30novembre2019

L’essenza della vita è il non raggiungere il proprio scopo,il non trovare il\un senso della vita.

La conoscenza assoluta,la conoscenza infinita cessa di produrre senso.

Il momdo contiene tutto tranne se stesso.

C’è sempre qualcosa in più di quanto abbiamo afferrato.

L’ambito in cui tutto compare non può mai comparire.eIl mondo non c’è perchè non c’è modo per lui di apparire in un campo di senso. Il mondo è un puro e semplice non-senso perchè produrre senso è insensato.

Analisi del nostro accesso a ciò che c’è,questo stesso accesso appartiene a ciò che c’è.

L’Essere è più vicino a se stesso che la conoscenza all’essere.

Non esiste una cosa come il Tutto o l’Intero.

Non vi è alcun senso ultimo il che non vuol dire che nulla abbia un senso:non c’è un algoritmo universale del senso.

29novembre2019

Si vive per qualcosa che sappiamo essere affligente vanità.Nel corso dell’esistenza ci adoperiamo ad un inutile mantenimento degli argini della vita,convertiamo la volontà a questo scopo:tutto è volto a far durare l’inconsistente fantasma dell’esserci.Solo chi rinuncia all’inutile zavorra dell’avere può assaporare la freschezza del nascere e morire,si supera così la prigione del tempo e ci si vede zampillare ininterrottamente.Nel fresco dell’alba c’è una grana d’ombra ancora notturna,il silenzio impercettibile del moto del mondo diventa un frastuono,l’eternità si incastona,così,nel presente: tutto è com’è e si avvia a sparire. Si arresta lo sperpero di sè quando si pensa alla morte,si raggiunge il livello più alto di liberazione ,si matura un sereno lasciarsi andare al divenire e al caos,si ammira il dissolversi delle illusioni,si apprezza la vita come profondo tramonto,si prova una tenerissima pietà per tutte le cose che nascono alla vita;rimane il desiderio di vivere dentro se stessi,il bisogno di diventare pietra e voltare le spalle al mondo.L’uomo si soglie e rattrappisce,scopre il dolore e la morte cioè una perdita di senso non riscattato da remunerazioni ultraterrene;sorge il pensiero che la vita non sia altro che un prestito fattoci dalla morte,un uscire dal nulla per ripiombare nel nulla:solo per chi si adatta a vivere alienato da tutto l’eternità diventa un mistico istante di sospensione del tempo.

28novembre2019

Non esiste la realtà,esiste la sua trasformazione,il suo divenire sempre realtà;con questo divenire la realtà cerca di completarsi che è un tendere al Tutto epperò rimane sempre incompleta: il Tutto non è compreso nella realtà proprio perchè la realtà è un divenire non un essere.Tale incompletezza della realtà è una condizione necessaria perchè possa essere qualcosa:la realtà si fa in continuazione perchè è incompleta e in questo farsi continuo genera il fatto che ci sia qualcosa è non il nulla.

La fatticità della verità ci precede.

E’ la nostra vita che ci apre un mondo al di là di noi stessi e non il confronto con la nostra morte.

Non è possibile ciò che a noi è accessibile ma è accessibile ciò che a noi è possibile.

L’esistenza è l’apparizione di un campo di senso(?).

Tutte le affermazioni di una necessità sono contingenti.

Se c’è qualcosa piuttosto che niente allora ci sono infiniti campi di senso che fanno si che la realtà esista.

La realtà è sempre qualcosa di più di quello che abbiamo pensato.

Se ogni pensiero è fallibile allora è fallibile anche che ogni pensiero è fallibile,cioè del pensiero non si può dire niente.

Potremmo chiamare l’Essere :fatticità.

La non esistenza del mondo è una condizione di possibilità dell’esistenza del senso.L’esistenza del mondo è una condizione di possibilità dell’esistenza del non-senso.

Nichilismo dal volto felice : è meglio che tutto esista fuorchè il mondo poichè altrimenti non esisterebbe un bel nulla.

Io posso non pensare alla morte,sicuramente la morte pensa a me.

Nihil absolutum.

Il non-essere è l’essere diversamente.

Il contenuto di un concetto diminuisce se la sua estensione si amplia;se questa,poi,viene a comprendere tutto,il contenuto del concetto andrà completamente perso.

22novembre2019

Letztebegrundung : fondazione ultima.

L’identità si forma quando si prendono le distanze dal ruolo sociale ,quando si prende coscienza dell’indisponibilità a cristallizarsi in una funzione : non esiste un Io autentico se diamo diverse versioni di noi stessi, in caso contrario l’individualità è continuamente negoziata,frutto di contrattazione e compromessi.

Si nasce troppo giovani.

L’esistenza è un darsi che è sempre contingente,limitato,impervio,inutile .

Il senso non è linguistico,semplicemente non è :non esiste un senso unico del senso,ed esiste tutto tranne il Tutto,si determina così un nichilismo trascendentale  perchè non c’è una totalità.

Tutto ciò che esiste, esiste perchè c’è un campo di senso.

All’origine di noi stessi c’è una mancanza:la nostra assenza; alla fine di noi stessi c’è una assenza:la nostra mancanza.

Cerchiamo di dare un senso,cerchiamo di trovare un senso al periodo compreso tra la nostra assenza e la nostra mancanza.

Prima della nostra nascita siamo assenti,dopo la nostra morte siamo mancanti.La vita si svolge,dunque,tra una assenza e una mancanza.

E’ l’essere a decidere il senso,l’inesistente è l’insensato,o è l’essere che è insensato e l’inesistente ha senso?

L’Essere è una struttura retrospettiva,il risultato di un processo;l’esistenza è sempre illegittima.

La Realtà non è ma dobbiamo scoprire che esista.

Dovremmo credere in un Dio che si è fatto uomo quando vediamo tutti i giorni l’uomo che si fa Dio,di più: l’uomo diviene come crede che Dio debba essere.

Il destino che cosa sia non lo so, ma sicuramente esiste.

Il fatto è qualcosa di vero a proposito di qualcosa d’altro.Non c’è nulla che sia vero al di sopra di tutto il resto e questa è una condizione ontologica perchè ci possano essere i fatti.

Il falso è vero nel senso che è vero che sia falso.

Tutto esiste tranne il Tutto.

16novembre2019

L’Io penso è una rappresentazione vuota di contenuto;l’Io penso trasforma la natura in idea ma non trasforma se stesso in natura.

L’Io: soggetto trascendentale dei pensieri che viene conosciuto per mezzo dei pensieri che sono i suoi predicati ma di cui non possiamo avere il minimo concetto.

La coscienza è una forma della rappresentazione per mezzo della quale io penso qualunque cosa.

Si può pensare ma non conoscere l’Io,si possono determinare gli oggetti ma non determinare ciò che li determina.

Alla base del soggetto vi è un “regnum tenebrarum”,un regno delle tenebre nella cui oscurità affonda l’ignoto di ciò che siamo.

Al centro del soggetto c’è un vuoto parlante e spettrale.

L’individuo è un sogno fugace,un apparenza che pretende di avere realtà.

La maggior parte della nostra esistenza trascorre in uno stato di torbida inconsapevolezza.

L’uomo prende atto della sua illeggittimità dello stare al mondo,acquisisce consapevolezza che la sua esistenza è illeggittima .

La cosa migliore sarebbe non essere mai nati e, nati, affrettarsi verso il Nulla : “Cupio dissovi”.

Soffermarsi presso il negativo,questo è da considerarsi saggio.

La conquista del sè passa attraverso l’oblio della centralità del sè.

L’Io è il lampo che consuma la propria naturalità.

Brancolare alla ricerca di un ignoto oltre i fenomeni e scoprire che dietro l’apparire non c’è nulla.

E’ impossibile sopportare la contraddizione che siamo :siamo vivi per morire.(l’essere-per-la-morte heiddegeriano).

Ogni vita è un momento della totalità.

Non possiamo che vivere una situazione di inquieta compostezza.

La Potenza consiste nel conservarsi nel negativo.

Nostalgia senza meta.

La vita: quella offerta e quella permessa.

Si giunge alla pienezza della vita quando ci se ne allontana(per esempio nella contemplazione delle opere d’arte).

L’uomo nella sua vita vagabonda da un indeterminato a un indeterminato ama le vie senza meta e le mete senza via.

Con la nascita l’uomo inizia un viaggio per orbite sconosciute.

L’uomo moderno non ha più bisogno di pensiero ma di macchine,oggetti d’uso e benenessere a basso prezzo.

 

14novembre2019

Con la morte ci è tolto il nostro esserci; quando l’autocoscienza diventa una notte si dilegua il nostro esserci,si spegne così ogni sortita di eterno.

Proprio perchè l’esserci si rivela internamente nel tempo non può che dissolversi perchè dissolvere è la funzione del tempo.

L’eternità non va cercata in nessun altrove,essa è sempre al centro del suo divenire,essa è già presente nell’attualità.

Il tempo è svuotamento e dissipazione dell’esserci,esso non può essere afferrato in uno schema di senso.

Ogni determinatezza diviene morte,ogni esserci è delimitato da confini liquidi.

Non ci sono ideali verso cui fuggire: la realtà è più interessante.

Il tempo è scorrere indifferenziato di momenti estranei.

Le idee della nostra giovinezza muoiono prima di noi,di esse dobbiamo ricercare tracce di senso che hanno avuto per noi.

Erinnerung (il ricordo).

Riempirsi di se stessi per congedarsi da se stessi.

L’etrno è già nel tempo,il tempo non finisce,siamo noi che finiamo nel tempo\per il tempo.

Bei sich sein (essere presso di sè) è il massimo appagamento spirituale.

Immergersi nel mondo significa una totale perdita di sè;lo sporcarsi con il mondo comporta un totale sradicamento da sè,vuol dire diventare stranieri a se stessi,mentre ciò che dovremmo ottenere è il possesso intensivo di sè.

Lo sperpero e la dissipazione di sè vengono consumati nel corso di ogni vita, per questo bisogna decretare la morte del vano Io e del suo amor proprio,sottrargli ogni santuario e rifugio e renderlo estraneo a se stesso.In caso contrario si resterà sempre chiusi in un autocompiacimento egoistico;si realizza così la morte perpetua che consiste nell’essere morti per paura di vivere,in caso contrario,invece,si realizerrà un soggetto che non è un dato ma una conquista.

Il vero è l’intero.

Tutto ciò che è reale è irrazionale,tutto ciò che è irreale è razionale.

Non basta vivere si deve avere la volontà di vivere.

L’Io appare destinato a non conoscersi mai:so che io sono ma non so come sono.

 

10novembre2019

La parte dell’infinito è infinita:non si dà infinito se non in ogni sua parte.

Non tendo che a conoscere in mio Nulla.

Bisogna restare in silenzio il più possibile.

Si merita la vita soltanto chi ogni giorno la dovrà conquistare.

Navigatio rationis.

Allontanandosi dal mondo si si avvicina a se stessi.

L’Eterno non ha una configurazione,il suo tempo un frustrante avvicinarsi alla meta,l’Eterno è un divenire affidato alla permanenza.

Finiscono le cose nel tempo, non il tempo delle cose.

Il pensare è solitario presso se stesso.

In vita non esistono verità definitive:la morte è l’unica prospettiva di verità definitiva.

Unendliche fahrt: viaggio infinito,senza meta,senza termine.

La morte è intrinseca impossibilità del ritorno,la vita è assenza del desiderio del ritorno.

L’ignoto costituisce una sortita dell’eterno,l’ignoto non nasconde il caos ma una nuova struttura della Realtà.

La vita è un pensiero dissolvente attraverso contraddizioni,essa,infatti,si dissolve nella morte che contraddice la vita.

Nessuna verità è immobile eppure è compiuta.

La Realtà è un sistema di pensabilità,è un orizzonte di intellegibilità che costituisce il lavoro universale del genere umano.

Vi è in tutti noi un indeterminato presentimento d’ignoto nella speranza di raggiungere una dettagliata comprensione del Tutto.

Solo la sospensione del tempo delimita un orizzonte di tempo.

Nelle profondità notturne della memoria i ricordi si conservano come pallide ombre,in essi si realizza un esserci dell’assenza.

Qualcosa rimane dopo la nostra morte,e questo qualcosa è la nostra assenza.

8novembre2019

Il vero precettore sono gli eventi del mondo,è lo spirito del tempo.

Calda vita,fredda morte.

Relazioni umane: cercare ignote combinazioni,provvisori stati d’equilibrio tali da soddisfare esigenze complementari che la nostra ragione arriva appena a comprendere; tutto ciò che vediamo sono sostanze che si cercano,si attirano,si assorbono,si annientano,si inghiottono e si consumano.

L’esperienza difficilmente si cristallizza in forme capaci di esprimerla,essa insegue affannosamente l’idea ma riesce solo a farne la parodia.

L’Amore è veicolo di dissoluzione più che di unione; connettendo ciò che è separato allude a ignote “affinità elettive” da sperimentare,esito: si è tormentati dai possibili,insoddisfatti dell’esistenza sinora condotta,si perde la misura del tempo,ci si abbandona alla chiusura in se stessi.L’Amore smantella la fede nei limiti,svilisce la vita come è offerta e permessa.La salvezza:adeguarsi,seppure in maniera riluttante,al corso del mondo.

Il mondo non mi si addice.

L’Amore rende impudichi,toglie il velo di ritegno che nobilita l’esistenza umana.

La civiltà è apertura ai possibili,conquista di una felicità superiore a quella animale.

Niente di isolato può durare,tutto deve uscire da se stesso.

Vivere è la negazione dell’innocenza.

L’uomo è un essere incompiuto.

Scorgere in se stessi il tempo di un nuovo ordine di sensazioni saliamo,così, fino al confine di una sfera superiore d’esistenza,rendiamo così fisso ciò che è fuggevole,chiaro ciò che è un barlume.

L’uomo è indeterminato,inconoscibile e ignoto a se stesso.

E’ innegabile che l’uomo sia una creatura del non-Essere.

“Da ich mir alles binn”, Io sono per me tutto (Goethe).Così ogni dover essere è dispotico.

E’ più facile mutare i propri desideri che l’ordine del mondo.

Con trasognata rassegnazione dipingo panorami meravigliosi sulle pareti della Realtà che mi tengono prigioniero,allora rientro in me stesso e scopro quel mondo oscuramente desiderato e vero.

 

3novembre2019

Nel fondo oscuro dell’anima galleggiano in maniera indistinta e caotica sensazioni,pensieri e sentimenti.La ricerca della chiarezza non può associarsi alla volntà di abbandonare il proprio inesauribile germinativo fondo oscuro.

V’è nell’uomo una pertinace facoltà di persistere una volta che si è pervenuti nell’Essere: ogni uomo è incline a perseverare nella sua attuale potenza di esistere.

In ogni uomo vi è un elemento di eternità che i pochi anni di una vita umana non possono annientare.

Tutto si disperde e si annienta quando si vuol vivere e durare.

Apprendere a dimenticare se stessi:la vita non può procedere in una sola direzione.

La vita è un continuo produrre se stessi dimenticandosi,è uno strapparsi da se stessi impedendo al mondo di assorbirci;la chiusura in noi stessi ci rende capaci della contemplazione delle pure essenze in un gioco di rinvii dal presente che ci consente una obliosa apertura verso la realtà,esistere diventa,così,un camminare sui binari dell’abitudine senza affanni,nè speranze nè desideri.

Il mondo esterno non è il mondo dell’uomo.

Abbandonarsi all’angoscia dei possibili ma cos’è mai il possibile paragonato al reale? Un presagio ipotetico,un nostalgico presagio,una sintesi sussurata di ciò che potrebbe essere che sfocia in un vano intristire.

L’Amore promette solo l’ignoto.

Siamo come acqua precipitosa di rupe in rupe che anela al suo baratro.

Il sogno di una separazione dall’esteriorità è impossibile:non si può praticare il culto dell’intimità a dispetto del mondo.