31 gennaio 2022

Riesco a concepire uno stato ultimo, quello in cui non c’è più nulla dopo, quello dove il tempo scorre ma non avanza; nello stato ultimo provo un senso di pienezza attraverso l’assenza, quando mi dissolvo. Lo stato ultimo è il luogo nel quale viene dimostrata la mia non-realtà ,il tempo, allora, si scolla dall’esistenza , ogni istante si dilata e non si compie, ciò che passa, che scorre è l’insignificante, il tempo si sospende ,io non sono più preda del tempo. La mia esistenza è in contraddizione con le mie idee, la mia vita sprofonda in simulacri di senso, tutto ciò che c’è è insignificante. Vivo con l’ossessione di essere mescolato con altri esseri umani, ho orrore della vita così esisto come l’uomo del frammento, l’uomo dell’istante.Ogni volta che divento consapevole di qualcosa questa perde senso, considero normalissimo considerare tutto inutile, l’eternità è senza scopo, la vita è senza scopo: bisogna abituarsi ad esistere senza scopo. Per amare l’esistenza devo convertirmi alla negazione della vita o quanto meno esserle ostile, renderla vuota. Di fronte a me c’è un intero universo che si annulla , tutto si svuota di contenuto e senso, aspiro a d essere inutilizzabile. Agisco soltanto sotto il fascino dell’impossibile, mento a me stesso per salvaguardare la mia coerenza, quando nego le cose le metto in moto, scelgo il silenzio invece di girargli attorno: è insopportabile questo brulicare di uomini.

26 gennaio 2022

La vita è macerazione, disgrega ed annichilisce la mia volgare forma con cui sto al mondo. Vivendo mi dissolvo, mi trasformo in un plasma amorfo ,in me non si dimena più la disperazione approdando al Nulla. Giorno dopo giorno mi riduco a quello che mi è proprio: vermi e polvere, raggiungo così la mia piena realizzazione dissolvendomi; in attesa di tale dissoluzione vivo un’esistenza che è un’assurda vacuità, unica salvezza è rendere assolutamente impenetrabile la mia solitudine. Il disgusto per la vita  è il mio principale strumento di difesa, devo conquistare l’indifferenza e l’imperturbabilità nei confronti del brulicare di tutto ciò che diviene. Vivo nel tempo con il sentimento dell’irreparabile, con la certezza che non c’è salvezza, con la consapevolezza di esistere in tenebre talmente buie da brillare di una oscurità ardente. Vivo in un abisso di una profondità abbacinante e infinita. Il mio destino realizza semplicemente la mia essenza, la mia forma individuale d’esistenza ritorna alla sua identità universale ,sparisce ogni forma di angoscia metafisica facendo coincidere l’Essere con il Nulla. La morte inizia con la vita: posso vivere soltanto morendo, ogni attimo vivo la mia quotidiana morte. Vivo autenticamente se realizzo una vuota passività, una gelida indifferenza. Ho il coraggio della convinzione che tutto è inutile, non considero la vita una serie di occasioni perdute , non rimpiango di non avere abbastanza lacrime: non c’è nulla per cui piangere. Considero le tenebre e la negazione più confortevoli della luce e della creazione. Sono divorato e consumato da tutte le immensità notturne : nego tutto ,nulla è più piacevole di uno stato di apocalisse universale ,di vertigine cosmica. Il massimo di speranza nasce dal massimo di disperazione , la mia gioia più grande è di morire a causa della vita, la morte è la più comoda armonia che posso raggiungere. Non ho bisogno di consolazione , la mia più grande felicità nasce dalla convinzione che questo mondo è un non-senso. Sono fatto per essere inghiottito dal tempo, mi squarcio gradualmente: il Tempo mi distrugge solennemente. Nella vita calpesto tutte le verità, tutta la teoria dell’esistenza ha un solo presupposto: la mancata sostanzialità della vita. Se non comprendo che la vita non va oltre una condizione illusoria non potrò salvarmi dal mondo. Mi accontento delle ombre, il mio atto religioso più denso e profondo scaturisce dal rifiuto del mondo. L’ardore incantevole dell’immediato è pura follia, no rivela che la vacuità dell’esistenza , vivo con orrore ed angoscia ogni attimo che sopprime ogni presagio d’eternità. Esisto simulando la vita, solo odiando la vita dimostro d’esistere.Rimango coerente con il mio Nulla , accelerando la mia agonia sarò condannato alla vita per un periodo più breve. La distanza dal mondo è all’origine di ogni mio trionfo, l’avvilimento maggiore è quello d’essere compreso, l’abiura del mondo è un atto necessario,lascio tracce di una esistenza necessariamente incompiuta perché solo il Vuoto ed il Nulla mi seducono.

02 gennaio 2022

Vivere non fa pensare,io preferisco pensare che vivere. Pensando annullo lo spazio e il tempo; posso solo amare Dio non la sua creazione. Preferisco la verità alla realtà, nulla mi separa dal Nulla, io sono nel Nulla, io sono il Nulla. Il crepuscolo di me stesso scroscia col rumore dell’acqua, giaccio nella notte di me stesso, mi trovo uscendo dalla mia esistenza, scendo nel profondo della grande Verità, tremo in un azzurro obliquo,ritorno ad una libertà originaria,sono sopraffatto da ricordi privi di forma e da una nostalgia divina. Il freddo del tempo mi sfiora il volto: non sarò mai più quello che sono stato,mi perderò per sempre.