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Gran Bretagna – La strategia di Boris Johnson: lasciar correre il virus durante i mesi caldi per arrivare all’inverno con un buon livello di immunità di gregge

Boris Johnson.2

La strategia inglese dell’immunità naturale durante l’estate appare vincente

Le immagini degli scontri nelle capitali europee campeggiavano sulle prime pagine dei giornali inglesi: Londra guarda con incredulità e stupore all’Europa che si dibatte nelle spire del COVID, tra contagi che salgono alle stelle, restrizioni a raffica e battaglie nelle strade. E soprattutto si chiede: abbiamo avuto ragione noi fin dall’inizio ?

Il ministro della Salute, Sajid Javid, ha sottolineato come il Governo britannico abbia « preso una decisione difficile all’inizio dell’estate », ossia ABBANDONARE OGNI RESTRIZIONE, « mentre altri Paesi non hanno seguito la nostra linea ».

Ed è questa scelta, che a suo tempo qualcuno aveva bollato come criminale, che ha fatto la differenza, stando anche agli scienziati. « Una delle cose interessanti – ha osservato sir John Bell, professore di medicina a Oxford – è che potrebbe ben essere che il ritardo nel lockdown e il vasto livello di circolazione della malattia ci abbia fornito una protezione a lungo termine ».

In altre parole, l’alto numero di casi ha dato un vantaggio ai britannici rispetto agli europei: Grazie all’esposizione al virus molte persone hanno avuto una infezione naturale. QUESTA ERA LA STRATEGIA NASCOSTA DEL GOVERNO DI BORIS JOHNSON: LASCIAR CORRERE IL VIRUS DURANTE I MESI CALDI PER ARRIVARE ALL’INVERNO CON UN BUON LIVELLO DI IMMUNITÀ DI GREGGE.

L’opinione pubblica inglese ha accettato l’idea che si debba convivere con il virus che causa il COVID e che un certo numero di decessi è inevitabile, come con qualsiasi altra malattia. E questo nonostante il fatto che i contagi siano oltre 40.000 al giorno e i morti quotidiani oltre cento: numeri che in Europa sarebbero sufficienti a scatenare il panico, ma che a Londra sono considerati un punto di equilibrio sostenibile, soprattutto dal punto di vista del Sistema sanitario. ( Tratto da Corriere della Sera )

LINK: https://www.dagospia.com/rubrica-29/cronache/mentre-rsquo-europa-si-prepara-nuovi-lockdown-gran-bretagna-sono-290410.htm

Adefovir – Xagena Search: Aggiornamenti sui Farmaci by Xagena

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Trattamento dell’epatite cronica B: Adefovir

L’Adefovir dipivoxil è un profarmaco orale di Adefovir che inibisce selettivamente la DNA polimerasi del virus dell’epatite B ( HBV ). L’Adefovir dipivoxil trova indicazione nel trattamento dell’epa … leggi


Epatite B cronica: Viread versus Hepsera

Il Tenofovir disoproxil fumarato ( Viread ) è un analogo nucleotidico e un potente inibitore della trascrittasi inversa del virus HIV di tipo 1 e della polimerasi del virus dell’epatite B ( HBV ). … leggi






Epatite B, diagnosi e terapia

L’epatite B è una malattia infiammatoria del fegato, causata dal virus dell’epatite B ( HBV ). Circa il 10% delle persone che contraggono l’infezione da HBV sviluppano un’infezione cronica di lung … leggi


Farmaci antivirali

Nel corso degli ultimi anni sono stati introdotti in clinica diversi farmaci per il trattamento delle infezioni virali. Esistono numerose opzioni nel trattamento delle infezioni da HIV ( human immuno … leggi



BPCO: terapia inalatoria di mantenimento con LABA, LAMA, ICS e relative associazioni precostituite

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Aggiornamento in Medicina

Prescrizione della terapia inalatoria di mantenimento con LABA, LAMA, ICS e relative associazioni precostituite nei pazienti con BPCO

La prescrizione a carico del SSN ( Servizio Sanitario Nazionale ) dei farmaci inclusi nella nota 99 per l’indicazione nella terapia inalatoria di mantenimento della BPCO è limitata ai pazienti con diagnosi certa di BPCO ( BroncoPneumopatia Cronica Ostruttiva ).
La sospetta diagnosi di BPCO nei pazienti che presentano dispnea, tosse cronica od espettorazione ed una storia di esposizione a fattori di rischio deve essere confermata mediante spirometria che dimostri la presenza di una ostruzione bronchiale persistente: FEV1/FVC ( dopo broncodilatazione ) inferiore a 0.70 ( 70% )
▪ se FEV1 maggiore o uguale a 50% il medico di medicina generale ( MMG ) potrà prescrivere direttamente la terapia inalatoria seguendo le raccomandazioni delle linee guida GOLD o richiedere la consulenza specialistica ( pneumologo o specialista in medicina interna operanti presso strutture identificate dalle Regioni ) su base clinica o secondo quanto previsto dai PDTA locali.
▪ se FEV1 minore di 50% la prescrizione del trattamento di mantenimento ( superata la eventuale fase acuta che potrà essere gestita dal MMG a domicilio o in ospedale ) richiede una valutazione del danno funzionale polmonare mediante l’esecuzione di indagini di secondo livello e una rivalutazione periodica del trattamento. Ciò potrà essere effettuato dallo specialista pneumologo o dallo specialista in medicina interna operante presso strutture identificate dalle Regioni e dotate della strumentazione diagnostica necessaria. La prescrizione dello specialista dovrà avvenire compilando la scheda cartacea di valutazione e prescrizione di cui all’allegato 1.
Al fine di definire un migliore approccio terapeutico le variabili da considerare sono le seguenti …….

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Pneumologia News

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Pneumologia, Le Novità in Pneumologia. PneumologiaOnline.net fornisce informazioni e aggiornamenti sulle Malattie respiratorie. Asma, BPCO.

Farmaci

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Microbiota

Effetto dei macrolidi a lungo termine sulla composizione del …

Linfangioleiomiomatosi

La linfangioleiomiomatosi ( LAM ) è una malattia polmonare …

Asma occupazionale

L’asma occupazionale è la forma più comune di malattia …

Ozono

Benchè molti studi abbiano associato gli aumenti dell’ozono …

Riabilitazione polmonare nella

Riabilitazione polmonare nella linfangioleiomiomatosi.

L’emottisi è un grave sintomo

L’emottisi è un grave sintomo con alla base condizioni …

Enfisema

Enfisema polmonare , l’Acetilcisteina attenua le lesioni …

Fluticasone furoato e Vilanterolo

Lo studio ha dimostrato che la combinazione Fluticasone …

Antibiotici

Antibiotici per via inalatoria nella bronchiectasia non-fibrosi …

 

Haaretz – COVID in Israele: i nuovi casi rimangono stabili ma il tasso di infezione è in aumento

Israele COVID Adolescenti

COVID in Israele: i nuovi casi rimangono stabili, ma il tasso di infezione è in aumento

Le infezioni da COVID tra i bambini rappresentano il 49% di tutti i nuovi casi. Dopo una tendenza al ribasso la pandemia potrebbe riprendere a crescere

Primo ministro israeliano Naftali Bennett: La pandemia di coronavirus continuerà per ” un altro anno o due “

 

Il tasso di infezione da COVID-19 in Israele noto come numero R ( numero medio di persone infettate da ciascun portatore di coronavirus ) è salito a 1.04, secondo i dati del Ministero della Salute, indicando che la pandemia ha smesso di ridursi dopo una lunga tendenza al ribasso.

Gli Esperti sanitari ora temono che la diminuzione dei casi giornalieri venga invertita. Il numero di pazienti gravemente malati è attualmente pari a 131, di cui 80 sui ventilatori.

Un Comitato consultivo del governo israeliano ha raccomandato una dose di richiamo per i bambini di età compresa tra 12 e 15 anni.

La raccomandazione si basa su studi condotti su adulti piuttosto che sulla fascia di età dai 12 ai 15 anni, che hanno dimostrato che la protezione offerta dalla seconda dose diminuisce dopo 6 mesi.

Le dose di richiamo COVID sono attualmente disponibili per gli israeliani di età pari o superiore a 16 anni.

Tra gli adulti, è stato dimostrato che la protezione offerta dalla seconda dose scende a livelli molto bassi dopo circa 6 mesi.

I bambini che vivono in Israele nella fascia di età dai 12 ai 15 anni hanno iniziato a vaccinarsi alla fine di giugno, quindi si stanno rapidamente avvicinando ai sei mesi dalla loro seconda dose.

Il Comitato consultivo israeliano ha inoltre raccomandato che i bambini tra i 5 e gli 11 anni ricevano la prima e la seconda dose a distanza di tre settimane, come fanno gli adulti. Ciò avviene dopo che il Ministero della Salute ha approvato la somministrazione del vaccino COVID-19 di Pfizer ai bambini.

Poiché una grande percentuale di casi di infezioni virali in Israele si sta verificando in questa fascia di età, il Panel degli Esperti ha affermato che è preferibile che vengano vaccinati completamente il prima possibile piuttosto che estendere le due dosi su un intervallo più lungo.

Il primo ministro Naftali Bennett ha dichiarato che Israele è “sull’orlo di quella che sembra essere un’ondata di infezioni da coronavirus tra i bambini” e ha osservato che “siamo stati testimoni di una gravissima ondata di infezioni che affligge molte parti d’Europa, con un certo aumento del tasso di infezione anche in Israele”.

Il primo ministro israeliano ha osservato che le infezioni tra i bambini rappresentano il 49% di tutti i nuovi casi.

Bennett ha anche aggiunto che si aspetta che la pandemia di coronavirus continui per ” un altro anno o due “, sottolineando l’importanza di somministrare dosi di richiamo a coloro che sono già stati vaccinati prima di vaccinare il resto della popolazione. ( Fonte: Haaretz )

Prossimi provvedimenti: Green pass a 9 mesi e obbligo terza dose per gli operatori sanitari

Medico

Sono molto probabili a breve due provvedimenti governativi: Green pass a 9 mesi e obbligo terza dose per operatori sanitari

A) GREEN PASS DELLA DURATA DI 9 MESI

A causa del calo della protezione dei vaccini anti-COVID dopo 6 mesi dal completamento del ciclo primario, verrà ridotta la durata del Green Pass che passerà da 12 a 9 mesi. L’ ipotesi di riduzione a 6 mesi viene ritenuta non attuabile nell’immediato per il fatto che il Sistema sanitario nazionale ( SSN ) non sarebbe in grado di somministrare le terze dosi a un pubblico così vasto in tempi ristretti

B) OBBLIGO TERZA DOSE PER GLI OPERATORI SANITARI

Appare certo l’obbligo di vaccinazione per gli operatori sanitari esteso anche alla terza dose.

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Medicina News

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Infezione da Citomegalovirus

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Nivolumab

Risultati ricerca per “Nivolumab”. L’associazione Nivolumab e …

Ipercolesterolemia familiare

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Tumore alla mammella

Tumore alla mammella: l’Acido Zoledronico non migliora la …

Tumore

Tumore al polmone non-a-piccole cellule EGFR+, localmente …

Sildenafil mantiene la funzione

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Ipertensione

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Cancro

Risultati ricerca per “Cancro”. Opdivo più Yervoy associato a …

Blinatumomab

Risultati ricerca per “Blinatumomab”. FDA ha …

Epatocarcinoma

Epatocarcinoma, parere positivo del Comitato scientifico dell …

Le aspettative sui vaccini anti-COVID erano diverse: i vaccini di prima generazione hanno un’efficacia di pochi mesi

Vaccino Pfizer

LA STAMPA – IL RETROSCENA DI MARCELLO SORGI: ” ROBERTO SPERANZA AVEVA ASPETTATIVE DIVERSE SUL VACCINO “

Sorgi, “è evidente” che il Governo, “preoccupato per la quarta ondata che si sta avendo in Europa”, voglia “mostrarsi pronto a fronteggiare le conseguenze, a tutt’oggi imprevedibili, del rialzo dei contagi. Di qui l’invio degli avvisi ai vaccinati per la terza dose”. Insomma, conclude l’editorialista, “la chiusura dell’anno si presenta per il Governo più problematica del previsto”, “la sensazione è che Speranza e i tecnici del Cts si augurassero una maggiore resistenza dei vaccini ai contagi. E abbiano dovuto invece prendere atto che non è così”. ( Fonte: Libero )

L’ASPETTATIVA RIGUARDO AI VACCINI A DICEMBRE 2020 ERA ALTA. L’ALERT DELLA STESSA PFIZER ( EFFICACIA DEL VACCINO SOLO PER 6 MESI ) IMPONGONO ORA LO SVILUPPO DI VACCINI DI SECONDA GENERAZIONE, OLTRE AD IMPIEGARE AL MEGLIO I FARMACI APPROVATI ( ANTICORPI MONOCLONALI ) E IN VIA DI APPROVAZIONE ( ANTIVIRALI ). MANCANO PROTOCOLLI OPERATIVI PER L’IMPIEGO RAPIDO DI ASPIRINA E DI FARMACI ANTINFIAMMATORI CON UN RUOLO PIU’ ATTIVO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE

Quando arriverà il freddo vero ci sarà una vera e propria impennata di contagi con il coronavirus. “Con l’inverno che non è ancora entrato nella sua fase più fredda, ciò che potrebbe ulteriormente aumentare l’aggressività del virus, e con il popolo dei vaccinati che aveva cominciato ad allentare le maggiori precauzioni ( mascherina al chiuso e distanziamento )”, avverte Marcello Sorgi nel suo editoriale su La Stampa, “il rischio di ritrovarsi con una nuova impennata di contaminazioni è concreto.

Il ministro della Salute, Roberto Speranza sta accelerando sulla terza dose, e questo, sostiene Sorgi “ha soprattutto il senso di una mossa d’immagine, dato che sarà impossibile avere grandi numeri per i richiami prima della fine di dicembre”. Del resto, la maggior parte delle seconde dosi sono state fatte tra giugno e luglio e dovendo aspettare almeno 6 mesi per la terza, “occorrerà attendere almeno un mese per mettere in fila i milioni di italiani ( quasi l’85% ) che hanno completato il ciclo vaccinale, e non si aspettavano di essere richiamati così presto negli hub dove si procede alle somministrazioni”.

Continua Sorgi, “è evidente” che il governo, “preoccupato per la quarta ondata che si sta avendo in Europa”, voglia “mostrarsi pronto a fronteggiare le conseguenze, a tutt’oggi imprevedibili, del rialzo dei contagi. Di qui l’invio degli avvisi ai vaccinati di tenersi pronti per la terza dose”. Insomma, conclude l’editorialista, “la chiusura dell’anno si presenta per il governo più problematica del previsto”, “la sensazione è che Speranza e i tecnici del Cts si augurassero una maggiore resistenza dei vaccini ai contagi. E abbiano dovuto invece prendere atto che non è così”.

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Vaccini

Vaccini.net – Vaccini

Focus

Segnalazioni di reazioni avverse dopo vaccinazione anti …

Morbillo

M-M-RVAXPRO, un vaccino per l’immunizzazione contro morbillo …

Vaccini News

Vaccini contro il papillomavirus umano e la rivalutazione del …

Vaccino aerosol contro il …

Vaccino aerosol contro il morbillo. Il vaccino inalato può essere …

Le vaccinazioni per fascia d …

Le vaccinazioni per fascia d’età: infanzia. Vaccinazioni del …

Vaccini e la sindrome di …

Vaccini e la sindrome di Guillain-Barre. La sindrome di Guillain …

Aggiornamento sulla Trombosi by Xagena

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Passaggio precoce all’anticoagulazione orale nei pazienti con embolia polmonare acuta a rischio intermedio: studio PEITHO-2

Le attuali linee guida raccomandano una strategia di trattamento aggiustata per il rischio per la gestione dell’embolia polmonare acuta. Questa colpisce una particolare categoria di pazienti per i qua …


 

Dabigatran etexilato per il trattamento del tromboembolismo venoso acuto nei bambini: studio DIVERSITY

Dabigatran etexilato ( Pradaxa ) è un anticoagulante orale diretto in grado di superare i limiti dello standard di cura nei bambini con tromboembolia venosa. Lo studio studio clinico DIVERSITY ha es …


 

Effetti di una infusione ad alte dosi di 24 ore di Acido Tranexamico sulla morte e sugli eventi tromboembolici nei pazienti con sanguinamento gastrointestinale acuto: studio HALT-IT

L’Acido Tranexamico riduce il sanguinamento chirurgico e riduce la morte causata da sanguinamento nei pazienti con trauma. Le meta-analisi di piccoli studi dimostrano che l’Acido Tranexamico potrebb …


 

Efficacia e sicurezza degli inibitori diretti del fattore Xa orale rispetto al Warfarin nei pazienti con obesità patologica

Poiché gli studi sugli anticoagulanti orali diretti nei pazienti con tromboembolismo venoso e fibrillazione atriale non-valvolare hanno avuto una rappresentazione minima di pazienti patologicamente ob …


 

Rivaroxaban aggiustato in base al peso corporeo per i bambini con tromboembolismo venoso: studio EINSTEIN-Jr

Rivaroxaban ( Xarelto ) ha dimostrato di essere efficace nel trattamento del tromboembolismo venoso negli adulti, e presenta un rischio ridotto di sanguinamento rispetto agli anticoagulanti standard. …


 

Apixaban è più efficace e sicuro di Rivaroxaban per la prevenzione del tromboembolismo venoso ricorrente e degli eventi avversi di sanguinamento nei pazienti con tromboembolia venosa

Apixaban ( Eliquis ) e Rivaroxaban ( Xarelto ), entrambi anticoagulanti orali ad azione diretta, vengono sempre più utilizzati nella pratica clinica di routine per via del loro dosaggio fisso e dei pr …


 

Rivaroxaban riduce il tromboembolismo venoso tra i pazienti ambulatoriali con carcinoma pancreatico

La tromboprofilassi con Rivaroxaban ( Xarelto ) ha ridotto significativamente il tromboembolismo venoso tra i pazienti ambulatoriali con tumore al pancreas, in base ai risultati di una analisi di sott …


 

Edoxaban per il trattamento del tromboembolismo venoso associato al tumore

L’Eparina a basso peso molecolare è il trattamento standard per il tromboembolismo venoso associato al tumore. Il ruolo del trattamento con agenti anticoagulanti orali ad azione diretta non è ben de …


 

Rivaroxaban per tromboprofilassi dopo ospedalizzazione per malattia medica

I pazienti ospedalizzati restano a rischio di tromboembolismo venoso dopo la dimissione, ma il ruolo della tromboprofilassi estesa nel trattamento di tali pazienti è oggetto di controversie. In uno …


 

Idrossiclorochina nella profilassi primaria della trombosi di pazienti positivi agli anticorpi antifosfolipidi senza malattia autoimmune sistemica

Uno studio ha determinato l’efficacia della Idrossiclorochina nella prevenzione della trombosi primaria dei pazienti con anticorpi antifosfolipidi ( aPL ) senza altre malattie autoimmuni sistemiche. …


 

Efficacia e sicurezza degli anticoagulanti per il trattamento del tromboembolismo venoso nei pazienti con cancro

L’anticoagulazione è utilizzata per il trattamento del tromboembolismo venoso ( TEV ) nei pazienti oncologici, ma può essere associata a un aumentato rischio di sanguinamento. La recidiva di tromboem …


 

Aspirina o Rivaroxaban per la profilassi del tromboembolismo venoso dopo artroplastica dell’anca o del ginocchio

Studi clinici e meta-analisi hanno indicato che l’Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) può essere efficace per la prevenzione del tromboembolismo venoso ( trombosi venosa profonda o embolia polmonare ) …


 

Edoxaban per il trattamento del tromboembolismo venoso associato al cancro

L’Eparina a basso peso molecolare è il trattamento standard per il tromboembolismo venoso associato al cancro. Il ruolo del trattamento con anticoagulanti orali diretti non è ben definito. In uno …


 

Rivaroxaban o Aspirina per il trattamento esteso del tromboembolismo venoso

Anche se molti pazienti con tromboembolismo venoso richiedono un trattamento prolungato, non è certo se sia meglio utilizzare una terapia anticoagulante a piena intensità o a bassa intensità o Aspirin …


 

Efficacia e sicurezza di Rivaroxaban e Warfarin in pazienti con tromboembolismo venoso non-provocato

La trombosi venosa profonda e l’embolia polmonare sono note collettivamente come tromboembolismo venoso ( VTE ), una malattia vascolare comune e una delle principali cause di morbilità e mortalità in …

Adderall – Xagena Search: Aggiornamenti sui Farmaci by Xagena

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Trattamento di ADHD negli adulti

Il disturbo da deficit di attenzione e iperattività ( ADHD ) è associato a problemi sociali, occupazionali, neuropsicologici nei pazienti adulti. Ricercatori dell’University of Pennsylvania hanno c … leggi




Rischio cardiovascolare con i farmaci anti-ADHD

Il Drug Safety and Risk Management Advisory Committee dell’FDA ha votato l’inserimento di un black box nella scheda tecnica dei farmaci per il trattamento del disturbo da deficit di attenzione e di ip … leggi


FDA: probabile black box per i farmaci ADHD

Nel corso del Drug Safety and Risk Management ( DSaRM ) Advisory Committee è stata discussa la sicurezza cardiovascolare dei farmaci impiegati nel trattamento del disturbo da deficit di attenzione con … leggi

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Rischio emorragico quando agli anticoagulanti senza specifiche indicazioni vengono aggiunti all’Acido Acetilsalicilico

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Aggiornamento in Medicina

Aspirina associata alla terapia anticoagulante orale diretta senza una chiara indicazione & Rischio di sanguinamento

Non è chiaro quanti pazienti trattati con un anticoagulante orale diretto ( DOAC ) utilizzino in concomitanza Acido Acetilsalicilico ( ASA; Aspirina ) e come questo influenzi gli esiti clinici.
Sono stati valutati la frequenza e gli esiti della prescrizione di terapia concomitante con Aspirina e anticoagulanti orali diretti per i pazienti con fibrillazione atriale o malattia tromboembolica venosa.
Uno studio di coorte basato su Registro è stato condotto presso 4 cliniche nel Michigan ( USA ) dal 2015 al 2019.
I partecipanti eleggibili erano adulti sottoposti a trattamento con un anticoagulante orale diretto per fibrillazione atriale o tromboembolismo venoso, senza un recente infarto miocardico o storia di sostituzione della valvola cardiaca, con almeno 3 mesi di follow-up.
I pazienti erano stati esposti all’uso di Aspirina in concomitanza con la terapia con anticoagulanti orali diretti.
Gli esiti principali erano tassi di sanguinamento ( qualsiasi, non-maggiore, maggiore ), tassi di trombosi ( ictus, tromboembolismo venoso, infarto miocardico ), visite al Pronto soccorso, ricoveri e morte. ……..

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Sicurezza e attività clinica di una terapia di combinazione con 2 …

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