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NANDO VITALI E I SUOI “CHIODI STORTI” da LUX IN FABULA

Con la diffusione sul proprio canale Facebook  del video in cui lo scrittore Nando Vitali racconta se stesso e il suo ultimo romanzo, CHIODI STORTI edito da EDIZIONI IOD, sabato 4 luglio si è conclusa presso Lux In Fabula la seconda edizione di QUATTRO CHIACCHIERE CON L’AUTORE.

Persona schiva, dotata di un ricco bagaglio culturale, fondatore e direttore della rivista letteraria Achab, dopo aver lavorato per anni come direttore editoriale per diverse case editrici napoletane, Vitali nel tempo ha acquisito la consapevolezza che anche in sé albergava il germe della narrativa, dando alle stampe dodici anni fa al suo primo romanzo, CHIODI STORTI, oggi rieditato.

Lo scrittore apre il filmato spiegando qual è secondo lui la funzione sociale dello scrittore – la associa metaforicamente al cardellino che i minatori esponevano nei luoghi dove scavavano per essere avvisati attraverso l’eventuale morte dell’uccellino se l’ambienta in cui lavoravano si stesse saturando di gas, salvandosi così la vita fuggendo in tempo. Quindi dopo aver citato FERROPOLI, il suo romanzo più famoso ambientato a Bagnoli suo quartiere d’origine, Vitali racconta la trama di CHIODI STORTI, frutto dell’esperienza di laboratorio di scrittura con un gruppo di ragazzini a rischio di Ponticelli. […]

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NECROPOLI DEL PONTE COPIN: LA VERGOGNA ARCHEOLOGICA DI POZZUOLI

A seguire l’articolo pubblicato su QuiCampiFlegrei.it

Il 28 giugno 2018 insieme alla giornalista Danila Mancini de La Voce di Napoli facemmo un sopralluogo in vari siti archeologici di Pozzuoli per sondarne lo stato di abbandono e degrado. Iniziammo con quelli sul lago d’Averno, appurando l’assoluto decadimento della pseudo grotta della Sibilla, fino a qualche anno fa gestita da Carlo Santillo la cui famiglia per oltre un secolo ha funto da Caronte “traghettando” in spalla nella pozza d’acqua naturale che sorge all’interno della spelonca personaggi illustri tra cui lo Zar di Russia Nicola II, D’Annunzio, Maria José, donna Rachele Mussolini. Quindi constatammo che, malgrado fosse stata riaperta pochi mesi prima in pompa magna alla presenza delle autorità comunali e della soprintendenza archeologica – si era in piena campagna elettorale -, la Grotta di Cocceio era nuovamente chiusa per tutelare la colonia di pipistrelli che nel corso degli anni vi aveva nidificato, nonostante all’inizio si sostenesse che la riapertura non avrebbe affatto influito negativamente sull’ecosistema della grotta.

Ad oggi in tanti ironizzano che per rivederla aperta bisogna attendere le prossime elezioni. Se così fosse, la riapertura dovrebbe essere imminente dato che a settembre ci saranno quelle regionali…

Ciò che però sconvolse di più Danila fu la scoperta, per lei, della necropoli sottostante il Ponte Copin, meglio noto come “ponte Azzurro”. Nel momento in cui le mostrai quell’immenso tesoro archeologico che da decenni, non si capisce perché, giace completamente abbandonato nella più fitta vegetazione, nemmeno fossimo nella foresta amazzonica, ammutolì. […]

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DA APICIO A … SCAPECE – LA STORIA DELL’UOMO ATTRAVERSO IL CIBO

Serata di letteratura e cultura culinaria sabato 22 febbraio da LUX IN FABULA. Nella sede dell’associazione presieduta da Claudio Correale, per la rassegna QUATTRO CHIACCHIERE CON L’AUTORE, l’archeologa Anna Abbate ha presentato il suo libro DA APICIO A APICIO A … SCAPECE –LA STORIA DELL’UOMO ATTRAVERSO IL CIBO edito da Valtrend.

Mediante l’utilizzo di un linguaggio semplice e lineare, senza mai sfociare nell’accademismo, affinché tutti potessero seguirla, supportata da una serie di slide, l’autrice ha spiegato ai presenti in sala come l’evoluzione umana sia stata influenzata anche dal cambiamento delle abitudini alimentari. In primis dal passaggio dal mangiare la carne cruda a quella cotta sul fuoco. Ciò modificò la struttura mascellare dell’uomo il quale, non dovendo più strappare la carne con i canini bensì masticarla con i molari, ne variò l’aspetto del viso passando dal mento prominente a quello che conosciamo oggi. […]

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ANNAMARIA VARRIALE DA LUX IN FABULA

Quando a fine settembre proposi ad Annamaria Varriale se volesse partecipare alla seconda edizione di QUATTRO CHIACCHIERE CON L’AUTORE con il suo romanzo ERAVAMO TANTO RICCHI, mai avrei immaginato che mi avrebbe chiesto di affiancarla in qualità di relatore. Nelle precedenti presentazioni, a parlare del libro s’erano alternati nomi illustri e titolati quali Nicola De Blasi, Nicola Magliulo, Costanzo Ioni, tanto per citarne alcuni. Per cui rimasi un tantino interdetto ma anche lusingato. Il motivo della richiesta era dovuto alla recensione che poco prima dell’estate avevo fatto al libro e che ad Annamaria e a tante altre persone a lei vicine era molto piaciuta.

Al di là della stima che nutro nei confronti dell’autrice e dell’amicizia che ci lega, è stato per me un onore poter parlare di un libro che personalmente reputo un piccolo gioiello letterario. Sia per la maniera naturale con cui Annamaria, con il pretesto di narrare l’epopea della sua famiglia dal dopoguerra della Prima Guerra Mondiale fino al sessant’otto, racconta i cambiamenti avvenuti nella società italiana in cinquant’anni, sia per il linguaggio semplice e fluido che, se si ascoltasse la lettura del libro a occhi chiusi, si avrebbe l’impressione di udire chi, approfittando di trovarsi tra amici, sta parlando di se stesso con pudore e lealtà a briglia sciolta. […]

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ALDO ADINOLFI E IL SUO RICORDO FOTOGRAFICO

Sabato 1 febbraio all’ARTGARAGE di Pozzuoli si è inaugurata la mostra fotografica IL RICORDO di Aldo Adinolfi. Le foto risalgono al 1982, poco prima della nuova sequenza di bradisismo. Come più di un esperto e appassionato di fotografia ha commentato ammirandole, esse non documentano solo la darsena e il porto di Pozzuoli com’erano all’epoca, ma sono un vero e proprio quadro della società di quegli anni. A testimoniarlo le tante vetture di fabbricazione italiana che si intravedono negli scatti. Così come le foto dei maestri d’ascia Vallozzi che per anni hanno costruito gozzi in maniera artigianale nel loro laboratorio dietro alla darsena, la cui attività oggi non esiste più.

L’esposizione sarà visitabile fino al 22 febbraio, dal lunedì al venerdì dalla 10 alle 22, e il sabato dalle 10 alle 19,30. Per l’occasione abbiamo posto alcune domande all’artista.

Aldo perché hai deciso di fare una mostra con foto della darsena di Pozzuoli risalenti agli anni ottanta anziché proporre qualcosa di nuovo e diverso, visto che hai girato mezzo mondo?

Perché con queste foto ebbe inizio la mia attività di fotografo e poi perché non sono foto generiche ma scatti che documentato uno spaccato di Pozzuoli molto caro ai puteolani, la darsena appunto, che oggi è totalmente cambiata, i suoi pescatori e i maestri d’ascia che l’arricchivano con la loro presenza. Fino all’ottantadue la mia attività di fotografo si limitò a documentare e catalogare i beni archeologici di Pozzuoli per conto del comune. A seguito del bradisismo decisi che fosse il caso di immortalare la città così com’era prima che cambiasse completamente aspetto. […]

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MATTEO BICCARI, UN ESORDIO DA APPLUASI A SCENA APERTA.

Sabato 25 gennaio sul palcoscenico del Teatro Sala Moliere, all’Art Garage di Pozzuoli, con la prima dello spettacolo CLOWNFERENCE, un monologo tratto da testi di Cechov e Nando Paone, per la regia di Nando Paone, ha fatto il suo esordio in scena da protagonista il giovane Matteo Biccari.

Nonostante la brevità del monologo, quaranta minuti, il copione ha permesso al numeroso pubblico in sala di apprezzare le notevoli doti recitative di Matteo che si è esibito in abiti da clown, salutandone l’intensa e articolata interpretazione con una standing ovation finale a cui si sono aggiunti i complimenti del regista Nando Paone visibilmente soddisfatto per la performance dell’allievo. […]

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OMAGGIO A CARLO SANTILLO IL CARONTE DEL LAGO D’AVERNO.

Con piacere e nostalgia ripropongo l’intervista che nel 2004 feci a Carlo Santillo, il Caronte della Grotta della Sibilla sul Lago d’Averno, per conto del BOLLETTINO FLEGREO allora diretto dal professor Antonio Alosco. Purtroppo da diversi anni don Carlo ha sospeso l’attività causa gravi problemi di salute dovuti non solo all’umidità della grotta. Oggi la Grotta è in assoluto stato di abbandono e degrado. Che io sappia non si prevede di riaprirla!

Ancora oggi, a distanza di oltre cent’anni, sul lago d’Averno esiste una figura per tanti aspetti mitica che, nonostante la veneranda età, si prodiga con tutte le sue forze per proseguire una tradizione familiare ufficialmente iniziata verso la fine del XIX secolo. Stiamo parlando di Carlo Santillo, ACCOMPAGNATORE DELLA GROTTA DELLA SIBILLA IN LOCALITA’ AVERNOcome è segnato sul biglietto da visita dietro cui don Carlo ha fatto stampare il tracciato da percorrere in auto per raggiungere la grotta da Napoli via tangenziale.

Conobbi don Carlo un pomeriggio di giugno 2004 mentre passeggiavo intorno al lago godendomi la quiete del posto. Giunto all’altezza del viale che conduce alla grotta, la mia attenzione fu attratta da una comitiva di ragazzi che dal sentiero si riversava sulla via. Incuriosito mi incamminai sul viottolo ombrato da una fitta vegetazione. Percorso pochi metri, giunsi davanti alla spelonca. All’interno scorsi un uomo anziano spazzare con cura l’atrio illuminato dai riverberi di luce. Continuando a ramazzare, l’uomo volse su di me il viso magro adorno di occhialini attraverso cui scintillavano gli occhi sottilmente indagatori. Un berretto da caccia gli copriva il capo. Nonostante il caldo indossava un giubbetto di stoffa per proteggersi dall’umidità che ristagnava nella grotta.

“Buongiorno”, mi salutò accatastando al suolo un mucchio di sporcizia. “Volete visitare la grotta?”

“Sono solo e non voglio disturbarvi”.

“Nessun disturbo. Lasciatemi finire e vi accompagno.”

Zoppicando si avvicinò a una nicchia scavata nella roccia per prendere da una cassa di legno la paletta.

“Da poco è andata via una scolaresca, forse l’avete incrociata venendo” disse raccogliendo con fare certosino la spazzatura. “I turisti non hanno alcun rispetto, disseminano mozziconi e cartacce dappertutto. E a me tocca ogni volta ripulire perché la grotta sia presentabile”.

“La grotta è vostra?”.

“No. Io faccio solo l’accompagnatore. Venite!”

Lo seguii verso la parete interna del cunicolo dove era infissa una mensola con su poggiate delle lampade da campeggio. Ne accese una e me la porse. “Tenete, senza queste non si va da nessuna parte. State attento a non bruciarvi.” Ne accese un’altra per sé, prendendo anche quella spenta, aggiungendo: “Per emergenza, non si può mai sapere!”

Accompagnati da quell’incoraggiante viatico ci avviammo incontro al mistero. Man mano che avanzavamo nel buio alla luce delle torce, don Carlo mi parlò della grotta.

“Scoperta durante gli scavi archeologici promossi dai Borbone nel 1750 e successivamente nel 1792, la grotta è lunga duecentocinquanta metri ed è famosa per la sua discesa agli inferi, un budello scavato a gomito nella roccia che conduce a un corso d’acqua. In passato il fiumiciattolo si guadava trasportati sulle spalle di un moderno Caronte per visitare le stanze della Sibilla sull’altro versante oggi raggiungibile a piedi.”

“Chi era questo moderno Caronte?” chiedo incuriosito.

“Lo stesso accompagnatore! Fino al 1930, epoca in cui mio padre completò l’intero scavo del cunicolo, consentendo l’ingresso alle stanze direttamente a piedi, la grotta era lunga circa la metà, e per giungere lì dove si presume fosse la Sibilla bisognava attraversare il corso d’acqua sul fondo della cavità” dice fermandosi davanti a un cunicolo che si incunea nelle parete.“Vi faccio strada!” […]

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gily lux

Da Lux In Fabula Clementina Gily parla di Bruno e ipotizza la vera identità di Shakespeare

Pozzuoli

Con la presentazione del volume IL RINASCIMENTO DI GIORDANO BRUNO – IL MIELE E LE ARAGOSTE di Clementina Gily Reda, edito da STAMPERIA DEL VALENTINO, sabato 11 gennaio è ripreso il ciclo di incontri QUATTRO CHIACCHIERE CON L’AUTORE organizzato da Lux In Fabula.

Per l’occasione la sede storica dell’associazione dislocata sulle Rampe Cappuccini è stata affollata da un pubblico attento e interessato che ha ascoltato senza mai interrompere, se non per porre qualche domanda o avere chiarimenti in meriti, l’autrice che per oltre un’ora e mezza ha parlato del suo libro, il primo di una serie dedicati a Giordano Bruno. […]

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ENZO BUONO

ENZO BUONO PRESENTA IL CALENDARIO “100% POZZUOLI” 2020

Giovedì 28 novembre all’ArtGarage di Pozzuoli, per la rassegna FOTOARTINGARAGE, si è presentato il calendario “100% POZZUOLI” 2020 del fotografo puteolano Enzo buono. La presentazione del calendario è coincisa con l’apertura della mostra fotografica dello stesso Buono che raccoglie non solo le foto pubblicate nell’attuale annuario ma anche alcune che hanno dato vita alle precedenti edizioni. L’esposizione è visitabile gratuitamente tutti i giorni, esclusa la domenica, fino al 10 gennaio 2020; dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 22; il sabato, dalle 10 alle 20.

Abbiamo colto l’occasione per intervistare Enzo Buono.

Come è perché nasce l’idea del calendario 100% Pozzuoli?

Il calendario nasce nel 2013, oggi siamo all’ottava edizione. L’idea da cui prende spunto fu quella di rendere pubbliche foto che ritraessero la quotidianità della città, anziché immagini oleografiche che ne falsificassero l’identità a beneficio dei turisti. Ecco perché le foto sono tutte in bianco e nero. Farne nello specifico un calendario fu frutto della considerazione che a Pozzuoli mancava un prodotto che consentisse alle immagini della città di girare su carta, non solo sui social. Poiché in tanti mi chiedevano foto di Pozzuoli, magari che ritraessero determinati avvenimenti, metterle insieme in un calendario significava farle muovere. La maggior parte di questi calendari va fuori città, non resta a Pozzuoli. Considera che c’è chi, una volta venuto in possesso del calendario corrente, mi chiede anche le edizioni precedenti per collezionarlo. […]

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POZZUOLI, CONVEGNO SUL BRADISISMO: PARLA IL PROFESSORE LUONGO

Da destra verso sinistra: Claudio Correale, Iaia di Marco, Giuseppe Luongo, Eleonora Puntillo
Da destra verso sinistra: Claudio Correale, Iaia de Marco, Giuseppe Luongo, Eleonora Puntillo

Venerdì 18 ottobre, nella Biblioteca Comunale di Pozzuoli, a Palazzo Toledo, si è svolto il convegno SETTIMANA DEL PIANETA TERRA – Conversazione a più voci e immagini sul fenomeno del Bradisismo nei Campi Flegrei, dall’inversione nel 1969 a oggi.”

Organizzato dalle Associazioni LUX IN FABULA  e CITTA’ MERIDIANA, rispettivamente presiedute  da Claudio Correale e Iaia de Marco, e dal Vulcanologo Giuseppe Luongo ex Direttore dell’Osservatorio Vesuviano, con il Patrocinio del Comune di Pozzuoli rappresentato in sala dall’Assessore alla Cultura Maria Teresa Moccia Di Fraia, scopo dell’evento era ricordare quanto è accaduto negli ultimi 50 anni a Pozzuoli a causa del bradisismo con l’ausilio di filmati d’epoca dove compaiono testimonianze di storici e sfollati che raccontano quei giorni drammatici.

L'Assessore alla cultura Maria Teresa Moccia Di Fraia
L’Assessore alla cultura Maria Teresa Moccia Di Fraia

Un ulteriore testimonianza di quanto avvenne nel 1969 quando il sottosuolo del capoluogo flegreo cominciò a sollevarsi di ben 60 cm è stata riferita dalla giornalista Eleonora Puntillo attraverso foto d’epoca scattate dal marito e proiettate sul monitor in sala.

Particolarità dell’evento la teatralizzazione tra i vari “relatori” che, leggendo da un canovaccio, ponevano domande ben precise al Professore Luongo interpretando il ruolo di comuni cittadini curiosi di sapere cosa bisogna aspettarsi per il futuro di Pozzuoli in relazione al bradisismo.

Stando alle risposte del Professore lo sgombero del Rione Terra, anima di Pozzuoli, il 2 marzo del 1970 fu deciso a seguito del repentino sollevamento del suolo – che negli ultimi 50 anni s’è sollevato complessivamente di 3,50 mt – facendo temere agli esperti che potesse essere il sintomo precursore di un’eruzione simile a quella che a metà 1500 si verificò sul territorio dando vita al Montenuovo.

Precedendo di un giorno la prova di evacuazione organizzata dalla Protezione civile che trasporterà in pullman gruppi di cittadini/volontari da Pozzuoli e da altre aree flegree verso il centro di raccolta a piazza Garibaldi, e aspramente criticata dal professor Luongo, alla domanda del perché tale disaccordo con le autorità, lo scienziato ha spiegato che da studi scientifici è risultato che nel momento in cui dovesse scatenarsi un’eruzione vulcanica, la nube di cenere e lapilli che si solleverà alimenterà un vento che la spingerà ad est proprio in direzione di Napoli centro. Aggiungendo che a questo problema si affiancherà la convergenza su quelle stesse strade degli abitanti di Bagnoli, Fuorigrotta, Soccavo e Pianura dando vita a un ingorgo di vaste proporzioni con conseguenze che si possono purtroppo immaginare. Secondo il professore sarebbe più ragionevole se gli eventuali sfollati fossero trasferiti verso il litorale domizio, e magari alloggiati nel territorio laziale anziché essere dirottati in Lombardia o in Sardegna, come è previsto dal piano di evacuazione, subendo evidenti disagi sociali in quanto nessuno può sapere quando potrebbe durare l’emergenza e quindi quali potrebbero essere le ripercussioni sulle attività di commercianti, professionisti e dei lavoratori.

Nella mattinata di Sabato 19 ottobre – oggi NdR – l’evento prevede in appendice una visita guidata dallo stesso professore Luongo in quei punti della città dove è tuttora visibile l’impronta del bradisismo: si partirà dal Rione Terra, proseguendo fin giù alla darsena per poi giungere al Tempio di Serapide/Macellum vero termometro del livello di sollevamento e abbassamento del sottosuolo.