19 novembre 2021

Supero l’idea che vivere significhi venire vissuto, l’inazione mi consola di tutto, non agire mi dà tutto, immaginare è tutto basta che non tenda all’azione. Non sono, non voglio, ottengo solo ciò a cui abdico. Fingo d’essere qualcosa e coesisto con questa finzione: l’intera vita deve essere un sogno. Non mi basta presupporre la mia esistenza organica o preoccuparmi solo di quanto esiste di vitale in me ma, per esistere,supero ciò che c’è e autenticamente sono nell’assenza di me stesso. Oggi c’è un cielo desolato di nuvole leggere, quello che voglio è vedere sorgere l’azzurro tra esse. Il destino mi tratta come inferiore agli infimi, il sole si spegne, si sconvolgono le stelle. L’inganno del presente si converte nel cataclisma del futuro con l’annullamento integrale della vita e dell’anima, con l’allontanamento totale da tutto quanto è Essere.

 

17 novembre 2021

Poso sulla fronte la mia mano fredda di stelle, mi tingo di ruggine, il buio diventa il padrone della vita che si colma del suo sapore. Sono attaccato dall’Infinito, mi immergo in questa notte affilata che seziona l’anima, sono disposto a finire come una primavera che vola via in tempesta. In questo formicolio d’aria sono come un insetto divorato, svello la Verità dal suo profondo e resto vicino alle nuvole di questo stridente mattino. Traggo un utile solo dalle tenebre, ogni movimento della mia esistenza è incompiuto. La vita è una morte sospesa, la sua attesa scava l’anima: al termine di mille deviazioni la mia esistenza sfocerà in un istante sconosciuto.

13 novembre 2021

Dopo l’oscurità prenatale è la durezza terrestre, quindi di nuovo le tenebre : non c’è nessun Dio che ruberà la mia morte. Il Tempo traghetta la mia esistenza verso il Nulla che mi perfora l’anima. Rimetterò la notte sulle sue rotaie  per intraprendere un viaggio che mi condurrà fino alle stelle dell’aurora. Mi lambisce questa densa immensità, sono una meteora ingoiata dalle fauci del cielo che svapora in gocce di luce.  Ogni giorno non sono distante dall’istante finale  nel quale ogni cosa diventa assenza o promessa di un futuro che non mi appartiene, chiedo, dunque, in quell’ultimo istante  che mi sia divinamente concesso il silenzio e un solitario congedo. Ogni possibile è fatto per diventare impossibile, ogni scopo è sotterrato dentro di me. La vera felicità si realizza quando è sottratta agli sguardi altrui, il mio covone di tenebre è fatto per essere acceso dalla bellezza dell’universo. Ogni giorno la vita mi smentisce,sono incerto dei miei fini, ogni parola è sinonimo di addio. La tentazione di cancellarmi mi assale ogni giorno, non emergo alla superficie, non mi espongo al rischio della luce. La mia anima è il relitto del naufragio di ogni mia giornata, per non imputridire da vivo trattengo senza angoscia il Nulla anzi il Nulla è la mia passione inesauribile.

10 novembre 2021

Saluto la favilla del sole, saluto la polvere di me stesso, rimango in estasi dinanzi al Vuoto. Sono insidiato dalle profumate rovine della mia esistenza, la mia felicità s’ingolfa nel vento della strada. Decifro il mondo con l’aiuto delle nuvole, l’unico dovere che mi sono dato è avere una persistente intimità con l’universo. Ogni dolore mi garantisce un rifiorimento interiore. La mia esistenza ha l’arrogante apparenza del miracolo. Le cose semplici si avverano tra il crepuscolo e il cielo, tra la morte e la bellezza. Ho dato d’un sol fiato la scalata all’avvenire, un pozzo colmo di stelle illumina questo mondo di contraddizioni ,questo mondo ostile ai trasparenti. Non posso vivere senza l’ignoto davanti a me , perderei persino la polvere del mio nome. La mia esistenza è una sottomessa agonia, sparirò senza nessun rimpianto, la liquidazione del mondo continuerà senza interruzione. Ottengo qua e là , a fatica, qualche frammento di vita ; la vita inesprimibile è quella che solo conta, è quella alla quale accetto d’unirmi, è quella che mi viene negata ogni giorno dalle persone e dalle cose. Il mio sguardo secco vede il Nulla al centro del mondo, a percorrerlo m’inoltro nell’informe. Il primitivo volto del cielo svela un avvenire affamato di me in quest’alba che trasmette la sua meraviglia.

09 novembre 2021

Sono il silenzio che mi dona il suo grido, sono la gioia che anela alle sue tenebre, sono un astro che invoca la sua morte, sono la terra che reclama il suo fiore. Balzo oltre il brivido del Tempo per riconoscermi dove mi dissolvo e non esisto. La pioggia incipria il sole, il giorno occhieggia attraverso l’imposta, sono un ‘anima in pena per ogni goccia che cade. Invaghito d’esistenza, ascolto la morte che cammina sul mondo e mi raggiunge facendomi volare in cenere, svaporare nella bellezza del Nulla. Rincantucciato nella bruma di questo inesorabile autunno, la vita mi uccide, l’avvenire suscitato con un bisbiglio si spegne. Il Tempo si fa profondo e instilla crepe sul mondo, il cielo si fa assente, resterò zitto all’infinito: sprofondo nella solitudine dei ricordi che mi trafiggono l’anima.

05 novembre 2021

Il sole è incastonato nell’alba :il primo ardore del giorno rende di brace il cielo: c’è un legame che unisce luce e paura. Il mio cuore precipita in una trasparente tempesta, vivo l’età del soffio, di vetro e brina è la mia esistenza cerchiata da tenebre urlanti. Vedo la saggezza solo in occhi pieni di lacrime, spero nell’istante non nell’eterno. Lo splendore del Vuoto mi comprime, la mia eclisse non prevede ritorno.Non posso invecchiare senza raffreddare, lentamente la vita sa combattermi e vincere, essa mi conduce fino alla fine di se stessa. L’esistenza mi minaccia, una rasa solitudine dichiara il suo sfacelo. Respiro in segreto in questa vita colma d’ombra, il secco fremito dell’alba mi adotta,la memoria si scompiglia e rende acerbi i miei ricordi. Il caos si strappa, la terra diventa tenera : sono ingoiato dalle fauci del cielo.

04 novembre 2021

I profumi di queste colline mi confondono, non posso credere sul serio d’esser fatto per morire davanti al sorriso di questo tramonto: la mia eternità è fatta di brina,sono trasparente come ghiaccio, approderò ad un altrove? La mia vita è fatta di occasioni di polvere,di temporali da attraversare,di vento da seppellire; procedo fino alla morte fomentato da mille illusioni. Una slittante oscurità precede l’aurora, ma la notte è già passata, ad incontrarmi è un avvenire che m’incanta. So che l’avvenire è fatto per sparire: l’assenza conta più della presenza. L’erba dei campi è piegata dall’eco del mondo,sono come un ciottolo che il vento e l’acqua hanno levigato e che l’arcobaleno ha unito all’universo. Mille illusioni mi orlano il volto, sono aggiogato alla vita che rotola nei fumi di questo autunno che toglie il fiato. Rendo all’onda della vita il mio relitto d’esistenza: cosa vogliono da me le stagioni?La speranza mi colpisce di sbieco il cuore, vivo nascosto: diventerò visibile nel posto dove sparirò,la presenza che ho scelto non rilascia addii, io resto nell’oscurità. La profondità del destino sottomette la cenere della mia esistenza, morire è un male necessario, da tempo ormai diserto la vita. Sono un morente al centro del ghirigoro della creazione,la bellezza del primo albeggiare mi ricorda che tutto ciò che viene al mondo non merita nessun riguardo.