo, per certi versi, messo su un piedistallo come la testimonianza di una terapia perfetta mente riuscita. Ma non era così." "Ci teneva forse a farne il suo braccio destro?" Domandò Elettra con una lieve provocazione nella voce. Il Dottore si guardò la cupola delle unghie e rispose con un tono mono corde e annoiato: "Il giovanotto è un animale, e mi serve. Le ho già detto in passato che percepisce i fenomeni atmosferici e ha pure il barometro dell'umanità. Come tanti schizofrenici è un visionario puro e ha colto quello che sarebbe passato a dirmi il questore. Mi suggestiona e mi affascina ma ho il dovere di non farmi prendere in un gioco delle parti. Messo sul mio stesso piano (forse non ci crederà) Matteo Giustiniani mi stritolerebbe. (Continua) |
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