23 agosto 2021

Non posso che compiacermi della mia dissidenza con la vita,della mia abdicazione alla vita. Non essere niente significa essere tutta la metafisica dell’universo;solo le cose insignificanti costituiscono la base delle mie meditazioni migliori. Come può spaventare il Nulla a chi non è mai stato nulla? La vita è solo ciò che in essa immagino, io e il mondo siamo amaramente superflui. Vorrei che la mia vita fosse un eterno stare alla finestra, vorrei che il giorno fosse fissato in un eterno crepuscolo, vorrei essere per sempre un fumo immobile che oscura e nasconde la curva del mondo.In questo vecchio cielo ricominciano ogni sera stelle nuove, voglio perdermi in queste serate impreviste recintate dalla malinconia degli anni trascorsi. L’universo intero si squaderna per me ,il mio passato è tutto quanto non sono riuscito ad essere, ciò che sono nel presente è il simulacro di me stesso. Il mio desiderio più inutile è ripetere ciò che sono stato,la mia vita domani sarà quello che non presumo oggi, sarà ciò che non voglio oscillante tra la possibilità del tutto e una realtà fatta di niente.

11 agosto 2021

Vivere è un errore metafisico della materia,una disattenzione della polvere.La vita mi pesa sugli occhi e sulle tempie,ho una nausea fisica per essa: il dover vivere è un orrore.Mi chino sulla vita,mi cingo di realtà,vago incorporeo ed umano dentro questa notte che batte forte sulla mia anima.Non ho rimpianti per ciò che ho perduto,ho rimorsi per ciò che ho ottenuto.Ascolto il rumore della notte che sfiora la mia anima ,prendo confidenza con abisso: il Nulla echeggia sul mio essere.Sono chi non sono:essere è non-essere,Essere è la vigilia del Nulla.Ogni giorno nasconde sconosciute nostalgie,ogni giorno è fatto di ore incompiute,di momenti successivi senza senso.Oggi sono il cadavere vivo della vita che ho perduto ieri,sono un dissipatore di rinunce,pensando divento eco ed abisso.

07 agosto 2021

Fluisco lungo i declivi di me stesso verso l’incosciente ed il distante.Nascosto da un eterno chiaro di luna ,fisso la vita contenuta nella bara dei suoi giorni.Porto fiori sul cadavere della vita della mia infanzia:non si muore una volta sola ma muoiono,di volta in volta,le vite che siamo stati.La vita non può essere che imperfetta,questa imperfezione genera felicità.Provo dolcezza solo per ciò che mi è distante,chiedo alla vita di passarmi accanto senza sentirla,le chiedo di non cessare mai d’essere un sogno distante.Non ho altra preoccupazione se non per la mia vita interiore:apro la finestra della mia anima e mi affaccio dentro me stesso.Per essere felice riconosco la finzione di tutto,solo rendendo la vita uno stato mentale essa diventa sopportabile.La Realtà è una forma d’illusione necessaria ,inutile e irraggiungibile,solo con uno spirito contemplativo posso superarla e approdare cosmicamente all’infinito.

04 agosto 2021

Salgo sulla luna e faccio un giro fra le stelle,mi soffermo agli angoli della Realtà,afferrato dalle mani della notte,soggiorno in un immenso silenzio.La metafisica è superflua,mi basta l’incomprensibilità dell’universo,l’Essere è una approssimazione, una vigilia del Nulla.Tutto nella vita è la degenerazione di tutto;l’assenza di parole rende l’anima incapace di agire cioè sublime.L’esistente si disperde in brandelli di inesistente,così l’imperfetto diventa perfetto.Queste ombre sono la cosa più viva che mi circonda,sono in questo posto senza motivo come tutto nella vita;i miei pensieri sono briciole nere in movimento,mi accorgo che perderò splendidamente tutto in questa fluida futilità della vita.

03 agosto 2021

Ogni fessura del pensiero attraverso cui contemplo la vita ferisce la carne della mi anima.Le mie illusioni sono uno stupido rifugio.Ho orrore della vita come di una cosa ripugnante.Sono un intreccio d’anima e pensieri che dicono che la vita mi duole.Sono fatto d’aria come le nuvole che poggiano sul nulla eppure non precipitano ma si sfaldano in un bianco ingannevole.L’essere nato conferisce un’immagine letteraria alla mia esistenza ,sorge in me l’idea che la vita sia una convalescenza immobile nella quale non si sente più nulla.Guardo ma non vedo il senso di quello che c’è.Pensieri occupano come una foschia la mia mente ,mi immergo nella ubriacatura del non-essere.Scopro Dio come una sensazione di me stesso che resuscita dall’abisso. Sento in tutte le cose una sorta di malessere,il respiro del cosmo si sospende,l’universo si ferma,le tenebre si anneriscono di silenzio:tutto è accidente e caso,tutto è artificio,non mi resta che strisciare per vivere.