Ordo rerum

Passo la vita a dimenticare l’odore dell’uomo.Quando sono vicino a Dio respiro la sua desolazione e la sua eternità mentre nella mia mente non so quale cielo si fa e si disfa.Immolato all’essenziale sacrifico il linguaggio quale simbolo dell’apparenza ,ogni uomo che vi ricorra si distoglie dall’Assoluto.Quando nella mia vita faccio dei passi in avanti li faccio a detrimento della mia purezza,ogni mio atto fortifica il mio decadimento,ancora non mi lascia la perversione di esistere,il pudore di morire mi manca ,non sono ancora propenso di recuperare la mia primitiva assenza:sono audace di ogni viltà.Ogni mattina riparto dal punto zero dell’essere,promuovo la vita allo stato di soffio,di eternità che respira.Mi delizio dell’assenza e di perdere la pratica della vita:non essere niente è una risorsa infinita.Ogni giorno alimento il mio caos,sono saggio quando mi impegno nella sterilità.Mantengo la capacità di vibrare e raggiungo il più grande trionfo al termine dei miei giorni:la mia più grande ambizione è scomparire senza lasciare tracce.Come posso esistere sennza distruggermi?Appisolandomi in Dio.

Ordo rerum

E’ maschera tutto ciò che non è la morte,la vita è una banale agonia che non provoca nessuno sgomento.Sospeso tra parola e silenzio rimpolpo il mio nulla ,mi ergo a pretendente del vuoto nel quale rimbombano gli ultimi sussulti di materi.Ho visto le verità mortali e non so più vivere con esse:è intollerabile conoscere.L’unica felicità è quella di essere finiti; non posso che esultare all’ombra di ogni errore.Respirare è una berrazione che mi affascina ,celebro ogni accecamento,perduto ogni ormeggio ogni via che mi conduce alla salvezza è un calvario.Mi inacidisco al contatto con l’uomo,non posso che disprezzarlo e averlo in orrore,non posso accordare il minimo credito al mio prossimo:l’intolleranza è la mia salvezza.Frequentatore delle profondità mi sazio di trascendenza ,credo solo nell’insondile.Pervenuto all’Assoluto continuo a cercare ancora esplorando l’essenza dell’inesplicabile.Vivendo scivolo verso il punto d’inesistenza ,mi specchio nei miei stessi sguardi e comprendo che ogni cosa è altro.Esco da ogni mio istante e non so come affiliarmi al tempo ,non trovo più nessuna particella d’aria dove respiarare:ogni mia cellula non aderisce più al mondo.La realtà è immobilizzata dai miei dubbi,getto lo sguardo verso un orizzonte qualsiasi ,sono,in eterno,inchiodato a questo istante.Ho orrore di ogni cellula ,tutto si disgrega:quale pestilenza lo spirito è venuto ad abitare!Questo mio corpo è una massa di rifiuti attraversato da un sangue ignobile ,questo mio corpo è un tumore che sfigura la geometria del globo.Nessuno mi si avvicina senza rivelarmi il suo stadio di putrefazione che è il destino che incombe su di noi.Siamo una funerea massa di debosciati,il nulla danza sul baratro della nostra esistenza .Mi sento vivere quando mi allontano da me ,mi sento felice quando mi allontano dalla sicurezza del peggio,sono triste quando mi allontano dalla solitudine:la disciplina che sfocia nella gioia è dimenticarsi.

Ordo rerum

Che cosa siamo ridotti alla nostra essenza? Anime nulle che possono ambire solo alla grandezza della mediocrità: inebetitevi per vivere felici. In vita non espiamo i nostri errori ma le nostre verità,abbiamo il vuoto come fedele compagno sempre al nostro fianco.Viviamo ingenuamente in mezzo alle parole ,cerchiamo l’assoluto sparso nel quotidiano ,giungiamo a un “se stessi” che ci spaventa e proviamo un odio nostalgico per il Nulla che riusciamo a distinguere nella nostra esistenza.Il reale ci ispira disagio,vediamo il vuoto nel fondo delle cose ,siamo invasati dal fascino dell’approssimativo e del possibile,distinguiamo a malapena la verità dalla finzione.Guardiamo alle cose con una smorfia di disgusto,non siamo che falsi nichilisti soli fra le parole e il silenzio dell’anima.Le nostre ore negative sono poesia assoluta,suppliamo al vuoto dell’universo con il nostro vuoto,disperatamente cerchiamo di disertare le finzioni del linguaggio:ogni irrealtà è preferibile alla nostra vita,la nostra esistenza si trasforma in ombra ,procediamo nel quotidiano con un piede nell’abisso:tutto si rimpicciolisce,tutto si riassorbe,dove scappare? E’ possibile sfuggire all’infimo? Il Nulla ci inquieta appena,anzi, viscorgiamo una promessa,l’unica speranza è avere un cinismo incompleto: vagheggiamo un non-uomo,un mostro penetrato del suo Nulla.L’uomo eccelle quando si odia ,il vuoto si interpone fra un istante e l’altro della sua vita,nel corso della sua esistenza è un finto vivente che esprime la sua coscienza quando non partecipa a ciò che è e rimane,così,solo al centro di se stesso,per metà reale: un essere senza esistenza ,un’esistenza senza essere.Eppure ha la reputazione di animale interessante che si distrugge quando si eleva alla sua essenza ,che ha come missione quella di diventare nemico di se stesso.La vita ha falsato la materia ,l’uomo ha falsato la vita: l’uomo è il capriccio che Dio (la Natura) si è concesso.

20dicembre2019

La serietà è un peccato contro cui bisogna mettersi in guardia,la futlità è la cosa più difficile al mondo da ottenere.Il dubbio si fortifica con tutto ciò che lo invalida o lo combatte.Sono un depravato tutte le volte che mi sorprendo a dare importanza alle cose,per questo tento di sottrarmi a tutto.La dolcezza di questo orrido sole mi provoca spaesamento e allora mi annullo e me la prendo con Dio tanto che nelle mie crisi di lucidità mi sento un servitore dell’insensato.Quando il Nulla mi invade con impertinenza credo di disfarmi delle mie solitudini,l’esperienza del Vuoto diventa,allora,un momento di pienezza,ai suo confini sorge qualcosa che sostituisce Dio:mi aggiro così attorno all’Assoluto:sono un mistico perchè non credo a nulla.Vivo un tempo infinitamente intenso e senza sostanza ,sono un fanatico dell’improbabile ,un professionista dell’eresia,mi definisco in rapporto ai valori ripudiati,credo nel fasto della negazione,non sono più me stesso quando sono saggio,sono un amatore del tracollo,mi affermo indietreggiando,pontifico nella anemia della mia serenità.Sono guidato dalle mie contraddizioni,in vita sono un semivivo,un relitto biologico,un’anomalia senza attrattive.

18dicembre2019

Frugo nella notte della mia anima e non vi scorgo convinzioni ma solo pretesti,la mia vita è una lezione di perplessità.Iniziato alla vertigine percepisco l’ultima eco dell’universo.Non esiste il tempo ma solo questa esistenza che si camuffa in istanti.Diventare nemico dell’uomo,questa iena delirante,è la più alta dignità alla quale si può aspirare.Non mi lascio sfuggire alcuna occasione di solitudine ,sono una incompiutezza inestinguibile ,ogni mio slancio mi condanna alla passività,ogni fallimento è fecondo;costretto a rimanere me stesso mi interrogo sulla inutilità di avere una vita.Realtà primordiali ghignano il loro tormento e sfruttano lo smarrimento che producono,felicità e infelicità perdono ogni senso.Giunto al crepuscolo dei miei giorni contemplerò un Dio alla deriva che si frappone fra me e la Verità,nel frattempo continuo a lavorare nel fittizio,a sostituire un’illusione con un’altra:le mie più elevate certezze sono menzogne in azione.Passo la vita a stabilire qual è l’esatto grado della mia agonia,diffido del definitivo,ho la visione esatta che la morte diventa in me,che la mia vita non confina con Dio,ogni mia percezione è percezione del Nulla.Snaturo la mia esistenza quando la esprimo,di essa posso dire soltanto che è una linfa danneggiata.Idolatro il non-volere,la passitività,ogni gemito mi rende fiero,ogni debolezza incendia la mia esistenza.Sono proteso verso l’atemporale ,verso uno spazio verticale. Ogni sospiro è insolente ,tremo guardando il cielo,sono ipnotizzato dall’insolito che infonde esistenza all’inconcepibile e violenta il Nulla per animarlo.Il Nulla risplende di pienezza ,si inabissa nella propria chiarezza,luminosamente si annichila.Emergo dal Nulla come un errore abbacinato e da questo:”Nulla è” approdo al : “Tutto è”,cioè il Tutto è Nulla,Il Nulla è Tutto.

14dicembre2019

Mi hanno educato le mie illusioni imponendomi le loro amarezze.Non vado mai oltre i preliminari del mio avvenire,non prendo che una sola iniziativa: quella dell’abbandono.La vita è un repertorio di capitolazioni,non posso che aizzare contro di me le tristezze che mi restano,avanzo verso il mio passato,procedo indietreggiando ,solo l’odio mi permette di conservare qualche illusione che mi resta.Non ascolto più le sciocchezze inerenti il culto della verità,sono padrone di tutti i miei errori,sono libero di esplorare un mondo fatto solo di apparenze ed enigmi leggeri: non ho più nulla da cercare se non la ricerca del Nulla; la ricerca della Verità? Un sintomo di senilità.In questo clima asmatico tutto ciò che voglio è distruggermi,voglio scagliarmi contro il tempo e martirizzarne tutti gli istanti,voglio suppliziare i miei ricordi,le mie ambizioni,voglio appestare l’aria per meglio soffocarvi,voglio impegnarmi im qualsiasi cosa senza aderirvi. Uno stesso baratro ci inghiotterà tutti saggi e folli,ogni formula salvifica è un veleno,ogni saggezza è un tossico.Mi sento inestinguibile nella mia incompiutezza,la mia veemenza contro il mondo mi condanna alla passività:morirò da salvato.Diventare nemico del genere umano è la più alta dignità alla quale posso aspirare.Non mi lascio sfuggire nessuna occasione di solitudine :ogni uomo è una iena delirante.Iniziato alla vertigine ,sono l’ultima eco del tempo,sono paura che si camuffa in istanti.Ogni mia convinzione è un prestesto,ogni mia azione è una esitazione,ogni mia frase è una lezione di perplessità.

10dicembre2019

Mi esercito al distacco,al disprezzo e al silenzio.Sottratto all’immediatezza dell’esserci,svanisco nella parola,svilisco nelle mie miserie,affogo in una parata di secondi fini.Mantengo il garbo rianendo in ombra,i sentimenti espressi sono una sofferenza per l’ironia che suscitano.Sono un fantasma che ha logorato la sua ombra,mi guardo attorno e vedo una vanità inesauribile.Erigo la mia incompetenza nello stare al mondo a metodo di vita,ho una sola regola:essere profondamente superficiale.Vivere è precipitare nell’abisso del disgusto,accedere all’assolutezza del disinganno.E’ necessaria una forza disumana per installarsi nella concisione dell’indicibile.Discreditare la vita è essenziale per esistere,ogni cosa si fonda su un aspetto accidentale ,ogni formula che descrive il mondo non può che essere una approssimazione della realtà:ognuno si diverte a spese della verità.Per pensarmi provo a dilatare il mio pensiero e lo rivesto di parole ,poi, mi accorgo che ogni parola che dice il mio pensiero è una parola di troppo.Provo a pensare la mia condizione di vivente e non riesco a immaginarmi nè vivo nè morto,sono un avanzo di creatura,un fantoccio allucinato. Quel poco di essere che mi fu assegnato, il tempo lo sgranocchia,le poche briciole che mi lascia sono per avere materia su cui agire. Il tempo mi saccheggia e mi riduce ad un ammasso di concetti fratturati.L’attività mentale si degrada in una sequela di momenti discontinui.Il tempo riduce a brandelli i sentimenti,fa acido ogni pensiero.Esisto come un brulichio di minuscoli destini che mi inabisseranno nell’inaudito.Rimangono solo rovine che sono incapace di armonizzare ,lotto contro le opacità del mondo e le sue smorfie.Ogni salvezza è ingannatrice ,non c’è nessun avvenire da proporre.Sono una forma spappolata ,una creazione alla rovescia :mi appresto a disfare i miei giorni.Abito un mondo che si annulla e che corre verso l’incommensurbile.La paura più grande è quella verso me stesso perchè credo in un avvenire terribile:nulla mi procura tanta ricompensa come lo scoraggiamento.Non si vive,ci si distrugge,le ore della mia esistenza mi polverizzano,la mia anima è in cancrena.Propendo verso cose prive di ogni possibilità di riuscita o di sopravvivenza,sono avido di tristezza,sono dotato di una inesauribile ricchezza negativa,sono stupefatto dagli assiomi del crepuscolo:è lontano da me il desiderio di sviare ogni speranza,ci penserà la vita.

6dicembre2019

L’assolutamente determinato non è formato per l’uomo.

Solo il pessimismo è intelligente.

L’uomo è la finitudine.

L’esistenza è posizione nel campo dell’esperienza possibile.

Il senso è l’accesso al significato.

I pensieri espressi in forma linguistica sono tali per cui la loro espressione non è identica al pensiero stesso.

Il senso è l’essere che può venire compreso e l’essere comprensibile si identifica con il linguaggio;in realtà non tutto il senso è linguisticamente riferito,esiste un senso extralinguistico perchè altrimenti si potrebbe dire che se non ci sono concetti non c’è nulla.

Il senso è il modo di darsi dell’oggetto cioè la sua modalità di presentazione.Il senso ci fornisce un accesso a ciò che c’è dischiudendo gli oggetti alla nostra comprensione:non c’è accesso a ciò che c’è indipendentemente dal senso.Non esiste un significato privo di senso.Il senso non è l’interpretazione di un fatto ma la circostanza per la quale un fatto è accessibile. La negazione stessa del senso è di per sè un senso:il senso non può essere negato senza generare un senso ulteriore.

Noi abbiamo sempre ed esclusivamente accesso alla correlazione tra pensiero ed essere e mai ad un uno dei due termini considerato indipendentemente l’uno dall’altro.

La fatticità assoluta è lo stato modale della necessità della contingenza.La necessità della contingenza è la necessità del pensiero che non ci possa essere un’entità necessaria e questo pensiero è l’unica entità esistente necessariamente.

5dicembre2019

Occuparsi degli immediati dintorni della propria esistenza per avviarsi verso un futuro dotato di senso.

Costruire se stessi è una battaglia.

L’uomo è l’animale impraticabile.

L’uomo vive immerso in una morale provvisoria permanente.

La filosofia rende sopportabile la realtà.

Di fronte alla cieca onnipresenza del mondo l’uomo non può che intuirsi come accidentale,qualcosa di indifferente per il mondo.

L’assolutamente formato e determinato non ha che il destino di sparire.

Siccome sappiamo che nella nostra partita col mondo noi usciremo sconfitti,allora tanto vale non giocare questa partita: essere nel mondo ,non del mondo!

L’uomo desidera tutto.

La vita è un insieme di accidentalità.

Nel destarsi alla coscienza l’uomo si costituisce.

La vita ci soffia in faccia ogni giorno l’alito dell’annientamento.

Il puro Io poggia sull’annientamento.

Non è possibile alcun rapporto di opposizione del singolo alla Natura e al Mondo.Per quanto l’individuo possa escogitare forme di agire che lo portano alla sopravvivenza,la Natura continua il suo cammino di necessità che è quello di fare sparire l’individuo,aspetta così il singolo al varco della fine per dare spazio ad altri individui:questo è lo scopo della Natura.

L’universale del mondo si concilia con la singolarità facendola sparire:è sempre ingannevole l’accordo tra la Natura e l’individuo.

L’intuizione religiosa istituisce una organizzazione del Tutto universale in modo tale che il singolo abbia un rapporto con l’Intero,ma l’universale rimane universale per sè e l’individuo sparisce dal mondo e la religione fa ricomparire in un extramondo:ciò che la religione ci consegna è un extramondo,un mondo oltre quello in cui viviamo.

L’uomo intuisce se stesso di contro alla cieca onnipotenza del mondo come qualcosa di accidentale per cui è indifferente a come porsi nel mondo e per il mondo,di qui le caratteristiche umane dell’egoismo e indiffernza.