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FOGLIE CADENTI

 

Di seguito il racconto pubblicato su QuiCampiFlegrei.it

Sono anni che trascorro le vacanze estive a Raggiolo ma mai mi era capitato d’essere tra gli ultimi villeggianti ad andare via. Ero solito partire poco prima della fine del mese, per cui non avevo mai assistito al mesto rito del suo svuotarsi. Eppure tanti me ne avevano parlato, paragonandolo a una lenta agonia che inizia subito dopo ferragosto, ma di cui prendi consapevolezza solo alcuni giorni dopo, quando incominci a non avere più difficoltà nel parcheggiare l’auto.

Ascoltandoli, provavo a immaginarmi la tristezza con cui Raggiolo, che ad agosto si popola di oltre mille anime, nel giro di pochi giorni torna alle proprie scarne decine di abitanti. Ancor di più provavo a immaginarmi il silenzio che vi avrebbe regnato una volta che si sarebbe svuotato; soprattutto al mattino quando il buongiorno delle giornate estive è scandito dal rumore delle motoseghe e dei decespugliatori già in piena attività subito dopo l’alba per sfruttare il fresco del mattino e la luce del giorno.

Quest’anno, dopo essere rientrato a casa il 23 agosto, sono dovuto ritornarvi il 28. Se nell’andare via si respirava la malinconia dell’abbandono, quando vi ritornai, gli ampi spazi vuoti lungo i margini della strada, fino a qualche giorno prima occupati dai veicoli in sosta, apparivano come tanti gusci di uova appena schiuse i cui pulcini avevano preso il largo verso mondi sconosciuti. Questo significava che il paese era pronto a riacquistare la propria anima solitaria, silenziosa e densa di aromi naturali diffusi nell’aria che hanno contribuito renderlo uno dei borghi più belli d’Italia. […]

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AL PONTE DI PRATA SI RIDE CON IL DUO “NOIDELLESCARPEDIVERSE”

Allegria e divertimento mercoledì pomeriggio 19 agosto al Ponte di Prata, a Raggiolo, grazie al duo cabarettìstico NOIDELLESCARPEDIVERSE formato da Samuele Boncompagni e Riccardo Valeriani, affiancati per l’occasione dai simpaticissimi Lenny Graziani e Laura Rossi. Gli attori hanno inscenato, in una radura nei pressi del fiume Teggina, una spassosa rivisitazione di Sogno Di Una Notte Di Mezza Estate di William Shakespeare.

Lo spettacolo, che rientrava nelle attività di promozione del territorio organizzate da La Brigata di Raggiolo, è stato il punto di arrivo di una piacevolissima passeggiata nei boschi, con soste alle varie fonti sparse lungo il sentiero, a cui hanno partecipato adulti e bambini.

La verve comica del duo, accresciuta dalla mimica facciale di Riccardo Valeriani, una vera e propria maschera capace di assumere le espressioni più buffe nel giro di pochi attimi, ha suscitato il divertimento del pubblico, in particolare dei più piccoli.

E proprio questi ultimi sono stati i veri protagonisti, chiamati da Samuele Boncompagni a partecipare attivamente alla rappresentazione, interpretando brevi battute e piccoli ruoli, facendoli sentire attori per un giorno.

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LA MAGIA DELLE FAVOLE LETTE NEI BOSCHI

Le favole non hanno tempo, si sa. Forse meno si sa che non nacquero per i bambini ma per gli adulti, affinché l’apparente linguaggio semplice, ma pregno di simbolismi, col quale sono scritte, non trovando ostacoli mentali, facesse breccia nell’animo degli uomini suscitandone la riflessione al fine di renderli migliori.

Se poi alla bellezza delle storie e del linguaggio con cui sono narrate si associano una degna recitazione cui fa da cornice l’incantevole scenario della natura incontaminata, si può essere certi che le favole avranno il potere di rapire gli uomini, trasportandoli in un mondo senza tempo dove realtà e fantasia si confondono, alimentando nei loro animi i tre quesiti fondamentali che da sempre assillano l’umanità: chi siamo?; da dove veniamo?; dove andiamo?.

È quanto avvenuto domenica 9 agosto nel bosco tra Raggiolo e Quota nello spiazzo antistante i ruderi della chiesa di Sant’Angelo: Miriam Bardini ha letto un condensato della favola L’allodola di pezza di Chéri di Maria Pagnini, edito da Soleombra, accompagnata dalla violinista Anna Tenore. […]

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“RAGGIOLO – IL PAESE DEI CORSI – UN BORGO DI PIETRA E DI SILENZIO”: guida alla scoperta di uno dei Borghi più belli d’Italia

Mercoledì 5 agosto a Raggiolo/AR, nel suggestivo scenario del Sepolcreto, alla presenza di un folto pubblico si è presentato il volume RAGGIOLO – IL PAESE DEI CORSI – UN BORGO DI PIETRA E DI SILENZIO scritto a quattro mani da Paolo Schiatti Presidente della Brigata di Raggiolo e da Andrea Rossi Coordinatore dell’Ecomuseo del Casentino. Oltre agli autori, sono intervenuti il Sindaco di Raggiolo Emanuele Ceccherini e il vicesindaco Andrea Giovannuzzi; l’Assessore alla Cultura Unione dei Comuni del Casentino Eleonora Ducci; moderatrice Elisabetta Giudrinetti Presidente dell’associazione “I Borghi più belli d’Italia in Toscana”; letture di Samuele Boncompagni.  

Non a caso ci si merita l’ingresso nell’élite dei BORGHI PIÙ BELLI D’ITALIA – la mia raccolta di racconti e di pensieri dedicata al paese si intitola eloquentemente “RAGGIOLO, UNO SCORCIO DI PARADISO IN TERRA” – potendo mostrare con orgoglio tale fregio all’ingresso del paese e su ogni locandina e brochure che ne parli. Perché ciò avvenga, occorre però un paziente e certosino lavoro di squadra, in sinergia con le autorità, finalizzato alla riscoperta, alla tutela e alla promozione della storia e delle tradizioni locali. Unitamente alla realizzazione di strumenti informativi che illustrino e supportino adeguatamente il lavoro svolto al fine di erudire i turisti e il pubblico senza mai annoiare. […]

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NECROPOLI DEL PONTE COPIN: LA VERGOGNA ARCHEOLOGICA DI POZZUOLI

A seguire l’articolo pubblicato su QuiCampiFlegrei.it

Il 28 giugno 2018 insieme alla giornalista Danila Mancini de La Voce di Napoli facemmo un sopralluogo in vari siti archeologici di Pozzuoli per sondarne lo stato di abbandono e degrado. Iniziammo con quelli sul lago d’Averno, appurando l’assoluto decadimento della pseudo grotta della Sibilla, fino a qualche anno fa gestita da Carlo Santillo la cui famiglia per oltre un secolo ha funto da Caronte “traghettando” in spalla nella pozza d’acqua naturale che sorge all’interno della spelonca personaggi illustri tra cui lo Zar di Russia Nicola II, D’Annunzio, Maria José, donna Rachele Mussolini. Quindi constatammo che, malgrado fosse stata riaperta pochi mesi prima in pompa magna alla presenza delle autorità comunali e della soprintendenza archeologica – si era in piena campagna elettorale -, la Grotta di Cocceio era nuovamente chiusa per tutelare la colonia di pipistrelli che nel corso degli anni vi aveva nidificato, nonostante all’inizio si sostenesse che la riapertura non avrebbe affatto influito negativamente sull’ecosistema della grotta.

Ad oggi in tanti ironizzano che per rivederla aperta bisogna attendere le prossime elezioni. Se così fosse, la riapertura dovrebbe essere imminente dato che a settembre ci saranno quelle regionali…

Ciò che però sconvolse di più Danila fu la scoperta, per lei, della necropoli sottostante il Ponte Copin, meglio noto come “ponte Azzurro”. Nel momento in cui le mostrai quell’immenso tesoro archeologico che da decenni, non si capisce perché, giace completamente abbandonato nella più fitta vegetazione, nemmeno fossimo nella foresta amazzonica, ammutolì. […]

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Immagine gentilmente concessa da Roberto Braibanti

COVID 19: E SE LA NATURA SI STESSE DIFENDENDO DALL’UOMO?

Cancellare gli anni orribili, quegli anni che hanno segnato in negativo l’esistenza di ognuno di noi, è il sogno di tutti. Sarebbe bello se potessimo munirci di un cancellino per cassare i momenti bui della vita, facendo finta che non fossero mai esistiti. Lasciando il ricordo solo di quelli belli che ci hanno regalato piacevoli emozioni.

Così come un’adeguata dose di veleno è necessaria per curare determinate malattie altrettanto necessari, seppure non piaccia, sono i momenti negativi per la crescita dell’uomo. Secondo alcuni addirittura questi ultimi sarebbero più utili in quanto, lacerando l’animo con la sofferenza, avrebbero la funzione di indurlo a riflettere sul proprio operato e a cercare di ravvedersi e migliorarsi.

Tutto ciò va bene fino a quando i momenti negativi sono conseguenza di un agire errato del singolo individuo rispetto alla società e alle persone che frequenta. Per quanto invece riguarda la pandemia in corso che sta costringendo gli abitanti dell’intero pianeta a barricarsi in casa per contenere il contagio, leggendo e ascoltando le tante dichiarazioni di illustri esperti, nessuno si sbilancia su quale possa esserne la causa scatenante. Si opta dalla probabile manipolazione in laboratorio di un virus appartenete alla famiglia covid reso più aggressivo e resistente di quanto originariamente non fosse iniettandolo in un pipistrello, a quella che si tratti di un virus sconosciuto di origine naturale che possa essersi alimentato attraverso lo smog. […]

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AUDIORACCONTO: ESCURSIONE NOTTURNA DA RAGGIOLO AL PRATOMAGNO

L’audioracconto che segue, dal titolo ESCURSIONE IN NOTTURNA DA RAGGIOLO AL PRATOMAGNO: LA VOCE DELLE EMOZIONI, fa parte del volume RAGGIOLO, UNO SCORCIO DI PARADISO IN TERRA in vendita su Amazon all’indirizzo https://amzn.to/2JhKTit

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IL MONDO SI È FERMATO, E ORA?

Chi di noi almeno una volta vita, insoddisfatto della quotidianità, non ha pronunciato la fatidica frase, “fermate il mondo, voglio scendere!”?

Bene, ora che il mondo si sta fermando per davvero a causa di un virus che si propaga in maniera veloce e inarrestabile da un continente all’altro, costringendoci a stare segregati negli scompartimenti per evitare il diffondersi del contagio, tutti, nessuno escluso, stiamo riscoprendo il valore dei rapporti umani reali. L’importanza di una passeggiata, di una carezza, di un bacio, di uno sguardo, di una parola scambiati dal vivo anziché via chat come per più persone era ormai diventata prassi comune.

Ora che, simile a un treno in prossimità della stazione, il mondo sta tirando il freno, in tanti leviamo spaventati gli sguardi dagli smartphone – assurti fino a pochi giorni fa a unica ragione di vita essendo lo scorrere delle nostre giornate scandito dai continui squilli dei messaggi in arrivo sulle varie chat di gruppo e dalle conversazioni con gli amici, dalle email di lavoro, dalla lettura di un quotidiano o di un libro, dalla visione di un film mentre siamo in viaggio – per guardare con spavento la triste realtà che stiamo vivendo, chiedendoci dove siamo, che succede, che fine faremo!?

Paradossalmente in un momento così drammatico per l’umanità stiamo scoprendo cosa significa umanità! Pur se forzatamente, la necessità di stare tappati in casa ci sta facendo riscoprire, se non addirittura scoprire, il valore delle persone, della famiglia, degli amici, degli sconosciuti i cui sguardi incrociavamo di sfuggita fino a ieri mentre camminavamo per strada e che oggi cerchiamo con disperazione per non sentirci soli.  […]

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CORONAVIRUS, IL DILEMMA AMLETICO DEI RUNNER: CORRERE O NON CORRERE?

In un momento così delicato per il nostro paese che nel giro di tre settimane ha scoperto d’essere il nuovo focolaio nel mondo del coronavirus, stupisce la querelle che da giorni sta montando sui social riguardo la possibilità o meno di poter praticare attività sportiva all’aria aperta, soprattutto se si può o no correre per le vie delle città.

La discussione, dispiace dirlo, nasce dall’assoluta mancanza di chiarezza nei vari DPCM emanati dal governo in questi giorni in cui, pur limitando le uscite dei singoli soggetti allo stretto necessario – recarsi a lavoro, andare a fare la spesa o dal medico, recarsi a casa di un ammalato o di un anziano per assisterlo -, si consentiva alle persone di passeggiare o praticare l’attività sportiva all’aria aperta purché non si creassero assembramenti e si mantenesse la debita distanza di sicurezza di un metro l’uno dall’altro. Tutto ciò per non minare radicalmente le abitudini e la libertà dei cittadini, confidando nel loro buonsenso.

Come era prevedibile tale concessione delegata alle coscienze delle persone ha creato ulteriore confusione, alimentando in una parte dell’opinione pubblica la convinzione che il coronavirus fosse poco più di un’influenza – tale persuasione è frutto dell’iniziale disaccordo serpeggiante tra gli esperti che, a loro volta ignari di ciò che stava avvenendo, si smentivano a vicenda sminuendo o estremizzando la pericolosità del virus – facendola sentire nel pieno diritto, una volta prese le opportune precauzioni , di poter continuare a vivere come se nulla fosse.

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IL VALORE INIZIATICO DELLO SPORT

Da sempre si sostiene che lo sport forma l’individuo attraverso la disciplina e il sacrificio necessari per il conseguimento di un traguardo. Tuttavia questa teoria, avallata da millenni di storia nonché da illustri scienziati psicologi e sociologi, è contraddetta nell’ambito della scuola pubblica italiana dove le scienze motorie, ex educazione fisica, più che materie di studio, per molti studenti si sono ridotte a un’ora di svago in palestra e nulla più.

Rivolgendo lo sguardo al passato, a testimonianza di quanto gli antichi tenessero lo sport in seria considerazione ci sono le pitture rupestri lasciateci dagli uomini primitivi nelle caverne o sulle pareti delle montagne, quelle stilizzate dei sumeri e delle varie civiltà mesopotamiche, degli antichi egizi, dei greci, dei romani, delle svariate civiltà orientali e di quelle nord occidentali, quelle delle civiltà precolombiane e degli indiani d’America. Qualunque contesto storico sociale ha sempre valorizzato lo sport, spesso divinizzando la figura dei campioni. Perché? […]

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