Creato da e_d_e_l_w_e_i_s_s il 16/06/2012

C'est la Vie

Il bello, il brutto ... e il così così

 

Tagli&tagli

Post n°992 pubblicato il 30 Marzo 2023 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 

Certi tagli sono benefici.
Alcuni  inevitabili.

E così si taglia sulle spese,
                                         
sul lavoro,
                                                              sugli stipendi
,
                                                                                           sulle vacanze.



Tagli all'istruzione e alla ricerca.


Tagli alle spese mediche.

Tagli alla sanità pubblica.

La radiografia del nostro sistema sanitario nazionale già piena di ombre e macchie oggi è diventata opaca e oscura.

Per cui servizi scarsi e disorganizzazione aggiunti  ai costi, costringono 1 paziente su 10 a rinunciare alle cure.

Al Sud i pazienti sembrano essere più di 2 su 10.

A patirne siamo tutti.

La malasanità la paghiamo, tutti.



 

































Eppure, il diritto alla salute è costituzionalmente garantito dall'art. 32, ma si fa sempre meno certo.

Parcelle che pesano sul bilancio familiare, liste d’attesa infinite e carenza di personale la fan da padrone.
Anche nel privato.

Lo sa bene lui che per un'analisi al cuore deve aspettare 90 giorni; in privato dimezza i tempi  ma a fronte di 450 euro o l'altro che per un'analisi urgente ci lascia lì 250 euro e lei che per un'operazione alle cataratte deve aspettare 11 mesi altrimenti con 2.200 euro risolve il suo problema in 45 giorni.


Di sanità, questa sanità burocratizzata, tagliata, bistrattata, dimenticata si può morire...



                … quanto vorrei  essere smentita dalle vostre dirette o indirette esperienze
e che mi raccontaste di buona sanità…

 

 
 
 

Chiudi gli occhi e mangia!

Post n°991 pubblicato il 25 Marzo 2023 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

Era gennaio quando il Regolamento sulla Gazzetta Ufficiale europea diceva sì all’uso  delle larve di verme della farina minore e del grillo domestico congelati, essiccati e in polvere per preparare pane, panini, cracker, grissini, barrette ai cereali,  pasta, pizza o  cioccolato, ma anche cibi a base di carne e minestre.

La scelta Ue non convince tutti.E molti storcono il naso o provano effettivamente schifo per il novel food.

L'arrivo sulle tavole di piatti contenenti farine di insetti è distante ad oggi anno luce dalla cultura nazionale italiana.

Si aggiungono poi interrogativi di carattere sanitario e salutistico. Specie per gli allergici.


Che poi un bicchiere di aranciata sorseggiato da anni e per anni  beatamente possa contenere fino a cinque moscerini e una barretta di cioccolato succhiata golosamente contenga fino a otto parti di insetti, che nell'insalata, nelle marmellate nelle passate di pomodoro e nelle farine siano in genere presenti parti di insetti  e che in qualche confezione di carne fresca o prosciutto ci sia estratto dalla cocciniglia, beh questo è irrilevante.
Ignari. Chiudavamo gli occhi e gustavamo.


































Oggi invece sappiamo che ogni anno in media il consumo inconsapevole di insetti si aggira sui 500 grammi. Perché la legge italiana ne tollera una piccola percentuale.

Perciò volente o nolente Francesco Lollobrigida - ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare - è costretto a firmare ben 4 decreti che riguardano appunto le  quattro diverse farine derivate da insetti ed è convinto che " Li mangeranno in pochi “

La pensate così anche voi?

O invece non ci vedete nulla di così schifiltoso e assaggerete?

 

 

 

 
 
 

piedi per aria, testa sul collo/testa per aria, piedi per terra

Post n°990 pubblicato il 06 Febbraio 2022 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

<< Pensioni, da quota102 a Opzione donna:
la guida per programmare l’uscita domani gratis.>>
[Il Corriere]

 

Che non guarderò. 
Mancano troppi anni alla nostra pensione.

Sicché, spinti dalla voglia di pensare che sia sempre domenica ci siamo ritrovati con la testa per aria e i piedi per terra o con i piedi per aria e la testa sul collo consapevoli che


 























non sempre coincidono .


Il progettarsi per me ha un suo fascino e così ho pensato a noi, un po' attempati, forse con qualche lieve acciacco,  ma l'idea di una casetta fra i miei monti con prato davanti mi corrobora.
Sarebbe linda linda, quasi luccicante e non dovrei fare le corse per arrivare a tenerla pulita.
Impasterei dolci e cibi, improvviserei ricette, coltiverei il pollice verde che non ho, accetterei anche le galline che tanto ama *Paride*. Anche una pecora , in cambio di quei colori e di quella tranquillità.
 
Andrei di colpi d'occhio per immortalare albe e tramonti, fiori che sbocciano e natura che ritma il tempo.
Le nostre figlie, a quel tempo, saranno certamente realizzate. Avranno un compagno, o anche no.
Avremo dei nipotini... nonna non mi ci vedo proprio , quindi depenno decisa l'idea.

 

Credo fortemente che la pensione sia un traguardo: ricordo l'entusiasmo di papà quando arrivò quel giorno.
Fece una festa, l'unica a memoria mia, con un numero esagerato di amici e colleghi.
Cambiò radicalmente la sua vita e anche quella di mamma, coltivò i suoi hobby , si addolcirono anche i lineamenti e sparì il mal di stomaco.


Voi ci pensate mai  a come  e a quanto cambierebbe la vita quando andrete in pensione?

E voi che in pensione ci siete già, quanto avete rivoluzionato la vostra vita?
Ma soprattutto tornereste indietro, al vostro lavoro?


 
 
 

A riflettori ancora accesi

Post n°989 pubblicato il 04 Febbraio 2022 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

Da anni il solito tormentone.
Da anni la solita solfa: <<non lo guardo, giro canale.>>
Da anni la solita musica:<< questa non è musica...ai miei tempi sì che c'era la musica>>
 
Da anni però lo share smentisce tutto ciò.

Da anni il solito rimbombo mediatico, sicché TG e  testate giornalistiche fanno di Sanremo, dei suoi look e delle sue gag argomento prioritario.

 
Ma quest'anno, secondo quanto riportato dai dati, Sanremo ha fatto il botto superando se stesso, aumentando gli incollati allo schermo e ribaltando ogni previsione.


Un posto a sedere all'Ariston non ha prezzo.

E da casa il pubblico non pagante paga la scelta RAI  monopolizzante e dà spessore alla kermesse da sempre più discussa, più ambita, più criticata, più nazional-popolare.





































È il collante della musica?
È la voglia di leggerezza e di evasione?
È lo staccare dal quotidiano grigiore cui ci siamo assuefatti?
È …?


A  riflettori ancora accesi, secondo voi  cosa sta determinando il grande successo di cui Amadeus ne va orgogliosamente fiero?

 
 
 

Cocci di vetro

Post n°988 pubblicato il 03 Febbraio 2022 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

Possono piacere o anche no, ma di certo fanno parte di una lunghissima storia legata all'artigianato.



































Murano, 4.000 abitanti, vive da secoli, di generazione in generazione, di questa arte



È un'arte, ma è un lavoro duro che esige esperienza e precisione.

Prima il Covid  ha azzerato le esportazioni e i turisti , maggiori acquirenti di vasi, lampadari, murrine e oggetti  in vetro soffiato , poi è arrivata la stangata dei prezzi.
Sta di fatto che, esaurito lo stanziamento da 3 milioni di euro della Regione, i maestri vetrai non riescono più a reggere i ritardi delle materie prime e i rincari fino al 500% di gas ed elettricità. 
Sono costretti a spegnere i 60 forni che dovrebbero restare accesi 24 ore su 24, per 365 giorni l'anno.
E così, nonostante gli ordini che arrivano dall'estero, gli oltre 600 lavoratori dell'indotto fra cui piccoli artigiani e maestri del vetro soffiato a breve incroceranno le braccia.
Resteranno senza lavoro.


Oltre a famiglie senza reddito, c'è una tradizione secolare
che se ne va.

Un altro pezzetto piccolo di un'Italia laboriosa e che vuole resistere si trasformerà in cocci di vetro destinati a morire

 
 
 

Ragionevolmente ragionando

Post n°987 pubblicato il 30 Gennaio 2022 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

È la parola della settimana.






























Affonda le sue radici in un lontanissimo passato.
Ne hanno disquisito fiore di filosofi.

La si declina in più significati.

Non sempre sta tutta da una parte, anche se spesso non volendo sentire ragioni, ci si ostina a volerla avere.
A volte, a ragione, combattiamo per una causa. E lo facciamo a maggior ragione se quella causa la sentiamo proprio nostra.
Indica anche il motivo per cui compiamo certe azioni o scelte, per cui a ragion veduta agiamo.
Implica la facoltà di pensare, ragion per cui dobbiamo andarne fieri.


Insomma, è una bella parola.  Che purtroppo, nello scenario collettivo, resta solo nome comune di cosa per di più astratto.




Scelte politiche, gestione dell'emergenza sanitaria, mondo del lavoro e della scuola, manovre economiche e pensionistiche…

ragionandoci su, oggi  cosa c'è di ragionevolmente ragionevole in ciò che accade intorno a noi?

 
 
 

Ci siamo, forse...

Post n°986 pubblicato il 23 Gennaio 2022 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

La corsa lenta e talvolta rocambolesca è sullo stringere del chiodo.

Nulla di certo, se non la certa certezza che per i 1.009 grandi elettori, nel parcheggio della Camera,  si allestirà il drive-in. Mai sia perdere una probabile possibile preferenza per la positività di un parlamentare.

Il toto nomi per l'elezione del tredicesimo Presidente è iniziato con largo anticipo già lo scorso autunno.
Strada facendo si sono lasciati bruciare nomi di candidati, si è parlato di tingere di rosa il Colle, ci si è sbizzarriti con liste tanto assurde quanto burlesche. Ma di questo già avevamo esperienza: Magalli, Siffredi e Totti docent, ricordate?

E poi, a far discutere il web e non il solo il web, la discesa in pista di un tale Berlusconi, il cui ritiro era se non ovvio, almeno opportuno.

Parrebbe che un italiano su tre gradirebbe un Mattarella bis .
Più della metà degli italiani sarebbe dell'idea di mantenere Draghi Premier, mentre uno su cinque lo vedrebbe di buon occhio al Colle. Scelta quotata e applaudita anche fuori confine.


Intanto che Mattarella sta sbaraccando studio, scrivania e libreria, deciso che no, non ci sarà un suo secondo mandato, qualche nome di papabili risuona e riecheggia insistente.






























E se, invece,  nell'indicare il nome condiviso, con calma e senza fretta, fra scaramucce, ordini e contrordini, dal cappello del prestigiatore in extremis facesse capolino un nome sconosciuto e tenuto ben protetto e nascosto che metterà d'accordo tutti?



Ma soprattutto, gli italiani, consapevoli di essere spettatori  in decima fila con la sola consolazione eventualmente di constatare ciò che la politica avrà il coraggio o la sfrontatezza di esibire sono davvero interessati alla nomina del Presidente della Repubblica?

 
 
 

Gli italiani prima?

Post n°985 pubblicato il 20 Gennaio 2022 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

Era il 2005 quando, per via di una bomba, Munzir perdeva una gamba e sua moglie incinta, respirando gas nervino, dava alla luce Mustafa, sano ma senza gambe e braccia. 

Arriviamo ad aprile dello scorso anno e il click scattato da un fotografo turco, tale Mehmet Aslan, fra decine di immagini vince il prestigioso Siena International Photo Awards.

Hardship of Life (la difficoltà della vita), questo il nome attribuito all'immagine, non racconta di dolore o di disperazione, ma di  amore.







































Gli occhi dell'uno dentro gli occhi dell'altro si sorridono e, nonostante la crudezza, trasmettono un senso di buono.

Oggi si legge che Munzir e Mustafa, vittime senza colpa del conflitto in Siria , grazie a una raccolta fondi privati per oltre 100.000 euro  e a un lavoro della Farnesina, saranno accolti in Toscana, sottoposti a quarantena, e dopo indagini e operazioni, passeranno al Centro Protesi in provincia di Bologna.

Per dare loro un futuro. E cancellare, per quanto resti indelebile nella memoria, quel passato che ha tolto loro braccia e gambe.


Questo mi diceva la notifica nel cellulare e questo io raccontavo al termine dalla riunione a due miei colleghi.

Lei: "Giusto. Aggiustiamo gli stranieri e lasciamo morire gli italiani. Hai sentito la storia del ragazzo malato di cuore che è morto a 25 anni perché  non potevano curarlo visto che gli ospedali sono in affanno? E che dire della mia mammografia prorogata già due volte?" 

L'altra: "Ottimo. intanto il mio vicino non può fare controlli oncologici e mio zio aspetta da anni  un intervento all'anca e ormai non cammina più.  Ma noi facciamoci vedere belli dal mondo!"

Ma davvero siamo diventati così duri dentro e sprezzanti al punto da indignarci anziché provare un filo di gioia per quel papà e quel bimbo …  anche se non sono italiani?

 
 
 

E poi ci dicono che è tutto sotto controllo

Post n°984 pubblicato il 17 Gennaio 2022 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

Cristina, due anni di disoccupazione per cessata attività, viene assunta il 1°gennaio da un'azienda.
La sorte vuole che i figli di 8 e 11 anni si positivizzino e siano sintomatici.
Che faccio ora? –si chiede- Se sto a casa rischio di perdere anche questo lavoro però come lasciare i figli malati da soli ?
Quindi avvisa e in barba alle 3 dosi sta a casa.



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Roberta e Emanuela stanno sedute, leggermente distanziate, dietro una scrivania. Emanuela ha il marito positivo e, come si dice oggi, paucisintomatico.  
Forte delle tre dosi e del diritto che ha acquisito stabilisce di non essere positiva e  siccome non c'è obbligo di tampone ma basta l'auto sorveglianza, va in ufficio.
Roberta non è assolutamente d’accordo: perché devo rischiare anche io? , dice infastidita.
E dopo tanti anni di collaborazione litigano. Roberta sbatte la porta, poi  rientra in ufficio e lavora male.



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Emilio è titolare di un'attività e ogni mattina da qualche mese a 'sta parte si alza con due pensieri: arriveranno le materie prime? E quanti dipendenti malati ci saranno stamattina? La scorsa settimana il 25% della forza lavoro costituita da 60 dipendenti  era assente e gli ordini delle materie prime inevasi.
Però la catena di produzione non può essere fermata. 
E neppure i contagi che rendono impossibile l'organizzazione e la pianificazione. 
Nello sfogarsi mi racconta che a breve potrebbe vedersi costretto a cercare un partner, possibilmente straniero.




Fa bene Cristina a stare a casa?

O Emanuela ad andare nonostante il contatto stretto?

O Roberta a temere di essere contagiata?

Ed Emilio a non farcela più fra rincari, mancanza di materie prime e aumento di assenze giustificate?



        … e  poi ci dicono che va tutto  bene e  ci assicurano che tutto è sotto controllo…


 
 
 

Non sempre è egoismo, a volte è necessità

Post n°983 pubblicato il 15 Gennaio 2022 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

"Culle vuote e cucce piene paradigma dell'egoismo umano."

"Siamo una società egoista in cui cani e gatti prendono il posto dei figli."







 

























Questo diceva Papa Francesco il 5gennaio, puntando il focus sul quel vastissimo, costosissimo  e burocraticissimo mondo dell'adozione che però voglio accantonare concentrandomi su alcune considerazioni.

Una frase, la sua, che ha scatenato, come del resto era prevedibile, più reazioni.
Più o meno condivisibili.
Più o meno confutabili.
Perché  non veniamo al mondo per procreare e  non siamo esseri completi solo se decidiamo di diventare genitori. In fondo, anche il Papa è un uomo che ha scelto la carriera sacrificando la famiglia. Ma neppure di questo voglio parlare.

Sta di fatto che Istat ci rende conto che in Italia nel 2021 ci sono stati 12.500 nuovi nati in meno e si stima che entro fine anno saremo meno di 59 milioni di abitanti.
Quindi una società che avanza sempre più attempata o vecchia e orfana di futuro.
Chi pagherà la pensione domani se i bimbi oggi non nascono? Chi ci curerà in vecchiaia se non avremo figli cui fare affidamento?

Ce la fate a non comprendere le giovani coppie che pur amandosi scelgono di non aver bimbi visto che, oltre ad essere una scelta personale e quindi insindacabile,  è frutto anche o soprattutto del clima di incertezza di questi nostri tempi?

E a puntare l'indice verso chi percepisce ragionevolmente la mancanza e/o la precarietà di lavoro, i portafogli che si sgonfiano come palloncini di elio,  la disparità di diritti fra mamme e papà e non da ultimo lo scenario dettato dal covid?

… non sempre è egoismo, a volte è  necessità…

 
 
 

Ricchi e felici: sarà così?

Post n°982 pubblicato il 08 Gennaio 2022 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

Il denaro non dà la felicità;

ma ti permette di sceglierti l'infelicità che più ti piace.

P. J. Vaillard

Il denaro che si possiede è strumento di libertà;

quello che si insegue è strumento di schiavitù.

J.J. Rousseau

 

Venduti quasi 6,4 milioni di biglietti della Lotteria Italia, che tradotto significa che più di 1 italiano su 10 sperava, contava, sognava di fare il botto  della sua vita. 
Sfidava la fortuna e provava a diventare ricco ricco. Ricchissimo

E uno su tutti, a Roma, l'ha fatto:  gli sono piovuti  addosso 5.000.000 di euro.


 Cifre da capogiro da spendere senza sensi di colpa.

Ogni giorno potrà realizzare molti dei suoi  desideri,  fare dei regali a destra e a manca, impiegarli in qualche modo, giocando in borsa, per esempio.

 

E se fosse successo a me? Mi sono chiesta. 
E così, lasciando andare la fantasia,
sono arrivata a sentirmi ricca, tanto ricca, troppo ricca.

Lì per lì, a quelle cifre a tanti zeri, non ci sputerei su.

 

Lavorerei se mi va e anche no.
Di certo me ne fregherei della pensione.

 

Una casina sul Golfo di Sorrento con le finestre blu ci starebbe anche.
Una baita di legno immersa fra le mille tonalità del verde e le guglie rocciose e aspre, eccome, se la vorrei!

 

Riflettendo però alla lunga a lavorare  tanto per fare mi annoierei, la casina con le finestre blu e la baita di legno  mi creerebbero l'imbarazzo della scelta:  impostare il navigatore verso sud o verso nord? Che dilemma.

 Potrei metterli in banca? No, mai!

 

Beh, parrà strano, ma  proprio non saprei come spenderli.


 


























Solo l'idea di tutte quelle banconote fra le mani mi darebbe un fastidioso senso di quasi ansia. Più che di felicità.

 

E non qualche problema la gestione di un malloppo troppo pesante da reggere.


Rimetto volentieri i piedi per terra.

 

Voi come vi sentireste se vi piovessero dal cielo 5.000.000 di euro?

E che ci fareste?


 
 
 

(poco) sacro e (tanto) profano

Post n°981 pubblicato il 06 Gennaio 2022 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 




In Veneto, ma anche in altre regioni, era tradizione bruciare la befana.

A me,  allora bambina,  spiaceva pensare a 'sta vecchiarella povera, malvestita e arcigna
buttata fra le fiamme ad ardere.

E’ colpevole, si stabilisce.

E la si brucia in un falò.

Qualcuno brinda a vin brulè.

 

Per alcuni rappresenta la natura ormai spoglia.

Per altri incarna tutti i mali di un passato recente.

 

Lei arriva portandosi via un anno *consumato* e  vissuto, che porta con sé tutte le pene.

 

Fosse così, il falò stasera , se non fosse stato annullato per via di assembramenti,  dovrebbe essere un gran falò perché di pene, mali e guai, nello scenario collettivo, il 2021 ne ha lasciati fin
troppi e decidere  quale buttare è scelta ardua, quasi impossibile.

 

 

   No, no, sarebbe troppo facile chiedervi che buttereste del vecchio anno fra le fiamme roventi e incandescenti

… invece, mi aiutate a trovare una sola cosa da conservare del 2021?



Che dite, ci proviamo a fatica a scovarla…?




                                            un vecchissimo post riadattato

 
 
 

Giochiamo? ;)

Post n°979 pubblicato il 04 Gennaio 2022 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

Era il 1995 quando il  dal Consiglio europeo di Madrid pensava a una moneta  unica. Decisero di chiamarla “euro".
Il suo simbolo (€) , oltre a rappresentare la “E” di Europa,  pare ispirarsi alla lettera  dell’alfabeto greco  epsilon (Є)… [‘sto alfabeto greco quando incombe su di noi…]   ; le due barrette parallele  invece vorrebbero significare stabilità.

Comunque , vent'anni fa, il 1°gennaio 2002, noi insieme ad altri Stati dell’UE , iniziavamo a pagare la spesa, i vestiti, il giornale, la benzina con l’euro. E di lì a poco avremmo mandato in pensione la lira.
Qualcuno con dispiacere, altri con entusiasmo prendevamo dimestichezza con centesimi, monete e banconote.

E per i più nostalgici o comunque per chi ha vissuto intensamente gli anni della lira,
Il Corriere della Sera propone questo giochetto.



Vi va di provare a giocarci?

E se sì, senza barare, scrivere il risultato ottenuto?

 

                                                  Io? 6 su 8... mi promuovo

 
 
 

In caduta libera e senza reti

Post n°978 pubblicato il 03 Gennaio 2022 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

L'umanità è un oceano;
se poche gocce dell’oceano sono sporche,
l’oceano non diventa sporco.
Mahatma Gandhi


Però, se le gocce sono grosse e sono tante anche l'oceano già inquinato può essere che si sporchi.
Specie se queste gocce sono in caduta libera senza freni né reti.








































Perché quello che sta accadendo dà l'istantanea di una società malata.

È malata quando incendia i cassonetti e fa morire almeno 400 animali nella notte di San Silvestro; lo è di più quando coscientemente utilizza botti e petardi per ferirne mortalmente altri.

È follemente malata quando brinda al nuovo anno a colpi di pistola e fa girare i video sui social.


È senza speranza di guarigione quando un papà uccide il figlio di 7 anni e lo nasconde nell'armadio o quando una mamma è accusata di omicidio del figlioletto caduto in mare.

Che poi ci sia la 14enne veneta in coma etilico, 124 feriti di cui 14 gravi, il fregarsene delle regole di sindaci e affini beh!  sono notizie che fanno parte ormai di una quotidianità che abbiamo tristemente imparato ad accettare.


Dunque, che scatta, secondo voi, n
ella mente umana per compiere scempi e violenze senza scusanti? 


È,  come ritiene una mia amica, conseguenza riconducibile a restrizioni passate che hanno fatto da pentola a pressione dando sfogo al peggio del peggio?

 
 
 

Caro amico

Post n°977 pubblicato il 28 Dicembre 2021 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 


                             


                             

                              Caro amico, ti scrivo, così mi sfogo un po'                   

                              E siccome sei molto lontano, più forte ti scriverò

                              Da quando  te ne sei andato non ci sono novità

                              L'anno vecchio è finito, ormai

                              Ma tutto ancora qui non va.

                             Si parla poco di cure e tanto di vaccini  

                             E c'è chi legge i bollettini  e non crede che siamo nei casini

                             E ci si fa il tampone per ogni occasione

                             E a quelli che hanno troppo da dire 

                             si permette anche di mentire.


                            Ma la televisione ha detto  che il nuovo anno      

                            Porterà molte tassazioni 

                            Rincari e povertà.

                            Ci sarà da ridire e anche da maledire

                            Ma si ridurranno le quarantene  

                             Così a tutti andrà bene.


                           Ci sarà la disoccupazione e

                            troppi morti sul lavoro

                           <<ma in fondo sono cazzi loro>>.

                           E si farà l'amore, ognuno come gli va

                           e tutti quanti si andrà in pensione

                           ma soltanto a una certa età.

                          E con grandi applausi Mattarella se ne andrà

                          Sette anni son passati ormai

                          E la corsa al Colle è una farsa già

                         Vedi, caro amico, cosa ti scrivo e ti dico        

                         E come sono stufa

                        Di lusinghe e di bugie

                        Vedi, vedi, vedi, vedi

                        Vedi caro amico cosa si deve inventare

                        Per poter  andare avanti

                        Per continuare a vivacchiare

                        E se quest'anno poi passasse in un istante

                        Vedi amico mio

                        Come diventa importante

                       Che in questo istante ci sia anch'io

                        L'anno che sta arrivando tra un anno passerà


                        Io mi sto preparando  che niente cambierà




Youtube, Youtube, parti! ... se non parte l'autoplay, clicca qui

 
 
 

A proposito di cani

Post n°976 pubblicato il 22 Dicembre 2021 da e_d_e_l_w_e_i_s_s



Si inseguono e si puntano, litigano o giocano.

Come due cani qualsiasi. Solo uno dei due però abbaia.

Quello in carne e ossa è un bassotto, l'altro si chiama Spot ed un cane-robot fatto di circuiti, bulloni e videocamere.

Il video, che ciascuno di noi interpreta secondo la propria sensibilità, è diffuso da Reuters e risale in realtà a giugno .

 Pare finire dunque l'epoca in cui il cane robot è essenzialmente giocattolo e inizia un'epoca in cui la sua funzione affina competenze e acquisisce un ruolo più umano, come ad esempio compiere operazioni di salvataggio in ambienti rischiosi.


Già il robotizzato ha invaso parte di attività che alleviano le fatiche dell'uomo, con i pro e con i contro che ne derivano,  e l'intelligenza artificiale prende sempre più dimestichezza con le azioni quotidiane,  ma ce la fate, oggi,  a pensare che l'amico dell'uomo per antonomasia, cioè
























 
sia fatto di bulloni, videocamere, circuiti?

E se simboleggiasse un futuro abbastanza prossimo?


... che dite, stiamo nel passato…


 
 
 

Cuore di cane VS cuore di uomo

Post n°975 pubblicato il 19 Dicembre 2021 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

 

Sono passati 6 anni e ormai pensava di non ritrovarlo più, il suo cane. Ma come spesso avviene il caso ci mette lo zampino.
 
Così Mr. Franky ha condiviso su Tik Tok l'incontro emozionante avvenuto con il suo (ex)cane.

A raccontare il fatto è La Stampa .

Non si sa molto se non che quando l'uomo dall'auto su cui viaggia  riconosce il suo cane al guinzaglio di un altro padrone e accosta andandogli incontro.
Anche il cane lo riconosce. Saltella, scodinzola, gli fa le feste.


Come se nulla fosse accaduto.

Come se non fossero trascorsi sei anni.
Come se il suo affetto verso quel padrone fosse restato integro e intatto.
Ne seguono coccole e carezze, abbracci e gioia.


Verosimilmente quel cucciolo di cane avrà sofferto e patito, allora, la perdita del suo padrone.  
Forse l'avrà vista come una punizione o forse come un torto o forse come un tradimento. Forse non avrà mangiato per giorni e forse l'avrà aspettato o cercato.

Sicuramente è stato fortunato a trovare chi si sia preso cura di lui dandogli affetto.
Probabilmente si sarà abituato alla nuova famiglia.


Di certo un animale vive di istinti, mentre un umano all'istinto unisce la razionalità e tante volte la ragione vince sugli affetti.





























Andando oltre le solite frasi  trite e ritrite sul rapporto uomo-cane,  mi sonochiesta  se mai noi uomini, nel perpetuo braccio di ferro fra cuore e mente, saremmo così bravi da mantenere vivo e vero e autentico un sentimento per anni dimenticando anche ciò che ci hanno fatto soffrire.

O se invece diventiamo lupi uno verso l'altro perché il dolore ci ha inariditi.


 
 
 

Oh Patria, mia Patria

Post n°974 pubblicato il 17 Dicembre 2021 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

Patriota: Persona che ama la patria e mostra il suo amore lottando o combattendo per essa. [...]

Treccani

Patriota: Persona votata all'esaltazione e alla difesa di un'idea nazionale e politica:[...]
 
Oxford Language


 

Li abbiamo studiati a scuola in storia e di loro ricordiamo forse a malapena i nomi:

 Silvio Pellico;
                    Ciro Menotti;
                                       Massimo D'Azeglio;
                                                                    Vincenzo Gioberti;
                                                                                                Carlo Cattaneo;

                                                                                                                         &altri                                                                                                                                 

Alcuni invece li collocano nitidamente nelle ere storiche e ne conoscono le gesta e l'eroismo.


Erano i patrioti.


















Oggi  su quel sostantivo si discute.
Eh sì perché Giorgia Meloni  fa sapere da Atreju che :
"Non accetteremo compromessi, vogliamo un patriota"



Cos'è per voi un patriota?

E oggi si può parlare ancora di patriottismo?

 

 
 
 

The show must go on

Post n°973 pubblicato il 13 Dicembre 2021 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 
Tag: novax

 

Sono settimane e settimane che le pagine dei quotidiani e l'argomento centrale di svariate trasmissioni sono occupati da loro. Dai novax.

Li abbiamo visti in tutte le declinazioni immaginabili.
Anche inimmaginabili.

Persino con i caschi di ossigeno e il viso provato mentre si lasciano morire , o si pentono, o rilasciano  testimonianze di sofferenza ed esortano i propri adepti alla vaccinazione.  
Che già questo di suo stride: chi sta male, isolato anche dagli affetti più prossimi,  in una asettica stanza di terapia intensiva e senza aria,  non ha tanto fiato da elargire ai quattro venti o al giornalista volonteroso di turno.






























A chi giova tutto questo martellare sui novax, che comunque hanno fatto la loro scelta?
Forse a far vaccinare i restanti 6milioni di italiani?  



E intanto che medici e infermieri da due anni prestano con abnegazione totale cure e conforto


                                           the show must go on…

 
 
 

C'è dolore più grande?

Post n°972 pubblicato il 11 Dicembre 2021 da e_d_e_l_w_e_i_s_s
 

Cento giorni dopo il ritiro dell'occidente dall'Afghanistan a milioni di famiglie è restato un  bisogno  primario: mangiare. Perché là, nonostante gli appelli e le promesse, cibo non ce n'è. E morde ancora più forte della crisi la fame.

Huffington Post racconta la storia di due famiglie che per motivi diversi si sono viste costrette a gesti estremi pur di sopravvivere: barattare il proprio figlio in cambio di qualche soldo per dar da mangiare agli altri figli.  O per salvarne almeno uno. E per non morire di fame.


Con il cuore in cocci cedi il bambino che hai portato in grembo e partorito, che hai amato e che ami e che si meritava il gioco, lo studio, la vita.

Quel bimbo magari malnutrito, innocente ma che però paga il prezzo più salato in questa cronaca dell’ennesima tragedia umana annunciata,  lo lascerai a un'altra famiglia con la speranza e la convinzione che possa sopravvivere.































Che siate genitori o che siate semplicemente figli, secondo voi c'è nella vita scelta più difficoltosa e dolore più grande di lasciare il proprio figlio in braccia sconosciute?

E amore più grande?

 
 
 

 

 

 

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