30 gennaio 2024

La Terra è solo un ciottolo accidentalmente schizzato dalla faccia del sole, sento il silenzio che cade e allarga i suoi cerchi, cadendo goccia a goccia si ricompone sul tetto della mia mente. Posso rubare l’azzurro del mezzogiorno e il nero della mezzanotte, scappo dall’ora e dal qui, le pareti della mente si assottigliano, percepisco i miei pensieri impressi in una sostanza fatta di momenti ripetuti e fusi insieme. Sono intento a sussurrarmi i segreti del cuore ,mi trasformo in una goccia colma che si gonfia ,che trema ,brilla e cade in estasi. La bellezza non è fatta di carne e materia, non vi capisco quando dite che vivere è una fortuna: sono felice solo da solo, per il resto mi sento dilaniare. Non mi attacco alla vita ho il senso troppo forte della sua brevità allora lancio la mente nell’aria ,mi imbottisco di frasi, scavo furioso nella mia anima per scoprire me stesso.

25 gennaio 2024

Vedo nel fondo del mio cuore : io vedo l’abisso; ormai non è più possibile cambiare, io sono quello che sono, sono incommensurabile : una rete le cui fibre impercettibili attraversano il mondo. Un verde tenero mi tremola davanti ,morbido in superficie sotto sono tutt’ossa ravvolto a spirale come un serpente. Il rumore degli applausi è svanito, non dico nulla, non vedo nulla, l’abitudine a vivere mi acceca,ogni relazione è muta, color sabbia, nulla. Odo soltanto il vento che spazza i campi arati, che ho fatto della mia vita? Tra gli alberi s’accende una fascia d’oro, per il terrore dell’incontro faccio finta d’essere un estraneo. Il buio si approfondisce , mi avvolge l’ombra liquida delle nuvole,la roccia dura del giorno si spacca e tra le schegge piove luce,con un tremendo scroscio tutto precipita,io mi dissolvo,di me non resterà che una manciata di polvere. Prego di poter tuonare per sempre all’estremità del mondo, ho sempre desiderato di allungare la notte per riempirla sempre più di sogni. Spargo parole a manciate ,imploro il giorno di farsi notte: è così terribile la vita che per proteggermi sollevo scudo su scudo.

19 gennaio 2024

Quanta dissoluzione mi si richiede per arrivare alla fine del giorno? Quante menzogne,inchini,riverenze,untuosità? Vita quanto ti temo, esseri umani quanto vi odio,quanto mi disturbate,quanto siete orrendi! Rami sussurrano nel vento invernale ,la mia vita non è una scintilla che brilla,mi sento intrecciato a questo lungo inverno; esistere è un’impresa tremenda: sarei stato più felice se fossi nato senza destino. Getto nel vento ogni cautela,accetto qualunque cosa senza riserve,non respingo nulla per paura o per ribrezzo,troverò intera la Verità. Infallibilmente recito la mia parte,contemplo una rosa e il silenzioso flettersi dell’erba quando soffia una brezza leggera che l’arruffa. Sono un povero animale con nei lombi uno spavento che mi divora: sto qui, tremo e palpito. La fissità del mattino si rompe ,anche oggi la vita mi assedia ,corro dietro alle parole poi improvvisi fiori interrompono con il loro giallo l’azzurro del cielo. Sono stufo del corpo,non so da dove oggi entrerà l’ombra,ascolto il rintocco fatale di un mondo in rovina. Sono coinvolto dalla generale successione per cui una cosa segue l’altra mentre fuori di me il mondo si muove, sto immobile e muto,cambio pelle e vita ,mi appaga soltanto guardare il movimento lento del cielo stellato.

10 gennaio 2024

Non voglio più possedere nulla, delle stelle attraversano,bellissime,la mia notte: penso che la Verità mi si è avvicinata. Non sono niente, sono sopravvissuto a certi desideri, ora mi disfo come la carta col fuoco. La mia stanza ed il cielo mi annoiano, la verità è che non sono uno di quelli che si appagano dell’infinito. Mi sento come un insetto trasportato con sé dalla terra ,vedo il fondo nudo della mia anima, osservo ciò che l’abitudine ricopre. La mia esistenza danza nel tempo, una goccia cade,l’esistenza si assottiglia fino a diventare un punto senza tempo. La mia mente corre verso un luogo vuoto, pago una pena per esistere. Il tempo gocciola dal tetto della mia mente ,le nuvole mantengono ogni atomo della loro rotondità. Abolisco d’un colpo il ticchettio dell’orologio, non c’è limite alla follia del cuore umano. Cerco tra la sabbia del deserto la perfezione del mondo,devo fare di tutto per respingere l’orrore dell’informe. Rimetto ordine alla baraonda della vita ,cerco di oppormi alle deformità del mondo,alla massa di gente che vortica e scalpita. Arrivato alla meta mi sento triste ,un po’ ripugnante perfino.Seguo i viottoli oscuri della mia mente ed entro nel passato perché qualsiasi cosa incontro nel presente mi annienta.

04 gennaio 2024

Una fredda marea di tenebre dilaga dentro di me,il mondo non contiene più nulla.La vita viene e va ma non so dire se la vita è questa o quella. Il vento mi trasporta come una foglia ,trabocco di felicità ma al contempo vorrei disfarmi di tanta pienezza.La vita mi riempie le vene e mi attraversa le membra ,di notte sto sveglio a guardare le foglie che nascondono le stelle ,vorrei che la vita rinfoderasse le sue unghie ,mi fasciasse di fulmini e passasse oltre. Sopra la casa le nuvole cambiano eternamente,una vecchia conchiglia mormora sulla spiaggia.In questa bella mattina sono tutto raccolto in me stesso,contemplo la pioggia che scintilla sulle tegole ,i fiori sono sfigurati dal vento,non mi resta che mollare gli ormeggi e lasciarmi andare: mi terrò questo pomeriggio come regalo.Pensieri rimbalzano nelle pareti della mia mente,mi dico : non vagare più,questa è la fine.Cosa c’è dietro l’apparenza di una cosa ? La morte della cosa mi fa il regalo di vedere la cosa com’è: solo attraverso le lacrime si vede il vero del mondo. L’indifferenza schiuma nella disordinata apparenza della vita,nel cuore di un frastuono si scavano calde insenature,poi un lampo squarcia il mondo:sprofonderò senza che nessuno mi salvi.