28 gennaio 2021

In questo clamore di tenebre  la vita è una squillata apparenza , tutto è destinato a diventare assenza. Ogni giorno la morte avviva le sponde della mia esistenza .Questa notte la falce di luna è una ferita del cielo che sanguina stelle.La profonda eco della mia anima dà la disdetta alla vita poi rombi  d’esistenza sorgono col sole della nuova aurora: espierò il mio stare al mondo morendo. Sono gioco ad ogni alito di vento, mi avvolge una mano celeste che sorregge il mio cuore. Vivo di rugiada, respiro l’aurora che mi alita intorno , chiedo al cielo di darmi la più rapida delle ali per far si che questa carcassa sparisca nel dolce barlume della sera.

25 gennaio 2021

Con un sobrio sgomento prendo di sfuggita la vita. Il Nulla è un vento che aggiorna la mia esistenza spazzando via tutte le illusioni. Al primo albeggiare questa strada odora ancora di notte, un’aria infiammata si leva da terra ,la disgrazia più grande è diventare un postero. Sono insaziabile di insensatezze e dannato di apparenze : seccare me stesso significa vivere la vita. Ogni giorno sono sempre più vicino all’infinito perso in mille astrazioni. Questo Tutto non è fatto per me: dalla culla alla bara non riuscirò a digerirlo. Distillo il Male dal mio cuore per schiantarmi ogni giorno contro l’esistenza. Nella mia mente accolgo la sommità degli abissi, ho un salubre disgusto per la vita, mi consacro a qualsiasi delirio precipitando nel fremito del tempo: il filo del pensiero si spezza, qualsiasi sapere mi nausea.

21 gennaio 2021

Sto a qualsiasi farsa che mi propone il mondo.Ogni parola muore sotto la penna e fa correre via il mondo con i suoi vortici. Non dirò all’attimo rimani ma accetterò la fine: s’arresti l’orologio,finisca il tempo,non disporrò più dei miei giorni.Con la gioia mi posso solo ingannare, il mio ultimo giorno sarà il mio giorno più felice.Guardo le stelle ma non so dire se esiste un sotto e un sopra.La vita mi impietrisce,i pensieri imputridiscono.Vorrei stritolare questo mondo,spezzarlo e portarne i resti al Nulla senza lacrimare poi, ricostruirlo nel mio cuore. Maledetta la speranza che mi sobilla a vivere,il luccichio delle apparenze mi abbaglia,la mia anima è sequestrata da un oceano di illusioni.L’eco dei giorni lieti è un inganno,la furia del tempo mi disfa ogni secondo.E’ vano desiderare,che cosa mi può offrire il mondo?Rinunciare è l’eterno motivo che mi risuona all’orecchio.Ogni alba mi invita a provare la vita cos’è! Annego in un mare di vane ombre,le ardenti stelle si disperdono nell’infinito,lo sguardo si perde in un vago azzurro di vani incantesimi: sono una creatura del caos.

20 gennaio 2021

Questo goffo mondo si oppone al Nulla,sono un microcosmo di tenebra che generò la luce.Nulla c’è che nasca che non meriti di finire disfatto. Non aspetto più la luce dell’aurora,remotissimo da tutte le apparenze miro,soltanto,all’essenza delle cose.Cerco l’increato e l’inesprimibile,nel frattempo non vivo:inaridisco.A questo vuoto do un senso imparando quanto poco valgono le cose terrene.Una triste armonia mi prende l’anima e mi fa dolce la vita.Mi copre una notte profonda,potente,dalla polvere,si leva un vapore dorato:l’esistenza.Il giorno se n’è andato tra il fuoco del tramonto,mi servirebbe quello che non so mentre ciò che so non mi serve.Amalgamo i contrari,da una luce solenne sono sospinto nelle tenebre.In questo gelido sguardo d’inverno tutto si muove a esistere ma ogni vita è una sconfitta.Giaccio in un grembo di putredine ,la terra tornerà a riavermi con sè.Esisto dietro un velo di lacrime ,voci del cielo mi cercano nella polvere,la limpida eco di me stesso è un murmure profondo che sorge dall’anima.

17 gennaio 2021

Tremo di fronte alla cavità buia che furono le notti della mia giovinezza. Ogni nuovo giorno m’invita a nuove rive e la marea dell’anima si placa poco a poco.La luce della luna mi avvolge con un mite chiarore improvviso, solo l’istante che distrugge mi può servire. Ogni cosa è un mistero, un teschio vuoto,col suo ghigno, mi dice che non c’è sulla terra un uomo felice, ogni uomo cerca la luce ma vive in un eterno crepuscolo. Trovo nella polvere ciò che mi manca, somiglio al verme che fruga nella polvere e che di polvere si ciba e vive e alla fine gli fa da sepolcro.Rimpiango tutto ciò che non perdo, nel vortice del tempo fa naufragio ogni gioia che fa da abito ad ogni apparenza. Le passioni più grandi fanno di pietra la mia vita e creano il caos del mondo. Il bene più grande lo nomino inganno che rallenta il corso della imprecisa condizione umana. Sotto questo liquido cielo il tuono d’una parola ha annientato il corso della piena della mia anima. Il vento d’inverno parla tra le foglie secche con luccicanti parole: non mi disseterò se non di quello che scorre nell’anima.

15 gennaio 2021

Soffiate sul mio mucchietto di cenere, disperdete quel che sono stato tra scimmie e bambini. La rovente vita si ghiaccia al telaio sibilante del tempo; la vita è una mobile trama che procede ad ondate: nascita e tomba nella quale mi torco come un verme spaurito. La vita è un pietoso spavento increspato dal tocco dell’alito dell’esistenza. Una nuvola vela la luna, ora il buio è più profondo ma non tremo di fronte allo schianto del naufragio che immerge un arido rovello. Dio ha disposto gli uomini tra fumo e muffa circondati da ossa di morti. Mi è triste amica la luce di questo plenilunio  e la rugiada di questo mattino. So solo che nulla ha un senso perché Nulla è il senso. Non frugo più tra le parole , il sole di quest’alba risuona  in modo incomprensibile, quello che vive diviene, ciò che diviene è vivo trasportato in eterno dalla corsa veloce degli astri.

13 gennaio 2021

Questa notte largheggia di stelle faccio, col pensiero, il giro intero della creazione , incauto, passo dalla terra al cielo, oso così, essere felice. Una tormentosa ,tesa, profonda gioia percuote la mia anima che spera di acciuffare il possibile. Ho una veemenza verso il Vero e il gusto di ingannarmi.Una nebbia vela il mondo, le gemme annunciano l’eterno miracolo della rinascita, nulla è mio eppure ho abbastanza. Il tempo che spendo nel modo migliore è quello dedicato alla ricerca di me stesso. E’ il caso che fa ardente il crepuscolo e aduna la speranza in una vita fatta di mille errori e un lampo di verità. Le apparenze mi incantano, il Nulla vibra in accordi stupendi e mi reca nella bufera della vita. Ogni disarmonia scuote il cuore e tesse il mondo che fila via,indifferente, col suo pulsare sempre uguale, così l’anima si ghiaccia e ,stordita, è abitata da estasi e tormento. Il vero è inaccettabile , solo l’autentico resta, di posteri non voglio più sentire parlare. Mi inghiotte la furiosa potenza dell’attimo che si rivela, nella sua forma compiuta, quando ciò che brilla si spegne, perché solo per un attimo è nato.L’onda del pensiero mi prende col suo vortice  e mi guida nell’angolo quieto del cielo dove fiorisce una gioia pura. Suona il mio pianto e ogni lacrima è un macigno sul mio cuore. Il vuoto Nulla si ripete nel corso labirintico della vita e rapisce la sorte di ore serene.Il cuore è avvolto da questa aurora, ombre risalgono giorni felici, mi levo tra nebbie, l’occhio,incerto, scruta alla ricerca di disperse illusioni.

07 gennaio 2021

Il sole questa mattina è una acuminata spina, comincia ad albeggiare ma è un giorno in cui non mi posso destare. Il buio non scompare per l’intero giorno, solo posso sperare nella luce di un cerino che illumina il vuoto di chi mi è vicino. Il cuore svanisce ad ogni battito, in gola si incastra ogni parola. Basta una sola lacrima per dissetare il mondo che rotola nell’abisso più profondo. L’ultima destinazione è l’unica destinazione , tutte le altre non valgono: ognuna si sfa una volta raggiunta la felicità. Il silenzio definisce i miei contorni, la mia vita è fatta di partenze senza ritorni. Ogni alba incontro me stesso con dentro alla testa un vento di tempesta. Ogni respiro sa di vita che so di non essere infinita. Dall’orlo del giorno addito il tramonto, un altro giorno è sparito e con esso l’ennesima parte di me stesso. Il sole sussurra .”c’è vita” e infonde coraggio al mio essere che è solo di passaggio. Andando di alba in alba lascio nel buio me stesso, l’esistenza è la perdita di ogni possesso.

03 gennaio 2021

Si screzia l’aria di questo informe mattino con cui inizia la litania infinita di questo ennesimo giorno che non è vita. Una vita esangue mi urla nel sangue, una vita opaca di stagni e zanzare , uno vita sullo strapiombo a picco sul mare, una vita da dimenticare. Vita e costernazione, vita infetta, vita che disdetta. Vita illuminata e notturna, vita sempre uguale, vita fatta solo di male. Vita che non si lascia esistere e mi ricorda solo di persistere, vita di sospiri a non finire, vita che non so dire. Vita che non vivo e imparo essere d’una fermezza precaria. Vita mai intera, sempre in frantumi che lumeggia in barlumi. Vita fatta di ferro e aria, di luce in salita. Vita fatta di tufo e sole, di vento e brina, di struggimenti, tormenti e sgomenti, fatta di turchina tramontana, vita ladra di luce, vita vecchia e ragazza, vita tutta pazza. Vita dal sapore d’acqua piovana che mi alita una luce nera tra le ciglia, allora la voce mi si fa di cera e il cuore di cenere inizia a gocciare lacrime sul mare. Vita che brilla d’una lucida aria nera in questo mattino aperto da una campana in cui m’è gentile il morire, sono solo di passaggio su me stesso. Il cuore è sbigottito da questo silenzio inaudito nel quale rimbombano giorni fatti per imparare che è dolce solo sentire ventilare il respiro del mare.