30 novembre 2022

Questo mare mi si offre fino a penetrarmi negli occhi, sono incapace di abbracciare tutto allora bramo la stretta della morte ,solo lei può liberarmi dalla sete torturante dell’Essere. Ogni desiderio eccede la vita : ecco l’inconveniente di stare al mondo. Tutto è destinato alla rovina , sono lucido quando prendo le distanze dalla Ragione. Quest’alba è di una luminosità paradossale , è un’estasi neutra del Vuoto. Non trovo parole adatte per rappezzare i brandelli della mia anima, né accenti per riempire il vuoto del mio cuore ,in me palpita un ritmo senza futuro, in me nasce l’entusiasmo per l’assenza. Rotolo in giornate strappate al tempo ,precipito in un semplice vuoto che non genera niente: l’Essere eterno è qualcosa di insipido. Il vuoto che ho nell’anima è un vuoto tumultuoso ,le mie vene danno fuoco all’universo ,anche oggi il sole sorge invano,continuo a cullarmi in una indifferenza sognante. Nella profondità della mia anima c’è l’infinito, dilapido in parole la mia voglia di perire per far cessare questo implacabile logoramento. Se sogno l’infinito è per evitare di toccare il mio marciume , per proteggermi dal cadavere immanente che sono. Mi illudo che la mia presenza nel tempo sia giustificata ,intanto la mia caducità mi ghigna alle spalle : come posso reprimere i battiti di un cuore spietatamente presente? Della mia vita posso cambiare solo le apparenze ,vivo in un regno di nebbia, in un’esistenza fatata, il contorno delle cose ferisce il mio bisogno di ebbrezza astratta . Ogni mia illusione si nutre della sua irrealtà,amo più le nuvole del cielo,le guardo disfarsi nell’azzurro comprendo così di non essere nella vita ma nella sua brezza: il dolore più grande che ho provato è quello per un fiore non sbocciato.

29 novembre 2022

Il sole ha preso forma nella volta celeste per svelarmi il Male, in quanto uomo rappresento un’esistenza in frantumi; la mia tristezza si nutre dei silenzi del cuore, approdo alla terraferma del dolore. Il niente è il segreto ed il fondo di tutto ciò che è , gocce di amarezza attraversano la mia anima. La vita ha un senso soltanto se la speranza e l’illusione sono il principio cosmogonico di ogni giorno in cui mi ripeto nella disperazione. Nell’immanente non c’è niente, anelo ad un Assoluto profano. Ondeggio nei flutti dell’apparenza ,mi escludo da tutti i contenuti dell’Essere. Ho per tomba il senso che ho dato alla vita ,fuori dell’Assoluto c’è tutto ciò che non significa niente. Le mie ossessioni erodono la sostanza dei giorni e delle notti, l’assurdo diventa la categoria normale della mente, il caos trionfa. La Ragione cerca invano il suo passato, un profumo di tenebre ondeggia al limite dell’esistenza.  Partecipo alla immobilità della notte con una suggestione di vago, un’architettura di nebbia dà ordine all’indefinito.

28 novembre 2022

Supero il mondo sottraendo il mio cuore al Tempo, il mio cuore non batte più al ritmo dell’universo. Faccio parte delle cose del mondo, la superiorità dell’inesistenza sull’esistenza è evidente. Confinarmi nel Nulla è vitale, mi immergo in uno spazio senza orizzonte, la mia solitudine si trasforma in un inno alla gioia . Vivo l’esistenza come una colpa, faccio sforzi per amare l’effimero e la luce. Scorrono istanti che si ingannano l’un l’altro, essi sono fatti per umiliare il mio silenzio. L’esistenza dolcemente si assopisce nell’assenza, il fasto dell’Assoluto fa brillare la mia vita. Come potrei affrontare l’assurdità del tempo se non vi fosse il cerimoniale delle illusioni e la pompa della speranza? Non potrei vivere se non credessi di incarnare la Verità, mi risveglio alla morte, le vere aurore sono assassine. Ferito dall’esistenza miro ad imitare l’assenza , a coltivare il Nulla ,a prendermi cura della purezza del Vuoto. Mi pietrifico in una noia cosmica , la verità è un verso lamentoso, la cecità è la legge della vita, non c’è bara in cui possa trovare riposo la mia tristezza , mi ostino nell’indistinto, vago nell’indecifrabile.

19 novembre 2022

La pioggia pare intimidirsi, una gelida luce ha cominciato a visitare il mondo, tutto è attonito. Pensare mi dà le vertigini; passo di giorno in giorno come di stazione in stazione , mi affaccio su gesti sempre uguali, la fine del mondo è dentro di me , sono sempre e solo in me stesso, volo all’interno della sfera delle mie emozioni. La vita è quello che decido di farne , ciò che vedo non è quello che vedo ma è ciò che sono: sono un morto vivo. Osservo la vita, riesco a vederne poco, l’essenza delle cose è un marasma. In questa ora di sensi ristagnanti tutto mi sembra qualcos’altro, le mie sensazioni sono un lucido e confuso abbaglio. Tutto è vano come rimestare nella cenere, vago come l’istante in cui ancora non è l’alba , poi la luce batte serena e perfetta sulle cose indorandole di una realtà ridente e triste. Il mistero del mondo, tutto il mistero del mondo precipita in banalità, la superficie complessa di questa vita diventa di una semplicità disarmante ,l’orrore della vita si trasforma in tedio, tutto è irrimediabilmente inutile.Tutti gli ideali e tutte le ambizioni sono un delirio, l’umanità non può cambiare , rimane sempre la stessa ,non è perfettibile ,è oscillante e non progressiva, contempla invano ciò che non si realizza mai, l’unica cosa saggia ,allora, è ambire all’ozio, a non dover pensare a vivere perché è già abbastanza dover vivere.

16 novembre 2022

L’assenza è diventata il mio impero, la vita è un esilio in un sospiro angosciosamente insonoro. Il respiro del mondo mi ammorba, il paesaggio dell’esistenza è abitato da dolci assurdità, vivere è il più grosso sforzo che compio. Amare è pietrificare il mondo in una sorta di angoscia della felicità. Mi involo nell’astratto , cerco di non rendere inutilizzabile il sublime. La morte è il flatus vocis dell’irrimediabile , un’essenza assurda e quotidiana del possibile. La luce di questo mattino è incomprensibile , ho la tentazione di essere tutto meno quello che sono. Cerco di essere spietato con il sole fino al suo rantolo finale. Non addolcisco il veleno dei miei interrogativi, nè l’amarezza delle mie sofferenze : il tempo scorre affinchè i dolori si susseguano. Non cerco nessuna salvezza , godo delle disperazioni del mondo ,provo compassione solo per le pietre : il disgusto per la vita è più profondo della vita stessa. L’orrore di vivere è la legislazione segreta del mondo. Sotto la schiuma demenziale dei sentimenti si nasconde un’intera angoscia , ogni cellula del mio essere è un frammento di questa angoscia : l’indifferenza è il mio simulacro di verità. Questo presente è insopportabile , il dubbio è il solo titolo di nobiltà del mio pensiero ornato di sconforto. Tutto ciò che si trascina sotto il sole può essere situato fra l’entusiasmo e la perdizione , fra l’estasi e la maledizione : lo spazio che separa un sospiro da uno sputo è lo spazio stesso del mondo. Sono capace di sopportare tutto tranne la mia esistenza , desidero solo ciò che merito vale a dire niente.

15 novembre 2022

Il mio sguardo intravede le cose, è nobile tutto ciò che precede l’esistenza, essa esprime la mia decadenza e mi fa abitare nel volgare quotidiano. La vita quotidiana esprime una sete di inverificabile placata dall’Assoluto. Sono affascinato da tutte le sfumature della notte nella cui solitudine non uccido nessun istante ma lo esalto. Supero il principio di partecipare all’esistenza , colgo l’esistenza come una tangibile sciagura, un male immediato ed impietoso. La mia vita si insinua tra la materia e il Nulla, sono soffocato dagli sbadigli dell’universo. Il mio pensiero è avido di grandi spazi, la mia vita è estranea allo scorrere dei giorni. Non ho vergogna del sublime ,con un brivido ne colgo l’inverificabile realtà. Sprofondo nelle attrattive del Vuoto, le vecchie limpide speranze si dissolvono via via che sprofondo nella interminabile stretta del Nulla. La felicità è una eresia , la vita è una perpetua messa funebre celebrata in ricordo di tutte le illusioni. Il Nulla decora la mia esistenza , le parole sono vuote, il dolore muto. E’ una estenuazione assurda il procedere di questa giornata : il futuro non può guarire il passato. Divento l’eroe del vuoto interiore, ho la speranza di convertirmi in qualcosa di immutabile. I palpiti dell’anima sono soffocati dalla piattezza di giornate come questa assurdamente costituita da un tempo svigorito.

13 novembre 2022

Tutto mi è divenuto insopportabile, tutto mi opprime e mi soffoca, solo il raggio di sole che eternamente entra nella mia finestra mi consola. Il naturale incanto della vita interiore mi fa sentire che non vale la pena di fare niente, i pochi gesti compiuti si depositano in un polveroso annichilimento. La lucidità del pensiero mi mostra che tutto è oscuro, ricerco l’impossibile mediante l’inutile, il pensare appanna tutto , meglio smettere di desiderare e di sperare piuttosto che avere la futile pretesa di spiegare il mondo. Tutto è nulla , tutto proviene dalla non-ragione. Non faccio più caso alla Verità, non mi conosco perché penso perché in realtà non so cosa penso veramente. Sono la preda delle mie illusioni, più la mia conoscenza del mondo si allarga ,più aumentano i punti di contatto con ciò che non conosco, tocco con mano la realtà eppure non so se esiste. Dopo un’ora sono lontanissimo da quello che ero prima e domani avrò dimenticato quello che sono stato oggi. So che non sono ciò che sono, vivo realmente solo nel mio mondo interiore. Ho il malessere di sentire la futilità della vita, sento la coscienza di me stesso offuscarsi in un torvo sedimento di stagnazione inquieta, mi fa male esistere, la mia anima è triste fino ad intaccare il corpo, non ha nessun effetto su di me il grande azzurro di questo cielo puro, questa immobile alta marea di luce diffusa. Niente mi dice niente, desidero tutte le cose che rendono ridicolo ciò che sono, c’è sempre quello che c’è e mai quello che dovrebbe esserci: non resta che dedicarmi al non fare niente.

9 novembre 2022

Bighellono nel tempo, sono il servitore di un universo profano. Ho l’impressione che il mio essere si sfilacci , sono un fanatico dell’eventualità e della dissipazione , spero in una tregua dell’inevitabile ,ripudio l’angoscia della necessità. I tessuti si decompongono in una voce segreta  che è quella della morte , essi compiono un diligente sforzo per staccarsi dal corpo. Il fardello delle tenebre grava con pesantezza sull’anima , sono il padrone di ogni dubbio, vivo negli avvenimenti non nella vita che è un concetto puro. Passano ore avvelenate , il passato invade il presente  e lo sommerge. Briciole di Essere lacerano il tessuto delle ore ,solo le lacrime possono proteggermi da me stesso, esse coprono l’azzurro di una rugiada mai vista. Il fervere della mia anima non mi fa sfuggire alla dissipazione e al caos, gli eccessi del cuore mi ripugnano, trovo la salvezza solo nel Vuoto, nell’assenza di tutto. L’universo è costruito in modo tale che tutte le sue forze mi minacciano, il vago mi sovrasta. Ho rovistato tutti i motivi del cuore  fino ai suoi brividi più eterei e ai suoi più teneri deliri , ho cercato un punto calmo nella traiettoria delle sue agitazioni, un sedimento di sogno placato nei suoi gorghi. Sotto le lenzuola della notte ho rovistato nella baraonda dell’anima in cerca di un cantuccio riparato che non mi permette alcun nessun presente: niente mi guarisce dai miei ricordi.

7 novembre 2022

Ogni passo che faccio è un crocevia nel tempo e nello spazio, è un interrogativo estenuante fino alla crudeltà. Soppeso ogni giorno in nulla che sono, nel terreno in cui vivo germina il Male frutto coccolato da tutte le stagioni della mia sofferenza. La Verità non è compatibile con la vita, sono diventato estraneo ad ogni possibilità di seguitare ad essere. Ho l’ossessione dell’ineluttabile che irrimediabilmente diventa oggetto di culto. Ogni culla somiglia ad una tomba, sono preda del tempo come il tempo è preda di sé stesso. Sono immerso nel Tempo ,perennemente sotto il suo fardello. Sono incapace di affrontare il Nulla che mi aspetta al varco dell’esistenza. Mi riposo nel nido del non-sapere, l’essenza della vita è l’ideale della distruzione. Mi insozzo partecipando alla poltiglia della vita, tutto ciò che non è silenzio è degradante per questo devo essere allo stesso livello degli astri. Trasformo in Assoluto gli accadimenti del cuore , vivo mescolato a queste viscere autunnali, la mia età è ferma a quella di un crepuscolo primaverile ,sono il messaggero di una penombra immacolata. Sono un essere la cui esistenza oscilla tra uno spasmo amoroso  e uno spasmo agonico, cado in estasi quando trascendo il mondo. Cerco di tollerarmi senza annientarmi, vivo perché non mi è dato sapere tutto quello che accade al di fuori di me . Cerco d’essere solidale con le palpitazioni dell’anima, posso essere contemporaneo solo di me stesso, vivo grazie solo a ciò che ignoro: questo non sapere è una preziosa necessità.

6 novembre 2022

Il lutto accecante del sole mi spegne nell’azzurro come sepolto sotto zolle d’aria: alla vita dedico un supplemento di non-partecipazione. Mi sforzo d’avere la convinzione che il futuro abbia un senso, la culla in cui s’addormenta il tempo è simile a una tomba. La disperazione irraggia la mia esistenza come un sole ,la mia anima è attraversata dalla oscillazione di pensieri incomprensibili, tutte le verità nascono dai miei dubbi. L’esistenza è una luminosa maledizione ma un sorriso fiorisce sempre ai margini della vita. Osservo la mia angoscia , la mia capacità di vivere è in funzione della disperazione che reprimo, i miei occhi sono disostruiti da un lampo interiore. Ascolto i battiti d’ali dell’universo , il fallimento è la mia legge ,è il mio destino non un caso, se ignorassi che tutto decade non farei parte dell’umanità. La mia incapacità di compiermi mi sovrasta ,la realtà è accessibile solo quando ho il cuore vuoto. Nel paesaggio della mia esistenza c’è,insolente, la presenza della assenza. Il vuoto del mio cuore si diffonde in distese apparenti, ogni giorno ne uccide un altro, ogni istante liquida quello che lo precede,il tempo si propaga come un assassino, il suo vigore aumenta l’invalidità dell’anima e della carne.