27 giugno 2023

Il Vero risiede nell’esperienza del Nulla, la più nobile di tutte le esperienze. Rinuncio a tutte le domane e a tutte le risposte. Percepisco il Tempo come una lacerazione ostile : è l’impressione di una vacuità inesauribile. Ho un rapporto decomposto e negativo col mondo, inguaribilmente leso, accetto la condizione di esilio e di scarto qual sono.

16 giugno 2023

Contemplo in maniera disinteressata tutto ciò che accade e nel contempo sono condannato a dimenticare, rinnegare e consegnare alla desolazione tutta la mia esistenza. La vita non tradisce il suo carattere essenziale : la caducità fino a che la morte raggelerà l’esistenza. La Realtà è un bagliore accecante , la vita è una vertigine , il corpo è una carcassa di carne che si liquefà. Costeggio ogni giorno lo spaventoso e allo stesso tempo flirto con esso, ho addosso un’ombra che mi pesa. Ogni mattina mi sveglio senza illusioni, sono spinto da una sola volontà: non volere! Un destino tremendo mi ha fatto emergere dal nulla e mi ha affidato al ritmo che domina l’esistenza : sorgere e svanire, comparire e scomparire , sorgo ma lo spazio della mia esistenza presto si richiuderà. Arrischio sensazioni di disappartenenza  , la vita si strazia per il vivente che altro non è che un corpo affetto dal tempo. Il tempo si fa beffe di me , mi illude e delude e mi consegna ad un impraticabile presente. Ogni aritmetica fallisce anche quella dei giorni, dei mesi e degli anni grazie al quale conto non v’è speranza che si possa dare alla vita. Vivo per lo più all’oscuro di quello che mi riguarda e intanto la vita passa come un’energia che si versa ed aspira a dissolversi: sono un fenomeno temporaneo della materia, nient’altro.

11 giugno 2023

Il Male viene dall’atto stesso di vivere : è meglio la compagnia di un sasso a quella di un essere umano. Vivo passando attraverso infiniti possibili per approdare all’evento dell’impossibilità perché impossibile è la realtà. Con la nascita non mi sono affacciato alla vita perché non voglio approdare all’orrendo, il maledetto caos della vita. Ho poco talento per la felicità, l’esser nato è comunque un delitto. Esprimo il possibile con il linguaggio ma pervengo solo ad equivoci non alla Verità. Sono una creatura conficcata nel tempo e nello spazio la cui esistenza è in sé assurda e concepita in modo errato come un’attesa. Non raggiungo nulla nel tempo , aspetto, piuttosto, che il tempo mi raggiunga. La mia saggezza si realizza nella ablazione di qualsiasi desiderio o addirittura nel suo oblio. L’essere in vita è un errore , essa si perpetua nell’automatismo della ripetizione  di se stessa . Intraprendo il viaggio nella notte dell’anima ,contemplo l’accadere a cui consegno la mia desolata esistenza la cui essenza non coincide con la sua apparenza. La caducità dell’esserci raggela la vita folgorata dal bagliore accecante della realtà che genera la violenta vertigine che il corpo è una carcassa di carne destinata alla putrefazione.

09 giugno 2023

Impiastrato nella palude della vita striscio come una lumaca attraverso i giorni e così consumo l’esistenza. Ogni corpo si trasforma in terra, vivo in intima comunione con i morti: esistere non è che un aggirarsi nel moto chimico della vita ,camminare sul suolo che ha inglobato la carne di ogni vivente. L’anima trema ed è capace a stento a reggersi davanti al mondo. Il vento si porta via le ultime stelle della notte,l’aria profumata bisbiglia nell’erba dolce. La mia anima è un relitto finito negli scogli dell’esistenza :la vita non finisce ,la vita mi finisce. Le parole sono una vacillante luce che attraversano l’oscurità scesa sui miei occhi: morire è essere strappato al male a venire, morire è iniziare un sonno senza sogni. Mi chiedo perché tutto intorno a me vive , per che cosa vive? A che serve liberarmi del mondo se non posso scampare al mio destino? Gli occhi sono fatti per indagare lontano, l’infinito li ammalia ,gli occhi guardano dignitosamente il mondo senza lacrime.Ascolto le ombre cantare così esisto fuori del tempo che si fa eterno.

05 giugno 2023

Staziono in quell’istante tra due pensieri in cui è tutto nero, quell’istante,una volta compreso, è per me la morte. La vita è saltare ogni giorno in migliaia di secondi di morte, supero questa ridicola paura di morire irrevocabilmente e vivo solo nei punti di quiete dell’anima. Imparo a sentire me stesso, risveglio in me la sensazione della vita che percepisco come qualcosa che fluisce tranquillamente e nel momento in cui ci riesco raggiungo il punto più vicino alla morte. Per godere di un attimo di immortalità elimino sia la vita che la morte.  Colgo nel silenzio la risposta a tutte le domande; quest’ombra delicata e malinconica che è la vita mi sbigottisce, pensieri fluiscono come una cosa a sé frutto del caso. La vita silenziosa della polvere mi infonde serenità, vi è in me qualcosa di oscuro che non posso misurare con i pensieri: la vita non si può esprimere a parole ,vi sono intorno ad essa vaghi e facilmente cancellabili confini: omnia tabescere et ire ad capulum!