28 aprile 2023

Il destino non gira mai dalla parte giusta, gironzolo nella nebbia e nelle recriminazioni, grondo di lamenti. Racconto lo sfacelo d’esistere, dai più non sono capito in particolare quando racconto le fesserie della speranza ,quando dico che ogni pena diventa una distrazione per il male di vivere. Il Male è un colpo di verità sulla mia esistenza , mi casca il cuore a forza di diventare triste, tutto finisce in un niente, allora che se ne finisca al più presto di passare questa vita. L’esistenza è un delirio pieno di menzogne , la Verità non si può mangiare è indigesta quindi devo essere presente il meno possibile nella vita: esistere è tutto lì. Ogni giorno biascico tristezze, sono arrivato in capo al mondo, non posso andare più in là: oltre non ci sono che i morti. I miei pensieri si impigliano nelle nuvole, ho un piccolo cielo solo per me nel quale nascondermi. Le nuvole screziano la notte con la loro turbolenza rimbalzando da un capo all’altro del cielo: esco dal Tempo, tutto quello che resta del sole è questo tramonto che cupamente indora il mondo.

24 aprile 2023

Aspetto ancora un po’ invece di morire del tutto, in questa attesa il tempo che passa sembra rallentare. Sono un sacco di trippe tiepide e corrotte, il mio corpo fatto di molecole convulse e banali si ribella contro la farsa atroce del durare, le mie molecole vogliono andare a perdersi il più in fretta possibile nell’universo ,soffrirebbero d’essere me all’infinito. Non è una ignominia biologica il fatto che decado di giorno in giorno ma è piuttosto il senso del mio stare al mondo. Soffio negli interstizi delle parole , la vita è una scheggia di luce che finisce nella notte , dentro quella luce non c’è niente, l’eco di quella luce non rimanda a niente: la notte prende tutto anche gli sguardi, la notte mi svuota. Per difendermi dal destino non posso fare altro che rigirarmi da un fianco all’altro, scivolo nell’ignoto come in un grande tunnel senza fine , il Nulla mi sta sempre addosso, i morti sono una folla che mi attende. Non posso ritrovarmi fin tanto che sto nella vita ci sono troppi colori che mi distraggono, posso ritrovarmi solo nel silenzio ,continuo la vita attraversando ombre. Scappo davanti al vento, faccio del Nulla il mio principale alleato, la luce mi spoglia ,non posso che regalare parole, acchiappo al volo piccoli spazi di sopravvivenza: è così l’esistenza. Ogni secondo della mia vita si sfracella nell’infinito, viaggio nella vita in punta di piedi senza farmi notare, senza scali dritto verso la meta.

22 aprile 2023

Esprimo la mia vera anima con una smorfia, cedo alla notte : accanirsi sull’avvenire non ha alcun senso, ballare con la vita non ha alcun senso. Sento in fondo ad ogni musica un’aria senza note: l’aria della morte, allora sto là, vuoto, fare schifo all’esistenza in fondo è normale. Non smetto di mettere al mondo dolori, tutte le mie idee si sparpagliano e vanno a divertirsi con le stelle. Tutto si trascina da un bordo all’altro del destino, tutto si sforza di uscire dall’ombra per potermi parlare ma non riesce a dirmi nulla e la notte se lo riprende. Sono diventato vecchio al chiarore della luce opaca di mille albe , diventare vecchio significa cadere in un intermezzo insipido in cui non si aspetta che la morte. Il mondo gira attraverso notti smisuratamente ostili e silenziose , tutti i miei pensieri conducono alla morte, faccio progetti ancora più tristi della vita stessa, diffido di ogni cosa: della luce e della notte. Il terribile sta tutto in quello che non si dice ,allora, ogni volta torno indietro fino alla pena d’esser nato: per piangere bisogna tornare là dove tutto è cominciato, dove è iniziato l’infinitamente inutile : l’esistenza. Non posso sperare che qualcuno mi salvi dalla Verità, ma mi rassegno ed accetto il mio degrado e la mia angoscia. Nessuno è peggio di me quanto a tristezza, da quando c’è, la vita, non può che suscitare tristezza. Scivolo, sbando ,non arrivo a niente, ogni giorno ricomincio lo stesso insulso fallimento. L’Umanità: ondate incessanti di esseri inutili che vengono in continuazione a morire davanti a me e nessuno che sia capace di pensare alla morte unica ragione d’esistere.

19 aprile 2023

Passo attraverso la vita, ogni giorno trovo una buona ragione per essere infelice , non mi resta che cercare la strada della mia morte ma trattengo  l’esistenza nella quale ripiego i miei istinti come un parapioggia: ridotti a se stessi gli istinti sono niente. Dopo i velluti grigi del tramonto si aprono le grandi porte della notte , allora rinuncio a tutto, mi dimentico che bisogna vivere e colo a picco. Ho il muso imbrattato di pena per il mondo di cui ingozzo i suoi giorni; le cose e le persone marciscono e si mettono a puzzare appositamente per me. Il sole passa attraverso le cose e lascia dietro di se rimpianti di nuvole. In fondo ad ogni parola spunta un dolore di cui non so che farmene, devo contrarre in fretta l’abitudine di rassegnarmi a crepare. Sono arrivato all’età in cui so bene cosa perdo ogni ora che passa , saggezza sarebbe fermarsi di botto sulla strada del Tempo. Non so cosa farmene di questa follia d’andare avanti tipica della giovinezza : non mi resta che lo zelo d’invecchiare. Ora tocco con mano il vuoto, la giovinezza è proprio andata sono ormai passato dall’altra parte del Tempo ,posso così guardare come sono davvero le persone e le cose. Il vento mi sorride , la notte è salita sull’anima, appena insisto a vivere è il vuoto.

14 aprile 2023

Esisto grazie a una specie di esitazione tra l’ inebetimento e il delirio. Sprofondo in una vera vita silenziosa ,la felicità ,allora, diventa semplice come respirare. Sono diventato vecchio, me ne accorgo dal modo in cui ho preso ad amare le mie disgrazie , non mi resta che arrendermi: la Natura è più forte di me ecco tutto. Ho abbandonato la strada dell’inquietudine , ho conservato la voglia di scappare da ogni posto, ho vinto ogni vana e sciocca angoscia ,la mia ragion d’essere è barare col destino,me ne torno, tutto solo, a me stesso portando alla mia solitudine qualcosa che assomiglia a un sentimento. Il mio cuore si fa infinito con qualcosa di autenticamente sublime ; quello che mi capita dentro mi basta: non mi faccio portare via dalla vita. Arrivato al gradino più basso dell’esistenza ogni giorno viene a brillare, il cielo rinviene in piccole onde fredde, scalo giorni di silenzio, nella solitudine il divino entra in me. Il viaggiatore solitario è quello che va più lontano, è forse questo che cerco nella vita e viaggiando incontrare me stesso prima di morire.Il tempo di arrivare alla fine si fa sempre più breve , il filo dei giorni si fa appiccicoso e precario, dopo ogni aurora tutto sgocciola, i ricordi svaniscono come colate di fumo, resto qui a guardare nel vuoto, scivolo in ogni parola ,tutto è intenzione ed apparenza. Attraverso la polvere dell’universo, tutto ciò che resta è un errore da nascondere nel ripostiglio dell’anima. Ho la nausea della sostanza di cui sono fatto: sapere che marcirò m’è di conforto.

10 aprile 2023

Striscio come una lumaca attraverso i giorni della mia vita, questo tramonto in fiamme mi aleggia nell’anima, entro in intima comunione con i morti i cui corpi si trasformano in erba, mi aggiro nel moto chimico della vita. Passano le stelle della mezzanotte allo spirare del vento, veglio su me stesso, l’aria profumata della primavera bisbiglia nella notte, la vita fa di me un relitto marcio e inutile ,il destino mi finisce con uno dei suoi colpi e mi promette un luogo di silenzio, l’oscurità scende sugli occhi, l’epitaffio più sincero recita: ” Strappato al male di vivere”. Con occhi profondi fisso le stelle e mi domando che cosa sanno del mondo e perché l’uomo striscia sulla terra. Uno stormo infinito di pensieri aspirano al buio, fisso l’abisso, i polmoni sono inutili perché devo smettere di respirare per liberarmi del mondo.

08 aprile 2023

Contemplo scrupolosamente me stesso, quello che sono diventato: niente più mistero, niente più ingenuità, mi sono mangiato tutta la poesia, tutto si converte in nausea. Ogni giorno cerco d’emergere dallo scoraggiamento, mi rintrono di Verità. Sono diventato libero d’essere infelice , l’indolenza prende il sopravvento , l’osservazione inesorabile del mondo mi fa scoprire l’esistenza com’è davvero. Guardo la gente: degli scheletri, nient’altro che nullità. Il dubbio mi attira ,l’infinito si spalanca solo per me ,questo piccolo ridicolo infinito in cui casco dentro. La vita è un viaggio con cui ricerco il niente assoluto per approdare alla piccola vertigine del Nulla. La tristezza nel tempo si è accresciuta, la malinconia è diventata incurabile ,l’esistenza è una cosa che mi torce lo stomaco mentre la vita mi vibra intorno. Una pioggia sferzante richiude questa notte che comincia a singhiozzare del suo vuoto, busso contro le sue porte, picchio contro qualcosa d’impossibile.Non faccio fatica a disgustarmi della sostanza di cui sono fatto, non mi resta che scatenare silenzi; devo abolire la vita fuori di me e fare acciaio di quella che ho dentro, farne qualcosa di utile e indispensabile.

05 aprile 2023

Vivo dibattendomi nel Vuoto, esisto nello smarrimento, familiarizzo con l’ombra che mi rimbomba nell’anima come una eco. Le ore verticali stanno per finire , agguanto un briciolo di cielo, ogni necessità mi opprime. Il destino è invincibile , con l’età che avanza non ho più molta musica in me per far ballare la vita, non ho più dentro di me una quantità sufficiente di delirio per non considerare che la verità è l’agonia e la morte. In vita può sbocciare qualcosa di profondamente pericoloso ossia che ci siano in essa divine e profonde armonie : questo è il modo di ingozzarsi di illusioni per poter attraversare la vita. Il mondo è fatto d’atrocità, allora mi tuffo nei sogni che mi riscaldano l’anima. So d’essere pressoché vuoto , di non avere alcuna serie ragione per esistere, staziono vicinissimo al Nulla della non-esistenza. Ogni volta che vivo sprofondo in una spaventevole catastrofe spirituale , la vita è un lungo rifiuto in un lungo delirio, essa è fatta di tanti giorni d’ombra bagnati da torrenti di illusioni. Spingo giorno e notte la vita davanti  a me , il tempo corre così veloce che il presente non esiste ,tutto è già passato: (molto probabilmente) io sono già morto!

01 aprile 2023

La vita m’è intollerabile particolarmente di giorno, le tenebre della notte che nascondono il mondo la rendono sopportabile. Ora la notte è dappertutto, tutta tagliuzzata, la Realtà si sgretola attimo dopo attimo. La Bestia Verticale si lascia andare ad una immonda rassegnazione , alla sua continua marcescenza. Il vento cala le nuvole, vedo sparire i giorni, nell’aria rimane una angoscia scintillante. Vapori danzanti invadono un’aria marcia, sono seduto su un pezzo di sole appena cascato giù. Raduno la mia esistenza, spio il susseguirsi dei giorni, l’offrirsi in pieno di questa luce che non mi dà scampo. Non entro troppo nel vivo dell’esistenza ma ci scivolo sopra , sciabordo contro il destino con il rumore di un cicaleccio. I tramonti sono dei mostruosi assassinii del sole mentre il cielo si pavoneggia di uno scarlatto delirante ,poi tutti i suoi colori ricadono a brandelli, pezzi di notte diventano isterici. Cose e persone scomparse non si muovono più nel mio passato, i vivi si smarriscono nelle cripte del tempo: anche un’ombra li confonde. Ogni giorno arriva come una tromba di luce con la sua smisurata inutilità, con la sua presunta Provvidenza. Lascio che questa febbre mi nasconda la vita, nulla costringe i ricordi a manifestarsi. Il mondo sa solo uccidermi, fidarsi degli uomini è già farsi uccidere un po’. Non cerco di riconoscere il Reale , pensieri s’ingolfano come nuvole spinte dal vento: è una vera provocazione la felicità.