26 luglio 2023

La mia voce attraversa il mondo solitaria e senza risposta. La luce delle stelle fa presto ad abbandonare gli occhi ,esse sono scaraventate nell’universo da forze inconoscibili. Ogni mattina giudico il colore del giorno, il mondo si sforza di accostarsi al cielo, scambio l’universo con Dio e Dio con l’universo. Il silenzio si ripiega liscio dentro la mia anima ,il vento soffia melanconico tra gli alberi, una luce astratta attraversa il mio cuore ,un mondo capace di esistere mi spaventa perché così inutile, così inaccettabile. Campanili grigi si stagliano in un morbido azzurro, il verde del bosco si annebbia . Benedico ogni notte il cielo con i suoi spazi quieti, parlo con l’illusione che tutto possa essere detto, l’anima mi scivola dalle labbra, il suono dell’orologio mi porta il senso del tempo, il cuore duro come vetro precipita in schegge. E’ vano fuggire da questo infernale e triste mondo. Le cime dei monti sono penetrate di brezza ,nulla eguaglia la bellezza del silenzio.In questa vita piena di grinze la tenda spessa del mio cuore sbatte e si spalanca ,pensieri aguzzi forano il cielo, la mente si perde a penetrare la complessità delle cose. Gusto la dolcezza di una immagine di morte poi il coperchio si chiude sulla Verità. Per dire tutto basta una parola che però non riesco a trovare e anche se riuscissi a trovarla essa acquisirebbe accenti sbagliati.

 

12 luglio 2023

L’esistenza pura e semplice mi si stringe addosso in una vicinanza traumatizzante , essa mi si rivela come puro peso; niente mi protegge dall’assalto della vita , il silenzio si spalanca come una pienezza inscrutabile ,nessuna parola mi soddisfa per quel poco di senso che ha. Mi interessa non l’io ma il non-io, vivo la vita come l’esposizione ad una esperienza torturante , mi meraviglio di chi vive e vuole continuare a vivere. Nel silenzio colgo la distillata essenza del vuoto cioè del Tutto. Sento scoppiare un silenzio potente e fragoroso, mi immolo in questo silenzio raggiungendo così l’essenza dell’esistenza. Sotto le apparenze non c’è nulla ,riparare il tessuto del senso è impossibile e inutile : è osceno dare un senso all’esistenza.

11 luglio 2023

C’è l’invisibile per il pittore, l’indicibile per lo scrittore e questo ” ciò-che-non-c’è” è l’essenza di tutto che quindi non può essere colta. Ogni luce si arrende al buio dell’assenza, il “cuore di tenebra” che sta conficcato al centro della realtà stessa, ed è questo cuneo d’assenza conficcato nel mio cuore che non mi fa vivere. L’essenza dell’occhio è la lacrima ,l’essenza della vita è il male di esistere. La realtà mi viene incontro come un evento rumoroso, è il silenzio interiore che mi fa libero, affrancato da ogni relazione. Seguo la vibrazione dell’assenza , con audacia mi inoltro nelle tenebre della vita per approdare al cuore di tutto, e, in questo percorso, ad ogni passo manco la vita. Ogni frase non dice nulla di quello che c’è da dire e allora le tenebre mi invadono, il silenzio mi colma e l’io si fa vuoto: nella vita non c’è che il trionfo dell’assente. Prossima, urgente e attuale è solo l’assenza e questo significa che la vita sempre mi manca mentre, sicuramente,io non manco alla vita, sono fatto di questo:d’assenza. Il grido è un punto esclamativo, ogni lacrima che scende non fa nessun rumore,l’assenza è la cosa più reale che ci sia, la vita è tutta ombra e sprazzi di luce abbagliante. Cerco il significato cosmico dell’esistenza ma non c’è nessun rapporto tra me e la parola,sono disorientato di fronte ad un mondo muto e ineffabile: l’infinito infinitamente mi supera e totalmente mi annichilisce.

08 luglio 2023

Le azioni e i tempi della mia vita sono tutti trascinati via e fissati nel quadro di una esistenza che è la morte che rende compiuta , l’Esserci è così ultimato senza essere compiuto nell’Essere ma nel Nulla. Adempio alla cerimonia del vivere e tutto ciò che vive entra nel visibile  ed esce nell’invisibile : la vita è l’alternanza di questi stati. La vita mi impone la quotidiana perdita del sé ,la vera immortalità consiste nella cura di ciò che è caduco. Sono gettato in un mondo di radicale finitezza: dal Nulla sono venuto alla vita, esisto sotto il pesante fardello di una condizione di bisogno per riportarmi verso quel Nulla da cui sono venuto. Tra il linguaggio e la realtà non si instaura una relazione di verità, vero è solo il silenzio: la vanità di parlare contempla il vuoto travolto dalla impotenza del dire. Dono all’impossibilità un tempo eterno, la presenza cede il passo all’assenza , la presenza si muove solo e unicamente verso un vuoto evanescente come lo sfolgorio di una farfalla. Il mancare non è un accidente è la struttura originaria dell’Essere e del vivere. Da ogni parte la morte insidia la vita così che a essere è soprattutto la morte, la vita è,allora, null’altro che un viaggio all’indietro, il ritorno a quel Nulla da cui sono venuto.

05 luglio 2023

Ristagno in una indifesa esistenza : vivere è essere in uno stato di perenne congedo dal mondo. La luce con il suo apparire e scomparire conduce la danza della vita,  esisto in un passato che non è ancora passato cioè nel presente nel quale la morte afferma il proprio invincibile diritto a distruggere la vita. In quest’attimo d’estate amo l’inevitabile caducità dell’esistenza cioè il fatto di scomparire. Sono assediato dalle inquietanti realtà dell’inizio  e della fine , della nascita e della morte. La vita è anche morte ,è soprattutto morte. Un flusso di percezioni vagano indifferenziate e le chiamo vita nella quale aleggia la struttura estatica della esistenza. Il mio essere è tempo nel senso di un non-finito, anonimo, irremissibile tutto presente. Mi ritiro dove non potrò mai essere trovato da nessuno: in me stesso. La realtà mi inchioda alla mia fugacità: tutto fugge e svanisce , è l’aspetto tremendo della nostra finitezza. Nella morte c’è un abbraccio in cui finisce quella modalità in cui è dato il possesso del proprio esserci. La mia parte invisibile si espande immensa rispetto a quella limitata che appare agli altri. Ogni momento della mia vita , ogni atto della mia esistenza condividono lo stesso fato, sono tutti destinati alla medesima fine che tutto dissolve.