11gennaio2020

Ogni istante ha un valore infinito,trasforma ogni inanità in assoluto.La dimensione di tutti i nostri istanti è una trionfale agonia.Non siamo che putredine e fetore prima della nostra dissoluzione:colui che afferma di essere vivo lo è solo se ha eluso o superato l’idea del proprio cadavere.Tutto ciò che la carne mi insegna mi annienta inappelabilmente.Interpreto le mie ceneri come un ringiovanimento,questo è il principio che romanticizza la vita:la fine è un beato furore.La morte ci dà la vertigine solo per meglio sollevarci al di sopra di noi stessi,con la morte trascendiamo l’uomo che è in noi.La vita è intollerabile perchè è troppo dissimile dalla nostra essenza;corriamo tutta la vita incontro alla morte senza accorgerci che l’abbiamo già raggiunta.La morte ci inizia al vero significato della nostra dimensione temporale poichè senza la morte essere nel tempo non significherebbe nulla.Per giungere all’oggetto del mio desiderio,il Nulla,non posso che amare la morte e la odio se tarda a venire.Ciascun essere è il proprio sentimento della morte.Smetto di interessarmi al tempo apparente con cui deterioro la mia essenza.Un Nulla vivificante gorgoglia all’interno dell’umano,la nostra vanità ci fa considerare la morte come una semplice sconvenienza,un lapsus della materia,invece non c’è nulla di più splendido del nostro ultimo respiro.Siamo infedeli verso noi stessi se rinunciamo alla nostra solitudine ,se rinunciamo d’arricchirci d’assenza ,se rinunciamo a collocare in noi un deserto,poi,invasi da una trance cosmica,sorge l’aurora della morte e dobbiamo essere grati al tempo che ci disfa senza posa e ci spalanca la porta del morire.

11gennaio2020ultima modifica: 2020-01-11T09:59:32+01:00da domeniconipaolo